Angoscia, dolore,
sbalordimento, orrore, incredulità. Sono forse, i primi sentimenti che
aleggiano nel cuore e nella mente dei Parigini o dei Francesi. Ma, anche del
continente europeo, che continua a fare lo gnorri; se non a recitare il comodo
alibi dell’ ingenuo, gonzo ed allocco. Mentre i morti fioccano come la neve a
Courmayeur. Una strage, un’ecatombe, una carneficina. Cantano i fucili a pompa,
crepitano i kalashnikov, urlano gli “ananas”. Al chiuso ed all’aperto. Allo
stadio od al teatro, dove c’è più folla da colpire. In nome di Allah, ignora e
calpesta tanto i Diritti Umani quanto le Convenzioni internazionali sulla guerra;
chi abbandoni la religione per ateismo o conversione a un'altra religione,
perde tutti i suoi diritti, anzi, è passibile di morte. Non siamo a Beirut
ovest, Bagdad o Tripoli, dove le stragi sembrano quasi un’accettabile normalità
degli eventi. Con cadenza quasi quotidiana si assiste allo sterminio
programmato dei prigionieri di guerra; il genocidio mirato di minoranze etniche
e religiose; la decapitazioni di adulti e bambini, filmati e documentati per
terrorizzare i nemici; la riduzione in
schiavitù delle donne catturare da bande di terroristi; le mille altre
brutalità che disorientano e sgomentano . Bensì a Parigi. Nel cuore della
Francia; dell’Europa. Ancora c’è gente in giro, che si ostina a rifugiarsi
dietro utili capri espiatori, sofismi, cavilli e pedanterie; a non chiamarla
con il suo vero nome: GUERRA! Uno scontro di civiltà e religioni con l’unico
scopo di soggiogarsi l’un l’altra, vero e proprio, come Storia comanda. Nel 732
d. C.: la battaglia di Poitiers; 1099. conquista di Gerusalemme da parte delle
truppe crociate. 1187: battaglia di Hattin. Saladino sconfigge le truppe
cristiane e termina praticamente il Regno latino di Gerusalemme. L’atto finale
è rappresentato dalla caduta in mano musulmana della roccaforte di S. Giovanni
d’Acri nel 1291.Più acuto, dalla Conquista di Costantinopoli in poi. A parte le
sante Crociate (XI-XIII secolo), la
riconquista di Granada (1492), la battaglia di Lepanto (1571), la battaglia di
Vienna (1683).Uno scontro epocale, titanico, che affonda le radici nel primo
millennio dell’Era Cristiana. Cristo, dice cose ben diverse: non legittima,
come Allah nel Corano, la guerra, le mutilazioni, le torture fisiche, le
discriminazioni, le tasse agli infedeli. Dopo i primi lanci
delle agenzie e degli smartphone, si sono mossi i “gendarmi” del pianeta, a
caccia di consensi, sostegni, supporti ed appoggi; vetrine e passerelle, per
rafforzare la loro leadership. Poi, a lacrime di coccodrillo versate, cancelli
serrati e sbarrati dopo il furto sacrilego di Santa Chiara, la secolarizzazione
del dimenticatoio e dell’oblìo, la dimenticanza, la perdita della memoria
collettiva, stenderà il suo manto misericordioso. Scrive Magdi Cristiano
Allam:” La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l'unico Dio,
vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della
terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il
cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a
cui la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù
come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine,
Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno
del giudizio, quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati. Così pure
hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera,
le elemosine e il digiuno. Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e
inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti
a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione,
nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia
sociale, i valori morali, la pace e la libertà.”. Allah il divino non è Cristo
il carnale.
Il presidente degli
Stati Uniti, Barack Obama, ha telefonato questa mattina al suo omologo
francese, François Hollande, ribadendo che i due Paesi "continueranno a
lavorare insieme e con altri Paesi nel mondo per sconfiggere il flagello del
terrorismo". Parole di sdegno sono arrivate dal Vaticano che, per voce del
direttore della sala stampa, padre Federico Lombardi, ha definito la
carneficina "un attacco alla pace di tutta l'umanità che richiede una
reazione decisa e solidale da parte di tutti noi per contrastare il dilagare
dell'odio omicida in tutte le sue forme". Gesti e parole di solidarietà
nei confronti di Parigi sono giunte da ogni parte del mondo, dove molti
monumenti o impianti sportivi sono stati illuminati dal rosso, bianco e blu
della bandiera francese. Spenta per lutto la Tour Eiffel.
"L'Italia piange
le vittime di Parigi e si unisce al dolore dei fratelli francesi. L'Europa
colpita al cuore saprà reagire alla barbarie". Così il premier italiano
Matteo Renzi che sin dai primi momenti segue da Palazzo Chigi l'evoluzione
della situazione. Gli ha fatto eco il Capo dello Stato Sergio Mattarella
esprimendo 'apprensione e forte dolore".
L'orrore che sta sconvolgendo la capitale francese e tutto il Paese
lascia esterrefatti e sgomenti - scrive il Capo dello Stato - in un messaggio a
Francois Hollande. "Seguo con apprensione e forte dolore gli sviluppi dei
barbari attacchi terroristici ancora in corso a Parigi", dice ancora
Mattarella. Il ministro dell'interno Angelino Alfano ha convocato per domani,
alle 9.30, al Viminale il Comitato Nazionale per l'ordine e la sicurezza
pubblica dopo gli attentati di Parigi. In via eccezionale sarà presieduto dal
premier Matteo Renzi. Il premier, in contatto con le cancellerie dei paesi
alleati ha espresso il proprio sgomento di fronte alle notizie francesi e la
"solidarietà totale" al presidente Francoise Hollande e al popolo francese."Questo
dramma non riguarda solo Parigi, non riguarda solo la Francia ma tutta l'Europa
e tutti coloro che credono nella libertà nei diritti e nella dignità
umana". Lo dice all'ANSA il presidente del Senato Pietro Grasso, in visita
ufficiale a Belgrado. "Siamo al fianco" delle Istituzioni francesi "nella
necessità di rispondere nel modo più fermo alla minaccia del terrorismo. Gi
assassini non riusciranno ad intaccare i principi di civiltà che sono alla base
delle nostre Costituzioni democratiche". Lo dice all'ANSA la presidente
della Camera Laura Boldrini. "Vicini alla Francia, al dramma delle
famiglie delle vittime, uniti contro il terrore #avecParis": così, in un
tweet, il ministro degli esteri Paolo Gentiloni.Per il presidente degli Stati
Uniti Barack Obama la parola d'ordine è "i valori di liberté, egalité e
fraternité non sono solo condivisi dal popolo francese, ma anche da noi".
Gli ha fatto eco Hillary Clinton: "Le notizie che giungono da Parigi sono
strazianti. Prego per la città e le famiglie delle vittime". "I miei
pensieri e le mie preghiere sono con tutti coloro che questa sera sono a
Parigi", ha scritto in un tweet l'ex presidente Usa Bill Clinton. "Seguo scioccato gli attacchi di Parigi.
La mia piena solidarietà e simpatia al popolo e alle autorità francesi".
Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk.
"Seguo scioccato gli attacchi di Parigi. La mia piena solidarietà e
simpatia al popolo e alle autorità francesi". Lo scrive su Twitter il
presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk. "Sono scioccato dagli eventi
di Parigi. I nostri pensieri e preghiere sono con il popolo francese. Faremo
tutto ciò che possiamo per aiutare". Così il premier britannico David
Cameron su Twitter. "Sono profondamente scioccata dalle notizie e dalle
immagini che arrivano da Parigi. In queste ore, i miei pensieri vanno alle
vittime di questi attacchi evidentemente terroristici, ai loro cari e a tutti
gli abitanti di Parigi". Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel,
in una nota ripresa dai media francesi.Il presidente russo Vladimir Putin ha
espresso le sue "profonde condoglianze" a Francois Hollande e a
"tutto il popolo francese" in seguito ai "terribili"
attacchi terroristici a Parigi. "Terribili notizie ci arrivano da #Parigi.
Il nostro pensiero alle famiglie delle vittime, il nostro sostegno alle autorità".
Lo scrive in un tweet il presidente del parlamento europeo Martin Schulz.
"Sono atterrito e sconvolto nel vedere che la Francia è in questo stesso
momento colpita dal terrorismo più odioso". Così il presidente della
Commissione europea, Jean-Claude Juncker. "La mia solidarietà alla Francia
e ai francesi", ha aggiunto, "ho fiducia nel popolo e nelle autorità
francesi per superare insieme questa prova". Il lancio dell’Ansa non lascia dubbio alcuno: ”L'orrore
assedia la Francia con un attacco terroristico senza precedenti in Europa.
Sarebbero circa 120 i morti a Parigi. E' una carneficina, con stragi in tutta
la capitale francese, in azione anche i kamikaze: colpiti un teatro, lo stadio
e altri punti della città."La Francia manda i suoi aerei in Siria,
bombarda uccidendo i bambini, oggi beve dalla stessa coppa": è quanto
afferma il canale Dabiq France (la rivista francese dello Stato islamico)
assumendo la paternità degli attentati. Lo riferisce il Site. Dopo Parigi, ora
"tocca a Roma, Londra e Washington": è il sinistro proclama che
accompagna le celebrazioni dei sostenitori dell'Isis, su Twitter, degli
attacchi a Parigi, con l'hashtag '#Parigi in fiamme'. Al momento non c'è una
rivendicazione ufficiale dello Stato islamico. Non mancano le minacce a Spagna
e Portogallo, territorio dell'antico Califfato in Europa. "Ricordate,
ricordate il 14 novembre di #Parigi. Non dimenticheranno mai questo giorno,
così come gli americani l'11 settembre". Lo scrive Rita Katz sul Site
citando canali dell'Isis.
Terrore senza
precedenti, almeno 120 morti in sette attentati: diverse sparatorie e alcune
esplosioni ad opera di kamikaze vicino allo stadio. Sono una settantina,
invece, gli ostaggi uccisi all'interno del teatro Bataclan. In una città
assediata da terroristi e teste di cuoio, 100 ostaggi in una sala da concerti,
decine di cadaveri attorno allo Stade de France, dove gli spettatori di
Francia-Germania sono ancora bloccati. Il presidente Francois Hollande ha
dichiarato lo stato di emergenza. Il governo ha decretato il piano Alpha Rouge
(Alfa Rosso), un livello di allerta mai toccato prima e che corrisponde al
livello "attentati multipli". Poi un Hollande visibilmente scosso ha
parlato in diretta tv ai francesi annunciando lo stato di emergenza, l'afflusso
di militari nella capitale "per evitare nuovi attacchi" e la chiusura
delle frontiere.
Il presidente
francese François Hollande ha chiuso le frontiere: "Dobbiamo
difenderci", ha detto in diretta tv. Altri 1500 militari sono stati
mobilitati a Parigi. La American Airlines ha per il momento sospeso i voli
verso Parigi. Il Belgio ha ripristinato i controlli alla frontiera francese e
rafforzato le misure di sicurezza anche negli aeroporti e nelle stazioni.
LE SPARATORIE - Le
strade del cuore della capitale sono deserte o blindate dalla polizia, l'invito
delle autorità è a restare in casa se possibile o - per chi è in locali o
ristoranti - di non muoversi. Dalle caserme e da diverse regioni stanno
affluendo rinforzi di reparti speciali e teste di cuoio. Negli ospedali si sta procedendo
a liberare per quanto possibile i posti letto. Il primo attentato - a quanto
sembra un'azione kamikaze - è stato segnalato nel X arrondissement, in una
brasserie nel quartiere tipico dei ristoranti kosher. Dieci morti a quanto
sembra, poi i terroristi - come se stessero compiendo un raid - sono ridiscesi
verso l'XI e il XII arrondissement, a pochi metri dalla redazione di Charlie
Hebdo, insanguinata dagli attentati del 7 gennaio.
LA STRAGE AL TEATRO -
ella sala da concerti Bataclan - dove c'era il tutto esaurito per un concerto
rock del gruppo americano 'Eagles of death metal' - un gruppo di terroristi ha
gridato "Allah è grande" e ha aggiunto frasi sulla Siria. Poi ha
aperto il fuoco sul pubblico, dove si è verificata una carneficina con un centinaio
di morti: pare che i terroristi abbiano ucciso le persone una a una. Testimoni della presa di ostaggi alla sala da
concerti Bataclan di Parigi ha parlato - in lacrime - di uno dei terroristi che
gridava "Allah u Akbar", "Allah è grande".
I KAMIKAZE E LE
ESPLOSIONI VICINO ALLO STADIO - A Saint-Denis, allo Stade de France, tre
esplosioni invece scuotevano i 50.000 presenti all'amichevole Francia-Germania.
I giocatori si sono fermati, alcuni spettatori sono riusciti a uscire, gli
altri sono rimasti bloccati dalla polizia all'interno fin dopo il termine della
gara. Immediatamente evacuato il presidente Francois Hollande, che assisteva
alla partita in tribuna d'onore. Due i kamikaze in azione: il bilancio parla di
almeno 30 morti in esplosioni di polvere da sparo mista a chiodi in una brasserie
e altri due siti adiacenti allo stadio. Molti i feriti. scontro di civiltà, che
poteva sembrare nulla più di una reminiscenza di vicende medioevali, si
riaffaccia nella cronaca e nella storia del nostro tempo con una impareggiabile
brutalità, che ignora e calpesta tanto i Diritti Umani quanto le Convenzioni
internazionali sulla guerra.” Sarà bene, ricordare anche la “Dichiarazione
universale dei diritti umani” come ideale comune da raggiungersi da tutti i
popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della
società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di
promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e
di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere
nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto
tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti
alla loro giurisdizione.
Tutti gli esseri
umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di
ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di
fratellanza.
Articolo 2
Ad ogni individuo spettano
tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione,
senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua,
di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o
sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione
sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o
internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia
indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o
soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.
Articolo 3
Ogni individuo ha
diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.
Articolo 4
Nessun individuo
potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la
tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
Articolo 5
Nessun individuo
potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli,
inumani o degradanti.
Articolo 6
Ogni individuo ha
diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.
Articolo 7
Tutti sono eguali
dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale
tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro
ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi
incitamento a tale discriminazione.
Articolo 8
Ogni individuo ha
diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali contro
atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o
dalla legge.
Articolo 9
Nessun individuo
potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.
Articolo 10
ogni individuo ha
diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza
davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione
dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa
penale che gli venga rivolta.
Articolo 11
Ogni individuo
accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non
sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto
tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.
Nessun individuo sarà condannato per un
comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato
perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il
diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena
superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.
Articolo 12
Nessun individuo potrà
essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua
famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore
e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla
legge contro tali interferenze o lesioni.
Articolo 13
Ogni individuo ha diritto alla libertà di
movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
Ogni individuo ha diritto di lasciare
qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.
Articolo 14
Ogni individuo ha il diritto di cercare e
di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.
Questo diritto non potrà essere invocato
qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni
contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.
Articolo 15
Ogni individuo ha diritto ad una
cittadinanza.
Nessun individuo potrà essere
arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare
cittadinanza.
Articolo 16
Uomini e donne in età adatta hanno il
diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di
razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al
matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.
Il matrimonio potrà essere concluso
soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
La famiglia è il nucleo naturale e
fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e
dallo Stato.
Articolo 17
Ogni individuo ha il diritto ad avere una
proprietà sua personale o in comune con altri.
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente
privato della sua proprietà.
Articolo 18
Ogni individuo ha
diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto
include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di
manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la
propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel
culto e nell'osservanza dei riti.
Articolo 19
Ogni individuo ha
diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non
essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e
diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a
frontiere.
Articolo 20
Ogni
individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.
Nessuno può essere costretto a far parte di
un'associazione.
Articolo 21
Ogni individuo ha diritto di partecipare al
governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti
liberamente scelti.
Ogni individuo ha diritto di accedere in
condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese.
La volontà popolare è il fondamento
dell'autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso
periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale,
ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.
Articolo 22
Ogni individuo, in
quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla
realizzazione attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale
ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti
economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero
sviluppo della sua personalità.
Articolo 23
Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla
libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed
alla protezione contro la disoccupazione.
Ogni individuo, senza discriminazione, ha
diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.
Ogni individuo che lavora ha diritto ad una
rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua
famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario,
da altri mezzi di protezione sociale.
Ogni individuo ha diritto di fondare dei
sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
Articolo 24
Ogni individuo ha
diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole
limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.
Articolo 25
Ogni individuo ha diritto ad un tenore di
vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua
famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario,
all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha
diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità,
vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per
circostanze indipendenti dalla sua volontà.
La maternità e l'infanzia hanno diritto a
speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di
esso, devono godere della stessa protezione sociale.
Articolo 26
Ogni individuo ha diritto all'istruzione.
L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi
elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria.
L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e
l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base
del merito.
L'istruzione deve essere indirizzata al
pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei
diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la
comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali
e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento
della pace.
I genitori hanno diritto di priorità nella
scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.
Articolo 27
Ogni individuo ha diritto di prendere parte
liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di
partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.
Ogni individuo ha diritto alla protezione
degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica,
letteraria e artistica di cui egli sia autore.
Articolo 28
Ogni individuo ha
diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà
enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.
Articolo 29
Ogni individuo ha dei doveri verso la
comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua
personalità.
Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue
libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono
stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei
diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della
morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica.
Questi diritti e queste libertà non possono
in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e principi delle
Nazioni Unite.
Articolo 30
Nulla nella presente
Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un
qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un
atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa
enunciati.”.
La Dichiarazione
islamica dei diritti dell'uomo, proclamata il sabato 19 settembre 1981 presso
l’UNESCO a Parigi, è la versione islamica della Dichiarazione universale dei
diritti dell'uomo. Si è resa necessaria per il fatto che la Dichiarazione
universale dei diritti dell'uomo non è compatibile con la concezione della
persona e della comunità che ha l'Islam. Domenico Salvatore

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