QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUGLI OPERATORI DELLE BIBLIOTECHE.
L'assessore ai Servizi sociali, Amelia Frascaroli, ha risposto alla domanda
d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulle
testimonianze degli operatori delle biblioteche.
La domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega
nord):
"Visto l'articolo di stampa relativo alle denunce di alcuni operatori nelle
biblioteche, si chiede al Sindaco e alla Giunta:
se non ritenga che le testimonianze dei dipendenti in servizio presso le
biblioteche non debbano cadere nel vuoto ma ma al contrario debbano essere
un necessario punto di partenza per comprendere appieno la situazione di
profonda povertà in cui vivono alcuni concittadini;
se non ritenga sia il caso di incontrare personalmente gli operatori
culturali sia per conoscere le loro problematiche sia per conoscere la
domanda che tali concittadini avanzano alle istituzioni attraverso gli
operatori;
se non convenga con la scrivente che considerare la biblioteca come "unico
spazio sociale" ove poter "entrare, chiedere, sedersi e leggere senza
consumare e senza pagare" dia l'idea di una città che ormai da troppo tempo
è carente sul fronte delle politiche sociali, ove nessun progetto viene
presentato, valorizzato e attuato".
La risposta dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli:
"Rispondo volentieri anche se forse il diretto interessato rispetto a
questa domanda e rispetto al rapporto con i bibliotecari è l'assessore
Ronchi, e d'altra parte siccome stiamo lavorando insieme a questa tematica
ho accettato di rispondere a questa domanda.
Ho letto questo articolo e ne ho valutato prima di tutto i dati positivi,
nel senso che quello che emerge è una lettura della crisi che fa aumentare
la domanda culturale, perchè se il prestito è aumentato del 4,3% vuol dire
sicuramente che ci sono meno soldi per comprare libri, ma che la domanda,
il bisogno di leggere continua, è permanente se non addirittura in aumento.
Questo è un dato interessante anche per quello che riguarda una popolazione
che comunque dimostra caratteristiche di fragilità. Però va in biblioteca a
prendere in prestito dei libri anche se si tratta di anziani, di immigrati
di giovani ecc, tutte categorie che in questo momento sono esposte alla
fragilità, quindi io ho preso questo come un dato positivo. Dopo di che è
verissimo che le biblioteche essendo punti di incontro, e luoghi di
relazione sono anche punti in cui vengono portate domande nuove, che prima
forse una biblioteca, in tempi passati non si sarebbe aspettata, quando le
domande erano ben differenziate.
E' proprio per questo che noi abbiamo cominciato un percorso che non
trasforma le biblioteche in luoghi di servizi sociali, posto che la parola
sia una parola negativa, che invece credo possiamo ottenere con la sua
accezione positiva, e comunque prima di tutto consapevoli del fatto che
questi luoghi, questi contenitori sono luoghi di incontro e di relazioni in
cui vengono portate nuove domande consapevoli del fatto che le nuove
domande non si possono scaricare sui bibliotecari, che sono figure appunto
che danno una risposta culturale. Abbiamo cominciato in via del tutto
sperimentale, a partire dal piccolo strumento dello sportello lavoro, delle
esperienze che raggiungano le persone là dove vanno. Sono cominciati a cura
dello Sportello cittadino del lavoro, che è stato concentrato da tre
aperture in tre quartieri diversi a un unico sportello che proprio per
raggiungere le persone là dove sono si trasforma in uno sportello
itinerante, dei laboratori di inclusione digitale e di ricerca attiva del
lavoro presso le biblioteche di Corticella, di Sala Borsa e la Biblioteca
delle donne . Sono in cantiere altri corsi in altre biblioteche e delle
sperimentazione che cominceranno in particolare in un quartiere, forse in
due per esempio il corso "Pane e Internet" per gli utenti dello sportello
lavoro che si svolge negli spazi di sala Borsa. Questa è una
sperimentazione appena partita rispetto all'idea che le biblioteche
mantengano il loro volto di luoghi preposti alla cultura ma che siccome
sono anche luoghi di relazione e di incontri in cui le persone vanno, e le
persone sono portatrici in questo momento di altri bisogni e di altre
domande, li le persone possono essere anche raggiunte da altre proposte,
che non vanno a pesare sulle spalle degli operatori delle biblioteche ma si
aggiungono in quei luoghi risorse umane, di diverse competenze, di proposte
in più.
Questi sono i progetti che sto condividendo con l'assessore Ronchi e con
l'assessore Lepore perchè si parla ovviamente del coinvolgimento anche
degli operatori degli URP, degli sportelli ecc,, per reperire nelle
biblioteche anche "altre" informazioni".
QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA RIQUALIFICAZIONE DELLA BOLOGNINA
L'assessore all'Urbanistica, Patrizia Gabellini, ha risposto alla domanda
d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sulla
riqualificazione della Bolognina.
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"Visti gli articoli di stampa che riportano il disagio espresso dai
cittadini bolognesi che abitano in Bolognina per il mancato rispetto dei
tempi nelle promesse di rivisitazione urbanistica della zona, si chiede al
Signor Sindaco e alla Giunta se non ritengano necessario, dopo la
pubblicità fatta alle innovazioni in Bolognina, con il percorso di
urbanistica partecipata e la partecipazione dei cittadini, fortemente
voluta anche per predisporre gli attuali strumenti urbanistici, che vengano
adeguatamente pubblicizzati anche i ritardi, le problematiche intervenute
nel frattempo, gli ostacoli e il percorso attuativo dei progetti, al fine
di rendere i cittadini consapevoli dei percorsi amministrativi attuativi".
La risposta dell'assessore alla Qualità urbana Patrizia Gabellini:
"E' forse utile ricordare che questo è uno dei comparti più difficili, più
complessi che abbiamo in città. Sono 30 ettari di un'area che era
industriale o comunque ad usi produttivi, che in corso di attuazione sta
rivelando anche alcune parti dei suoli inaspettatamente inquinate, che
quindi hanno creato la necessità di interventi che non erano
preventivamente ipotizzati. Ma questa area oltre la sua intrinseca
complessità per numero di soggetti, quantità di usi e caratteristiche dei
suoli è anche chiusa tra un'area in trasformazione come la Bolognina da un
lato e l'alta velocità dall'altro.
Richiamo questo perché un'informazione che sia accurata e documentata
riguarda praticamente un intero settore, ripeto tra i più difficili e
complessi di Bologna, avendo sotto agli occhi uno scacchiere anche
temporalmente differenziato e situazioni che evolvono in maniera
differente. Dico questo perché bisogna capire di cosa stiamo parlando
quando ci poniamo un problema di informazione.
Ciò nondimeno, alcune cose vanno ulteriormente chiarite, altre si possono
fare e sono state fatte.
C'è un piano particolareggiato, approvato con tutte le modalità che la
consigliera ricordava, piano che ha visto in questo arco temporale un solo
cambiamento introdotto che riguarda l'approvazione, nella fase di
progettazione delle opere di urbanizzazione, della rotonda che va a
chiudere e a raccordare l'interramento di via Gobetti.
Questa è l'unica modifica ad oggi che è stata introdotta nel piano
particolareggiato e che è stata ampiamente comunicata, con la stampa di ben
40.000 brochure da parte del consorzio mercato Navile, che gestisce tutta
la realizzazione delle opere primarie in collaborazione con il Comune, il
quartiere e Urban center quando si è trattato di avviare il lavoro di
interramento di via Gobetti. Sono stati anche stampati 5.000 volantini
informativi e c'è stato ovviamente anche un incontro in cui si è spiegato
il progetto e si è detto come questo sarebbe stato via via monitorato. Anzi
il monitoraggio riguarda anche le polveri, sia del cantiere interno
all'area, sia del cantiere in via Gobetti come era stato richiesto dai
cittadini e come era stato riconosciuto opportuno. Quindi la novità, che
peraltro ha a che fare con gli approfondimenti tecnici necessari quando si
passa all'esecuzione, è stata ampiamente notificata.
C'è poi un aggiornamento continuo sui siti istituzionali di Iperbole e
Urban center con le relative newsletter. Quindi, se parliamo di una
comunicaizone rispetto a quello che avviene direi che questa non è stata
affatto ignorata.
Ma evidentemente si fa riferimento a qualche cosa d'altro: si fa
riferimento all'assemblea che si è tenuta lunedì 18 febbraio, cui hanno
partecipato peraltro il presidente del Quartiere e il presidente dell'VIII
Commissione, con l'intendimento di portare in quella sede l'informazione di
due novità che hanno a che fare con il sostegno economico di questa
operazione. Perché sulla realizzazione dell'ex mercato, ripeto, coerente
con il piano particolareggiato, sono intervenuti dei problemi cui lei fa
riferimento chiedendo che vengano esplicitati. Vi sono problemi di natura
come trovare il suolo inquinato, altri determinati da procedure tecnico
amministrative piuttosto complesse, oppure il fatto che ci siano delle
problematiche legate ad un appaltatore, che devono portare alla
sostituzione di una delle ditte appaltatrici, sono questioni che di solito
vengono restituite quando la situazione si è consolidata, quando è chiaro
il quadro.
Quindi il problema della comunicazione oggi è maturo, perché sono
intervenute due grandi novità relative al grande problema economico che si
è determinato nel comparto, legato alle risorse disponibili per le opere di
urbanizzazione secondaria. Le novità sono di questi giorni: una è quella
relativa al finanziamento del poliambulatorio previsto all'interno dell'ex
mercato, che fino a pochi giorni non si sapeva se sarebbe stato
effettivamente concesso, l'altra è il Piano città, che come tutti voi
sapete, essendo stato oggetto di un'ampia informazione sulla stampa, che ha
concesso alla città per il recupero dell'area dell'ex Mercato 10, 25
milioni di euro, ma che ci chiedono di definire con una lettera arrivata
ieri sera di determinare quali opere andremo a coprire. Abbiamo una
settimana di tempo per rispondere, ma abbiamo già scelto quando abbiamo
presentato la nostra candidatura, di utilizzare questi fondi per realizzare
il recupero della pensilina, il centro sociale Katia Bertasi, e la
costruzione di 60 alloggi in housing sociale da parte di Acer.
Si tratta ora di firmare l'accordo.
In sintesi la novità che è intervenuta è stata comunicata ai cittadini,
altre difficoltà che ci sono state occupano l'attività dei settori giorno
per giorno, abbiamo fatto moltissimi incontri con tutti i soggetti
coinvolti, ripeto, in un contesto di complessità straordinaria, adesso
finalmente abbiamo qualcosa da dire. Alcuni dei soggetti intervenuti
all'assemblea del 18 sono direttamente interessate a queste opere che
potremo finanziare con il Piano città. Però aspettiamo di avere la firma su
una situazione consolidata, per poter dare un'informazione che non sia una
promessa vaga, un "sì forse, potrà", ma per poter dare un quadro generale
di come sta avanzando l'attuazione di questo comparto su basi solide e dati
certi. Quartiere e Urban center stanno già attrezzandosi per fare questa
comunicazione".
QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA TRASCURATEZZA DEI PORTICI.
L'assessore alla Qualità urbana, Patrizia Gabellini, ha risposto oggi, in
sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Paola
Francesca Scarano (Lega nord) sulla trascuratezza dei portici.
La domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega
nord):
"Visto l'articolo di stampa relativo al degrado e alla sporcizia che
affliggono i portici bolognesi, si chiede al Sindaco e alla Giunta se è
terminata la stesura del Regolamento sui portici, annunciato da tempo e se
non sia il caso di ridefinire gli interventi programmati con Hera per la
pulizia degli stessi".
La risposta dell'assessore alla Qualità urbana Patrizia Gabellini:
"Allora, sul primo punto relativo al "Regolamento dei portici" è in corso
di elaborazione ed è un'operazione abbastanza lunga per una ragione: perché
quello che sappiamo dei portici, sulla base di regole medioevali e che sono
state poi confermate dal codice civile, si tratta di uno "spazio privato ad
uso pubblico", ma uno spazio privato ad uso pubblico richiede oggi una
ridefinizione rispetto ai problemi di gestione. I nostri portici
costituiscono una peculiarità praticamente un unicum in tutto il territorio
nazionale ma anche non si hanno precedenti di regolamenti nello stesso
comune di Bologna.
Quello che fino a poco tempo fa era una gestione solo problematica in
quanto era comunque radicata la consapevolezza che la cura dei portici
fosse a carico dei privati, negli ultimi tempi, anche in considerazione di
alcuni orientamenti giurisprudenziali, hanno sollecitato la necessità di
tornare a disciplinare l'uso dei portici e la loro manutenzione. Questa
complessità ha richiesto degli approfondimenti, sotto diversi profili, ed è
questa la ragione del lavoro tuttora in corso che non si presumeva avere
questo livello di questioni, perché siamo partiti, come con altri
regolamenti comunali, da questioni relative alla pavimentazione, alla
puizia, alle tinteggiature, ma poi ci si è imbattuti nell'eliminazione dei
graffiti, cioè come regolare gli interventi ma poi ci si è imbattuti in
questioni giuridiche che andavano oltre quelle meramente tecniche e questo
sta portando ad una modifica dello spessore della rilevanza di questo
regolamento che inizialmente, ricordo, era stato pensato come una scheda di
dettaglio del Regolamento urbanistico-edilizio, invece questa strada si è
dimostrata, ad oggi, inadeguata, perché si tratta di dare nuove regole al
rapporto pubblico-privato che non sono mai state oggetto, se non in modo
sommario, di alcune indicazioni, come o già avuto modo di precisare in
questo consiglio comunale, per cui alcuni aspetti inserite all'interno del
regolamento di polizia urbana.
In questa sede del regolamento andrà anche affrontata, in maniera
sistematica, la questione della pulizia, ma cosa facciamo nel frattempo?
Sostanzialmente, avendo comunque in vigore il fatto che spetta ai privati
la pulizia di quello spazio ed anche, ad esempio, di intervenire sulla
pulizia dal guano dei piccioni, che è uno degli aspetti, però abbiamo preso
atto della necessità di una supplenza, ed è questa la ragione
dell'intervento tramite Hera, cui lei faceva riferimento, che ha un
programma di pulizia, di lavaggio portici che io le farò avere, un
programma dettagliato, strada per strada, mese per mese, interventi che le
posso fare avere, che abbiamo valutato comunque di riconsiderare perché
nonostante l'intensità di cui lei si potrà rendere conto vedendo queste
tabelle, c'è una situazione che va probabilmente riequilibrata, quindi ci
siamo programmati per una revisione delle priorità rispetto a questa che
ripeto, è una supplenza pro-tempore, un quadro non contendibile, più certo
del rapporto pubblico-privato nella gestione di questo manufatto così unico
che ci sta dietro la questione dell'Unesco di cui tutti sappiamo.Ma abbiamo
fatto qualcosa di più, il 7 febbraio è partito un intervento sperimentale
che andrà avanti fino al 29 marzo, in strada Maggiore e in via Matteotti,
del progetto Adotta il portico che abbiamo concordato con alcuni privati
che prevede un servizio di pulizia settimanale del tratto di portico che
viene praticamente preso in cura da dei cittadini che poi si organizzano, è
stata fatta una convenzione, perché questo naturalmente comporta regole su
come fare le opere, anche assicurazioni, è stata fatta una convenzione con
questi cittadini che si sono proposti all'amministrazione per organizzare
in maniera sistematica questa operazione sussidiaria, e siamo in corso in
questo periodo avendo scelto due situazioni critiche, per vedere come
funziona, sono state mandate a tutti i cittadini che abitano in strada
Maggiore ai numeri civici pari dal 6 al 26 e quelli dispari dall'1 al 23 e
in via Matteotti ai pari dal 18 al 40 e i dispari dal 29 al 41, per dire
loro che partivamo con questo e che sarebbe molto utile avere da loro dei
feedback per capire come funziona e capire come questo tipo di intervento
si possa estendere a tutta la città.
Quindi, in sostanza, stiamo cercando di far fronte ad una situazione che va
messa a posto dal punto di vista giuridico ma che stiamo lavorando in una
prospettiva che può essere quella di dare una cornice organica al tema, nel
frattempo abbiamo questo doppio piano di intervento, questi cittadini di
Adotta il porticoche poi si appoggiano a delle aziende che sponsorizzano e
pagano l'intervento, hanno lavorato nella messa a punto dei criteri per
intervenire della convenzione, a stretto contatto con Hera, quindi il
nostro settore si è fatto portatore di questa triangolazione per cui
l'intervento di Hera va di apri passo con questa di adotta il portico e
poi, entro qualche mese contiamo di avviare confronti per il nuovo
regolamento".
QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUGLI STIPENDI DEL PERSONALE SCUOLA DEL COMUNE DI BOLOGNA.
L'assessore alla Scuola e Personale Marilena Pillati, ha risposto questa
mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri
Daniele Carella (Pdl) e Lucia Borgonzoni (Lega nord) sugli stipendi del
personale dei servizi educativi e scolastici del Comune di Bologna.
La domanda d'attualità del consigliere Carella (PDL):
"Preso atto da quanto esposto sulla stampa locale, in merito al pagamento
degli stipendi di febbraio del personale dei servizi educativi e scolastici
del Comune di Bologna, che sarebbero stati erogati con qualche centinaia di
euro in meno (4/5?), rispetto a quanto i dipendenti stessi si aspettavano
avendolo concordato col Comune stesso, tramite le organizzazioni sindacali
fin dallo scorso novembre; domando:
corrisponde al vero quanto descritto dai giornali?
in caso affermativo:
come è possibile sia accaduta una cosa del genere, ergo per quali motivi è
accaduta e di chi è la responsabilità?
cosa si intende fare e in quali tempi al fine di onorare gli impegni presi
dall'Amministrazione nei confronti del proprio personale?"
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
La stampa riporta una breve di cronaca secondo cui le maestre comunali si
sono ritrovate 500 euro in meno, in busta paga; si chiede, a questo
proposito, al Signor Sindaco e alla Giunta, quali possano essere stati, a
loro parere, i motivi che hanno provocato questo "ammanco", se si tratti di
una colpa da addossare ai tecnici, come dice la stampa, oppure di una
precisa volontà o di un disguido "contrattuale".
La risposta dell'assessore alla Scuola e Personale Marilena Pillati:
"Le domande di attualità mi consentono di fare chiarezza in merito alle
notizie apparse in questi giorni sulla stampa.
In primo luogo voglio chiarire che il personale coinvolto è unicamente
quello dei servizi educativi per la prima infanzia e non quindi quello dei
servizi scolastici, per intenderci, "le maestre" come è stato erroneamente
riportato.
Altro elemento da sottolineare è che al personale dei servizi educativi è
stato regolarmente erogato lo stipendio nel mese di febbraio. Non è stata
erogata una parte, e sottolineo una parte, del salario accessorio. Si
tratta della prima delle due tranche di salario variabile, che deriva da
progetti di produttività collettiva, che sono stati oggetto di un accordo
stralcio sottoscritto dall'Amministrazione lo scorso novembre con le
organizzazioni sindacali.
E' già stata, invece, corrisposta regolarmente un'altra parte del salario
accessorio (l'indennità di disagio e di flessibilità oraria) prevista nel
medesimo accordo.
Per la concreta attuazione dell'intesa nel suo complesso e, quindi, per
erogare le risorse, sono necessarie alcune azioni: la definizione di
progetti di produttività secondo i principi e i criteri previsti e dotati
dei necessari indicatori di misurazione del loro effettivo raggiungimento,
la valorizzazione dei progetti in termini economici e la redazione delle
necessarie relazioni tecnico-finanziarie.
La complessità dei progetti, la trasversalità della loro redazione
all'interno della struttura comunale oltre che la necessità di definire, in
sede di prima applicazione, le procedure operative e di adeguamento
informatico, non hanno consentito di erogare la prima trance nel mese di
febbraio.
Non ci sfugge l'importanza di quella quota di salario per i lavoratori
coinvolti e, quindi, il disagio che questa aspettativa disattesa può aver
provocato.
Ciò detto, voglio ribadire in modo inequivocabile che gli impegni da me
sottoscritti l'8 novembre scorso con le organizzazioni sindacali non sono
in discussione e saranno onorati.
L'obiettivo politico era e rimane quello di non ridurre i livelli
retributivi, particolarmente in questo momento.
Non c'è dunque la volontà da parte di alcuno di evitare il pagamento di
quella quota di salario accessorio che verrà erogata quanto prima.
Incontrerò le organizzazioni sindacali nel pomeriggio e spero di essere
nelle condizioni, oggi stesso, di dare loro informazioni più puntuali e
precise in merito a questo.
Da ultimo voglio sottolineare l'importanza e il valore dell'accordo
sottoscritto con la RSU e tutte le organizzazioni sindacali lo scorso
novembre, di cui non tutti conoscono i contenuti e le ragioni.
Quell'accordo è stato la traduzione attraverso l'uso degli strumenti
contrattuali attualmente previsti - quali quelli appunto dei progetti di
produttività - di un obiettivo politico: quello di valorizzare i risultati
positivi, qualitativi e quantitativi, realizzati nei servizi educativi e
integrativi che si rivolgono alla prima infanzia, risultati che sono il
frutto dell'impegno quotidiano delle persone che vi operano con competenza
e professionalità".
Il consigliere Carella si è dichiarato: non soddisfatto.
La consigliera Borgonzoni si è dichiarata: non soddisfatta.
CONSIGLIO COMUNALE, CHIARIMENTI SULLE SPESE MINUTE URGENTI.
La vicesindaco Silvia Giannini, ha risposto questa mattina, in sede di
Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Daniele Carella
(PDL) sulle spese minute urgenti.
La domanda del consigliere Carella (Pdl):
"In merito alla circolare inviata di recente ai gruppi e alle commissioni
consiliari chiedo all'Amministrazione: quali sono o dovrebbero essere le
procedure da adottare al fine di garantire l'operatività delle proprie
segreterie, ogni qual volta si dovesse presentare una 'emergenza minimale'
di un qualche tipo, come ad esempio la rottura di un mouse e/o di un
qualche filo o accadimenti similari, oppure per acquistare i quotidiani e
quanto di altro può servire a una bisogna non programmabile?
Domando inoltre se, oltre ai gruppi consiliari e alle commissioni, la
stessa disposizione riguarda l'intera macchina comunale e la Giunta con le
proprie segreterie, e anche in questo caso, chiedo come verrà affrontato e
gestito l'ordinario operativo quotidiano. Chiedo infine se, non si ritiene
che quanto disposto dal Direttore Settore Gare con effetto immediato, senza
alcun tipo di delucidazione o indicazione procedurale, possa provocare un
reale e concreto blocco di alcune delle usuali attività del Comune e/o
almeno di una parte di esse, a fronte di 'emergenze' che sono magari e
appunto 'minimali', ma in grado di bloccare il lavoro di un ufficio".
La risposta della vicesindaco Silvia Giannini:
"Le procedure di acquisto anche per 'spese minute' del Comune di Bologna
hanno da sempre trovato la propria disciplina nel regolamento comunale di
contabilità che, a sua volta, è stato redatto sulla base dei principi delle
norme sulla contabilità generale in base al R.D. 18 novembre 1923, n. 2440,
tuttora vigenti, nonostante siano datate. Il sopravvenire delle più recenti
normative sta ponendo l'Ente nella difficoltà di adattare procedure
consolidate negli anni, per far fronte a spese caratterizzate dell'endiadi
'minute e urgenti', a quello che sembra un vero e proprio dogma della
'procedura ordinaria', che prevede la determinazione dirigenziale di
impegno di spesa con specificazione dell'oggetto e individuazione del
fornitore, cui segue una determinazione dirigenziale di liquidazione.
A complicare ulteriormente il quadro normativo di riferimento è
intervenuto, da ultimo, l'obbligo della pubblicazione di tutte le spese
sostenute dal Comune eccedenti l'importo di 1.000 euro, con decorrenza 1
gennaio 2013 (in base all'art. 18 "amministrazione aperta" del decreto
legge 83/2012, convertito in legge 134/2012, cui è seguita una circolare
comunale applicativa, la n. 8/2013, emessa dal Segretario Generale ).
Nonostante con la circolare in parola sia stato indicato che non sussiste
obbligo di pubblicazione per le spese da effettuarsi attraverso la gestione
della Cassa economale, tuttavia la struttura sta riflettendo
sull'opportunità e sull'ammissibilità di una rivisitazione delle attuali
procedure di utilizzo della medesima Cassa economale, la cui disciplina
regolamentare è peraltro di competenza consiliare.
Per garantire il normale funzionamento degli uffici, il Comune di Bologna
ha attivi diversi contratti di fornitura e servizi necessari. Qualora non
sia attivo alcun contratto di fornitura o servizio relativi al bene o
servizio necessario per l'espletamento delle attività, in cui si esplicano
le funzioni degli organismi consiliari, in via generale, la spesa è
effettuata con la procedura ordinaria, prevista dall'art. 95 del vigente
regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale che prevede la
determinazione dirigenziale di impegno con affidamento e successiva
determinazione dirigenziale di liquidazione.
Nei casi pratici ipotizzati dal consigliere Carella (ad esempio la rottura
di un mouse o di un cavo), qualora l'intervento del settore Staff Consiglio
nei termini previsti dal suindicato art. 95 comporti ritardi ingiustificati
tali da pregiudicare le comprensibili esigenze di tempestività, non vi è
dubbio che ricorrano i presupposti per provvedere all'effettuazione delle
spese minute e urgenti nelle modalità attualmente disciplinate presso il
nostro Ente col ricorso al servizio economale.
Per l'acquisto dei giornali quotidiani si individueranno nuove procedure
compatibili con il nuovo quadro normativo di riferimento e con le esigenze
degli organismi consiliari.
Resta pacifico che il generale principio di irretroattività impone che le
nuove regole che saranno individuate troveranno applicazione solo per il
futuro.
Proprio mentre si risponde a questa domanda è stato diffuso il testo
definitivo del decreto legislativo di riordino della disciplina riguardante
gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da
parte delle pubbliche amministrazioni a norma dell'articolo 1, comma 35,
della legge 190 6 novembre 2012, la cosiddetta legge 'anticorruzione', di
cui l'organizzazione degli uffici e dei servizi di questo ente dovrà tenere
conto per aggiornare ulteriormente le procedure, senza che ciò debba
costituire aggravamento delle attività amministrative di tutti gli organi
del nostro Comune".
Il consigliere Daniele Carella si è dichiarato non soddisfatto.
MUSEO DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE: DOMENICA 24 FEBBRAIO VISITA GUIDATA"IL VELO DI SETA DA BOLOGNA ALL'EUROPA"
Domenica 24 febbraio alle 16, il Museo del Patrimonio Industriale, in via
della Beverara 123, propone una visita guidata dedicata a “Il velo di seta
da Bologna all’Europa”.
La visita guidata sostituisce l'incontro di approfondimento sul tema “Sete
fruscianti e sete dipinte”, inizialmente previsto per questa data e
rimandato, per motivi tecnici, a domenica 3 marzo, alle 16.
Bologna si è distinta per circa quattro secoli (dalla fine del XIV sino
alla fine del XVIII secolo) come capitale europea della produzione del velo
di seta: prodotto di lusso ampiamente commercializzato in tutta Europa e
spesso riprodotto nell’iconografia occidentale.
Il primato della città derivava dall’elevata qualità tecnologica del
processo produttivo, raggiunta grazie ad una straordinaria macchina,
denominata “filatoglio” o “mulino da seta alla bolognese” (di cui in Museo
è presente un modello in scala 1:2 funzionante), che rappresentò la
tecnologia più avanzata in Occidente fino all’avvento della Prima
Rivoluzione Industriale. Tale macchina era utilizzata per la torcitura del
filo di seta dalla cui lavorazione si otteneva il velo.
La storia di questo prodotto sarà il filo conduttore per ricostruire le
vicende di una Bologna ormai scomparsa, in cui l’acqua costituiva
l’elemento dominante come fonte di energia e via di comunicazione.
La visita guidata gratuita
Ingresso al museo gratuito per l'occasione
Per informazioni:
Museo del Patrimonio Industriale
via della Beverara 123
tel. 051 6356611
www.comune.bologna.it/patrimonioindustriale
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