Benestare (Reggio Calabria) 1 ottobre 2013, poche ore (ore 10 di questa mattina) fa con un post sulla bacheca personale di facebook il sindaco Rosario Rocca annuncia le sue dimissioni irrevocabili.
".... resistenza isolata (e inascoltata) al malaffare, alla criminalità e alla burocrazia autoreferenziale."
Benestare è un comune italiano di 2.491 abitanti della provincia di Reggio Calabria, in Calabria.
Il comune è situato in collina, a pochi chilometri dalla costa Jonica della Locride e gode anche di un'ottima panoramica sull'Aspromonte, dal quale dista una decina di chilometri.
Rosario Rocca (Lista civica - Vivere Benestare) dal 08/06/2009
Poche righe, devastanti, drammatiche. Una resa delle Istituzioni senza appello.
Una cornice da moderno-medioevo e non di Democrazia.
Ma il quadro che ne esce fuori è "Comune" a molti altri Comuni della provincia reggina. Territori dimenticati. Periferie senza arte nè parte. Vedi Roccaforte del Greco, commissariato 3 volte, Melito di Porto Salvo (3 volte), e poi Condofuri, Montebello Jonico, Siderno, Platì, San Luca, Bagaladi. E la lista continua, inesorabile, implacabile. Dove lo Stato non interviene ci pensa la ndrangheta a "far fuori" il primo cittadino.
Quella che doveva essere un'eccezione è diventata la regola. Divieto di amministrare. E chi si avventura sa di dover pagare un prezzo altissimo a livello personale. Non a caso a Roccaforte del Greco non si è riusciti a fare neanche una lista con i rappresentanti locali. Una sola esterna e astensione del 90%..
E' facile dire ci sentiamo abbandonati, isolati, avversati dagli enti sovracomunali. E' la solita litania. La realtà è ben più complessa. Viviamo in "comunità" prive di rispetto delle regole, prive di senso civico. Ognuno pensa solo a prevaricare gli altri e quando va bene ai suoi interessi personali.
Non vi è più il senso di appartenenza. Si considera il territorio terra di nessuno. Invece è il nostro, ci appartiene. Sic et simpliciter.
E' facile puntare il dito dicendo mancano i servizi. Poi per le strade trovi rifiuti, panchine rotte, mura imbrattate. Un senso di abbandono e degrado che certo non arriva dalla luna.
Gli amministratori locali spesso prima delle elezioni "dialogano" con chi non dovrebbero e poi si ritrovano il conto da pagare. Regole non scritte ma di uso "Comune".
Nessuno riesce a sottrarsi a questo che oramai è diventato un luogo "Comune". Il risultato è scontato. Nessuno più è in grado di amministrare i piccoli comuni. E a nessuno è chiesto di fare l'eroe. E allora teniamoci ed in silenzio i Commissari prefettizi che altro non fanno che incassare un lauto stipendio ogni mese e con il minimo sforzo. Uno squilibrio che grava solo sulle spalle dei cittadini. A pagare è solo la comunità.
Benestare è l'ultimo dei casi, oramai, di routine. Indignazione, solidarietà e balle varie non servono più. La cornice puoi cambiarla come e quanto vuoi è il quadro che è sempre lo stesso ... desolante e senza prospettiva. Bianco e senza senso ... civico.
Luigi Palamara
".... resistenza isolata (e inascoltata) al malaffare, alla criminalità e alla burocrazia autoreferenziale."
Benestare è un comune italiano di 2.491 abitanti della provincia di Reggio Calabria, in Calabria.
Il comune è situato in collina, a pochi chilometri dalla costa Jonica della Locride e gode anche di un'ottima panoramica sull'Aspromonte, dal quale dista una decina di chilometri.
Rosario Rocca (Lista civica - Vivere Benestare) dal 08/06/2009
Poche righe, devastanti, drammatiche. Una resa delle Istituzioni senza appello.
Una cornice da moderno-medioevo e non di Democrazia.
Ma il quadro che ne esce fuori è "Comune" a molti altri Comuni della provincia reggina. Territori dimenticati. Periferie senza arte nè parte. Vedi Roccaforte del Greco, commissariato 3 volte, Melito di Porto Salvo (3 volte), e poi Condofuri, Montebello Jonico, Siderno, Platì, San Luca, Bagaladi. E la lista continua, inesorabile, implacabile. Dove lo Stato non interviene ci pensa la ndrangheta a "far fuori" il primo cittadino.
Quella che doveva essere un'eccezione è diventata la regola. Divieto di amministrare. E chi si avventura sa di dover pagare un prezzo altissimo a livello personale. Non a caso a Roccaforte del Greco non si è riusciti a fare neanche una lista con i rappresentanti locali. Una sola esterna e astensione del 90%..
E' facile dire ci sentiamo abbandonati, isolati, avversati dagli enti sovracomunali. E' la solita litania. La realtà è ben più complessa. Viviamo in "comunità" prive di rispetto delle regole, prive di senso civico. Ognuno pensa solo a prevaricare gli altri e quando va bene ai suoi interessi personali.
Non vi è più il senso di appartenenza. Si considera il territorio terra di nessuno. Invece è il nostro, ci appartiene. Sic et simpliciter.
E' facile puntare il dito dicendo mancano i servizi. Poi per le strade trovi rifiuti, panchine rotte, mura imbrattate. Un senso di abbandono e degrado che certo non arriva dalla luna.
Gli amministratori locali spesso prima delle elezioni "dialogano" con chi non dovrebbero e poi si ritrovano il conto da pagare. Regole non scritte ma di uso "Comune".
Nessuno riesce a sottrarsi a questo che oramai è diventato un luogo "Comune". Il risultato è scontato. Nessuno più è in grado di amministrare i piccoli comuni. E a nessuno è chiesto di fare l'eroe. E allora teniamoci ed in silenzio i Commissari prefettizi che altro non fanno che incassare un lauto stipendio ogni mese e con il minimo sforzo. Uno squilibrio che grava solo sulle spalle dei cittadini. A pagare è solo la comunità.
Benestare è l'ultimo dei casi, oramai, di routine. Indignazione, solidarietà e balle varie non servono più. La cornice puoi cambiarla come e quanto vuoi è il quadro che è sempre lo stesso ... desolante e senza prospettiva. Bianco e senza senso ... civico.
Luigi Palamara



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