Primo tempo a favore dei padroni di casa che sono passati in vantaggio con il bomber Zaccone, lesto agonfiare la rete su assist del fantasista Calabrò che ha fatto una gran giocata del suo vasto repertorio. Ma poi ha abbandonato per distorsione alla caviglia, subito inghiaccierata. Fa il paio con quella di Zaccuri. Nella ripresa lo sgusciante Robertino Cilione, in controppiede, blinda il risultato in cassaforte con una sventola sotto misura. Una svista arbitrale di Carlo Pelle di Locri, ha penalizzato Pulitanò, che ha guadagnato anzitempo gli spogliatoi per doppia ammonizione. Mister Silvio Malaspina, ha dovuto fare di necessità virtù con una tattica vincente
IL MELITO INCOMPLETO E RABBERCIATO, CONQUISTA SUL CAMPO TRE PUNTI STRAMERITATI, BENEAUGURANTI PER IL PROSIEGUO DEL CAMPIONATO, MA LA CAMPESE AVREBBE MERITATO DI PIÚ
Secondo tempo a favore degli ospiti, costretti a fare la partita. Sia per il risultato sfavorevole, che per la superiorità numerica. Mister Francesco Tosti, ritiene che le gare siano fatte di episodi. La Campese ha avuto il suo d'oro, all'8° minuto di gioco, quando il mezzodestro Laganà ha ipnotizzato Pietro Cilione con una 'foglia morta' velenosa, appena sfiorata dai guantoni dell'uomoragno. La palla, si è stampata beffarda ed ironica sulla traversa ed r è rientrate in campo, ma il pur esperto Catanzaro, invece di ribattere d'acchito a porta vuota cincischia, e l'azione sfuma
Domenico Salvatore
MELITO PORTO SALVO (RC) Ad ottobre, nella stagione delle piogge, del vento e del primo freddo, qui a Melito ha fatto sempre caldo. Non meno di venti gradi. Allo stadio, si può andare tranquillamente in maglietta e jeans leggeri o camicie a maniche corte, sandali, ciabatte e scarpette sportive. Il caldo si è fatto sentire, eccome. Ma non ha influito sul risultato. Le due squadre non si erano mai incontrate in campionato prima d'ora; e nemmeno in amichevole.. 'Quello', era un altro scontro: Melitese-Campese. Il Melito ha rifiutato l'iscrizione al torneo di prima categoria per questioni economiche. Non solo, ma fino all'ultimo ha rischiato addirittura di essere cancellato con un colpo di spugna, per mancata iscrizione. Poi, come tutti sanno uno degli 'homines bonae voluntatis', se non un paio di operai della vigna del Signore, ha messo mano al portafogli ed il sorriso è tornato sulla bocca di tutti; ma il tracollo era nell'aria. Non si fanno più le nozze coi fichi secchi. Non si fanno progetti alla carlona; programmi alla sans façon, pianificazioni a vanvera ed a casaccio. Pochi, maledetti e subito, ma i soldini servono; ci vogliono. Il presidente Rocco De Pietro, presente in tribuna, si è defilato per ragioni sue personali, che vanno rispettate. A tirare la carretta c'è il solito Domenico 'Mimmo' Tripodi, gatto delle sette vite, che si fa chiamare presidente. E c'è naturalmente, anche mister Silvio Malaspina, che oramai ha maturato una grande esperienza, maestro di tattica calcistica. Ma da giocatore nei campionati di prima categoria, Promozione e soprattutto Eccellenza ai tempi d'oro, è stato sempre protagonista e mai spettatore delle partite. Scripta manent, verba volant. La Campese, retrocessa dalla prima categoria, dopo la parentesi della joint-venture con il San Roberto, è tornata all'antico status symbol. Sono due società che più o meno hanno gli stessi problemi. La differenza in questa gara, a parte la cabala ed il caldo, l'ha fatta anche la condizione atletica. Il Melito, apparso più fresco e tonico, si allena intensamente già da un mese e mezzo. Sebbene a ranghi ridotti per la strana posizione di alcuni calciatori malpancisti, della rosa tradizionale. Ma, non sono bamboccioni, mammoni e fannulloni. La società, ha deciso di pregare solo quando va in chiesa. Le porte siano spalancate a tutte le persone oneste. E non, come scrisse l'abate Martino…"Porta patens esto nulli, claudatur honesto". Sbagliò il punto micidiale, che gli costò la "Cappa". Diciamo subito, che il pareggio, non avrebbe fatto gridare allo scandalo proprio nessuno. Questa è la nostra opinione per carità, che potrà essere condivisa o meno. E non diciamo, come Rhett Butler in "Via col vento"…'Francamente me ne infischio', perché comunque, rispettiamo sempre quella degli altri. Grandi mister come Carlo Ancelotti, Alex Fergusson, Joseph Guardiola, Nereo Roocco, Arrigo Sacchi. Johan Cruijff, Louis Van Gaal, Raymond Goethals, Rafael benitezJosè Mourinho, Vicente Del Bosque, Valery Lobanovsky Sven Goran Eriksson, Stefan Kovacs, Marcello Lippi, Helenio Herrera, Fabio Capello, Rinus Michels, Vujadin Boscov, Carlo Mazzone eccetera, sia da giocatori che da trainers, hanno sempre detto, sia pure con diversa sfumatura, che le partite siano fatte di episodi…fortunati, geniali, casuali, favorevoli o contrari, voluti od involontari, cercati o trovati, tentati eccetera ma pour sempre episodi. Da cinquant'anni vediamo partite ed abbiamo giocato in prima categoria, dunque, qualcosa o niente, avremo pur capito bazzicando i rettangoli di gioco; anche quelli con le linee storte, qualcheduno senza linee, proprio così, con i pali quadrati e senza reti. Un solo pallone disponibile e non c'era il recupero del tempo. Calcio pioneristico e non sappiamo "quanto" romantico. Abbiamo visto indossare in partite così dette regolari, almeno due o tre tipi, foggia, stile e colore di pantaloncini; anche senza calzettoni, un calzettone sì e l'altro no, due calzettoni di diverso colore, uno corto e l'altro lungo e perfino due o tre tipi di magliette. Ma una volta, l'arbitro consentì a due calciatori, a cui erano state letteralmente strappate le magliette di continuare a giocare a torso nudo. Memoria minuitur nisi eam exerceas. I campi sportivi erano un optional a quei tempi. Le misure regolamentari? Ma quando maiiiiii!!!!!!!!!!???????????. Si è giocato anche in campi di settanta-ottanta metri; in salita o discesa. E quando i soliti vandali hanno tagliato o sradicato i pali nella notte, cosa che capita anche ai giorni nostri, si è giocato con i pali di ferro o della pergola, se non rimediati alla meglio nel vicino castagneto. Un campo sportivo su cui si affacciava la porcilaia? Nemmeno con gli stivali di gomma. Se mettevi il piede la sopra, non ne uscivi più. Su quel lato, la linea bianca era immaginaria ovviamente. E quell'altro campo con il masso in mezzo? Roba da non credersi. Avete visto mai amici lettori un campo con il reticolato od uno con la lamiere di zinco. E gli spogliatoi? Vi risparmio i dettagli, ma certe topaie, tuguri o catapecchie non potevano essere definite nemmeno 'stalle'. Le risse in campo non erano l'eccezione, ma la regola. Andavano bene Ursus, Maciste, Ercole, Rambo, l'incredibile Hulk, Dragon Ball, Tiger Man, Mazinga Zeta, Indiana Jones, capitan Flint, Nembo Kid, Spiderman, Goldrake, John Cena, Big Show, Undertacher, Eddie Guerrero, Batista e qualche altro. Comunque dei samurai. Gli arbitri lasciavano negli spogliatoi molte diottrie; su un occhio, ci stava bene la benda di Moshe Dayan; sull'altro, quella di Long John Silver. Ma non erano rari, i casi da Pronto Soccorso…costole ammaccate, braccia rotte, gambe fratturate, spacciate per altra causa. La chiamavano ( e la chiamano ancora) "l'arte di arrangiarsi". E la tribuna, la gradinata? Buona notte e buona sera. Andavano bene…il muretto delle "nucare"…il balcone di cummari Maria e cumpari Vicenzu…'a timpa du zi' 'Ntoni… 'a livara i don Pascali…'u ruvulu 'i cannavalari e così via. Ma ora, mettiamo da parte queste 'bufale' del passato, che non interessano proprio a nessuno; parliamo della partita, del nuovo campionato di seconda categoria, affascinante e meraviglioso come un Luna Park dalle mille emozioni, dopo la delusione brasileira, disputata su un manto erboso artificiale, ma con tanto di tribuna. Tuttavia, nessuno ha dimenticato, le fosse della vecchia ciabatta del Marosimone piene di pietre e breccio: fango d'autunno-inverno, polvere in primavera-estate, bizoli a mo' di spalti, sempre gli stessi; da quando, una ditta che costruiva la superstrada jonica, come opera compensativa con ruspe e motopale caterpillar e bulldozer, 50 anni fa, ricavò un campo sportivo e vi piantò anche numerosi alberi. Le tegole del tetto degli spogliatoi, "filo di terra" delle ire dei tifosi, furono sostituite diverse e svariate volte. Machissenefrega, boh? Si diceva, che entrambe le squadre abbiano dovuto fare i conti con la crisi economica, la privatizzazione, la globalizzazione. Tempi grami di vacche magre, spighe vuote, austerity, depauperismo, settimo buco della cintura. Piccolo mondo di Cenerentola. Altro che il tesoro di Alì Babà ed i quaranta ladroni o l'oro della Black Hills…Toro Seduto, Cavallo Pazzo, Nuvola Rossa. Bisogna arrangiarsi con quel che passa il convento. In basso od in alto loco, tutti debbono fare i contri con la crisi economica…."Cummari Ciccia, mu 'mprestati 'nu tizzuni?" Ma quale premio promozione o partita, ingaggio annuale, gettone di presenza, contributo spese d'Egitto? Nemmeno lo zaino. Te le do io le scarpe…Adidas, Nike, Lotto, Puma; le giacche a vento, giubbini e giubbotti. Gli sponsors? Desaparecidos nelle catacombe. Underground. Chi ha voglia di pallone sappia che sta giocando per la divisa, per la squadra, per il paese o la città, il pennacchio, il municipio, il campanile. Ma poi anche per se stessi. L'uomo cerca l'altro uomo per stare insieme, per fare socialità come diceva Aristotele, zoon politikon: un animale politico. Benchè poi arrivino:tavolate, caddharate, panettoni, spumante, colombe, pizza al taglio. Anche questo è socialità. I Comuni, ammorbati dalla legge di stabilità e dai Piani di rientro, infestati dalla spending review, non danno più niente. Figurati la Provincia e la Regione o lo Stato. Si stava meglio, quando si stava peggio. La spending review e le altre moine di Drakula si son bevuti tutto. Non è rimasto nemmeno una…lacrima od una goccia di sangue. Ma per fare il pieno di emozioni, bisogna andare allo stadio, non c'è niente da fare. Per la 'prima' del Melito si son mossi più di cinquanta hooligans e skin-heads, ma senza tamburi, vuvuzelas o trombette da stadio, striscioni, bandiere, cappellini e sciarpe. Gli ospiti ancora meno; pochi i soupporters e aficionados 'campoti', che si sono sistemati anch'essi in tribuna. Non ci sono rischi od esigenze cautelari per eventuali scontri fra ultras e contras. I Carabinieri della locale stazione, comunque c'erano. Si parte al piccolo trotto e tale è rimasto. Di galoppo, soltanto l'ombra. Non era una partita vibrante come le corde di un violino. Molte le note stonate, ragli, sbadigli, boccucce. In mancanza dei cavalli hanno trottato gli asini. La banda non suonava il rock. Niente festival di Sanremo, Disco per l'Estate, Gondola d'Argento, Cantagiro, Canzonissima, Scala Reale. Al massimo lo "Zecchino d'oro"… il caffè della Peppina, Volevo un gatto nero, Il valzer del moscerino, Quarantaquattro gatti, La sveglia birichina, Il topo Zorro, Cocco e Drilli e le canzonette di Topo Gigio sussurrate a Raffaella Carrà ecc.Il primo brivido lungo la schiena dei giocatori turchini, vero spiffero siberiano gelato, se non soffio gelido etneo, all'8° per merito del mezzodestro ospite Laganà che dalla media distanza, nemmeno fosse Mariolino Corso, scocca una "foglia morta", neanche tanto in voga, nel così detto calcio moderno. Spiderman Pietro Cilione, non ci arriva, nonostante la sua mole; ma, riesce con un guizzo alla Sotomayor a scortecciare la sfera. Quel tanto da farla rimbalzare contro la sua traversa. Ben per lui, che l'accorrente Catanzaro non riesca a colpirla d'istinto e d'acchito, con la porta spalancata di metri 7 e centimetri 32. Un episodio d'accordo. Ma come detto sopra, le partite sono fatte di episodi. Questo, senza scomodare la cabala, la numerologìa o la smorfia, era uno importante, che poteva decidere un diverso andamento della partita. Ma non sono le sole occasioni costruite dalla Campese. Una bella squadra che gioca al pallone e non indugia in proteste e contestazioni, che la danneggerebbero oltre ogni ragionevole dubbio. Tranne, il singolo scatto di nervi, che nel pallone ci può pure stare; e non solo in quello. Non è aria fritta. La Campese, formato esterno, ha ben impressionato per continuità e tenacia. La formazione dello Stretto per dirla tutta è stata in partita per un'ora di gioco. Punizioni, corners, rimesse laterali e perfino i tiri sbilenchi, 'a mamma moruuu', davano l'impressione che il pareggio potesse arrivare, da un momento all'altro. Ma i bomber ospiti, avevano le polveri bagnate e la mira era molto approssimativa. Mister Francesco Tosti, sta facendo un buon lavoro, ma occorre del tempo e soprattutto pazienza. Sebbene, come tutti sappiano, per i goal servono i bomber; i goleador…'Cccippi 'i centu cantaraaa'. A fine gara, il presidente Domenico Gullì riconosce la prova dei suoi ragazzi in trasferta, ma non cerca scusanti per la sconfitta e non fa drammi. Alla prima di campionato, una sbandata ci può pure stare. Su questa banda larga s'inserisce anche il trainer. Occorre, far tesoro delle sconfitte per ottenere i trionfi. Magari, con qualche sacrificio per far arrivare un rinforzino. Dall'altra parte della sponda, Mimmo Tripodi e Silvio Malaspina, non si lasciano andare a scene di euforia. Rispettano la dignità dell'avversario e riconoscono anzi, che non sia stata una facile e men che meno, scontata vittoria. Tre punti tuttavia, fanno morale e soprattutto classifica. Partire col piede giusto, è sempre un evento, che faccia bene alla salute. La nota positiva è anche la difesa che non ha beccato cinque pappine come l'anno scorso. Una partita non fa testo, come una rosa non faccia primavera. C'è tanto da lavorare. Domenica si andrà ad Oppido Mamertina e mancherà il centrocampista Pulitanò espulso nella gara odierna. E probabilmente anche il bomber Zaccone, infortunato alla caviglia. Confortano, la bella prova dell'esterno Misuraca, capace di fare il pendolino sulla fascia, come chiede il mago della panchina Silvio Malaspina per cento minuti. Una gara perfetta per sagacia tattica e continuità. Buono in fase d'interdizione della manovra avversaria, migliore nel filtro di centrocampo, ottimo nelle rifiniture. Con gli allenamenti, non potrà che migliorare. Ma poi le note positive arrivano anche dal golden-boy Robertino Cilione; ma sì, proprio lui, il fratello dell'indimenticabile Adriano. Intanto la bella rete; una stoccata alla D'Artagnan, con cui, ha consegnato la vittoria ai padroni di casa su un piatto d'argento con guanti bianchi e livrea, ma poi anche perché ha imperversato in lungo ed in largo come Belfagor, il Fantasma del Louvre. Un paio di volte, è stato fermato anche dall'arbitro per inesistenti fuorigioco. Non è cosa da poco, se si pensa che comunque di fatto riusciva a bloccare nella propria metà campo almeno quattro avversari. Il "folletto" del Paese Vecchio. Nel finale c'è stata gloria per l'intramontabile Franz Baccellieri. Un tesoro d'esperienza, degno del più prezioso degli scrigni. La fascia di capitano è stata assegnata a Laganà per la sua serietà personale e professionale e per la dedizione ed il sacrificio. Ma a prescindere da questo, è uno che giochi al pallone. Da Verduci, Calabrò e Barbaro ci si aspetta qualcosina in più. Visto il loro talento. Errigo (miscuglio di paprika, pepe della Cayenna, mato mato e ketchup) Ielo e Tripodi, sono tre colonne della difesa, ma una camomilla con fettuccia di limone non guasterebbe. Nelle file degli ospiti abbiamo visto bene i tornanti di fascia ed i portatori d'acqua di centrocampo. La difesa, tutto sommato non ha corso enormi guai e pericoli. Unico errore nella prima rete, quando "Willy il Coyote e Bip Bip" hanno dato vita ad un corpo a corpo elettrizzante. Non è stato difficile per "Usain Bolt"-Vincenzo Zaccone, completamente solo davanti alla porta spalancata, gonfiare la rete avversaria con una volèe rasoterra. Saverio Pansera e Ninetto Franco, abbandonano gli spalti velatamente soddisfatti, ma abbottonati. Le note positive ci sono, ma ancora bisogna limare qualche imperfezione; un'incrostazione. Parliamone domenica sera, dopo la trasferta di Oppido Mamertina. Una nota positiva anche per l'arbitro Carlo Pelle della sezione di Locri. Ha diretto bene. Benchè non si possa essere perfetti in tutto. Il cartellino rosso a Pulitanò è stato eccessivo e frettoloso.Domenico Salvatore
Il Tabellino di Dosa
Melito Futsal-Campese 2-0
Melito Futsal: Pietro Cilione 7, Errigo 9, Ielo 9, Pulitanò 8, Tripodi 10, Laganà 9, Verduci 8, Misuraca 8, Calabrò 9, Barbaro 8, Zaccone 8
In panchina: Toscano, Marra
Sostituzioni, Roberto Cilione, Candito, Baccellieri
Allenatore, Silvio Malaspina 10
Presidente, Domenico Tripodi 10
Campese: Licari 6, Errigo 6, Barrese 6, Citriniti 6, Aitollo 6, Stillitano 6, Coniglio 6, Laganà 6,5, Catanzaro 6,5, Cara 6, Legato 6
In panchina, Cannatella, Borzumati, Mazzù, Cosoleto
Sostituzioni, Calarco, Chiarella, Crea
Allenatore, Francesco Tosti 6
Presidente, Domenico Gullì 10
Marcatori, al 34 p.t. Zaccone, al 20 s.t. Roberto Cilione
Arbitro, Carlo Pelle di Locri 8,5
Ammoniti Pulitanò, Calabrò e Cilione R per il Melito; Aitollo e Coniglio per la Campese. Espulso Pulitanò per somma di ammonizioni
Rimesse laterali, 18-15
Punizioni, 16-18
Angoli, 5-3
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