Melito Porto Salvo 6 agosto 2013 - É tornato. Per la gioia di tutta quella gente che ha sempre visto in lui la faccia più pulita del calcio. Paolo Poggi lasciò l’Udinese da calciatore in una fredda domenica di gennaio del 2000, Udinese-Venezia 5-2, guarda caso le sue due grandi squadre del cuore. Il suo trasferimento alla Roma era già stato deciso e Gigi De Canio non gli regalò nemmeno un minuto. A bordo campo campeggiavano striscioni di questo tenore: “Paolino, nestri fantat furlan par simpri”. Da qualche giorno l’ex attaccante torna ad avere un ruolo operativo nella famiglia bianconera: sarà uno dei tre responsabili tecnici di “Udinese Academy”. Il piano è ambizioso: 90 società affiliate per il primo anno, ma con un progetto quinquiennale.
Paolo, qual è il primo scopo di Udinese Academy?
Quello di avere ragazzi sparsi in giro per l’Italia allenati con i criteri da Udinese. I principi sono soprattutto tecnici e tattici. Si privilegia il lavoro nell’uno contro uno: se ci pensate bene tutte le situazioni di gioco nascono da questo particolare.
Come è nata questa idea?
Il promotore è stato Ferrigno che l’ha sottoposta alla proprietà che l’ha condivisa. A questo punto siamo entrati in campo io e Mattia Collauto, che abbiamo una scuola calcio a Venezia, Davide Drascek e Moreno Vantaggio.
Ferrigno ha detto: «Abbiamo scelto Poggi perchè è un nome credibile in ambito locale e nazionale».
Che devo dire? Solo grazie.
Lei da tempo ha intrapreso la via del calcio giovanile.
Sì, al Lido ho una scuola calcio con 230 bambini dai 6 ai 16 anni. I numeri dell’Academy ancora non ci sono: abbiamo deciso comunque di arrivare fino alla categoria Giovanissimi.
Il suo lavoro in cosa consiste concretamente?
Quello di coordinare tutti gli staff delle società affiliate. Faremo delle visite mensili, creeremo dei raduni per le categorie esordienti e giovanissimi.
Si punta molto sul Sud perchè là i ragazzini hanno più fame di calcio, vero?
Sì, in Meridione c’è tanta quantità e qualità, ma per questioni logistiche punteremo molto anche sul Friuli e il Veneto.
Pozzo qualche settimana fa ricordava che negli ultimi vent’anni solo due calciatori friulani sono arrivati in A: Padoin e Donati. Un po’ poco...
Anche questo è un buon motivo per lavorare in una certa direzione.
Poggi, quando chi va il vostro lavoro si rende conto di avere davanti un potenziale campione?
Nel secondo anno di esordienti, attorno ai 13 anni. Lo intuisci dal talento, dalla personalità, dal “cervello agonistico”, dagli atteggiamenti da calciatore che si notano subito.
E qualcuno lo avete già addocchiato per l’Udinese?
Pur cominciando ufficialmente dal primo luglio, ci siamo informati anche attraverso gli osservatori dell’Udinese e qualcosa di buono c’è.
Ma un ragazzino di 13-14 anni è meglio lasciarlo nel club di appartenenza o portarlo a Udine?
Premesso che fino a 14 anni per regolamento i ragazzi non possono uscire fuori dalla loro regione, credo che per la loro crescita sia preferibile lasciarli nel loro ambiente dove possono anche pensare alla scuola e avere meno pressioni possibili.
Il vosto obiettivo è...
Costruire qualcosa che duri nel tempo. Ci dobbiamo strutturare, quando avremo le basi potremo entrare in un lavoro più specifico.
Un’ultima domanda: Paolo Poggi e l’Udinese. Cosa le è passato per la testa?
Quando sono andato a parlare con le società che volevamo affiliare, mi è venuto molto facile spiegare cos’è l’Udinese e come è strutturata. Quando ci giocavo percepivo cosa sarebbe diventata questa società. Qui se riconoscono che hai talento e sai fare bene il tuo lavoro di danno tutto il tempo per dimostrarlo.
Una delle Società Affiliate è l'Asd Borgo Grecanico del Presidente Giovanni Villari e dei Vice Presidenti Antonio Cormaci e Giuseppe Mercurio, ieri 5 agosto 2013 la presentazione ufficiale al Lido la Zagara, presenti tanti personaggi storici dei calcio del basso Jonio reggino, oltre ai rappresentanti di varie Istituzioni.
Un'affiliazione nata per promuovere il gioco del calcio in un territorio che rientra nell'ordine della cronaca per eventi negativi, e che trova in questo progetto un importante sviluppo sociale che mira sicuramente a togliere i giovani dalla strada,e a dare soprattutto l'opportunità a quei ragazzi che dimostrano di possedere qualità e talento calcistico di essere costantemente visionati e valutati dagli addetti ai lavori dell'Udinese Calcio, il referente per la Calabria sarà Ciccio Esposito, il quale garantirà una presenza costante in ogni evento sportivo.
L'Udinese Academy infatti, nasce come un progetto di scouting a livello nazionale, è risaputo che la società di Pozzo investe molto su calciatori che provengono da tutto il mondo, l'idea dell'ex bomber dell'Udinese Paolo Poggi coordinatore di questo progetto è di creare una rete di osservatori che possano scoprire dei talenti anche in Italia, al meridione soprattutto, dove la fame per il calcio è tanta, come la voglia di emergere e progredire.
L'Udinese Academy fornirà alle società affiliate le linee guida che gli istruttori dovranno trasmettere ai ragazzi, ci saranno corsi di formazioni per gli allenatori dell'Asd Borgo Grecanico, prassi necessaria per una formazione a cascata.
Il progetto è molto ambizioso, sono finiti i tempi dove molti calciatori si perdevano nei campi di Prima e Seconda Categoria perchè mai osservati o segnalati alle squadre Professionistiche, oggi chi è bravo va avanti, le barriere chilometriche non fanno più paura, almeno per Giovanni Villari e Antonio Cormaci, che grazie alla loro competenza calcistica hanno capito che per rilanciare un territorio pieno zeppo di talenti c'era bisogno di affiliarsi ad una società di Serie A che non trascura i giovani come l'Udinese Calcio.
Il progetto è ambizioso, la stretta di mano tra il Presidente della Società Giovanni Villari e il coordinatore dell'Udinese Academy Paolo Poggi ha sancito l'unione, una collaborazione destinata a durare nel tempo visto i personaggi coinvolti in questo ambizioso progetto.

Rosario Ligato
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