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Quel linguaggio di..."merda"

 Il linguaggio-messaggio, che sta prendendo piede nella routine quotidiana della comunicazione. C’è pure un’opera d’arte di Pietro Manzoni…”Merda d’artista”. Perfino il Sommo Poeta, nel Canto XVIII dell’Inferno dice…”Quivi venimmo; e quindi giù nel fosso /vidi gente attuffata in uno sterco /che da li uman priva di parea mosso./ E mentre ch'io là giù con l'occhio cerco/, vidi un col capo sì di merda lordo, /che non parëa s'era laico o cherco. /…”
‘MERDA, STERCO, LETAME, STABBIO, STALLATICO, ESCREMENTI”… , “GALEOTTA FU LA “PORCATA” E CHI LA SCRISSE, QUEL GIORNO PIÙ NON VI LEGGEMMO AVANTE”
Domenico Salvatore

Non passa giorno senza la nostra razione quotidiana di…”merda”. Ma non c’è bisogno dell’autospurgo, ovviamente. Come accendi un televisore, di rimbalzo o carambola, ecco fare la sua apparizione. Idem con patate se ascolti la radio. Appena sfogli un giornale, la incontri di riffe o di raffe. Ed al cinema poi, non ne parliamo.

La incontri pure nell’arte…”Merda d’artista” di Pietro Manzoni. E nelle canzoni…“Com'è bello il nostro amore,/Senti come sale,/È bello solo se ci sei tu,/Sotto questa luna/Dimmi cosa pensi di me./Lei/Che sei una merda/Io credo veramente tu sei merda./. Ed ancora…“Sta arrivando un altro Natale di merda/Con le lucine le canzoni di merda/E non mi frega un cazzo/Dei regali dell'albero/Presepe e colomba/Panettone e torrone/No non voglio ragione/. Per non dire…”E lasciatemi stare/Io non voglio pranzare/Con chi vuol domandare/Se ho trovato lavoro/Se ho trovato l'amore/E ti trovo sciupato/E ti trovo ingrassato/Sta arrivando un altro Natale di merda/…”L'uso come qualificativo e interiezione. Nel linguaggio comune si usa intercalarla ad ogni piè sospinto.

A sfogliare le agenzie ed i giornali on line,… giovedì 6 maggio 2010… Roma, quindici chili di letame davanti a sede Pdl. Una ventina di persone, hanno scaricato una quindicina di chili di letame davanti alla sede del Pdl in via dell'Umiltà a Roma. Sopra al cumulo di letame un vaso da notte per bambini e bandierine del Pdl.  07 Dic, 2010…Bergamo, striscioni e sterco davanti all'abitazione della Gelmini Nella notte la protesta nei confronti del ministro dell'Istruzione, poi rivendicata dagli studenti

"Abbiamo violato la roccaforte e scaricato davanti alla sua casa la naturale reazione alla riforma";
Letame a Palazzo Frizzoni (DePascale)-Bergamo, 4 ottobre 2012 - Blitz del gruppo antagonista "Bergamo antifascista", oggi pomeriggio davanti alla sede del Comune di Bergamo, in piazza Matteotti. Attorno alle 17,30 un gruppetto di giovani ha rovesciato del letame davanti al municipio, per protestare contro la concessione da parte del sindaco Franco Tentorio (Pdl) di una sala civica a Forza Nuova. Il blitz è poi stato rivendicato dagli autori su Facebook.
13 dicembre 2012… Un assessore comunale di Fonteno (Bergamo), Stefania Bertoletti, ha voluto protestare contro i taglia alla spesa scaricando del letame davanti alla sede della Provincia di Bergamo. Nei giorni scorsi aveva annunciato che Santa Lucia quest'anno avrebbe portato come 'dono' del letame alla Provincia e cosi' e' stato. Dopo la protesta, Bertoletti ha rimediato una denuncia a piede libero.

Nel frattempo si e' provveduto a rimuovere il letame e a pulire l'area davanti l'ingresso della Provincia. Galeotta fu quella legge…La legge n. 270 del 21 dicembre 2005 è la legge che ha modificato il sistema elettorale italiano, delineando la disciplina attualmente in vigore. È stata ideata principalmente dal ministro Roberto Calderoli, fonte Wikipedia, ma poi definita dallo stesso in un'intervista «una porcata» Proprio per questo venne denominata porcellum dal politologo Giovanni Sartori. Sostituì le leggi 276 e 277 del 1993 (cosiddetto Mattarellum), introducendo un sistema radicalmente differente. Voluta da Silvio Berlusconi, che il 4 ottobre 2005 "minaccia la crisi di governo nel caso in cui non venisse approvata la riforma elettorale proporzionale", la legge fu approvata a pochi mesi dalle elezioni politiche con i voti della maggioranza parlamentare della Casa delle Libertà (principalmente Forza Italia, Alleanza Nazionale, Unione dei Democratici Cristiani, Lega Nord), senza il consenso dell'opposizione (principalmente Italia dei Valori, Democratici di Sinistra, Margherita, Partito della Rifondazione Comunista), che l'ha duramente criticata e contrastata. Ha modificato il precedente meccanismo misto, per 3/4 a ripartizione maggioritaria dei seggi, in favore di un sistema proporzionale corretto, a coalizione, con premio di maggioranza ed elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza possibilità di indicare preferenze.

La legge finora ha regolato le elezioni politiche italiane del:2006, con formazione della XV Legislatura della Repubblica Italiana; 2008, con formazione della XVI Legislatura della Repubblica Italiana. Merda (dal latino merda) è un sostantivo della lingua italiana che, nella sua accezione primaria, indica le feci umane o animali. È principalmente usato in ambito colloquiale ed è ritenuto un termine volgare, normalmente da evitare in contesti formali.A differenza che in altre lingue europee (inglese shit, francese merde, tedesco Scheiße, spagnolo mierda), l'uso della parola merda come esclamazione per esprimere irritazione non è molto diffuso in italiano, essendo generalmente sostituita da cazzo in questa funzione: «Merda, non trovo più le chiavi!». Un caso particolare è la locuzione di merda (o merda di), usata come qualificativo in senso di pessimo: «una situazione di merda», una situazione spiacevolissima; «un uomo/pezzo di merda», un uomo esecrabile, un farabutto; ricorre frequentemente nelle esclamazioni del linguaggio triviale: «Che merda di film!». L'espressione «essere/stare/trovarsi nella merda» significa essere nei guai. Tra le frasi polirematiche, possiamo citare «avere la merda fino al collo» e «essere una merda».

Si può usare anche l'espressione «Che merda!!» per indicare una situazione sfortunata. Perfino Dante Alighieri, nel Canto XVIII dell’Inferno dice…”Quivi venimmo; e quindi giù nel fosso /vidi gente attuffata in uno sterco /che da li uman priva di parea mosso./ E mentre ch'io là giù con l'occhio cerco/, vidi un col capo sì di merda lordo, /che non parëa s'era laico o cherco. /…” Insomma un linguaggio di…“merda”. Domenico Salvatore

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