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REGGIO CALABRIA. Operazione “Breakfast”: Chiara Rizzo risponde alle domande dei pm


Chiara Rizzo
REGGIO CALABRIA. "Non ho mai pensato che le domande di asilo potessero essere considerate una condotta illegale". A dirlo è stata Chiara Rizzo nell'interrogatorio al sostituto procuratore antimafia Francesco Curcio e al pm della Dda reggina Giuseppe Lombardo che l'hanno interrogata nel carcere di Arghilà. «La procedura di separazione da mio marito è effettiva. La mia decisione è originata dal desiderio di iniziare una nuova vita». Così Chiara Rizzo, davanti ai pm che la interrogavano, ha motivato la decisione di separarsi dal marito Amedeo Matacena. Separazione, invece, definita «apparente» nell'ordinanza di custodia cautelare, perchè secondo la Dda reggina avrebbe fatto parte della strategia messa in atto dalla Rizzo per schermare i beni del marito e renderli insequestrabili. Il verbale dell'interrogatorio è stato depositato oggi al Tribunale della Libertà. Nell'interrogatorio Rizzo ha spiegato anche che era stato l'ex ministro Claudio Scajola ad ideare il trasferimento di Amedeo Matacena dagli Emirati Arabi Uniti in Libano. Rizzo era stata arrestata a Nizza, in Francia, l'11 maggio su mandato di arresto europeo, ed estradata in Italia il 20 maggio, perchè ritenuta colpevole di avere favorito, insieme a Claudio Scajola, la latitanza del marito Amedeo Matacena. Intanto i suoi legali, Carlo Biondi e Bonaventura Candido, attendono una risposta dal gip del Tribunale di Reggio Calabria Olga Tarzia circa la domanda di scarcerazione presentata nei giorni scorsi. Chiara Rizzo ha incontrato stamani in carcere il senatore Lucio Barani al quale ha detto che "da quando sono detenuta non ho più notizie di mio figlio quindicenne. Ho bisogno di aiuto". Riguardo alla visita del senatore è intervenuto il legale di Chiara Rizzo. «Leggo notizie di una visita in carcere alla mia assistita da parte del senatore Barani, del quale riconosco e rispetto le prerogative di parlamentare e componente della commissione giustizia. Apprezzo il suo interessamento per il caso della signora Rizzo, ma avrei gradito se non un preventivo contatto con il sottoscritto o con il collega Biondi, quantomeno un doveroso riserbo sul contenuto del suo odierno colloquio». Ha affermato, in una nota, l'avvocato Bonaventura Candido che insieme a Carlo Biondi difende Chiara Rizzo. «In questo delicato momento - prosegue - spetta solo ai difensori valutare cosa rendere pubblico e considero assolutamente fuori luogo dare in pasto alla stampa esternazioni intime e riservate che, peraltro, riguardano un minorenne».

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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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