La compagna dello scrittore, Michela Macaluso, però, ha chiesto che fosse eseguita l'autopsia e la Procura di Roma ha autorizzato l'esame. Fermamente contraria la famiglia, in particolare la sorella dello scrittore, Anna. Il fascicolo, nel quale non ci sono indagati, è affidato al pm Elena Neri e gli accertamenti sono stati effettuati dal Nas di Roma. La direzione della clinica si era difesa: le cure sono state prestate d'accordo con la famiglia, "non è stato violato alcun protocollo" Aveva vinto i Premi, Campiello, Strega, Bancarella ecc. Nel 2010 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo aveva insignito dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce, dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana. Eppure, nonostante tanta grandezza spulciando su certi cataloghi, biografie dei poeti, scrittori e narratori del Novecento e seguenti, anche su internet, non siamo riusciti a trovare il nome di Alberto Bevilacqua. La cosa, non ci sorprende affatto; né ci stupisce. Per non dire che lasci del tutto indifferente. Conosciamo da tanto tempo la labile memoria dell'uomo…Memoria minuitur, nisi eam exerceas…
SI Ể SPENTO NELLA " CASA DI CURA VILLA MAFALDA", DOV' Ể STATA ALLESTITA LA CAMERA ARDENTE, ALBERTO BEVILACQUA, POETA, SCRITTORE, REGISTA, SCENEGGIATORE, GIORNALISTA
Domenico Salvatore
Facebook e Twitter, sia pure a scoppio ritardato, sull'onda luinga dell'emozione, sono pieni di notizie, che riguardano la scomparsa del grande Alberto Bevilacqua, scripta manent, verba volant. Clamoroso tonfo dei biografi cosi detti ufficiali, che hanno toppato goffamente. Ed a nulla servono, le lacrime di coccodrillo. Alberto Bevilacqua avrà la fama post mortem, ahinoi! Luogo comune dei grandi. Purtroppo, non manca la polemica e la critica, tanto per cambiare. Anche in questa storia, si sono scatenati i gossip sulla sua salute ed inevitabilmente su pettegolezzi e congetture. Inevitabili e scontate. Logica vorrebbe, che si parlasse delle opere, di questo grande personaggio quasi ottuagenario; del messaggio culturale; dell'eredità letteraria; dell'impronta cinematografica, televisiva ecc. Ma così non è. Così, non sarà mai. La natura dell'uomo non può cambiare…homo homini lupus. Ed anche, "Inimici hominis, domestici eius". Italia, Paese di santi, navigatori, poeti, musicisti, pittori, cantanti, attori e chi più ne abbia, più ne metta. Ma a volte, muoiono e nessuno si ricorda più di loro. Figurarsi dei carneadi, gli azzeccagarbugli ed i ciarlatani di piazza. Per questi illustri sconosciuti, non c'è gloria in vita e nemmeno in morte, come sentenziò nella sua immortale 'A livella' il leggendario Antonio De Curtis, inteso "Totò"… "Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signore/nce stava 'n 'ata tomba piccerella,/ abbandunata, senza manco un fiore;/pe' segno, sulamente 'na crucella./E ncoppa 'a croce appena se liggeva:/"Esposito Gennaro - netturbino":/guardannola,che ppena me faceva/stu muorto senza manco nu lumino!/Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo.../chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!/Stu povero maronna s'aspettava/ca pur all'atu munno era pezzente?.../. Memento homo, quia pulvis es et in polverem reverteris".
Tuttavia, Alberto Bevilacqua (Parma, 27 giugno 1934 – Roma, 9 settembre 2013) scrittore, regista e sceneggiatore italiano, nonché poeta e giornalista, non era un dottor dulcamara, un velleitario, un utopista, sognatore e visionario. Anzi per dirla tutta, era, come in questi casi si dice, l'ultimo dei mohicani della Letteratura Italiana; se non del cinema. Sebbene spulciando i cataloghi dedicati a poeti, scrittori e narratori del Novecento, non siamo riusciti a trovare il suo nome; se non di carambola e rimbalzo. Uno scandalo, rispetto ai tanti premi vinti dal Bevilacqua. Meno di tanti, che non hanno vinto niente. Ma forse, hanno venduto qualche copia in più; erano più simpatici; non sono stati boicottati, sabotati, ostacolati e strumentalizzati. Questo è un altro paio di maniche. Abbiamo fatto un giro anche su internet, sperando di avere confortevole riscontro on line e notizie congrue. 'Io studio, tu studi egli studia…Che tempo è?..."Tempo sprecato" signor maestro!Nei primi Anni Cinquanta, iniziò a pubblicare i suoi scritti, su invito di Mario Colombi Guidotti, responsabile del supplemento letterario della Gazzetta di Parma. La sua prima raccolta di racconti,' La polvere sull'erba', (1955), ebbe l'apprezzamento di Leonardo Sciascia. Nel 1961 pubblicò la raccolta di poesie 'L'amicizia perduta'. Il suo primo successo editoriale fu il romanzo 'La califfa' (1964). Il romanzo seguente,' Questa specie d'amore', vinse il Premio Campiello (1966). Di entrambi i romanzi Bevilacqua stesso, curerà poi la trasposizione cinematografica, vincendo con "Questa specie d'amore" il David di Donatello per il miglior film.
Il 10 marzo 1995 viene chiamato a comparire in sede processuale nell'ambito del processo contro Pietro Pacciani per i delitti del Mostro di Firenze, in quanto persona offesa dal reato di calunnia. Nel 2010, fonte Wikipedia, la collana "I Meridiani" gli dedica un volume. Il 26 gennaio 2013 viene ricoverato presso la clinica privata Villa Mafalda di Roma per l'aggravarsi di uno scompenso cardiaco da cui era stato colpito l'ottobre precedente. Le condizioni, apparse subito preoccupanti a causa di una presunta infezione contratta alle vie respiratorie, si sono poi stabilizzate. La sua compagna Michela Miti, ha denunciato la clinica in cui è ricoverato lo scrittore, presentando un esposto alla Procura di Roma in quanto, secondo la Miti, sarebbe stato trattato come ostaggio della clinica, che non l'avrebbe trasferito in una struttura pubblica. Il giorno seguente, il Pm della procura romana ha aperto un fascicolo d'inchiesta nei confronti della clinica Villa Mafalda.Muore a Roma il 9 settembre 2013. Filmografia. Bevilacqua ha scritto e diretto i seguenti film, spesso tratti da suoi romanzi:La Califfa (1970). Questa specie d'amore (1972). Attenti al buffone (1976). Bosco d'amore (1981). Le rose di Danzica (1981). Mini-serie TV: La donna delle meraviglie (1985).Tango blu (1987). Gialloparma (1999). Inoltre, ha scritto il soggetto o la sceneggiatura dei seguenti film:Seddok, l'erede di Satana di Anton Giulio Majano (1960). La cuccagna di Luciano Salce (1962).
La smania addosso di Marcello Andrei (1963). I tre volti della paura di Mario Bava (1963). La mia signora, episodio "L'uccellino", regia di Tinto Brass (1964).Terrore nello spazio di Mario Bava (1965).Anastasia mio fratello di Steno (1973).Tutto suo padre di Maurizio Lucidi (1978). È inoltre voce narrante nel documentario:Angeli bianchi... angeli neri, regia di Luigi Scattini (1970). Opere, Prosa: La polvere sull'erba; Caltanissetta, Sciascia, 1955; Torino, Einaudi, 2000; Una città in amore, Milano, Sugar, 1962; La Califfa, Milano, Rizzoli, 1964; Il mito doloroso, Pistoia, XI premio letterario nazionale; Il Ceppo, 1966; Questa specie d'amore, Milano, Rizzoli, 1966; Premio Campiello. L'occhio del gatto, Milano, Rizzoli, 1968; Il viaggio misterioso, Milano, Rizzoli, 1972; Umana avventura, Milano, Garzanti, 1974; Una scandalosa giovinezza, Milano, Rizzoli, 1978; La festa parmigiana, Milano, Rizzoli, 1980; La notte del fiore, Teramo, Lisciani & Giunti, 1981; La mia Parma, Milano, Rizzoli, 1982; Il curioso delle donne, Milano, Mondadori, 1983; Emilia-Romagna, con Folco Quilici, Cinisello Balsamo, Silvana, 1983; La donna delle meraviglie, Milano, Mondadori, 1984; La Grande Giò, Milano, Mondadori, 1986; Una misteriosa felicità, Milano, Mondadori, 1988; Il gioco delle passioni, Milano, Mondadori, 1989; Il Natale sulle acque del mio fiume, Roma; Gabriele e Mariateresa Benincasa, 1989; I sensi incantati, Milano, Mondadori, 1991; Il Po e le sue terre, con Luigi Briselli, Cremona, Turris, 1992; Un cuore magico, Milano, Mondadori, 1993; L'eros, Milano, Mondadori, 1994; Lettera alla madre sulla felicità, Milano, Mondadori, 1995; Anima amante, Milano, Mondadori, 1996; Gialloparma, Milano, Mondadori, 1997; Sorrisi dal mistero, Milano, Mondadori, 1998;
Gli anni struggenti, Milano, Mondadori, 2000; Anima carnale, Milano, Mondadori, 2001; Viaggio al principio del giorno, Torino, Einaudi, 2001; Attraverso il tuo corpo, Milano, Mondadori, 2002; La Pasqua rossa, Torino, Einaudi, 2003; AA.VV, Dal grande fiume al mare, Pendragon, 2003, pp. 320; Parma degli scandali, Milano, Oscar Mondadori, 2004; Tu che mi ascolti, Milano, Mondadori, 2004; Il Gengis, Torino, Einaudi, 2005; Lui che ti tradiva, Milano, Mondadori, 2006; Storie della mia storia, Torino, Einaudi, 2007; Il prete peccatore, Milano, Corriere della Sera, 2007; L'amore stregone, Milano, Mondadori, 2009. Romanzi, Milano, Mondadori, 2010; Roma califfa, Milano, Mondadori, 2012; Poesie:L'amicizia perduta; Caltanissetta-Roma, Sciascia, 1961; L'indignazione, Milano, Rizzoli, 1973; La crudeltà, Milano, Garzanti, 1975; Immagine e somiglianza. Poesie, 1955-1982. Antologia personale, Milano, Biblioteca Universale Rizzoli, 1982. Vita mia, Milano, Mondadori, 1985. Il corpo desiderato, Milano, Mondadori, 1988. Mesaggi segreti, Milano, Mondadori, 1992. Poesie d'amore, Milano, Mondadori, 1996. Piccole questioni di eternità, Torino, Einaudi, 2002. Legame di sangue, Milano, Mondadori, 2003. Tu che mi ascolti. Poesie alla madre, Torino, Einaudi, 2005. Le poesie, Milano, Oscar Mondadori, 2007. Duetto per voce sola. Versi dell'immedesimazione, Torino, Einaudi, 2008. La camera segreta, Torino, Einaudi, 2011.
Premi: Premio Campiello, 1966, per Questa specie d'amore. Premio Strega, 1968, per L'occhio del gatto. Premio Bancarella, 1972, per Un viaggio misterioso. Premio Bancarella, 1991, per I sensi incantati. Premio Stresa di narrativa, 2000, per La polvere sull'erba. Premio Nazionale Letterario Pisa Sezione Poesia, 2011, per La camera segreta. Ecco un flash dell'Agenzia Ansa…"Scrittore di grande popolarità, anche molto tradotto all'estero, Alberto Bevilacqua, è scomparso oggi a Roma alla vigilia dei suoi 80 anni, essendo nato il 27 giugno 1934. Assai amato dai suoi lettori che hanno fatto dei best seller di vari suoi titoli, è oggi considerato un figura significativa del nostro mondo letterario, autore di molti volumi di narrativa e poesia tra cui alcuni di indubbio interesse. Però ha avuto spesso, all'inizio, rapporti conflittuali con l'establishment intellettuale e letterario, avendo cominciato a scrivere romanzi di critico e colorito realismo di costume negli anni della nascita della neoavanguardia del Gruppo '63 (che definiva ''Liale'' Cassola e Bassani), avendo avuto subito successo anche nel cinema, come regista, e arrivato a concorrere e vincere tra aspre polemiche lo Strega (con ''L'occhio del gatto'') in un anno particolare come il 1968, due anni dopo aver già vinto il Campiello con ''Questa specie di amore''.Del resto Bevilacqua è stato autore che, maturando e crescendo come scrittore, ha passato varie fasi, da quella degli inizi, che parte a meta' anni '60 e lo fa accumunare a una linea narrativa che potrebbe andare tra Giovanni Arpino e Piero Chiara, i cui primi titoli furono ''Una città in amore'' (riscritto nel 1988) e ''La califfa'', suo primo grande successo, che tradusse lui stesso in film nel 1970, a una scrittura di natura quasi onirica, di un realismo fantastico nella sua attenzione all'inconscio e a un extra sentire (e c'è chi lo ha imparentato allora con Malerba o un certo Siciliano, ma con in più un qualcosa di iniziatico) da un bel romanzo, uno dei suoi migliori, come ''Umana avventura'' a gran parte della produzione anni '80 e '90, sino ai libri di narrativa autobiografica e i versi dedicati al rapporto con la madre.
Gli inizi erano stati però diversi, come si è scoperto solo nel 2000 con la pubblicazione integrale del suo primo, bel romanzo ''La polvere sull'erba'', dai connotati fluviali e un certo espressionismo emotivo delle situazioni, rimasto in un cassetto per i suoi temi scandalosi (Sciascia, confessandosi timoroso, nel 1955 ne aveva pubblicati solo dei brani preparatori) ovvero gli ammazzamenti nell'immediato dopoguerra (1944-48) tra vendicatori e giustizieri nelle file di ex partigiani e fascisti, in quello che veniva definito il triangolo rosso, tra Parma e quella ''amazonia del delta del Po''. Un tema forte, difficile, tornato d'attualità con le distorsioni del recente revisionismo storico, che il giovane scrittore (aveva 21 anni) affrontò non leggendo i fatti attraverso gli schemi interpretativi del fascismo o dell'antifascismo, ma facendo nascere l'azione dal vento di follia creato dal peso delle eccezionali circostanze di quegli anni caldissimi, vissuti in bilico tra realtà e irrealtà. I luoghi, ma soprattutto la sua Parma (a cominciare dal glorioso e antifascista Oltretorrente), di cui poi diverrà contraltare Roma, sono del resto il tema che percorre tutta la sua opera, che indaga, racconta, fantastica, immagina, svela, quella città, emblematica dell'Italia di quegli anni, dal boom economico in poi, dalla vita gaudente alle storie noir di ''Gialloparma'' a fine anni '90, in genere attraverso il racconto di complesse, vitali, sensuali psicologie femminili." Domenico Salvatore
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