Organizzato dalla Direzione Didattica, guidata dalla "direttrice" Concettina Sinicropi; con la collaborazione del Comune, delle famiglie degli scolari e dell'Istituto Superiore "Tenente colonnello Giovanni Familiari". Ha partecipato alla mostra, pure la Scuola Agraria di Melito Il presepe moderno indica una ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo, durante il periodo natalizio: si riproducono quindi tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via. La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica.
IL PRESEPIO VIVENTE DEI BAMBINI DI MELITO PORTO SALVO, UN APPUNTAMENTO CHE STA DIVENTANDO TRADIZIONE
Domenico Salvatore
Il presepio vivente dei bambini di Melito Porto Salvo, è un'altra cosa. Un evento speciale. Un'epopea. Nato in aula, si è sviluppato sul Viale delle Rimembranze intorno alla Direzione Didattica "Pasquale Megali". Quindi, il presepio itinerante dei bambini, si è spostato sul centralissmo Corso Garibaldi, dove finalmente è riuscito a catturare l'attenzione del comprensorio e dei mass-media. Infine, è approdato all'Istituto Superiore "Giovanni Familiari", intitolato al tenente colonnello dell'Aeronautica Italiana, morto sui monti della Grecia. Una scuola moderna, efficiente, funzionale al centro della sua creatività; i bambini i veri protagonisti. Quando siamo arrivati noi, a stento siamo riusciti ad infilare la macchina in un "buco". Quattro file, tutte intasate. Piene come l'uovo. Strette come le sardine in scatola. Davanti alla cancellata, i cavalli dei re Magi, accolgono il forestiero-visitatore. L'accostamento con Melchiorre, Baldassarre e Gaspare è scontato ed inevitabile. Le capanne, sono state allestite nell'ampio e comodo cortile del 'Liceo Classico', guidato dal dirigente Domenico Zavettieri. Sul Viale della Libertà, non si camminava, nemmeno a piedi. Una formula davvero eccezionale. Il luogo, come tutti sanno è situato all'ingresso della cittadina di Evoli, Spatolisano, Panuccio, Minicuci, Mandalari ecc. Facilmente raggiungibile dalla Super-strada jonica 106. La zona è quella dove si svolge il mercatino rionale del mercoledì. Uno dei più grossi e frequentati.
All'interno del Liceo, ha funzionato pure una mostra della locale'Scuola Agraria' presidiata dal personale docente e non docente con il direttore Domenico Vadalà a fare da cicerone; articolata in due sezioni. Una dedicata alla Botanica, per gli amanti dell'erboristeria e l'altra alla Mineralogia. Benchè, abbia fatto bella figura anche il mini-museo dell'arte contadina. Liceo aperto dunque, anzi 'spalancato' e fruibile dal cittadino, che lo sente 'una cosa sua'. Totale ed incondizionata apertura agli utenti. Piena disponibilità, accoglienza, senso sell'ospitalità. Ecco la formula vincente. Le capanne sono opportunamente addobbate con i colori tipici e sgargianti del presepio e contengono tutti gli elementi, ben visibili degli antichi mestieri. Gli attori della manifestazione religiosa cattolico-cristiana, sono gli stessi scolaretti, agghindati alla bisogna. Ma, non siamo alle sfilate di moda di "Pitti Bimbo". Una straordinaria piattaforma di tendenze lifestyle. I costumi, moda childrenswear, sono stati cuciti dai maestri della sartoria locale; sebbene, non abbiano la nomea e la fama, se non la gloria dei vari:Fendi, Versace, Dolce & Gabbana, Roy Roges Kids. In sottofondo Jingle bell, Tu scendi dalle stelle, Bianco Natal. Abbiamo deciso di accettare l'invito ufficiale. Tiriamo fuori la nostra macchina fotografica e cominciamo a scattare.
Cosa, che fanno tutti, muniti di telefonino i-phone o smart-phone, ma anche di fotocamera. Il digitale, oramai impera. Sui "banconi" collocati proprio a filo di capanna, spuntini, aperitivi, tartine, salatini di ogni genere, fanno bella mostra di sé e stuzzicano l'occhio e soprattutto la gola; tanto per gradire. Ma poi, si entra "nel vivo" del 'Grande Fratello'; un vero e proprio reality show. Pane di Platì, pane di Seminara, pane di Melito con salame e capicollo affettati, olive 'grosse' e minute, schiacciate o 'singate', formaggio pecorino fresco o stagionato, ricotta. Poi una serie di torte, cotte nel forno di casa. Non mancano nemmeno i bocconcini. Vino dal barile, ma c'è anche birra e coca-cola, seven-up ed acqua minerale. L'appuntamento è utile per celebrare degnamente il Santo Natale. Per curare la spiritualità di cui è carente l'uomo. Per rinnovare e rinverdire la tradizione e le motivazioni delle festività natalizie. Un dare ed avere scambievole. L'occasione giusta per l'animale politico, zoon politikon, per stare insieme ai suoi simili, attendere alle relazioni umane. Ma, anche per salutare un vecchio amico; una conoscente che non si vedeva da anni; un conoscente lontano. Una stretta di mano, un abbraccio, un batti cinque, non si nega a nessuno. Poi un tuffo nel mondo bambino; un esserino debole ed indifeso, bisognoso di protezione; nell'universo dell'innocenza . Un mondo di fiori, la musica, i piccoli: i gioielli della vita. Il pianeta innocenza: tutti i grandi, sono stati bambini. Un mondo di magìa. Qui c'è amore e verità: il motore della vita. Un imperativo categorico che c'impone di amare, credere, sognare e sperare.
La tradizione, prevalentemente italiana, risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività. Tommaso da Celano, cronista della vita di San Francesco descrive brevemente la scena: si dispone la greppia, si porta il fieno, sono menati il bue e l'asino. Si onora ivi la semplicità, si esalta la povertà, si loda l'umiltà e Greccio si trasforma quasi in una nuova Betlemme. Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale. La più antica raffigurazione della Vergine con Gesù Bambino, la troviamo nelle Catacombe di Priscilla sulla Via Salaria a Roma, dipinta da un ignoto artista del III secolo all'interno di un arcosolio del II secolo. Ritornando al Presepe di Greccio, fonte Wikipedia, è opportuno, per correttezza, sottolineare che la rappresentazione preparata da San Francesco non si può ancora considerare un presepe come noi attualmente lo intendiamo. Mancano infatti i protagonisti principali: la Vergine Maria, San Giuseppe e Gesù Bambino; nella grotta dove era stata allestita la rappresentazione erano solo presenti due animali veri, ai lati di una mangiatoia sulla quale era stata deposta della paglia.
Sull'argomento è ritornato recentemente Papa Ratzinger nel suo ultimo libro ove afferma che "nel Vangelo non si parla di animali" e che quindi il bue e l'asino non erano nella stalla. La tradizione del presepe vivente, sulla scia della prima rievocazione francescana, è diffusa in tutta la penisola. Nel presepe vivente viene proposta una breve rappresentazione teatrale che rappresenta, in una scenografia dedicata, la nascita di Gesù. Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello conservato nella Basilica di Santo Stefano (Bologna). Si tratta del più antico presepio conosciuto al mondo composto da statue a tutto tondo. Uno studio approfondito dell'opera pubblicato nel 1981 da Massimo Ferretti, alla fine del primo grande restauro effettuato da Marisa e Otello Caprara, ha identificato che lo scultore delle statue è lo stesso Maestro del Crocefisso 1291 custodito nelle Collezioni d'Arte del Comune di Bologna. L'opera fu prima scolpita da tronchi di tiglio e di olmo, forse nell'ultimo decennio del XIII secolo da uno anonimo scultore bolognese. Nel mondo ci sono milioni di bambini che sono felici. Ma c'è un numero ancora più grande di bambini che vive nell'infelicità.
Ci sono bambini separati dai loro genitori, bambini picchiati, bambini che muoiono di freddo e di fame, bambini che vivono in baracche. Bambini che vivono nei campi profughi. Bambini che frugano nelle immondizie per trovare qualcosa da mangiare. Bambini che chiedono l'elemosina. Bambini in guerra che non vedono altro che armi di morte. Bambini www.parrocchie.it obbligati a lavorare in condizioni di schiavitù, bambini sottoposti alla violenza che tutto distrugge, bambini che sono dentro la droga e non sanno più cosa fare per vivere, bambini senza scuola né istruzione a causa della povertà. Bambini felici e bambini sofferenti: sono loro l'avvenire e la gioia del mondo! Sono i figli prediletti di Dio. "LASCIATE CHE I BAMBINI... " Nelle parole di Gesù si avverte un appello vibrante: "Non toccate i bambini!". Bisogna proteggere i bambini cosi come si protegge la vita, perché ogni bambino è una persona che impara a pensare a decidere, ad amare, a conoscere Dio e a rispettare gli altri. Bisogna fare tutto il possibile perché il bambino possa crescere assieme agli altri, nella sua famiglia e in mezzo alla società, perché possa sviluppare le sue doti, prendere il suo posto, rendere il mondo più umano e, se lo decide, scoprire Dio e seguirlo liberamente lungo il cammino della fede.
Nella Convenzione sui diritti del bambino stabilita dalle Nazioni unite e anche in tanfi organismi che lottano per il rispetto dei bambini noi troviamo un',eco consistente all'appello vibrante di Gesù. Come possiamo restare fedeli a Gesù se non ci diamo da fare per procurare ad ogni essere, e prima di tutto ai bambini che sono agli inizi della vita, il pane e l'amore, una presenza ed un'educazione, la dignità necessaria e un aiuto per sviluppare le loro capacità ?
ESSERE COME I BAMBINI Per accogliere il Vangelo e vivere secondo la parola di Cristo, bisogna essere come i bambini. Certo, questo non significa che si deve essere infantili o che si deve parlare come un bambino piccolo. Come i bambini, anche gli amici di Gesù non sono così orgogliosamente sicuri di conoscere tutto della vita. Hanno bisogno degli altri e del loro amore. Hanno bisogno di Dio e della sua Parola. Hanno ancora tutto da ricevere. Non pretendono di saper tutto, né di essere gli unici a possedere la verità. Non si considerano i più forti, perché hanno momenti di esitazione. Accettano di essere educati continuamente e di dover ancora imparare. Si rallegrano per la gioia che c'è nel mondo e si ribellano à male. Corrono dietro alla felicità e conducono con sé anche gli altri. Si impegnano generosamente nell'annuncio gioioso del Vangelo. Fate questo in memoria di me"





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