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Reggio Calabria, Aurelio Chizzoniti a 'muso duro' contro la sua estromissione dal Consiglio Regionale.


Avv. Aurelio Chizzoniti.
Questa volta ha ragione il Generale Pezzi! Fa bene ad esultare, ne ha ben donde, per la mia estromissione “ex abrupto” dal Consiglio regionale a seguito di inique, reticenti, e distorsive decisioni assunte da un minoritario schieramento di magistrati che non contribuisce al recupero della credibilità della Giustizia a Reggio Calabria. Già alquanto compromessa.

Il Gen. Pezzi, e non solo, potrà recuperare quella serenità che una Commissione composta da galantuomini ha unanimemente turbato attentando anche alle coronarie di un uomo di legge, che pur ostentando un invidiabile cursus Honorum, non resiste alla tentazione di inneggiare al ritorno in Consiglio di un pluriimputato contro il quale la Regione è costituita parte civile. L’importante, per l’ex tutore dell’ordine, è far fuori Chizzoniti che ha la pessima abitudine di ficcare il naso nelle giungla dei misteri della regione Calabria anche se ivi operano missionari governativi, intoccabili, perché autoreferenziali al punto da ritenersi protetti dall’immunità romana.

Prosit Generale! Che strano concetto della legalità è il Suo!.


Qualcosa di simile si verificò all’interno dell’hotel di Stato ”Ucciardone” di Palermo quando la mafia brindò per festeggiare la barbara esecuzione dei magistrati Falcone –Morvillo. Vedremo, sul punto, cosa ne penseranno a livello ministeriale ove, mio tramite, è già  approdato il testo della sua farneticante esternazione con la raccomandazione alla stampa di integrale pubblicazione.

Nel cui contesto si scopre che il Generale, si ritiene “onorato” infoltendo quindi la già folta schiera di “tanti onorati nostrani”. Ci mancavano pure quelli di importazione provenienti da allevamenti padani.

Può stare tranquillo il Generale in pensione, non solo per aver compensato il ritmo cardiaco, ma soprattutto perché il cigno prima di morire troverà tempi e modi per una capatina, non a Berlino, appannaggio esclusivo dei mugnai di turno che cercano di destreggiarsi acrobaticamente tra pastifici ed altro, ma a Piazza Matteotti di Catanzaro. Ove operano tanti magistrati inquirenti che sanno leggere le carte. Anche le più raffinate e sofisticate.

Un’altra cosa è certa: aveva ragione anche il Principe della risata quando demarcava gli uomini dai generali-rectius–dai caporali. Soprattutto da quelli di giornata. Effimeri e di transito. Quelli che difficilmente in questa nobilissima terra qualcuno rimpiangerà.


Aurelio Chizzoniti.

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