Sul luogo del delitto via delle Cerese, a Castelli Calepio, alle 9 del mattino è intervenuta un'ambulanza del 118, chiamata da alcuni passanti, che hanno udito gli spari: all'arrivo dei soccorsi, tuttavia, l'uomo era già deceduto. L'uomo stava entrando in palestra quando è stato vittima di un agguato. Indagano i Carabinieri del Comando Provinciale (il capitano Giuseppe Adinolfi, comandante della compagnia di Bergamo; il tenente-colonnello Giuseppe Serlenga, comandante del Reparto operativo provinciale; il tenente-colonnello Giacinto Prencipe, capo ufficio del comando provinciale) diretti dal colonnello Roberto Tortorella, comandante e coordinati dal pubblico ministero Carmen Pugliese, che si muove sotto le direttive del procuratore capo della Repubblica di Bergamo, Francesco Dettori
BERGAMO GIAN MARIO RUGGERI FRATELLO DEL DEFUNTO PRESIDENTE DELL'ATALANTA IVAN, UCCISO A COLPI DI PISTOLA
La vittima è Gian Mario Ruggeri, 44 anni, detto Jimmy, fratello dell'ex presidente dell'Atalanta Ivan. E' stato ucciso con più colpi di pistola. In passato aveva avuto qualche guaio con la giustizia, coinvolto con altri 14 imprenditori in un presunto giro di false fatturazioni nel 2000. L'omicidio e' stato compiuto poco dopo le 9, Ruggeri è morto all'istante.
Domenico Salvatore
BERGAMO- 28 settembre 2013-Gian Mario Ruggeri, 44 anni, detto Jimmy, fratello dell'ex patron dell'Atalanta, (stesso padre, ma nato dalla seconda moglie) ucciso per strada mentre entrava in una palestra di Castelli Calepio, vicino a Bergamo, "Castel Gym Club", che frequentava da circa un anno come un boss della mafia in un agguato di stampo mafioso. Può capitare, che nessuno, anche in presenza di un morto, alzi il telefono per chiamare il 112, 113, 115, 117, 118 e seguenti. Ma non nella civile Bergamo. La vittima, raggiunta da più colpi di pistola, ersplolsi con inaudita ferocia, quasi a bruciapelo è morta sul colpo. Scattato l'allarme, la macchina investigativa si è messa subito all'opera, per risalire all'esecutore materiale del delitto, al mandante ed al movente. Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, CFS, hanno subitoi steso come da prassi, una robusta cintura militare intorno al vasto comprensorio, nel tentativo d'intercettare il killer e l'eventuale complice che lo trasportava a bordo di una macchina pulita, se non di uno scooter.Prima che scattassero i controlli dei pregiudicati della zona, loro alibi-orario e guanto di paraffina.
Ma anche posti di blocco volante. Non si hanno notizia circa il ritrovamento del mezzo, usato dai sicari. L'omicidio è stato compiuto con modalità mafiose, che fanno pensano a un regolamento di conti. Ruggeri, avvicinato da due uomini su una moto con indosso caschi integrali, è stato raggiunto in punti vitali al tronco ed al capo, da numerosi proiettili, che lo hanno ridotto come un colabrodo. L'uomo, è stramazzato sul selciato in un lago di sangue, nei pressi dell'ingresso della palestra. In passato aveva avuto qualche guaio con la giustizia, coinvolto con altri 14 imprenditori in un presunto giro di false fatturazioni nel 2000 nel settore della plastica da 4 milioni di euro. Sulla presunta maxi evasione indagava la procura di Vicenza. A parere dei magistrati di Vicenza, che accusavano Jimmy Ruggeri, la R Polimeri della famiglia bergamasca e altre società venete e friulane, avevano messo in atto un considerevole giro, basato sulle cosiddette frodi carosello, tramite l'acquisto di materie prime in Slovenia e in altri paesi esteri, che venivano poi utilizzate in Italia. Secondo l'accusa, la frode sarebbe stata organizzata, proprio durante le partite dell'Atalanta nel campionato 2007-2008. Sul luogo dell'efferato omicidio è giunto anche il medico legale per l'ispezione cadaverica esterna sul corpo dell'imprenditore.
Domani verrà eseguita 'autopsia a cura del perito settore, nominato dal tribunale. Poi la salma verrà restituita alla famiglia, per i funerali, che si svolgeranno dove lo stabiliranno i parenti, in forma pubblica. Salvo diversa disposizione del questore di Bergamo, Fortunato Finolli. Il nome dei Ruggeri è legato anche all'Atalanta calcio. La Gazzetta dello Sport aveva scritto il 06 aprile 20 alla notizia del decesso di Ivan aveva scritto…"Per 14 anni presidente del club nerazzurro, aveva 68 anni, in stato vegetativo dal 2008. Ha dato alla sua città molto più di quanto non abbia ricevuto ("Bergamo non mi ha mai amato, forse quando non ci sarò più la gente capirà quanto bene ho fatto all'Atalanta"). Il ciclismo il suo primo amore, il lavoro e la famiglia i suoi punti cardinali. Poi arrivò il basket, la passione per le belle macchine e l'Atalanta è stata la sua creatura perfetta". Le indagini, non dovrebbero partire in salita. Qui, non siamo in Calabria, Sicilia e Campania, territori ad alta densità mafiosa, in buona parte, sotto il controllo della 'ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra, dove l'omertà, che regna sovrana, cuce le bocche a doppia mandata per paura di vendette, rappresaglie, ritorsioni e spedizioni punitive.
Siamo nella civile Lombardia, polmone economico della nazione. Milano, è soprannominata…"La capitale morale degl'Italiani". Gli spifferi anche in forma anonima e le telefonate, comunque collaborazioni, sono la regola, sullo stile anglo-sassone, o no?. La libertà e la democrazia, ruotano anche intorno a queste questioni. Il peso della difesa e della tutela di quei valori, non può gravare sempre e comunque sulle spalle delle forze di polizia. Gl'interrogatori dei parenti, amici e conoscenti, ma anche il fascicolo personale, giacente presso gli uffici giudiziari, tuttavia sono un buon punto di partenza. Assieme ai rilievi, ai reperti, la ricostruzione della dinamica, eventuali telecamere fisse in zona e così via. L'efferato delitto, dovrebbe esulare dai contesti mafiosi, sebbene la dinamica lasci qualche spiraglio ad altre ipotesi alternative. Perciò istesso più facile da decodificare. Domenico Salvatore
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