26 settembre 2013 - Un disabile sofferente di problemi psichici di 53 anni, Domenico Primerano, e' stato ucciso a Cinquefrondi. L'uomo, e' stato trovato nella serata di ieri in una pozza di sangue da alcuni parenti andati a cercarlo non avendolo visto tornare a casa.
Il corpo era in un ricovero per gli attrezzi. Dai primi accertamenti del medico legale e' emerso che Primerano e' stato ucciso da un colpo di pistola alla gola e che la morte risalirebbe al pomeriggio di ieri.
La vittima si era allontanata poche centinaia di metri da casa sua, situata nelle campagne di Cinquefrondi, per pascolare un piccolo gregge di capre cosi' come faceva tutti i giorni. Ieri sera, non vedendolo rientrare, i parenti hanno avvisato un loro vicino e si sono messi alla ricerca dell'uomo trovando il cadavere.
Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato della polizia di Polistena che conducono le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi.
CINQUEFRONDI (RC) SI SPARA PER UCCIDERE, COSÍ ANCHE PER DOMENICO PRIMERANO PARZIALMENTE DISABILE, 53 ANNI, PASTORE
Domenico Salvatore
Ancora nell'occhio del ciclone. Da qualche tempo purtroppo, Cinquefrondi, il centro "musicale" della sterminata Piana di Gioia Tauro, è al centro della cronaca. Per una serie di fatti di sangue, che sono sotto gli occhi di tutti; a prescindere dalle vicende di stampo mafioso. "Canta" la lupara, ma la pistola non timbra di certo il cartellino della disoccupazione all'ufficio di collocamento. Come testimonia pure, la recente operazione "Vittorio veneto". Carabinieri e Polizia di Stato, hanno dato esecuzione a due distinti provvedimenti emessi dalla Dda reggina e dalla Procura della Repubblica di Palmi, nei confronti di 11 soggetti, ritenuti appartenenti e contigui alla 'ndrangheta nelle sue presunte articolazioni territoriali denominate cosche "Foriglio" e "Petullà", operanti a Cinquefrondi e territori limitrofi. I destinatari dei provvedimenti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope del tipo cocaina; spaccio in concorso di ingenti quantitativi sostanza stupefacente; omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi. Il 1 luglio 2013, alle prime luci dell'alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno posto fine alla breve - ma ben avviata - latitanza di IERANO' Rocco Francesco e GIOVINAZZO Raffaele rispettivamente di 41 e 29 anni, entrambi di Cinquefrondi (RC).
I due catturandi erano sfuggiti all'operazione "Vittorio Veneto" dello scorso 26 giugno 2013, che aveva riguardato l'esecuzione di due distinti decreti di fermo di indiziato di delitto, emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e dalla Procura di Palmi. La Procura Distrettuale aveva emesso il citato provvedimento restrittivo nei confronti di entrambi i soggetti, per associazione finalizzata al traffico illecito di armi e di sostanze stupefacenti, ed aveva ordinato il fermo anche di altre 6 persone, tutte arrestate. Le indagini dei Carabinieri coordinate dalla D.D.A. reggina avevano consentito di ricostruire tutte le fasi della filiera del narcotraffico: dall'acquisto, al trasporto e allo smercio nei mercati dell'Italia settentrionale, avente come base operativa Cinquefrondi. Le bande di ragazzacci di strada, sparano anche in trasferta. Gli antropologi, i sociologi, gli psicologi, i criminologi, i neurologi ed altri studiosi del fenomeno sono alla ricerca del "perché". Pare che il verbo più amato sia "delinquere". Possibile che non gl'interessi Giuseppe Verdi, Francesco Cilea, Bach, Beethoven, Cicerone, Catullo, Ovidio, Omero, Virgilio e Seneca, Socrate, Aristotele e Platone? Ma nemmeno la Divina Commedia, I Promessi sposi e Sandokhan…Figurarsi gli i-phone, i-pad, tablet, computer… Eppure lo Stato, attraverso la scuola, sta tentando di dare una sterzata al deviazionismo, una soluzione ai debiti formativi, alle tentazioni della strada, all'abbandono scolastico.
Ci prova pure l'associazionismo, il volontariato, la parrocchia, i movimenti, la politica. Sebbene nella filiera dell'educazione, ci sia qualcosa che non quadri. La mafia c'è dappertutto, tuonano i Procuratori Capo della Repubblica in conferenza stampa. Ma nonostante la defaillance, molte realtà riescono, con il gioco di squadra a sopperire alle debacle. Non esistono più oramai le isole felici. Che cosa scatta nella mente dello homo sapiens sapiens. Aggredisce il suo simile ed arriva anche all'omicidio, homo homini lupus. Solo Dio che la dà, ha diritto di togliere la vita. Le prime indagini escludono (per il momento) la matrice mafiosa. Ma la 'ndrangheta non se la prende con i disabili. Almeno, questa è la prima chiave di lettura dell'efferato crimine. I portatori di handicap, non possono entrare nella 'ndrina, per Statuto. Niente giri malavitosi dunque, né amicizie pericolose. Eppure, Domenico Primerano 53 anni, pastore, è stato ucciso a colpi di fucile. I giustizieri, non si sono limitati visto lo stato psico-fisico della vittima a dargli una lezione. Ad impaurirlo; ad intimidirlo. L'assassino non viene da New York. Conosce bene luoghi e persone, ma anche abitudini, amicizie ed appartenenze.
Il killer del Primerano, è andato a colpo sicuro. Sapendo bene già in anticipo, come e dove muoversi. Ma non è un parente della vittima. Benchè le statistiche asettiche ed impersonali, lascino spazio a tutte le ipotesi investigative e le indagini, dirette dal p.m. che si muove sotto le direttive del procuratore capo della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo, sono orientate a 360 gradi. Non ha potuto fare niente il pastore per sottrarsi alla furia omicida. Un colpo di fucile alla testa, se non al torace, esploso da corta distanza, con inaudita ferocia, ha posto fine alla sua esistenza. La vittima, raggiunta in punti vitali è stramazzata al suolo in un bagno di sangue. Non ci sono testimoni al delitto. Le indagini, gravano tutte sulle spalle della Squadra Mobile di Reggio Calabria, diretta dal dottor Gennaro Semeraro e sul dirigente del Commissariato di Polistena, cui si è rivolta la famiglia, preoccupata per la prolungata ed ingiustificata assenza. I parenti infatti, dopo un ragionevole lasso di tempo, hanno dato l'allarme alla Polizia di Stato del vicino commissariato di Polistena, diretto dal vice-questore aggiunto Pierfranco Amati, che hanno avviato da subito le indagini per identificare l'autore del delitto e risalire al movente dell'omicidio. Al tempo stesso, è stata organizzata una cintura militare intorno al vasto comprensorio, assieme a Carabinieri, CFS e Guardia di Finanza. Non si ha notizia alcuna, dei posti di blocco volanti, del controllo dei pregiudicati della zona, loro alibi-orario e stub. Il luogo della macabra esecuzione di sangue morte e rovina, è… "una casetta in campagna, un orticello, una vigna.
Qui chi vi nasce vi regna non cerca e non sogna la grande cittá…". circondata da prati e boschi, habitat naturale per pecore e capre. Non molto lontana dal centro abitato. Ma anche per coltivazioni di canapa indiana, come afferma e conferma la cronaca. I parenti, si sono portati in contrada "Zimbi" sulla provinciale per Anoia ed hanno fatto la lugubre scoperta del cadavere del congiunto. Già la vista del motorino, parcheggiato lì nei pressi, non faceva presagire nulla di buono. Pare, che vivesse con una sorella. Sono le prime voci, che trapelano a malapena dalle fessure del muro di omertà, che cuce le bocche a doppia mandata per paura di vendette, reazioni inconsulte, rappresaglie e spedizioni punitive. Nessuno ha visto niente, naturalmente. Ammesso per assurdo, che qualche "scheggia impazzita", sia disposta e disponibile a testimoniare davanti al Tribunale. Sul luogo del mortale agguato anche il medico legale, Silvia Abenavoli, il p.m. Gianluca Gelso e la ditta del caro estinto, per la rimozione del cadavere. Dopo l'autopsia, che verrà eseguita dal perito settore, Claudio Ammirante, nominato dal Tribunale, come da prassi, la salma verrà restituita alla famiglia per la celebrazione dei funerali, che si svolgeranno a Cinquefrondi in forma pubblica. Salvo, diversa disposizione del questore di Reggio Calabria, Guido Nicolò Longo. Le indagini, partono in salita, si diceva. Non c'è un fascicolo a suo nome, negli uffici giudiziari, se non un lontano fatto risalente agli Anni Ottanta, quando la vittima, ebbe una lite con una persona del luogo che ebbe la peggio; e finì al cimitero.
Ci sono le leggi, che proteggono e tutelano i disabili, ma non si è tenuto conto, nemmeno stavolta. In queste circostanze funziona la paramnesia. Le convenzioni, i trattati, le conferenze eccetera? Aria fritta! La Convenzione è uno strumento concreto che consente di combattere le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani nei confronti di tutte le persone con disabilità italiane e ne riconosce a pieno titolo lo status di "cittadini" di questo Paese. L'Assemblea delle Nazioni Unite, fonte Wikipedia, ha approvato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità nel dicembre 2006. Attraverso i suoi 50 articoli, la Convenzione indica la strada che gli Stati del mondo devono percorrere per garantire i diritti di uguaglianza e di inclusione sociale di tutti i cittadini con disabilità. 24 febbraio 2009: il Parlamento italiano ratifica la Convenzione, che diventa legge dello Stato. E 23 dicembre 2010: l'Unione europea ratifica la Convenzione. Gli articoli principali della ConvenzioneArticolo 1 - Scopo"Promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità". […]Articolo 3 –
Principi generali della Convenzione"Il rispetto per la dignità intrinseca, l'autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l'indipendenza delle persone; la non discriminazione; la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società; il rispetto per la differenza e l'accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell'umanità stessa; la parità di opportunità; l'accessibilità; la parità tra uomini e donne; il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità e il rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la propria identità".
Articolo 8 - Accrescimento della consapevolezza[…] "Sensibilizzare la società nel suo insieme, anche a livello familiare, sulla situazione delle persone con disabilità; accrescere il rispetto per i diritti e la dignità delle persone con disabilità; combattere gli stereotipi, i pregiudizi e le pratiche dannose concernenti le persone con disabilità, compresi quelli fondati sul sesso e l'età, in tutti gli ambiti; promuovere la consapevolezza delle capacità e i contributi delle persone con disabilità".Articolo 19 - Vita indipendente ed inclusione nella società[…] "Le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere; le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l'assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere nella società e impedire che siano isolate o vittime di segregazione;
i servizi e le strutture sociali destinati a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adattati ai loro bisogni".Articolo 24 - Educazione"Gli Stati riconoscono il diritto all'istruzione delle persone con disabilità. Allo scopo di realizzare tale diritto senza discriminazioni e su base di pari opportunità, gli Stati Parti garantiscono un sistema di istruzione inclusivo a tutti i livelli ed un apprendimento continuo lungo tutto l'arco della vita". […]Articolo 27 - Lavoro e occupazione"Si riconosce il diritto al lavoro delle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri, ossia il diritto di potersi mantenere attraverso un lavoro liberamente scelto o accettato in un mercato del lavoro e in un ambiente lavorativo aperto, che favorisca l'inclusione e l'accessibilità alle persone con disabilità". […]Articolo 30 - Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport"Gli Stati riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale e adottano tutte le misure adeguate a garantire alle persone con disabilità:(a) l'accesso ai prodotti culturali in formati accessibili;(b) l'accesso a programmi televisivi, film, spettacoli teatrali e altre attività culturali, in formati accessibili;(c) l'accesso a luoghi di attività culturali, come teatri, musei, cinema, biblioteche e servizi turistici, e, per quanto possibile, a monumenti e siti importanti per la cultura nazionale".
La disabilità è la condizione personale di chi, in seguito ad una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d'interazione con l'ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale. L'omicidio di Cinquefrondi, ha destato sdegno ed indignazione, ma anche angoscia e sbalordimento, non solo a Cinquefrondi e nel vasto comprensorio. Il grave fatto di sangue, accaduto forse nel pomeriggio di mercoledì 25 settembre 2013, è stato variamente commentato. Un delitto disumano, quello del disabile-pastore, compiuto con ferocia belluina, da belve sanguinarie, che offende l'intelligenza e le coscienze e fa gridare allo scandalo ed alla vergogna. Domenico Salvatore






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