Un fiume di scritti, un mare di parole, migliaia di pagine, decine di libri per dire che la città Magno Greca, la città – stato, la grande città di Medma si trovava aldiquà del Mesima e nelle immediate vicinanze della odierna, molto più modesta, città di Nicotera poi, un uomo venuto dal Nord, ribalta il tutto sostenendo che l’antica città era, invece, situata sul lato sinistro del Mesima vicino alla città di Rosarno.
NICOTERA E ROSARNO SI CONTENDONO LA CITTÁ DI ‘MEDMA’:ERA AL DI QUA OD AL DI LÁ DEL MESIMA?
Nicotera. Consapevoli di non conoscere la storia e il substrato storico culturale del nostro territorio daremo spazio a delle pagine di approfondimento sulla nostra storia, convinti che tale servizio sia utile per radicare maggiormente il senso di appartenenza al nostro territorio. In questa direzione pregevole di essere divulgata la tesi, degna di essere conosciuta, del coordinatore dell’associazione “Fronte Comune”, Enzo Comerci. Fiumi d’inchiostro si sono consumati per scrivere, riscrivere la storia della città magno greca Madama, secondo lo scrittore - geografo Strabone o Medma, secondo lo storico latino Plinio,noi propendiamo per quest’ultimo toponimo essendo questo il nome più usato dagli innumerevoli studiosi che si sono cimentati nello studio e nella ricerca della gloriosa città ed anche perché, da tempo immemorabile, i Nicoteresi, diretti discendenti di quella civiltà, hanno sempre usato, sia negli scritti ma anche nella tradizione orale e comunicativa il termine Medma.
Molti autori di storia antica fanno risalire la fondazione della città di Medma al VI secolo a.C. ad opera dei Locresi mentre altri scrivono che la città già esisteva e nel VI secolo è stata conquistata dai Locresi ma, una cosa accomuna tutti che, appunto, nel VI secolo prima di Cristo la città di Medma pulsava di presenze attive e laboriose.
Sulla localizzazione della città studiosi della materia e uomini di cultura in senso lato hanno sempre scritto, senza nessuna nota stonata, che l’antica polis era localizzata a destra del fiume Mesima nelle vicinanze della odierna Nicotera.
Dal VI secolo a.C. al XIX secolo, tra gli altri, hanno scritto di Medma: Scilace di Carianda, Acateo, Scimno di Chio, Strabone di Amasea, Pomponeo Mela, Domenico Taccone Gallucci, Diego Corso, Giacomo Monaco, Raffaele Corso e più recentemente Natale Pagano e Achille Solano e tanti altri
Un fiume di scritti, un mare di parole, migliaia di pagine, decine di libri per dire che la città Magno Greca, la città – stato, la grande città di Medma si trovava aldiquà del Mesima e nelle immediate vicinanze della odierna, molto più modesta, città di Nicotera poi, un uomo venuto dal Nord, ribalta il tutto sostenendo che l’antica città era, invece, situata sul lato sinistro del Mesima vicino alla città di Rosarno. Stiamo parlando del grande archeologo Paolo Orsi, vissuto a cavallo del otto-novecento .A Rosarno vengono fatte due grande campagne di scavo tra il 1912 e 1914, ed anche successivamente, riportando alla luce tanti oggetti ed in particolare una favissa con oggetti fittili e metallici, tombe, ecc, che hanno permesso all’Orsi, di dichiarare, molto frettolosamente, di aver scoperto la città di Medma.
Noi non sappiamo il perché di questo comportamento non consono ad un grande archeologo che, pure è stato Paolo Orsi, sappiamo solamente, per averlo appurato da alcuni dignitari di Nicotera, che tra l’archeologo e i vertici istituzionali della città di Nicotera del tempo ci sono stati delle frizioni che, forse, hanno determinato il comportamento inconsueto dell’Orsi. Comportamento e convinzione che il trentino non cambia nonostante l’intellighentia nicoterese, e non solo, ed in modo particolare del dott. Italo Galasso che scrive un saggio su Medma e ancora di più il valente prof. Vincenzo Russo che nel 1927 scrive il libro “Sul luogo di Medma” dimostrando con dovizia di particolari che la città Magno Greca non era e non poteva essere ubicata aldilà del Mesima ma invece sulla pianura nicoterese ed una flebile reazione dell’Orsi che cerca di tamponare, con arroganza, l’enorme falla alla sua tesi, il Russo lo invita a visitare il territorio nicoterese e nell’occasione della visita, che c’è stata, pur ammettendo alcune verità sacrosante e trincerandosi dietro l’opportunità di effettuare degli scavi, stranamente riconferma la sua tesi, anche se con meno vigore, di conseguenza il Russo risponde nel 1929 con un altro storico libro “Medma – Nicotera”; a questo si può aggiungere l’attestazione, da parte del grande Ing. Agatino D’arrigo, sulla esistenza dei moli dell’emporio Se andiamo ad esaminare i siti delle più importanti città della Magna Grecia troviamo un comune denominatore cioè: “tutti sono sulla costa” e non a caso perché in quel tempo le vie di comunicazione terrestri erano pressocchè inesistenti e i rapporti umani, culturali e commerciali avvenivano per via marina prova ne è che a ridosso di ogni città esisteva un porto – emporio.
Il nostro modesto studio non ha l’ambizione di stabilire delle certezze, che non abbiamo, come d'altronde non aveva Paolo Orsi e se vogliamo essere seri non hanno neanche i Preg.mi prof.ri Salvatore Settis e Maurizio Paoletti che tanto hanno scritto su Medma – Rosarno così come altri studiosi. Un discorso logico poniamo: se è vero come e vero che il porto era allocato sotto la costa Nicoterese, la città di Medma non poteva essere a Rosarno, vista la distanza di ben 8 Km che separa i due luoghi, considerando che bisognava pure attraversare il Mesima e, considerando altresì, l’assenza di ponti, anche con le modeste acque del fiume, nel periodo invernale diventava un grande problema che i cittadini non potevano sopportare nè, tantomeno, è praticabile l’ipotesi, perchè solo di questo si tratta, di utilizzare il fiume come via di comunicazione con la città perché d’estate era pressocchè impossibile, per le scarse acque, mentre, d’inverno era difficile, insicuro e pericoloso e, allora, continuando con la logica e supportati anche dallo studio del grande scienziato Vito Capialbi possiamo dedurre che i due siti non hanno niente in comune, se non la relativa vicinanza, che sul territorio nicoterese è esistita Medma che, dopo il trasferimento forzato, nel III secolo a. C, ad opera di Dionisio I, tiranno di Siracusa, di 4000 suoi cittadini per ripopolare Messana, l’odierna Messina, è iniziato il suo declino che ha portato successivamente al cambio del nome in Nicotera la quale viene già menzionata nell’ Itinerario Antoniniano nel I secolo d. C. ed è tra le prime sedi vescovili d’Italia, mentre sul territorio rosarnese è esistita la più modesta Mesma caratterizzandosi per la produzione di terracotte estinguendosi intorno al III secolo a. C. e solo nel tardo Medio Evo compare, nella stessa zona, un villaggio con il nome di Rosarno che con il tempo ha raggiunto un numero di abitanti considerevoli fino alla odierna città di Rosarno.
Nel concludere rivolgiamo un accorato invito al Ministero ai Beni Culturali, alla Sovrintendenza Archeologica della Calabria ed all’Assessorato Regionale alla Cultura, ognuno per quanto di competenza, al fine di focalizzare l’attenzione sulla questione in argomento, programmando una seria ed approfondita ricerca sul territorio Nicoterese, perchè a differenza di quello rosarnese, non è stato mai interessato al una vera e propria articolata campagna di scavi.
Anna Maria Tedesco
NICOTERA E ROSARNO SI CONTENDONO LA CITTÁ DI ‘MEDMA’:ERA AL DI QUA OD AL DI LÁ DEL MESIMA?
Nicotera. Consapevoli di non conoscere la storia e il substrato storico culturale del nostro territorio daremo spazio a delle pagine di approfondimento sulla nostra storia, convinti che tale servizio sia utile per radicare maggiormente il senso di appartenenza al nostro territorio. In questa direzione pregevole di essere divulgata la tesi, degna di essere conosciuta, del coordinatore dell’associazione “Fronte Comune”, Enzo Comerci. Fiumi d’inchiostro si sono consumati per scrivere, riscrivere la storia della città magno greca Madama, secondo lo scrittore - geografo Strabone o Medma, secondo lo storico latino Plinio,noi propendiamo per quest’ultimo toponimo essendo questo il nome più usato dagli innumerevoli studiosi che si sono cimentati nello studio e nella ricerca della gloriosa città ed anche perché, da tempo immemorabile, i Nicoteresi, diretti discendenti di quella civiltà, hanno sempre usato, sia negli scritti ma anche nella tradizione orale e comunicativa il termine Medma.
Molti autori di storia antica fanno risalire la fondazione della città di Medma al VI secolo a.C. ad opera dei Locresi mentre altri scrivono che la città già esisteva e nel VI secolo è stata conquistata dai Locresi ma, una cosa accomuna tutti che, appunto, nel VI secolo prima di Cristo la città di Medma pulsava di presenze attive e laboriose.

Dal VI secolo a.C. al XIX secolo, tra gli altri, hanno scritto di Medma: Scilace di Carianda, Acateo, Scimno di Chio, Strabone di Amasea, Pomponeo Mela, Domenico Taccone Gallucci, Diego Corso, Giacomo Monaco, Raffaele Corso e più recentemente Natale Pagano e Achille Solano e tanti altri
Un fiume di scritti, un mare di parole, migliaia di pagine, decine di libri per dire che la città Magno Greca, la città – stato, la grande città di Medma si trovava aldiquà del Mesima e nelle immediate vicinanze della odierna, molto più modesta, città di Nicotera poi, un uomo venuto dal Nord, ribalta il tutto sostenendo che l’antica città era, invece, situata sul lato sinistro del Mesima vicino alla città di Rosarno. Stiamo parlando del grande archeologo Paolo Orsi, vissuto a cavallo del otto-novecento .A Rosarno vengono fatte due grande campagne di scavo tra il 1912 e 1914, ed anche successivamente, riportando alla luce tanti oggetti ed in particolare una favissa con oggetti fittili e metallici, tombe, ecc, che hanno permesso all’Orsi, di dichiarare, molto frettolosamente, di aver scoperto la città di Medma.

Il nostro modesto studio non ha l’ambizione di stabilire delle certezze, che non abbiamo, come d'altronde non aveva Paolo Orsi e se vogliamo essere seri non hanno neanche i Preg.mi prof.ri Salvatore Settis e Maurizio Paoletti che tanto hanno scritto su Medma – Rosarno così come altri studiosi. Un discorso logico poniamo: se è vero come e vero che il porto era allocato sotto la costa Nicoterese, la città di Medma non poteva essere a Rosarno, vista la distanza di ben 8 Km che separa i due luoghi, considerando che bisognava pure attraversare il Mesima e, considerando altresì, l’assenza di ponti, anche con le modeste acque del fiume, nel periodo invernale diventava un grande problema che i cittadini non potevano sopportare nè, tantomeno, è praticabile l’ipotesi, perchè solo di questo si tratta, di utilizzare il fiume come via di comunicazione con la città perché d’estate era pressocchè impossibile, per le scarse acque, mentre, d’inverno era difficile, insicuro e pericoloso e, allora, continuando con la logica e supportati anche dallo studio del grande scienziato Vito Capialbi possiamo dedurre che i due siti non hanno niente in comune, se non la relativa vicinanza, che sul territorio nicoterese è esistita Medma che, dopo il trasferimento forzato, nel III secolo a. C, ad opera di Dionisio I, tiranno di Siracusa, di 4000 suoi cittadini per ripopolare Messana, l’odierna Messina, è iniziato il suo declino che ha portato successivamente al cambio del nome in Nicotera la quale viene già menzionata nell’ Itinerario Antoniniano nel I secolo d. C. ed è tra le prime sedi vescovili d’Italia, mentre sul territorio rosarnese è esistita la più modesta Mesma caratterizzandosi per la produzione di terracotte estinguendosi intorno al III secolo a. C. e solo nel tardo Medio Evo compare, nella stessa zona, un villaggio con il nome di Rosarno che con il tempo ha raggiunto un numero di abitanti considerevoli fino alla odierna città di Rosarno.
Nel concludere rivolgiamo un accorato invito al Ministero ai Beni Culturali, alla Sovrintendenza Archeologica della Calabria ed all’Assessorato Regionale alla Cultura, ognuno per quanto di competenza, al fine di focalizzare l’attenzione sulla questione in argomento, programmando una seria ed approfondita ricerca sul territorio Nicoterese, perchè a differenza di quello rosarnese, non è stato mai interessato al una vera e propria articolata campagna di scavi.
Anna Maria Tedesco
2 Commenti
Oh, non riuscite proprio a convincervi che Medma era a Rosarno, nonostante i numerosissimi ritrovamenti fatti dall'Orsi in poi. Vi ricordo che, la gran mole di oggetti ex-voto che sono stati ritrovati nell'area archeologicatestimoniano la presenza in un tempio che, probabilmente, è andato distrutto per il fatto che la zona è stata successivamente edificata. E che dire delle centinaia e centinaia di tombe ritrovate nella necropoli? A Nicotera non è mai stato trovato nulla di tutto ciò mentre a Rosarno, in alcune zone, basta scavare per soli 10 cm ed esce fuori di tutto. La tesi poi che Orsi abbia individuato Medma a Rosarno perché vi erano delle frizioni con i Nicoteresi: bhe la cosa è davvero esilerante. Comunque, prima di scrivere ai Ministero e alla Soprintendenza, cara Anna Maria Tedesco, farebbe bene a leggersi i testi scientifici su questo argomento scritti da professori universitari e studiosi della soprintendenza e non certo da qualche partigiano locale attaccato ancora a sterili campanilismi. E' accertato che Nicotera rientrava nel territorio della Polis di Medma ma il centro abitato era sulla collina di Rosarno perché era lì che i locresi avevano trovato il posto migliore per "dominare la pianura sottostante. Ricordo, inoltre, che è vero che Paolo Orsi condusse le prime campagne di scavi ma le condusse nei luoghi indicati dagli stessi abitanti in quanto, come già detto, le antiche vestigia di Medma affioravano al solo passaggio dell'aratro o della zappa. A Nicotera mai nulla di tutto ciò è venuto alla luce. Dove bisognerebbe, quindi, andare a scavare?
RispondiEliminaSpero che prima o poi riusciate a farvene una ragione e ad accettare, come è acclarato dalla comunità scientifica con dati oggettivi alla mano, che l'agglomerato urbano dell'antica Medma era posto a Rosarno, più specificatamente nella zona oggi chiamata "Pian delle Vigne".
Siete ridicoli!studiate,informatevi e rassegnatevi.
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