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GIAPPONE: ESEGUITA CONDANNA A MORTE PER IMPICCAGIONE

TOKYO, 26 giugno 2014 - Un condannato a morte è stato impiccato questa mattina in Giappone: è la prima esecuzione di quest' anno e la nona dal ritorno dei conservatori al potere nel dicembre 2012. Lo ha annunciato il ministero della Giustizia. Le ultime esecuzioni risalgono a dicembre e settembre 2013, ed è la quinta volta che il governo Abe procede ad impiccagioni in un anno e mezzo. A subire l'esecuzione è stato un uomo di 68 anni, Masanori Kawasaki, giudicato colpevole di un triplice omicidio sette anni fa, quello di sua cognata e dei suoi due figli. Stessa sorte sarebbe toccata ad un altro condannato, Shigeo Okazaki, 60 anni, morto però per un arresto respiratorio solo qualche ora prima dell'esecuzione. Secondo i media, nel corridoio della morte in Giappone restano 128 condannati.


PENA MORTE: GIAPPONE; MIN. GIUSTIZIA, C'È SOSTEGNO POPOLARE Tanigaki, nessuna necessità di intervenire e rivedere sistema - L'opinione pubblica giapponese è a favore del mantenimento della pena capitale nell'ordinamento «e non vi è alcuna necessità di rivedere il sistema». È l'opinione del ministro della Giustizia Sadakazu Tanigaki, che poggia sui sondaggi che danno un 'gradimentò diffuso oltre l'80%. In mattinata Tanigaki ha firmato il decreto esecutivo per l'impiccagione di un pluriomicida, colpevole dell'uccisione di cognata e due nipoti. «Un caso efferato e l'esecuzione è stata decisa dopo un attento esame», ha precisato il ministro.


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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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