
Il primo pride della storia italiana dichiaratamente antimafia, totalmente autofinanziato grazie alla generosità delle persone comuni che hanno compreso il lavoro del Coordinamento Pride e hanno voluto premiare il nostro coraggio e il nostro impegno nel realizzare un evento che segnerà la storia di questa terra.
E noi vogliamo ringraziare ancora tutti loro, ringraziamo il coraggio di tenere alte le teste e le bandiere arcobaleno, il coraggio di unirsi al corteo e non nascondersi più, infrangendo il velo di omertà che ci ha ammantati per troppo tempo.
Siamo ancora increduli, ci guardiamo felici e l’entusiasmo è già pronto per fare da motore a nuovi progetti. Perché abbiamo concepito questo primo gay pride non come una manifestazione isolata ma come un nuovo inizio, una promessa a tutta la Calabria di portare avanti la battaglia per i diritti degli omosessuali e dei transessuali ma anche, come abbiamo dimostrato, rimanendo attenti a tutti quelli che vengono giornalmente negati.
Il nostro stupore è ancora più grande vedendo le strade piene di giovani, che rilasciano interviste alle televisioni rivendicando il diritto all’amore, che sono stanchi di una terra che nasconde e reprime. E’ per questo che non abbiamo sentito la mancanza delle istituzioni, che hanno concesso i loro patrocini morali ma non hanno camminato con i cinquemila cittadini che erano con noi.
Il Calabria Pride non finisce qui. Renderemo presto noti i bilanci economici di questa manifestazione perché vogliamo essere trasparenti con tutti coloro che ci hanno aiutato e vorranno ancora aiutarci.
Abbiamo segnato un punto storico per la civiltà e la battaglia per l’uguaglianza, ci impegneremo affinché questo patrimonio non venga dissipato.
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