
Così, un pregiudicato 48enne originario della provincia di Sassari, ma da tempo residente a Roma, nel pomeriggio di ieri, in largo Padre Leonardo Bello, nei pressi della chiesa di San Tarcisio si è avvicinato alla donna, una cittadina romena di 52 anni che si trovava a mendicare insieme ai figli maggiorenni e ai nipotini di 2 anni, e dopo averle puntato una pistola alla testa, le ha intimato di allontanarsi e di non farsi più vedere nella zona, minacciandola, in caso contrario, di fargliela pagare.
Non contento, ha rivolto l’arma verso i figli della donna e i nipotini, rinnovando loro le stesse minacce. Visto il parapiglia che si era generato, alcuni passanti, alla vista della pistola, hanno immediatamente contattato i Carabinieri. Giunti sul posto, i militari hanno raccolto la testimonianza delle vittime e la descrizione dell’uomo, che nel frattempo si era allontanato a piedi. Il 48enne è stato rintracciato mentre stava camminando verso la sua abitazione. Durante la perquisizione, l’uomo è stato trovato in possesso della pistola utilizzata per spaventare i mendicanti, risultata essere un’arma a salve con la canna otturata, perfetta replica delle armi in dotazione alle forze dell’ordine, dalla quale era stato tolto il previsto tappo rosso. La pistola è stata sequestrata mentre l’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria con le accuse di minaccia aggravata e porto di armi e oggetti atti ad offendere.
GARBATELLA – TOPO D’APPARTAMENTO SCOPERTO ED ARRESTATO DA UN MARESCIALLO DEI CARABINIERI LIBERO DAL SERVIZIO. IN MANETTE UN 33ENNE CITTADINO RUSSO.
ROMA – Un cittadino russo di 33 anni e già noto alla forze dell’ordine, ieri sera, si è introdotto in un appartamento di via Rosa Raimondi Garibaldi, in zona Garbatella. L’uomo, approfittando dell’assenza dei proprietari ed armato di alcuni arnesi da scasso ha tentato di aprire la cassaforte a muro presente in casa. Sfortunatamente per lui, al piano superiore, vi era un maresciallo dei Carabinieri, libero dal servizio e in abiti civili, che era in licenza per trascorrere alcuni giorni a casa dei genitori. Il militare dell’Arma ha udito dei rumori sospetti provenire dall’appartamento sottostante e si è insospettito, sceso per controllare cosa stesse accadendo, ha “pizzicato” sul fatto il topo d’appartamento. Il ladro, a questo punto, vistosi scoperto ha impugnato un martello e nel tentativo di evitare le manette, ha aggredito il Carabiniere. Dopo una breve colluttazione il maresciallo è riuscito a bloccarlo e ha poi chiamato il 112, per i rinforzi. Sul posto sono arrivati i colleghi della Stazione Roma Eur che hanno preso in consegna il malfattore. L’uomo, arrestato dai Carabinieri è ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del rito direttissimo, dovrà rispondere di rapina impropria, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Il martello e gli altri arnesi da scasso utilizzati dal ladro sono stati sequestrati.
ROMA – CARABINIERI SCOPRONO TRUFFA DEI FALSI CAVALIERI. 10 INDAGATI. ARRESTI E PERQUISIZIONI NEL LAZIO, ABRUZZO, EMILIA ROMAGNA, CALABRIA E VENETO.
ROMA – Dalle prime ore della mattinata in Ardea (RM), Civitavecchia (RM), San Cesareo (RM), Latina, Pianella (PE), Reggio Calabria, Verona, provincia di Bologna e Viterbo, i Carabinieri della Compagnia Roma-Trastevere stanno eseguendo 10 provvedimenti restrittivi (7 o.c.c. in carcere, una misura dell’obbligo di presentazione alla p.g. e due misure dell’obbligo di dimora) emessi dal GIP del Tribunale di Civitavecchia, d.ssa DE PASQUALE, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa, conferimento illecito di onorificenze e decorazioni cavalleresche e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, attribuendosi falsamente la qualifica di Cavalieri di Malta. La banda vendeva falsi cavalierati a tutto spiano, trovando clienti addirittura tra ignari pubblici funzionari accreditandosi anche presso numerosi stati esteri, facendo credere di essere i veri Cavalieri di Malta. L’arte degli imitatori era così sottile che erano riusciti a ingannare diversi parroci per la concessione delle chiese per altisonanti cerimonie religiose e l’immancabile iniziazione.
L’indagine, condotta dalla Stazione Carabinieri Roma Monteverde Nuovo e coordinata dal sost proc. dr. DOVINOLA della Procura della Repubblica di Roma scaturisce dalla denuncia presentata il 9.11.2012 dalle titolari di una tipografia, che avevano ricevuto una commessa sospetta riguardante la stampa di alcuni passaporti da parte di uno degli indagati, presentatosi come rappresentante di un’agenzia diplomatica internazionale. Le successive investigazioni hanno consentito di:
- appurare che gli indagati:
· l’11 novembre 2009 avevano costituito in Latina una prima associazione denominata “Grand Prieuré Melitense du Orde Souverain de Saint-Jean de Jerusalem Chevaliers de Malte, Ordine Militense del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme - Cavalieri di Malta”;
· il 5 novembre 2012 costituivano una seconda parallela associazione denominata “Volontari di Protezione Civile S.O.M.S.J. del Grand Prieuré Melitense Sovrano Ordine Ospitaliero Melitense di San Giovanni di Gerusalemme – Cavalieri di Malta”, non riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio;
· davano evidenza alle associazioni attraverso il sito www.ordinemilitense.org e www.protezionecivilesomsmsj.com che si presentavano del tutto simili a quelli dell’autentico Sovrano Ordine Militare di Malta (S.M.O.M.) e del collegato organo di volontariato ad ordinamento civile Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta (C.I.S.O.M.);
· con la prima associazione effettuavano affiliazioni, concedevano cavalierati previo versamento di somme di denaro oscillanti tra 3.000 e 10.000 euro;
· operando sotto l’egida della seconda associazione compivano atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso del territorio dello Stato - formalmente per la frequentazione di un corso per uso di defibrillatore - di 350 cittadini tunisini, ai quali erano stati richiesti tra i 2.000 e i 5.500 euro con la promessa dell’ingresso in Italia per una successiva occupazione. In realtà, è stato accertato che complessivamente dovevano essere 5.000 i cittadini tunisini che, nell’arco temporale di un anno, avrebbero dovuto raggiungere l’Italia;
- trarre in arresto, il 23 novembre 2012, 3 persone responsabili di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, fermate alla Dogana dell’aeroporto di Fiumicino mentre tentavano di far entrare nel territorio dello Stato 66 tunisini muniti di un falso visto collettivo del M.A.E., muniti di falsi cartellini di appartenenza al Sovrano Ordine Ospitaliero Melitense di San Giovanni da Gerusalemme Cavalieri di Malta, in qualità di volontario e dotati di pettorine catarifrangenti con le insegne del falso ordine.
Sono in corso indagini per verificare l’impiego delle ingenti somme di denaro ricavate dall’illecita attività.
E’ stata accertata la presenza di vari conti correnti, collegati all’associazione, sparsi per il Mondo.
L’associazione aveva “ambasciatori e corrispondenti” presso varie nazioni del mondo.
- Avevano un Ministero degli Affari Esteri
- Avevano un Comandante della Guardia di Onore dei CAVALIERI
Avevano creato un sito internet che è la brutta copia del sito del vero Sovrano Militare Ordine di Malta, S.M.O.M., tale da indurre in errore i visitatori del sito.
Tra i destinatari del provvedimento risultano:
- Un 63enne, ex legionario;
- Un 56enne, docente Universitario di Scienze Manageriali presso l’Università G. D’Annunzio di Chieti Pescara.
040613
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