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Comune di Bologna: Question Time.

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUGLI OPERATORI DELLE BIBLIOTECHE.

L'assessore ai Servizi sociali, Amelia Frascaroli, ha risposto alla domanda
 d'attualità  della  consigliera  Paola  Francesca Scarano (Lega nord) sulle
 testimonianze degli operatori delle biblioteche.

La  domanda  d'attualità  della  consigliera  Paola Francesca Scarano (Lega
 nord):

"Visto l'articolo di stampa relativo alle denunce di alcuni operatori nelle
 biblioteche, si chiede al Sindaco e alla Giunta:
 se  non  ritenga  che le testimonianze dei dipendenti in servizio presso le
 biblioteche  non debbano cadere nel vuoto ma ma al contrario debbano essere
 un  necessario  punto  di partenza per comprendere appieno la situazione di
 profonda povertà in cui vivono alcuni concittadini;
 se  non  ritenga  sia  il  caso  di  incontrare personalmente gli operatori
 culturali  sia  per  conoscere  le  loro problematiche sia per conoscere la
 domanda  che  tali  concittadini  avanzano  alle istituzioni attraverso gli
 operatori;
 se  non convenga con la scrivente che considerare la biblioteca come "unico
 spazio  sociale"  ove  poter  "entrare,  chiedere,  sedersi e leggere senza
 consumare e senza pagare" dia l'idea di una città che ormai da troppo tempo
 è  carente  sul  fronte  delle politiche sociali, ove nessun progetto viene
 presentato, valorizzato e attuato".

La risposta dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli:

"Rispondo  volentieri  anche  se  forse  il  diretto interessato rispetto a
 questa  domanda  e  rispetto  al  rapporto con i bibliotecari è l'assessore
 Ronchi,  e d'altra parte siccome stiamo lavorando insieme a questa tematica
 ho accettato di rispondere a questa domanda.
 Ho  letto  questo articolo e ne ho valutato prima di tutto i dati positivi,
 nel  senso che quello che emerge è una lettura della crisi che fa aumentare
 la  domanda culturale, perchè se il prestito è aumentato del 4,3% vuol dire
 sicuramente  che  ci sono meno soldi per comprare libri, ma che la domanda,
 il bisogno di leggere continua, è permanente se non addirittura in aumento.
 Questo è un dato interessante anche per quello che riguarda una popolazione
 che comunque dimostra caratteristiche di fragilità. Però va in biblioteca a
 prendere  in prestito dei libri anche se si tratta di anziani, di immigrati
 di  giovani  ecc,  tutte  categorie che in questo momento sono esposte alla
 fragilità,  quindi  io ho preso questo come un dato positivo. Dopo di che è
 verissimo  che  le  biblioteche  essendo  punti  di  incontro,  e luoghi di
 relazione  sono anche punti in cui vengono portate domande nuove, che prima
 forse  una biblioteca, in tempi passati non si sarebbe aspettata, quando le
 domande erano ben differenziate.
 E'  proprio  per  questo  che  noi  abbiamo  cominciato un percorso che non
 trasforma  le biblioteche in luoghi di servizi sociali, posto che la parola
 sia  una  parola  negativa,  che  invece credo possiamo ottenere con la sua
 accezione  positiva,  e  comunque  prima di tutto consapevoli del fatto che
 questi luoghi, questi contenitori sono luoghi di incontro e di relazioni in
 cui  vengono  portate  nuove  domande  consapevoli  del  fatto che le nuove
 domande  non si possono scaricare sui bibliotecari, che sono figure appunto
 che  danno  una  risposta  culturale.  Abbiamo  cominciato in via del tutto
 sperimentale, a partire dal piccolo strumento dello sportello lavoro, delle
 esperienze che raggiungano le persone là dove vanno. Sono cominciati a cura
 dello  Sportello  cittadino  del  lavoro,  che  è  stato concentrato da tre
 aperture  in  tre  quartieri  diversi  a un unico sportello che proprio per
 raggiungere  le  persone  là  dove  sono  si  trasforma  in  uno  sportello
 itinerante,  dei  laboratori di inclusione digitale e di ricerca attiva del
 lavoro  presso  le biblioteche di Corticella, di Sala Borsa e la Biblioteca
 delle  donne  .  Sono  in cantiere altri corsi in altre biblioteche e delle
 sperimentazione  che  cominceranno in particolare in un quartiere, forse in
 due  per  esempio il corso "Pane e Internet" per gli utenti dello sportello
 lavoro   che   si   svolge   negli  spazi  di  sala  Borsa.  Questa  è  una
 sperimentazione   appena  partita  rispetto  all'idea  che  le  biblioteche
 mantengano  il  loro  volto  di luoghi preposti alla cultura ma che siccome
 sono  anche luoghi di relazione e di incontri in cui le persone vanno, e le
 persone  sono  portatrici  in  questo  momento  di altri bisogni e di altre
 domande,  li  le persone possono essere anche raggiunte  da altre proposte,
 che non vanno a pesare sulle spalle degli operatori delle biblioteche ma si
 aggiungono in quei luoghi risorse umane, di diverse competenze, di proposte
 in più.
 Questi  sono  i  progetti che sto condividendo con l'assessore Ronchi e con
 l'assessore  Lepore  perchè  si  parla  ovviamente del coinvolgimento anche
 degli  operatori  degli  URP,  degli  sportelli  ecc,,  per  reperire nelle
 biblioteche anche "altre" informazioni".


QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA RIQUALIFICAZIONE DELLA BOLOGNINA

L'assessore  all'Urbanistica,  Patrizia Gabellini, ha risposto alla domanda
 d'attualità   della   consigliera   Lucia   Borgonzoni  (Lega  nord)  sulla
 riqualificazione della Bolognina.

La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):

"Visti  gli  articoli  di  stampa  che  riportano  il  disagio espresso dai
 cittadini  bolognesi  che  abitano in Bolognina per il mancato rispetto dei
 tempi  nelle promesse di rivisitazione urbanistica della zona, si chiede al
 Signor  Sindaco  e  alla  Giunta  se  non  ritengano  necessario,  dopo  la
 pubblicità  fatta  alle  innovazioni  in  Bolognina,  con  il  percorso  di
 urbanistica  partecipata  e  la  partecipazione  dei  cittadini, fortemente
 voluta anche per predisporre gli attuali strumenti urbanistici, che vengano
 adeguatamente  pubblicizzati  anche i ritardi, le problematiche intervenute
 nel  frattempo,  gli ostacoli e il percorso attuativo dei progetti, al fine
 di rendere i cittadini consapevoli  dei percorsi amministrativi attuativi".

La risposta dell'assessore alla Qualità urbana Patrizia Gabellini:

"E'  forse utile ricordare che questo è uno dei comparti più difficili, più
 complessi  che  abbiamo  in  città.  Sono  30  ettari  di  un'area  che era
 industriale  o  comunque  ad usi produttivi, che in corso di attuazione sta
 rivelando  anche  alcune  parti  dei  suoli inaspettatamente inquinate, che
 quindi   hanno   creato   la   necessità   di   interventi  che  non  erano
 preventivamente   ipotizzati.  Ma  questa  area  oltre  la  sua  intrinseca
 complessità  per  numero di soggetti, quantità di usi e caratteristiche dei
 suoli  è anche chiusa tra un'area in trasformazione come la Bolognina da un
 lato e l'alta velocità dall'altro.
 Richiamo  questo  perché  un'informazione  che  sia  accurata e documentata
 riguarda  praticamente  un  intero  settore,  ripeto  tra i più difficili e
 complessi  di  Bologna,  avendo  sotto  agli  occhi  uno  scacchiere  anche
 temporalmente   differenziato   e   situazioni   che  evolvono  in  maniera
 differente.  Dico  questo  perché  bisogna  capire  di cosa stiamo parlando
 quando ci poniamo un problema di informazione.
 Ciò  nondimeno,  alcune cose vanno ulteriormente chiarite, altre si possono
 fare e sono state fatte.

C'è  un  piano  particolareggiato,  approvato  con tutte le modalità che la
 consigliera  ricordava, piano che ha visto in questo arco temporale un solo
 cambiamento   introdotto   che   riguarda  l'approvazione,  nella  fase  di
 progettazione  delle  opere  di  urbanizzazione,  della  rotonda  che  va a
 chiudere e a raccordare l'interramento di via Gobetti.
 Questa  è  l'unica  modifica  ad  oggi  che  è  stata  introdotta nel piano
 particolareggiato e che è stata ampiamente comunicata, con la stampa di ben
 40.000  brochure  da parte del consorzio mercato Navile, che gestisce tutta
 la  realizzazione  delle opere primarie in collaborazione con il Comune, il
 quartiere  e  Urban  center  quando  si  è trattato di avviare il lavoro di
 interramento  di  via  Gobetti.  Sono  stati anche stampati 5.000 volantini
 informativi  e  c'è stato ovviamente anche un incontro in cui si è spiegato
 il progetto e si è detto come questo sarebbe stato via via monitorato. Anzi
 il  monitoraggio  riguarda  anche  le  polveri,  sia  del  cantiere interno
 all'area,  sia  del  cantiere  in  via Gobetti come era stato richiesto dai
 cittadini  e  come  era stato riconosciuto opportuno. Quindi la novità, che
 peraltro  ha a che fare con gli approfondimenti tecnici necessari quando si
 passa all'esecuzione, è stata ampiamente notificata.

C'è  poi  un  aggiornamento  continuo  sui siti istituzionali di Iperbole e
 Urban  center  con  le  relative  newsletter.  Quindi,  se  parliamo di una
 comunicaizone  rispetto  a  quello che avviene direi che questa non è stata
 affatto ignorata.
 Ma   evidentemente  si  fa  riferimento  a  qualche  cosa  d'altro:  si  fa
 riferimento  all'assemblea  che  si  è tenuta lunedì 18 febbraio, cui hanno
 partecipato  peraltro il presidente del Quartiere e il presidente dell'VIII
 Commissione, con l'intendimento di portare in quella sede l'informazione di
 due  novità  che  hanno  a  che  fare  con  il sostegno economico di questa
 operazione.  Perché  sulla  realizzazione dell'ex mercato, ripeto, coerente
 con  il  piano  particolareggiato, sono intervenuti dei problemi cui lei fa
 riferimento  chiedendo  che vengano esplicitati. Vi sono problemi di natura
 come  trovare  il  suolo  inquinato, altri determinati da procedure tecnico
 amministrative  piuttosto  complesse,  oppure  il  fatto che ci siano delle
 problematiche   legate   ad   un   appaltatore,  che  devono  portare  alla
 sostituzione  di una delle ditte appaltatrici, sono questioni che di solito
 vengono  restituite  quando la situazione si è consolidata, quando è chiaro
 il quadro.

Quindi   il  problema  della  comunicazione  oggi  è  maturo,  perché  sono
 intervenute  due grandi novità relative al grande problema economico che si
 è determinato nel comparto, legato alle risorse disponibili per le opere di
 urbanizzazione  secondaria.  Le  novità sono di questi giorni: una è quella
 relativa  al finanziamento del poliambulatorio previsto all'interno dell'ex
 mercato,   che  fino  a  pochi  giorni  non  si  sapeva  se  sarebbe  stato
 effettivamente  concesso,  l'altra  è  il  Piano  città, che come tutti voi
 sapete, essendo stato oggetto di un'ampia informazione sulla stampa, che ha
 concesso  alla  città  per  il  recupero  dell'area  dell'ex Mercato 10, 25
 milioni  di  euro,  ma che ci chiedono di definire con una lettera arrivata
 ieri  sera  di  determinare  quali  opere  andremo  a  coprire. Abbiamo una
 settimana  di  tempo  per  rispondere, ma abbiamo già scelto quando abbiamo
 presentato la nostra candidatura, di utilizzare questi fondi per realizzare
 il  recupero  della  pensilina,  il  centro  sociale  Katia  Bertasi,  e la
 costruzione di 60 alloggi in housing sociale da parte di Acer.
 Si tratta ora di firmare l'accordo.

In  sintesi  la  novità  che è intervenuta è stata comunicata ai cittadini,
 altre  difficoltà  che ci sono state occupano l'attività dei settori giorno
 per  giorno,  abbiamo  fatto  moltissimi  incontri  con  tutti  i  soggetti
 coinvolti,  ripeto,  in  un  contesto  di complessità straordinaria, adesso
 finalmente  abbiamo  qualcosa  da  dire.  Alcuni  dei  soggetti intervenuti
 all'assemblea  del   18  sono  direttamente  interessate a queste opere che
 potremo finanziare con il Piano città. Però aspettiamo di avere la firma su
 una  situazione consolidata, per poter dare un'informazione che non sia una
 promessa  vaga,  un "sì forse, potrà", ma per poter dare un quadro generale
 di come sta avanzando l'attuazione di questo comparto su basi solide e dati
 certi.  Quartiere  e  Urban center stanno già attrezzandosi per fare questa
 comunicazione".


 QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA TRASCURATEZZA DEI PORTICI.

L'assessore  alla  Qualità urbana, Patrizia Gabellini, ha risposto oggi, in
 sede  di  Question  Time,  alla domanda d'attualità della consigliera Paola
 Francesca Scarano (Lega nord) sulla trascuratezza dei portici.

La  domanda  d'attualità  della  consigliera  Paola Francesca Scarano (Lega
 nord):
 "Visto  l'articolo  di  stampa  relativo  al  degrado  e alla sporcizia che
 affliggono  i   portici  bolognesi, si chiede al Sindaco e alla Giunta se è
 terminata  la stesura del Regolamento sui portici, annunciato da tempo e se
 non  sia  il  caso di ridefinire gli interventi programmati con Hera per la
 pulizia degli stessi".

La risposta dell'assessore alla Qualità urbana Patrizia Gabellini:
 "Allora,  sul  primo punto relativo al "Regolamento dei portici" è in corso
 di elaborazione ed è un'operazione abbastanza lunga per una ragione: perché
 quello che sappiamo dei portici, sulla base di regole medioevali e che sono
 state poi confermate dal codice civile, si tratta di uno "spazio privato ad
 uso  pubblico",  ma  uno  spazio  privato ad uso pubblico richiede oggi una
 ridefinizione   rispetto   ai   problemi  di  gestione.  I  nostri  portici
 costituiscono una peculiarità praticamente un unicum in tutto il territorio
 nazionale  ma  anche  non  si  hanno precedenti di regolamenti nello stesso
 comune di Bologna.
 Quello  che  fino  a  poco  tempo  fa era una gestione solo problematica in
 quanto  era  comunque  radicata  la  consapevolezza che la cura dei portici
 fosse  a carico dei privati, negli ultimi tempi, anche in considerazione di
 alcuni  orientamenti  giurisprudenziali,  hanno sollecitato la necessità di
 tornare  a  disciplinare  l'uso  dei portici e la loro manutenzione. Questa
 complessità ha richiesto degli approfondimenti, sotto diversi profili, ed è
 questa  la  ragione  del lavoro tuttora in corso che non si presumeva avere
 questo   livello  di  questioni,  perché  siamo  partiti,  come  con  altri
 regolamenti  comunali,  da  questioni  relative  alla  pavimentazione, alla
 puizia,  alle tinteggiature, ma poi ci si è imbattuti nell'eliminazione dei
 graffiti,  cioè  come  regolare  gli interventi ma poi ci si è imbattuti in
 questioni  giuridiche che andavano oltre quelle meramente tecniche e questo
 sta  portando  ad  una  modifica  dello  spessore della rilevanza di questo
 regolamento che inizialmente, ricordo, era stato pensato come una scheda di
 dettaglio  del  Regolamento urbanistico-edilizio, invece questa strada si è
 dimostrata,  ad  oggi, inadeguata, perché si tratta di dare nuove regole al
 rapporto  pubblico-privato  che  non sono mai state oggetto, se non in modo
 sommario,  di  alcune  indicazioni,  come  o già avuto modo di precisare in
 questo  consiglio comunale, per cui alcuni aspetti inserite all'interno del
 regolamento di polizia urbana.
 In   questa  sede  del  regolamento  andrà  anche  affrontata,  in  maniera
 sistematica,  la  questione  della pulizia, ma cosa facciamo nel frattempo?
 Sostanzialmente,  avendo  comunque in vigore il fatto che spetta ai privati
 la  pulizia  di  quello  spazio  ed anche, ad esempio, di intervenire sulla
 pulizia dal guano dei piccioni, che è uno degli aspetti, però abbiamo preso
 atto   della   necessità   di   una  supplenza,  ed  è  questa  la  ragione
 dell'intervento  tramite  Hera,  cui  lei  faceva  riferimento,  che  ha un
 programma  di  pulizia,  di  lavaggio  portici  che  io  le  farò avere, un
 programma  dettagliato, strada per strada, mese per mese, interventi che le
 posso  fare  avere,  che  abbiamo valutato comunque di riconsiderare perché
 nonostante  l'intensità  di  cui  lei si potrà rendere conto vedendo queste
 tabelle,  c'è  una situazione che va probabilmente riequilibrata, quindi ci
 siamo  programmati  per  una revisione delle priorità rispetto a questa che
 ripeto,  è una supplenza pro-tempore, un quadro non contendibile, più certo
 del rapporto pubblico-privato nella gestione di questo manufatto così unico
 che ci sta dietro la questione dell'Unesco di cui tutti sappiamo.Ma abbiamo
 fatto  qualcosa  di più, il 7 febbraio è partito un intervento sperimentale
 che  andrà  avanti fino al 29 marzo, in strada Maggiore e in via Matteotti,
 del  progetto  Adotta  il portico che abbiamo concordato con alcuni privati
 che  prevede  un  servizio di pulizia settimanale del tratto di portico che
 viene praticamente preso in cura da dei cittadini che poi si organizzano, è
 stata  fatta una convenzione, perché questo naturalmente comporta regole su
 come  fare le opere, anche assicurazioni, è stata fatta una convenzione con
 questi  cittadini  che si sono proposti all'amministrazione per organizzare
 in  maniera  sistematica questa operazione sussidiaria, e siamo in corso in
 questo  periodo  avendo  scelto  due  situazioni  critiche, per vedere come
 funziona,  sono  state  mandate  a  tutti i cittadini che abitano in strada
 Maggiore  ai numeri civici pari dal 6 al 26 e quelli dispari dall'1 al 23 e
 in  via  Matteotti  ai pari dal 18 al 40 e i dispari dal 29 al 41, per dire
 loro  che  partivamo con questo e che sarebbe molto utile avere da loro dei
 feedback  per  capire come funziona e capire come questo tipo di intervento
 si possa estendere a tutta la città.
 Quindi, in sostanza, stiamo cercando di far fronte ad una situazione che va
 messa  a  posto dal punto di vista giuridico ma che stiamo lavorando in una
 prospettiva che può essere quella di dare una cornice organica al tema, nel
 frattempo  abbiamo  questo  doppio piano di intervento, questi cittadini di
 Adotta  il porticoche poi si appoggiano a delle aziende che sponsorizzano e
 pagano  l'intervento,  hanno  lavorato  nella messa a punto dei criteri per
 intervenire  della  convenzione,  a  stretto  contatto  con Hera, quindi il
 nostro  settore  si  è  fatto  portatore  di  questa triangolazione per cui
 l'intervento  di  Hera  va  di apri passo con questa di adotta il portico e
 poi,  entro  qualche  mese  contiamo  di  avviare  confronti  per  il nuovo
 regolamento".

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUGLI STIPENDI DEL PERSONALE SCUOLA DEL COMUNE DI BOLOGNA.

L'assessore  alla  Scuola  e Personale Marilena Pillati, ha risposto questa
 mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri
 Daniele  Carella  (Pdl)  e  Lucia Borgonzoni (Lega nord) sugli stipendi del
 personale dei servizi educativi e scolastici del Comune di Bologna.

La domanda d'attualità del consigliere Carella (PDL):
 "Preso  atto  da quanto esposto sulla stampa locale, in merito al pagamento
 degli stipendi di febbraio del personale dei servizi educativi e scolastici
 del Comune di Bologna, che sarebbero stati erogati con qualche centinaia di
 euro  in  meno (4/5?), rispetto a quanto i dipendenti stessi si aspettavano
 avendolo  concordato col Comune stesso, tramite le organizzazioni sindacali
 fin dallo scorso novembre; domando:
 corrisponde al vero quanto descritto dai giornali?
 in caso affermativo:
 come  è possibile sia accaduta una cosa del genere, ergo per quali motivi è
 accaduta e di chi è la responsabilità?
 cosa  si intende fare e in quali tempi al fine di onorare gli impegni presi
 dall'Amministrazione nei confronti del proprio personale?"

La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
 La  stampa  riporta una breve di cronaca secondo cui le maestre comunali si
 sono  ritrovate  500  euro  in  meno,  in  busta  paga; si chiede, a questo
 proposito,  al  Signor Sindaco e alla Giunta, quali possano essere stati, a
 loro parere, i motivi che hanno provocato questo "ammanco", se si tratti di
 una  colpa  da  addossare  ai  tecnici,  come dice la stampa, oppure di una
 precisa volontà o di un disguido "contrattuale".

La risposta dell'assessore alla Scuola e Personale Marilena Pillati:

"Le  domande  di  attualità  mi consentono di fare chiarezza in merito alle
 notizie apparse in questi giorni sulla stampa.
 In  primo  luogo  voglio  chiarire  che il personale coinvolto è unicamente
 quello  dei servizi educativi per la prima infanzia e non quindi quello dei
 servizi  scolastici, per intenderci, "le maestre" come è stato erroneamente
 riportato.
 Altro  elemento  da sottolineare è che al personale dei servizi educativi è
 stato  regolarmente  erogato lo stipendio nel mese di febbraio. Non è stata
 erogata  una  parte,  e  sottolineo  una  parte, del salario accessorio. Si
 tratta  della  prima  delle due tranche di salario variabile, che deriva da
 progetti  di  produttività collettiva, che sono stati oggetto di un accordo
 stralcio  sottoscritto  dall'Amministrazione  lo  scorso  novembre  con  le
 organizzazioni sindacali.
 E'  già  stata, invece, corrisposta regolarmente un'altra parte del salario
 accessorio   (l'indennità di disagio e di flessibilità oraria) prevista nel
 medesimo accordo.
 Per  la  concreta  attuazione  dell'intesa nel suo complesso e, quindi, per
 erogare  le  risorse,  sono  necessarie  alcune  azioni:  la definizione di
 progetti  di  produttività secondo i principi e i criteri previsti e dotati
 dei  necessari indicatori di misurazione del loro effettivo raggiungimento,
 la  valorizzazione  dei  progetti in termini economici e la redazione delle
 necessarie relazioni tecnico-finanziarie.
 La   complessità  dei  progetti,  la  trasversalità  della  loro  redazione
 all'interno della struttura comunale oltre che la necessità di definire, in
 sede  di  prima  applicazione,  le  procedure  operative  e  di adeguamento
 informatico,  non  hanno  consentito di erogare la prima trance nel mese di
 febbraio.
 Non  ci  sfugge  l'importanza  di  quella quota di salario per i lavoratori
 coinvolti  e,  quindi, il disagio che questa aspettativa disattesa può aver
 provocato.
 Ciò  detto,  voglio  ribadire  in modo inequivocabile che gli impegni da me
 sottoscritti  l'8  novembre scorso con le organizzazioni sindacali non sono
 in discussione e saranno onorati.
 L'obiettivo  politico  era  e  rimane  quello  di  non  ridurre  i  livelli
 retributivi, particolarmente in questo momento.
 Non  c'è  dunque  la  volontà da parte di alcuno di evitare il pagamento di
 quella  quota  di  salario  accessorio  che  verrà  erogata  quanto  prima.
 Incontrerò  le  organizzazioni  sindacali  nel pomeriggio e spero di essere
 nelle  condizioni,  oggi  stesso,  di dare loro informazioni più puntuali e
 precise in merito a questo.
 Da  ultimo  voglio  sottolineare  l'importanza  e  il  valore  dell'accordo
 sottoscritto  con  la  RSU  e  tutte  le organizzazioni sindacali lo scorso
 novembre,   di   cui   non  tutti  conoscono  i  contenuti  e  le  ragioni.
 Quell'accordo  è  stato  la  traduzione  attraverso  l'uso  degli strumenti
 contrattuali  attualmente  previsti  - quali quelli appunto dei progetti di
 produttività  - di un obiettivo politico: quello di valorizzare i risultati
 positivi,  qualitativi  e  quantitativi, realizzati nei servizi educativi e
 integrativi  che  si  rivolgono  alla prima infanzia, risultati che sono il
 frutto  dell'impegno quotidiano delle persone che vi operano con competenza
 e professionalità".

Il consigliere Carella si è dichiarato: non soddisfatto.
 La consigliera Borgonzoni si è dichiarata: non soddisfatta.


CONSIGLIO COMUNALE, CHIARIMENTI SULLE SPESE MINUTE URGENTI.

La  vicesindaco  Silvia  Giannini,  ha  risposto questa mattina, in sede di
 Question  time,  alla  domanda  d'attualità del consigliere Daniele Carella
 (PDL) sulle spese minute urgenti.

La domanda del consigliere Carella (Pdl):

"In  merito  alla circolare inviata di recente ai gruppi e alle commissioni
 consiliari  chiedo  all'Amministrazione:  quali sono o dovrebbero essere le
 procedure  da  adottare  al  fine  di garantire l'operatività delle proprie
 segreterie,  ogni qual volta si dovesse presentare una 'emergenza minimale'
 di  un  qualche  tipo,  come  ad  esempio  la rottura di un mouse e/o di un
 qualche  filo  o accadimenti similari, oppure per acquistare i quotidiani e
 quanto di altro può servire a una bisogna non programmabile?
 Domando  inoltre  se,  oltre  ai  gruppi  consiliari e alle commissioni, la
 stessa  disposizione riguarda l'intera macchina comunale e la Giunta con le
 proprie  segreterie, e anche in questo caso, chiedo come verrà affrontato e
 gestito  l'ordinario operativo quotidiano. Chiedo infine se, non si ritiene
 che quanto disposto dal Direttore Settore Gare con effetto immediato, senza
 alcun  tipo  di delucidazione o indicazione procedurale, possa provocare un
 reale  e  concreto  blocco  di  alcune delle usuali attività del Comune e/o
 almeno  di  una  parte  di  esse, a fronte di 'emergenze' che sono magari e
 appunto 'minimali', ma in grado di bloccare il lavoro di un ufficio".

La risposta della vicesindaco Silvia Giannini:

"Le  procedure  di  acquisto anche per 'spese minute' del Comune di Bologna
 hanno  da  sempre trovato la propria disciplina nel regolamento comunale di
 contabilità che, a sua volta, è stato redatto sulla base dei principi delle
 norme sulla contabilità generale in base al R.D. 18 novembre 1923, n. 2440,
 tuttora vigenti, nonostante siano datate. Il sopravvenire delle più recenti
 normative  sta  ponendo  l'Ente  nella  difficoltà  di  adattare  procedure
 consolidate  negli anni, per far fronte a spese caratterizzate dell'endiadi
 'minute  e  urgenti',  a  quello  che  sembra un vero e proprio dogma della
 'procedura  ordinaria',  che  prevede  la  determinazione  dirigenziale  di
 impegno  di  spesa  con  specificazione  dell'oggetto  e individuazione del
 fornitore, cui segue una determinazione dirigenziale di liquidazione.

A   complicare   ulteriormente   il   quadro  normativo  di  riferimento  è
 intervenuto,  da  ultimo,  l'obbligo  della pubblicazione di tutte le spese
 sostenute  dal  Comune  eccedenti l'importo di 1.000 euro, con decorrenza 1
 gennaio  2013  (in  base  all'art.  18 "amministrazione aperta" del decreto
 legge  83/2012,  convertito  in legge 134/2012, cui è seguita una circolare
 comunale applicativa, la n. 8/2013, emessa dal Segretario Generale ).
 Nonostante  con  la circolare in parola sia stato indicato che non sussiste
 obbligo di pubblicazione per le spese da effettuarsi attraverso la gestione
 della    Cassa   economale,   tuttavia   la   struttura   sta   riflettendo
 sull'opportunità  e  sull'ammissibilità  di una rivisitazione delle attuali
 procedure  di  utilizzo  della  medesima Cassa economale, la cui disciplina
 regolamentare è peraltro di competenza consiliare.

Per  garantire  il normale funzionamento degli uffici, il Comune di Bologna
 ha  attivi  diversi contratti di fornitura e servizi necessari. Qualora non
 sia  attivo  alcun  contratto  di  fornitura  o servizio relativi al bene o
 servizio  necessario per l'espletamento delle attività, in cui si esplicano
 le  funzioni  degli  organismi  consiliari,  in  via  generale,  la spesa è
 effettuata  con  la  procedura ordinaria, prevista dall'art. 95 del vigente
 regolamento  sul  funzionamento  del  Consiglio  comunale  che  prevede  la
 determinazione   dirigenziale  di  impegno  con  affidamento  e  successiva
 determinazione dirigenziale di liquidazione.

Nei  casi pratici ipotizzati dal consigliere Carella (ad esempio la rottura
 di un mouse o di un cavo), qualora l'intervento del settore Staff Consiglio
 nei termini previsti dal suindicato art. 95 comporti ritardi ingiustificati
 tali  da  pregiudicare  le comprensibili esigenze di tempestività, non vi è
 dubbio  che  ricorrano i presupposti per provvedere all'effettuazione delle
 spese  minute  e  urgenti nelle modalità attualmente disciplinate presso il
 nostro Ente col ricorso al servizio economale.

Per  l'acquisto  dei  giornali quotidiani si individueranno nuove procedure
 compatibili  con il nuovo quadro normativo di riferimento e con le esigenze
 degli organismi consiliari.

Resta  pacifico  che il generale principio di irretroattività impone che le
 nuove  regole  che  saranno individuate troveranno applicazione solo per il
 futuro.

Proprio  mentre  si  risponde  a  questa  domanda  è stato diffuso il testo
 definitivo del decreto legislativo di riordino della disciplina riguardante
 gli  obblighi  di  pubblicità,  trasparenza e diffusione di informazioni da
 parte  delle  pubbliche  amministrazioni a norma dell'articolo 1, comma 35,
 della  legge  190 6 novembre 2012, la cosiddetta legge 'anticorruzione', di
 cui l'organizzazione degli uffici e dei servizi di questo ente dovrà tenere
 conto  per  aggiornare  ulteriormente  le  procedure,  senza  che ciò debba
 costituire  aggravamento  delle attività amministrative di tutti gli organi
 del nostro Comune".

Il consigliere Daniele Carella si è dichiarato non soddisfatto.


MUSEO DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE: DOMENICA 24 FEBBRAIO VISITA GUIDATA"IL VELO DI SETA DA BOLOGNA ALL'EUROPA"

Domenica  24  febbraio alle 16, il Museo del Patrimonio Industriale, in via
 della  Beverara 123, propone una visita guidata dedicata a “Il velo di seta
 da Bologna all’Europa”.
 La  visita guidata sostituisce l'incontro di approfondimento sul tema “Sete
 fruscianti  e  sete  dipinte”,  inizialmente  previsto  per  questa  data e
 rimandato, per motivi tecnici, a domenica 3 marzo, alle 16.

Bologna  si  è  distinta  per circa quattro secoli (dalla fine del XIV sino
 alla fine del XVIII secolo) come capitale europea della produzione del velo
 di  seta:  prodotto  di lusso ampiamente commercializzato in tutta Europa e
 spesso riprodotto nell’iconografia occidentale.
 Il  primato  della  città  derivava  dall’elevata  qualità  tecnologica del
 processo  produttivo,  raggiunta  grazie  ad  una  straordinaria  macchina,
 denominata  “filatoglio” o “mulino da seta alla bolognese” (di cui in Museo
 è  presente  un  modello  in  scala  1:2  funzionante),  che rappresentò la
 tecnologia   più   avanzata  in  Occidente  fino  all’avvento  della  Prima
 Rivoluzione  Industriale. Tale macchina era utilizzata per la torcitura del
 filo di seta dalla cui lavorazione si otteneva il velo.

La  storia  di  questo  prodotto sarà il filo conduttore per ricostruire le
 vicende   di  una  Bologna  ormai  scomparsa,  in  cui  l’acqua  costituiva
 l’elemento dominante come fonte di energia e via di comunicazione.

La visita guidata gratuita
 Ingresso al museo gratuito per l'occasione

Per informazioni:
 Museo del Patrimonio Industriale
 via della Beverara 123
 tel. 051 6356611
 www.comune.bologna.it/patrimonioindustriale

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