GOVERNO: TOTI, PRONTI AL DIALOGO SE RENZI APRE A RICETTE FI = DA ESTERI A ECONOMIA PREMIER HA DI FRONTE 'SCENARIO COMPLICATISSIMO"
Roma, 12 agosto 2014- Giovanni Toti manda segnali a Matteo Renzi: siamo pronti al confronto, se il governo apre ai programmi di Fi. Tutavia, sui temi economici, il consigliere politico di Silvio Berlusconi sottolinea in un'intervista al «Corriere della Sera» che «le ricette che proponiamo, le uniche che potrebbero essere attuate per dare all'economia lo choc di cui il Paese ha bisogno, non vengono neanche prese in considerazione dal premier. Anzi, mi sembra che si proceda nella direzione opposta». «Per noi -aggiunge Toti- il tema non sono le poltrone ma le risposte che ci chiedono gli italiani. Certamente, se Renzi aprisse alle nostre proposte sull'economia, noi saremmo pronti a discuterne anche subito. Come abbiamo sempre fatto da opposizione responsabile». Del resto «lo scenario che Renzi ha di fronte è complicatissimo. E non mi riferisco solo alla politica economica» ma anche alla politica estera.
«L'evolversi della situazione in Libia -fa notare il consigliere politico di Fi- dà ragione alle preoccupazioni che più volte Silvio Berlusconi ha avuto modo di esprimere, nel corso degli ultimi anni. Per non parlare del peggioramento dello scenario in Medio Oriente. La situazione nel Maghreb, da dove arrivano immigrati tutti i giorni, rischia per l'Italia di diventare insostenibile. Occorre pensare a delle soluzioni che non siano l'operazione Mare Nostrum, totalmente fallimentare. Ma su questi temi il governo ci sembra inadeguato o perlomeno distratto». Il 'soccorso azzurrò arriverebbe quindi anche sulle scelte di politica estera e «non sarebbe la prima volta che il centrodestra è disponibile a dare una mano al centrosinistra per evitare figuracce. Come quelle fatte dal centrosinistra al governo tra il 2006 e il 2008 -conclude Toti- quando furono i nostri voti a consentire l'impegno internazionale dell'Italia in Iraq e Afghanistan».
TOTI: DIALOGO SUBITO SE RENZI APRE A NOSTRE PROPOSTE Pronti a collaborare anche su politica estera, governo distratto - «Per noi il tema non sono le poltrone ma le risposte che ci chiedono gli italiani. Certamente, se Renzi aprisse alle nostre proposte sull'economia, noi saremmo pronti a discuterne anche subito. Come abbiamo sempre fatto da opposizione responsabile». Così Giovanni Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi, risponde - in un'intervista al Corriere delle Sera - sulla possibilità che Forza Italia entri nella maggioranza. «Noi stiamo all'opposizione», aggiunge, ma intanto «abbiamo fatto le riforme che chiedevamo da vent'anni. Per il resto siamo pronti a dialogare da subito da persone serie, per il bene degli italiani». «Ridurre la pressione fiscale per famiglie e imprese», e «attuare una radicale riforma del mercato del lavoro. Penso a quella che Rajoy e i popolari spagnoli hanno avuto il coraggio di mettere in cantiere nel 2012, e che ora sta cominciando a dare i suoi frutti»: sono questi i temi su cui Toti si dice disponibile a discutere. E l'articolo 18? Va superato, ribadisce: «Peccato che questo non sia l'unico intervento da fare. Serve una revisione totale del sistema». Ma non solo. «Lo scenario che Renzi ha di fronte è complicatissimo. E non mi riferisco solo alla politica economica», osserva. La mano tesa potrebbe esserci anche sulla «politica estera»: la situazione in Libia, nel Medio Oriente, gli sbarchi di immigrati, necessitano, secondo Toti, «delle soluzioni che non siano l'operazione Mare Nostrum, totalmente fallimentare. Ma su questi temi il governo ci sembra inadeguato o perlomeno distratto»
«L'evolversi della situazione in Libia -fa notare il consigliere politico di Fi- dà ragione alle preoccupazioni che più volte Silvio Berlusconi ha avuto modo di esprimere, nel corso degli ultimi anni. Per non parlare del peggioramento dello scenario in Medio Oriente. La situazione nel Maghreb, da dove arrivano immigrati tutti i giorni, rischia per l'Italia di diventare insostenibile. Occorre pensare a delle soluzioni che non siano l'operazione Mare Nostrum, totalmente fallimentare. Ma su questi temi il governo ci sembra inadeguato o perlomeno distratto». Il 'soccorso azzurrò arriverebbe quindi anche sulle scelte di politica estera e «non sarebbe la prima volta che il centrodestra è disponibile a dare una mano al centrosinistra per evitare figuracce. Come quelle fatte dal centrosinistra al governo tra il 2006 e il 2008 -conclude Toti- quando furono i nostri voti a consentire l'impegno internazionale dell'Italia in Iraq e Afghanistan».
TOTI: DIALOGO SUBITO SE RENZI APRE A NOSTRE PROPOSTE Pronti a collaborare anche su politica estera, governo distratto - «Per noi il tema non sono le poltrone ma le risposte che ci chiedono gli italiani. Certamente, se Renzi aprisse alle nostre proposte sull'economia, noi saremmo pronti a discuterne anche subito. Come abbiamo sempre fatto da opposizione responsabile». Così Giovanni Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi, risponde - in un'intervista al Corriere delle Sera - sulla possibilità che Forza Italia entri nella maggioranza. «Noi stiamo all'opposizione», aggiunge, ma intanto «abbiamo fatto le riforme che chiedevamo da vent'anni. Per il resto siamo pronti a dialogare da subito da persone serie, per il bene degli italiani». «Ridurre la pressione fiscale per famiglie e imprese», e «attuare una radicale riforma del mercato del lavoro. Penso a quella che Rajoy e i popolari spagnoli hanno avuto il coraggio di mettere in cantiere nel 2012, e che ora sta cominciando a dare i suoi frutti»: sono questi i temi su cui Toti si dice disponibile a discutere. E l'articolo 18? Va superato, ribadisce: «Peccato che questo non sia l'unico intervento da fare. Serve una revisione totale del sistema». Ma non solo. «Lo scenario che Renzi ha di fronte è complicatissimo. E non mi riferisco solo alla politica economica», osserva. La mano tesa potrebbe esserci anche sulla «politica estera»: la situazione in Libia, nel Medio Oriente, gli sbarchi di immigrati, necessitano, secondo Toti, «delle soluzioni che non siano l'operazione Mare Nostrum, totalmente fallimentare. Ma su questi temi il governo ci sembra inadeguato o perlomeno distratto»

0 Commenti