dottor Giuseppe Giliberti
REGGIO CALABRIA. Due giovani reggini di 21 e 17 anni, sono stati arrestati dagli agenti della Squadra Volante perchè coinvolti in un episodio di violenza e bullismo che ha visto vittima un’altro giovane reggino di 16 anni. Grazie alla partecipazione attiva di quest’ultimo, il quale ha collaborato con gli agenti della Polstato, consapevole che attraverso la sua testimonianza altri giovani avrebbero potuto evitare la sua triste avventura, sono state avviate le indagini che hanno consentito, in poco più di un mese (i fatti sono dello scorso 8 febbraio) di arrivare all’individuazione e all’arresto dei due giovani, accusati di rapina in concorso. Intorno alle ore 20,25, di sabato 8 febbraio, personale dell’Upgsp della Questura, diretto dal vice questore aggiunto Giuseppe Giliberti, è stato inviato, a seguito di segnalazione della centrale operativa, presso il Lido Comunale dove si trovava il richiedente, il quale ha riferito di essere stato vittima, poco prima, di una rapina in strada da parte di due giovani da lui conosciuti. In particolare, pur visibilmente scosso per l’accaduto, nell’immediatezza dei fatti, ha esposto agli agenti che mentre stava passeggiando sul corso Garibaldi fosse stato, con la forza e con minacce verbali, condotto dai due nei pressi del Lido Comunale. La struttura balneare è stata raggiunta percorrendo l’area ludica del lungomare Falcomatà. Durante il percorso, il malcapitato è stato minacciato con un coltello e colpito con calci e pugni, stante la sua resistenza a consegnare loro il suo telefono cellulare e il denaro di cui era in possesso. La giovane vittima, ha inoltre riferiva di essere riuscito a divincolarsi dagli aggressori e scappare, dopo aver consegnato loro la somma di 35 euro. Nel corso dello sviluppo delle attività investigative il minore, accompagnato dalla madre, nel denunciare l’accaduto ha prodotto la trascrizione della conversazione intercorsa il giorno precedente la rapina, sul social network Facebook, dal cui tenore emergeva il tentativo di uno degli aggressori di ottenere la consegna della somma di 20 euro. L’oggettiva modalità della condotta posta in essere dai due odierni arrestati denota la spiccata pericolosità degli stessi, capaci, nonostante la loro giovane età, di azioni delittuose concepite con risolutezza ed efferatezza, testimoniata anche dalle numerose pendenze giudiziarie per reati contro il patrimonio. Il Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale dei Minorenni, Sebastiano Finocchiaro, ha accolto la richiesta del procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni Carlo Macrì e ha ordinato la traduzione del minore presso la struttura di Catanzaro. Contestualmente, il gip del Tribunale ordinario, Antonio Scortecci, ha accolto la richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Teodoro Catananti, ordinando la traduzione in carcere del maggiorenne. E’ in corso un’attività d’indagine da parte del Compartimento polizia postale e delle comunicazioni “Calabria”. La intensificazione dei servizi di controllo del territorio, disposta dal questore Guido Nicolò Longo, è particolarmente focalizzata sul monitoraggio dei maggiori centri di aggregazione giovanile del capoluogo e in particolare il lungomare e il corso dove si concentra la “movida reggina”. Ed è proprio la presenza degli uomini in divisa che da una parte scoraggia eventuali comportamenti delittuosi e dall’altra invita a denunciare episodi di violenza e di “bullismo” tra i minori. “Per una buona riuscita della nostra azione preventiva - ha detto il dottor Giliberti - è necessaria la collaborazione dei cittadini. Quella del bullismo è una realtà diffusa nei grandi centri italiani. Il fenomeno è da noi monitorato con molta attenzione. Nei prossimi giorni concluderemo un’altra attività che coinvolge un gruppo di giovani reggini dediti al bullismo”.
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