Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) - Nella
mattina del 25 ottobre 2017, i Carabinieri della Compagnia di Melito Porto
Salvo (RC), unitamente ai militari della Stazione Carabinieri Forestali di
Melito Porto Salvo ed al personale del locale Corpo di Polizia Municipale,
hanno dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare agli arresti
domiciliari nei confronti di sette dipendenti del comune di Melito Porto Salvo.
Nei
confronti di costoro il GIP presso il locale tribunale ha reputato sussistere
gravi indizi di colpevolezza per i reati di truffa aggravata ai danni del
predetto comune e falsa attestazione
della propria presenza in servizio mediante modalità fraudolente consistite
nell’allontanamento dal luogo di lavoro senza effettuare la timbratura del badge
ovvero scambiando il proprio badge con altri dipendenti.
Servizio a cura di Luigi Palamara
Servizio a cura di Luigi Palamara
Le indagini, svolte dai Carabinieri della Compagnia
di Melito, coadiuvati dai Militari della Stazione
Carabinieri Forestali di Melito Porto Salvo e da personale del locale Corpo di
Polizia Municipale, sotto la direzione della Procura della Repubblica di
Reggio Calabria, riguardano fatti che risalgono al periodo compreso tra i mesi
di marzo ed aprile del 2016 nel quale, visto l’approssimarsi delle
consultazioni referendarie che si sarebbero poi svolte il successivo 17 Aprile,
vennero stanziate alcune somme di denaro che sarebbero dovute servire, ai competenti
uffici comunali, proprio per far fronte ai pagamenti delle ore di lavoro per il
c.d. “straordinario elettorale”.
Le attività investigative, durate circa due mesi,
hanno permesso di accertare come un nutrito numero di dipendenti, pur
risultando regolarmente in ufficio a prestare ore di straordinario in favore
dell’Ente pubblico di appartenenza si trovassero, invece, in tutt’altri luoghi privati.
Gli indagati oltre che scambiarsi reciprocamente i badges
personali, eludendo cosi il sistema di rilevazione elettronica delle presenze, si
dedicavano alle più svariate attività personali: vi era infatti chi andava al
mercato a fare la spesa, chi stava in auto a leggere il giornale, chi
effettuava sortite in circoli ricreativi, in supermercati o nei bar, taluni si
recavano dal barbiere, chi presenziava a cerimonie funebri; chi, prediligeva
prendersi cura del proprio appezzamento di terreno, chi si teneva in forma con
delle vere e proprie sessioni di “running” quotidiane della durata di 30 minuti
cadauna, svolte all’interno del chiostro di un edificio comunale. Il tutto
ovviamente e rigorosamente in orario di lavoro.
I dipendenti pubblici, tutti del comune di Melito di
Porto Salvo, tratti in arresto nel corso dell’odierna operazione di polizia
giudiziaria convenzionalmente denominata “Ubiquitas” sono:
1. Francesco
ALBANO cl’1956, dipendente dell’Ufficio
Anagrafe;
2. Giovanni
ATTINÀ cl’1973, dipendente dell’Ufficio
Anagrafe;
3. Giuseppe
ATTINÀ cl’1955, messo notificatore;
4. Antonino
GATTO cl’1953, dipendente dell’ufficio
“Opere pubbliche e manutenzione”;
5. Vincenzo
MANTI cl’1961, Architetto, dirigente
pro-tempore dell’ufficio “S.U.A.P. – Urbanistica”;
6. Giuseppe
MARINO cl’1953 dipendente dell’Ufficio
Anagrafe;
7. Francesco
PRATICÒ cl’1974 dipendente dell’Ufficio
Anagrafe.
Gli arrestati, terminate le formalità di rito, sono
stati tradotti presso le rispettive abitazioni dove permarranno a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dei relativi interrogatori di garanzia.
0 Commenti