Reggio Calabria 12 agosto 2014 - Nella giornata di ieri, sono sbarcati al porto di Reggio
Calabria 1699 migranti di asserita nazionalità Ivoriana, Siriana, Egiziana,
Pakistana, dell’Eritrea, del Gambia, Ghanese, della Guinea, del Mali,
Nigeriana, Senegalese e Sudanese, soccorsi dalla Guardia Costiera e dalla
Marina Militare in acque internazionali, nell’ambito dell’operazione “mare nostrum”.
La complessa e serrata attività investigativa volta ad
individuare i membri dell’equipaggio, svolta senza soluzione di continuità
dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, coordinata dalla locale
Procura della Repubblica, ha consentito di individuare due soggetti di
nazionalità egiziana, quali responsabili dello sbarco.
Infatti, a seguito della testimonianza di alcuni soggetti
che si trovavano a bordo del peschereccio tratti in salvo da una nave della
Guardia Costiera, i sospetti si sono concentrati su due cittadini egiziani, ASSAYED Mahmoud
e ABAABDOU Faouzi, sedicenti.

I predetti, dalla ricostruzione operata da personale della
Squadra Mobile di Reggio Calabria, hanno condotto un motopeschereccio di colore
azzurro chiaro, dalle coste libiche fino al salvataggio da parte della Guardia
Costiera, avvenuto in acque internazionali. Dalle testimonianze raccolte, è
emerso che i migranti, partiti nella
mattinata tra il 7 e l’8 agosto u.s., hanno pagato ai membri dell’associazione
una cifra compresa tra i 900 e 1500 dollari per il “viaggio della speranza” che
li avrebbe condotti lungo le coste italiane.
Gli arrestati sono stati trovati
in possesso di telefoni satellitari con i quali erano in contatto con altri
membri dell’organizzazione, allo stato ignoti.
Nei loro confronti, emergendo gravi indizi di reità
accertati grazie alla proficua collaborazione di alcuni migranti, nonché
sussistendo un concreto pericolo di fuga degli stessi, la P.G. operante, in
data 11 agosto u.s., ha proceduto al Fermo di indiziato di delitto, ex art. 384
c.p.p., per i delitti di associazione per
delinquere e ingresso illegale nel territorio dello Stato, aggravati dalla circostanza di aver sottoposto i migranti a pericolo per la loro
vita e per la loro incolumità, nonché di averli sottoposti a trattamento
inumano o degradante.
Le indagini proseguono per l’identificazione degli
organizzatori, dei finanziatori e degli altri complici.
Reggio Calabria, 12 Agosto 2014
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