Da carceri a rispetto diritti umani e ratifiche convenzioni - STRASBURGO, 1 ottobre 2013 - L'Italia è stata di nuovo richiamata dall'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ad adempiere ai suoi obblighi come Stato membro. Nel documento approvato oggi, in cui l'assemblea fa il punto sul rispetto dei diritti umani in tutti i suoi aderenti e da cui comunque nessuno esce indenne, l'Italia viene innanzitutto chiamata a mettere mano a tutte quelle misure che servono a eliminare gli ostacoli che provocano ritardi nelle esecuzioni delle sentenze della Corte di Strasburgo. A questo proposito viene anche chiesto al parlamento italiano di «avviare le modifiche legislative volte a eliminare i problemi strutturali che provano ripetute violazioni della Convenzione europea dei diritti umani». Secondo il documento il parlamento italiano dovrebbe mettersi al lavoro per risolvere innanzitutto la questione della lentezza dei processi e il sovraffollamento carcerario. Ma governo e parlamento devono anche impegnarsi nell'approvare le leggi necessarie alla ratifica di tre testi fondamentali del Consiglio d'Europa: la Convenzione sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi della criminalità e sul finanziamento del terrorismo; il protocollo 12 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo che sancisce un divieto assoluto alla discriminazione, e infine la Carta europea per la tutela delle lingue regionali e delle minoranze.

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