Manifestazione in difesa dell’ospedale Tiberio
Evoli.
Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) 6 febbraio 2013 - La
manifestazione in difesa dell’ospedale “Tiberio Evoli” vedrà camminare fianco a
fianco la popolazione e i sindaci dell’Area Grecanica. Insieme chiederanno la
ridefinizione di quell’Atto aziendale che, varato recentemente dalla Direzione
Generale dell’Azienda sanitaria provinciale, penalizza pesantemente il nosocomio
di Melito di Porto Salvo. Proprio nella cittadina che ospita il glorioso
presidio ospedaliero, nella mattinata di venerdì
8 febbraio 2013, si svolgerà una manifestazione di protesta contro la
politica sanitaria fatta di soli tagli. L’evento (la cui organizzazione è stata
messa a punto dall’Associazione dei sindaci e dal Comitato di associazioni e movimenti
civici del territorio), si svolgerà con le seguenti modalità: alle ore 9,30 raduno
nel parcheggio di via Del Fortino e partenza del corteo promosso dal Comitato “Mamme
per un futuro”, dal “Comitato civico pro Condofuri” e dal Comitato
pro-ospedale. Davanti al Palazzo Municipale di Viale delle Rimembranze al
corteo, con in testa i gonfaloni dei Comuni dell’Area Grecanica, si uniranno i
Sindaci e i consiglieri comunali. L’approdo della manifestazione è previsto in
Piazza Stazione, proprio accanto all’ospedale, dove verrà ribadito il “no” collettivo
allo smantellamento dell’offerta sanitaria nosocomiale.
"L’Atto
aziendale da poco varato dalla Direzione Generale dell’Asp di Reggio Calabria
rappresenta una seria minaccia per il “Tiberio
Evoli”. Se non dovessero intercorrere variazioni rispetto alla sua
formulazione attuale il nostro ospedale verrà definitivamente smantellato.
Quasi tutti i reparti saranno chiusi, così come la maggior parte dei servizi. Ancora una volta ci vengono imposti immani
sacrifici, mentre ad altri ospedali provinciali identificati come ospedali
generali non viene richiesta alcuna rinuncia. La disparità di trattamento che
si può riscontrare tra noi e il resto dei nosocomi è abissale e, allo stesso
tempo, insopportabile. Al Commissario per l’emergenza Sanità in Calabria, alla
Regione e alla Direzione Generale Aziendale abbiamo chiesto ripetutamente di
ridisegnare la proposta formulata unilateralmente, tenendo conto delle esigenze
della popolazione dell’Area Grecanica. Nessuna risposta ci è stata data. Il
silenzio perdurante, a fronte delle nostre rivendicazioni, è indice della
mancanza assoluta di volontà a tenere in considerazione il nostro territorio.
A questo punto diciamo basta. Basta
alla spoliazione sistematica del Tiberio Evoli.
Basta allo stillicidio di ridimensionamenti a danno del nostro ospedale. il
nostro disappunto e la nostra contrarietà verso una politica sanitaria fatta,
per quanto ci riguarda, solo di tagli e penalizzazioni.
Nessuno
può permettersi il lusso di cancellare il diritto alla salute che ci viene
riconosciuto dalla Costituzione e che da oltre cento anni viene assicurato dal
“Tiberio Evoli”. Il nostro disappunto nei riguardi di un Atto Aziendale
semplicemente vergognoso e varato unilateralmente, senza tenere conto delle
istanze reali del territorio, è totale. Chiediamo con forza che al Tiberio
Evoli venga consentito di operare da Ospedale Generale, esattamente come la
stessa Regione Calabria ha previsto con il Dpgr 18 del 2010".
Nell’eventualità
in cui la protesta di venerdì non dovesse sortire gli effetti auspicati, ovvero
l’immediato ritiro dell’Atto aziendale e la sua immediata rivisitazione, con
tanto di assegnazione delle Strutture operative complesse (area
chirugica-medica-servizi) che consentono ad un presidio di poter funzionare da
Ospedale generale, i sindaci sono pronti a consegnare la fascia tricolore al
prefetto.
Melito
di Porto Salvo, li 06 febbraio 2013

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