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Appello per l'etica e la politica in Calabria

CALABRIA/RIMBORSI CONSIGLIO REGIONALE: PECORA (AMMAZZATECI TUTTI) LANCIA APPELLO "PER UNA NUOVA STAGIONE DI CAMBIAMENTO".

REGGIO CALABRIA, 10 GIUGNO 2014 - Il leader del movimento 'Ammazzateci tutti' commenta la notizia dei 44 consiglieri regionali calabresi indagati dalla nella cosiddetta 'rimborsopoli' e lancia pubblicamente un "appello per una nuova stagione di cambiamento etico e politico" per la Calabria.
"Quarantaquattro consiglieri indagati su cinquanta - scrive Pecora, sul suo blog - l'88% della massima assise calabrese, una enormità". "Credevamo di aver visto, e subìto, davvero di tutto - continua - e invece ci sbagliavamo". "Vien quasi da rimpiangere - continua - quel 60% di componenti indagati che nella scorsa consiliatura ci fece guadagnare il poco invidiabile titolo di consiglio regionale più inquisito d'Italia".


"Ma il problema - si legge nell'appello - è a monte: non vi è una democrazia sana laddove, per fare "pulizia", la magistratura arrivi sempre prima della politica stessa e dell'informazione".

Aldo Pecora
Secondo Aldo Pecora:
"Una situazione di degrado etico e morale così fuori controllo, a questi livelli, non può passare inosservata tra gli addetti ai lavori".
"Nel merito del sistema delle corruttele e della disonestà in politica  -
sostiene il leader di 'Ammazzateci tutti' - ha ragione il premier Matteo Renzi: chi ruba allo Stato, e quindi ai cittadini, dovrebbe essere accusato non di reati contro il patrimonio, ma di alto tradimento, perché è da farabutti sottrarre anche un solo euro di denaro pubblico, dopo che spesso si è remunerati in maniera anche faraonica per svolgere il ruolo di politici o di consulenti della politica".


"Ed in Calabria, la regione più povera del Paese - incalza il giovane attivista antimafia - questi comportamenti travalicano l'immoralità e la delinquenza e diventano, un vero e proprio crimine contro l'umanità, come per la 'ndrangheta, e come tale dovrebbe essere perseguito e punito: con l'imprescrittibilità dei reati commessi, il massimo della pena edittale prevista dal codice penale quando si tratta di reati di mafia, la 'morte civile' con l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca di tutti i beni a qualsiasi titolo riconducibili al politico ladro o corrotto". 


Quindi l'appello "alle giovani e ai giovani calabresi, alle loro famiglie, alla società civile, alle parti sociali e a tutti i calabresi di buona volontà" per "un nuovo inizio, un azzeramento senza mezzi termini di tutto ciò che è stato 'classe politica' fino ad oggi in Calabria, rispettando ovviamente le dovute e doverose eccezioni, che proprio perché 'eccezioni', e non la normalità, rappresentano ancor più il dramma della nostra terra". 


"La prossima volta - conclude il giovane calabrese - in Calabria il voto sarà una rivoluzione. Ed il popolo calabrese, che si è svegliato per i morsi della fame, non farà prigionieri".

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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 338 10 30 287
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