Elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria del 23 novembre.
MNews.IT ha intervistato il candidato del "Movimento 5 Stelle", Giuseppe Fabio Auddino, in corsa per la circoscrizione di Reggio Calabria.
- Alle recenti comunali di Reggio avete racimolato un deludente 2,5%. E' il pegno pagato alla conflittualità interna oppure non ha funzionato qualcosa nella comunicazione per cui I cittadini non vi capiscono più?
E' un dato evidente che la comunicazione ha funzionato malissimo. Il difetto c'è stato. Non abbiamo fatto chiarezza e la conflittualità accesa non ha giovato a nessuno. Però c'è pure da dire che a Reggio alcuni cognomi pesano… - Grillo nel suo videomessaggio #Calabriapuoi esorta i calabresi dicendo che «è ora di fare qualcosa, anche per noia» invitando a sostenere il M5S anche per sola curiosità. Pensa che possa bastare?
Non so se possa bastare. Per quanto mi riguarda cerco di vivere la mia campagna elettorale tra la gente e nella vita reale perché per anni abbiamo creduto che i "partiti politici" nel chiuso delle stanze facessero gli interessi dei cittadini. Abbiamo visto com'è andata a finire. Secondo me è giunto il momento in Italia ed in Calabria di immaginare la politica come servizio e non come rendita di posizione.- Cono Cantelmi, il vostro candidato presidente, dice che «è giunto il momento di assaltare la diligenza regionale». Ma nei fatti che vuol dire?
Io direi meglio la "dirigenza regionale". Noi vogliamo fare politica col polso fermo essendo irreprensibili prima di tutto con noi stessi e poi con gli altri. Perché la politica non è fare soldi comodamente. Per noi fare politica significa osteggiare la vecchia politica con l'impegno etico.- Vi proponete come «creatori di valori sociali». In che senso?
Veda, noi intendiamo la politica un po' come il vecchio servizio di leva: un dovere per tutti i cittadini ed ancor di più per quelli, come me, delusi da questo apparato. A tal proposito ricordo un bel pensiero del cardinale Pappalardo che diceva che "è impossibile che la politica sia scissa dall'etica perché se lo fosse si chiamerebbe malaffare". Allora i valori sociali della politica credo si traducano semplicemente in onestà dell'agire e etica comportamentale. - Lei suol dire che «non si può più stare fermi ad aspettare perché non c'è più tempo». Quali sono gli interventi più urgenti di cui la Calabria – a sua avviso – necessita?
Penso subito al lavoro che non c'è ed alle prospettive per crearlo rispettando la vocazione del territorio, al reddito di cittadinanza che, sotto i 12 mila euro crediamo sia un diritto per tutti ed alla gestione di rifiuti che è stato al contempo un grande businness per pochi ed un' altrettanto fallimento per tutti i cittadini calabresi. - C'è ancora margine per una buona politica in Calabria?
Assolutamente si, scegliendo buone persone. Competenti ed oneste prima di tutto. E ce ne sono, sebbene pochi nei partiti e molte nella società civile che non si impegnano direttamente perché hanno repulsione della politica credendola, a torto, una cosa sporca. Ma la verità è che la politica l'hanno sporcata solo i politici disonesti.- Perché il 23 novembre i cittadini dovrebbero votare Auddino ed il M5S?
Personalmente non ho fretta ma solo voglia di vincere questa sfida. Voglio dimostrare di cosa sono capace mettendo al servizio dei calabresi le mie competenze di fisico che si occupa di rinnovabili ed ambiente. Ho avuto tante opportunità di emigrare, finanche in America, ma ho deciso di restare qui a fare l'insegnante ed a cercare di cambiare le cose nella mia terra. Mi sono messo in gioco col Movimento perché mi ha ispirato fiducia questo nuovo modo di fare politica: a tempo e per spirito di servizio. Fatta la mia parte, dopo 10 anni mi ritirerò lasciando campo libero ad altri. E' questa l'onestà intellettuale che mi sento di offrire ai calabresi.Giuseppe Campisi
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