Concluso il comitato sulla sicurezza con il ministro Alfano che annuncia l'invio di oltre 100 unità e indica tre direttrici: più vigilanza, più intelligence, puntare ai patrimoni dei clan. Al vertice anche il viceministro Bubbico
30
dalla Polizia e 30 dai Carabinieri, in tutto 60 unità «specializzate
dal punto di vista investigativo» schierate a Bari per presidiare il
territorio.
Lo ha annuncitato poco fa nella prefettura del capoluogo pugliese il ministro dell'Interno Angelino Alfano in conferenza stampa, al termine del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato dopo i tre omicidi avvenuti domenica scorsa nel quartiere San Paolo.
«A settembre», ha aggiunto il ministo, «altri 86 uomini della polizia verranno a rafforzare la presenza dello Stato». L'idea è quella di riprendere il 'modello Caserta' «per il coordinamento territoriale del contrasto alla criminalità organizzata», muovendosi lungo tre direttrici: «La prima: il rafforzamento del dispositivo di vigilanza e controllo sul territorio anche attraverso il fondo unico giustizia e i beni che possono provenire o che sono già presenti dentro il fondo unico giustizia. La seconda direttrice: il potenziamento delle strutture investigative per la ricerca dei latitanti; la terza è il desk interforze per l'aggressione ai patrimoni criminali».
C'è «grande unità delle istituzioni di fronte al crimine organizzato, lo Stato è unito di fronte all'anti-stato», ha ribadito Alfano. La risposta concreta sta nei 146 operatori della sicurezza - 60 più 86 - che entro settembre «andranno a rafforzare la squadra dello Stato, che è forte anche grazie a questi uomini».
Il titolare del Viminale, che si è detto ottimista sul buon esito delle indagini sui tre omicidi, ha parlato anche degli altri allarmi sulla sicurezza lanciati dalle istituzioni del territorio. «Un grande allarme cocaina e un grande allarme derivante da attività predatorie nell'ambito delle campagne dove si verificano furti di rame», ha spiegato il ministro, «allarmi dei quali non possiamo non farci carico e sui quali occorrerà fare una strategia».
Lo ha annuncitato poco fa nella prefettura del capoluogo pugliese il ministro dell'Interno Angelino Alfano in conferenza stampa, al termine del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato dopo i tre omicidi avvenuti domenica scorsa nel quartiere San Paolo.
«A settembre», ha aggiunto il ministo, «altri 86 uomini della polizia verranno a rafforzare la presenza dello Stato». L'idea è quella di riprendere il 'modello Caserta' «per il coordinamento territoriale del contrasto alla criminalità organizzata», muovendosi lungo tre direttrici: «La prima: il rafforzamento del dispositivo di vigilanza e controllo sul territorio anche attraverso il fondo unico giustizia e i beni che possono provenire o che sono già presenti dentro il fondo unico giustizia. La seconda direttrice: il potenziamento delle strutture investigative per la ricerca dei latitanti; la terza è il desk interforze per l'aggressione ai patrimoni criminali».
C'è «grande unità delle istituzioni di fronte al crimine organizzato, lo Stato è unito di fronte all'anti-stato», ha ribadito Alfano. La risposta concreta sta nei 146 operatori della sicurezza - 60 più 86 - che entro settembre «andranno a rafforzare la squadra dello Stato, che è forte anche grazie a questi uomini».
Il titolare del Viminale, che si è detto ottimista sul buon esito delle indagini sui tre omicidi, ha parlato anche degli altri allarmi sulla sicurezza lanciati dalle istituzioni del territorio. «Un grande allarme cocaina e un grande allarme derivante da attività predatorie nell'ambito delle campagne dove si verificano furti di rame», ha spiegato il ministro, «allarmi dei quali non possiamo non farci carico e sui quali occorrerà fare una strategia».
Intanto, ha aggiunto Alfano, «siamo già
pronti con l'utilizzo delle più moderne tecnologie dei satelliti, delle
mappature e della georeferenzialità dei reati attraverso una connessione
a un sistema di controllo elettronico al quale sono collegate le forze
di polizia per una traccia elettronica di quanto si verifica sul
territorio».
Al vertice in prefettura hanno
partecipato il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, il capo di
gabinetto del ministro, Giuseppe Procaccini, il vicecapo vicario della
Polizia Alessandro Marangoni e il vicecapo Francesco Cirillo, il
direttore dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati
alla criminalità organizzata Giuseppe Caruso, i comandanti generali dei
Carabinieri, Leonardo Gallitelli, e della Guardia di Finanza, Saverio
Capolupo, il sindaco di Bari Michele Emiliano, il presidente della
Regione Puglia Nichi Vendola e il prefetto di Bari Mario Tafaro.

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