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Altamura, sequestrati 13,5 kg di eroina

CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ALBANESE: 13,5 CHILOGRAMMI DI EROINA ED UN LABORATORIO PER LA LAVORAZIONE E CONFEZIONAMENTO DELLA DROGA SEQUESTRATI DALLA D.I.A. DI BARI AD ALTAMURA.
UN TRAFFICANTE ALBANESE FINISCE IN MANETTE.


La Direzione Investigativa Antimafia di Bari ha assestato un duro colpo al traffico internazionale di sostanze stupefacenti dall’Albania verso il mercato nazionale. Complessivamente oltre 13 chilogrammi di eroina, per un valore al dettaglio di svariati milioni di euro, sono stati sequestrati ed un narcotrafficante albanese è stato arrestato in flagranza ad Altamura dopo che aver ritirato un ingente carico della sostanza da un appartamento del centro cittadino dove era stato lavorato e confezionato.
Le indagini avviate già da tempo dalla D.I.A. pugliese, nell’ambito dell’operazione “VRIMA”, hanno consentito di individuare in un appartamento nella zona centrale della città murgiana un vero e proprio laboratorio artigianale per il taglio e confezionamento di droga in uso all’organizzazione di trafficanti, che provvedeva a far giungere in Italia la droga purissima dal Paese delle Aquile ed a lavorarla in formato commerciabile sul mercato locale. Nel pomeriggio di ieri gli Agenti della D.I.A., hanno bloccato il cittadino albanese HODAJ Taulant, mentre scendeva dalla sua auto con un borsone al seguito, all’interno del quale vi erano riposti ben 21 panetti da mezzo chilogrammo ciascuno confezionati con nastro da imballaggio. L’intenso e caratteristico odore dell’eroina appena lavorata non lasciava dubbi sulla freschezza del preparato, proveniente da un appartamento sito nelle immediate vicinanze. Un vero e proprio laboratorio artigianale con tanto di miscelatore, setaccio, pressa meccanica, sostanze da taglio, bilancini, mascherine e guanti chirurgici nonché altra sostanza stupefacente già lavorata pari ad oltre 3 chilogrammi e più di cinquemila euro in contanti e su un libretto postale frutto dello spaccio al minuto.
Il narcotrafficante albanese è stato associato presso la Casa Circondariale di Bari a disposizione della Magistratura del capoluogo che ha disposto ulteriori indagini tese alla cattura di complici.