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Medicina, Iss: identificato nuovo bersaglio della 'malattia del bacio', virus (Ebv).


VIRUS EPSTEIN-BARR RESPONSABILE DELLA MONONUCLEOSI INFETTIVA.


Roma, 17 Gennaio 2013 - Individuare un nuovo bersaglio del virus di Epstein-Barr (Ebv), responsabile della mononucleosi infettiva, nota anche come 'malattia del baciò, ma anche di alcuni tumori e malattie autoimmuni, può aprire la strada per la messa a punto di nuove strategie terapeutiche volte a contrastare la latenza del virus. In questa direzione va lo studio, condotto dal gruppo coordinato da Eliana Coccia del dipartimento Malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e pubblicato sull'European Journal of Immunology. Il virus di Epstein-Barr appartiene alla famiglia degli herpesvirus ed è responsabile della mononucleosi infettiva. Questo virus infetta più del 90% della popolazione umana instaurando un'infezione latente asintomatica. Tuttavia, in determinati individui Ebv può indurre alcuni tumori, tra cui linfomi e carcinomi. Inoltre, molte evidenze epidemiologiche e cliniche hanno permesso di associare l'infezione da Ebv con diverse malattie autoimmuni, quali sclerosi multipla, artrite reumatoide e lupus eritematoso sistemico. Alla base di questa variegata evoluzione dell'infezione da Ebv si trova la capacità di questo virus di 'eluderè la risposta immunitaria in modo da persistere indisturbato nell'ospite. La ricerca è stata sostenuta dalla Fondazione italiana sclerosi multipla e dal ministero della Salute.

Il lavoro - informa una nota - ha identificato nelle cellule dendritiche plasmacitoidi (Pdc) un nuovo bersaglio della strategia di 'immunoevasionè operata dal virus. L'approccio utilizzato dai ricercatori dell'Iss si è sviluppato dall'idea di allargare lo spettro delle cellule suscettibili all'infezione da Ebv. Finora, infatti, gli studi si sono concentrati soprattutto sui linfociti B, principale bersaglio dell'infezione, per identificare come il virus modifica i meccanismi coinvolti nella trasformazione cellulare o nelle alterazioni della risposta immunitaria. Lo studio identifica invece nelle Pdc un nuovo possibile target dell'infezione. «Ci siamo chiesti inizialmente - spiega Eliana Coccia, coordinatrice della ricerca svolta insieme a Martina Severa - se le Pdc, le più importanti produttrici di interferoni, citochine con una potente attività antivirale, fossero suscettibili all'infezione da Ebv e come potessero controllare la replicazione virale. Una conclusione a cui è giunta la nostra ricerca consiste nell'aver scoperto un nuovo meccanismo con cui Ebv può raggirare, a proprio vantaggio, le difese immunitarie. Questi risultati aiuteranno a mettere a punto nuovi approcci terapeutici in grado di intervenire sui meccanismi di immunoevasione adottati dal virus per instaurare la latenza nell'ospite». I risultati ottenuti in questo studio hanno dimostrato che Ebv può infettare le Pdc . Attraverso la stimolazione di specifici recettori, le Pdc rilasciano elevate quantità di interferoni e in tal modo inibiscono la replicazione del virus favorendone la latenza, fase in cui il virus rimane nascosto dall'attacco del sistema immunitario. Oltre a questo meccanismo, Ebv blocca la capacità delle Pdc di espandere e attivare la risposta specifica da parte dei linfociti T effettori, attraverso l'induzione di molecole inibitorie sulla superficie della cellula infettata in modo latente. Alterando le proprietà delle Pdc, Ebv riesce a regolare il suo potenziale replicativo e, in tal modo, instaura una pacifica coesistenza con l'ospite mentre in alcuni individui può contribuire all'insorgenza di malattie autoimmuni e tumori Ebv-associati. Questi risultati sono in accordo con recenti evidenze sul forte coinvolgimento di Ebv nell'induzione della sclerosi multipla e dell'artrite reumatoide. In queste due patologie autoimmuni è stata osservata la presenza di Pdc a livello cerebrale o nelle articolazioni in stretta vicinanza con le cellule B infettate da Ebv. Attraverso questo 'mènage à trois' tra virus e le sue cellule bersaglio, quali linfociti B e Pdc, Ebv riesce a persistere nell'ospite e a innescare un lento e progressivo processo infiammatorio. (Red-Bdc/Col/Adnkronos)


TUMORI: CON LAMPADA ABBRONZANTE RISCHI DOPPI DI BAGNO SOLE A MEZZOGIORNO, STUDIO IN GRAN BRETAGNA SU 400 MACCHINE, MOLTE NON RISPETTANO STANDARD.


Lampada abbronzante molto più pericolosa di un bagno estivo di sole, anche se a mezzogiorno, l'orario 'vietatò dai dermatologi: addirittura, il rischio di insorgenza di tumori della pelle è doppio trascorrendo lo stesso periodo di tempo sotto la luce artificiale dei lettini o sotto quella naturale del Sole. È la conclusione di uno studio effettuato in Gran Bretagna, dove esperti della University of Dundee hanno testato i livelli di radiazioni ultraviolette emessi da 400 macchine in tutta l'Inghilterra, rilevando che 9 su 10 non rispettano gli standard di sicurezza europei, nella maggioranza dei casi emettendo il doppio dei raggi consentiti. L'Organizzazione mondiale della sanità - ricorda il 'Telegraph' on line - ha inserito i lettini solari nella lista delle abitudini che espongono maggiormente al rischio di cancro, di cui fanno parte anche le sigarette. Secondo i calcoli degli esperti, le macchine che rilasciano una quantità eccessiva di raggi Uv espongono a un rischio sei volte superiore di insorgenza di melanoma rispetto a una sessione di tintarella sotto il Sole del Mediterraneo, in una giornata estiva, nell'orario più caldo. «Lo sviluppo di lettini 'superpotentì, così come la scarsa efficacia dell'industria che li produce nell'auto-regolarsi - evidenzia Harry Moseley, principale autore dell'indagine - sta ponendo soprattutto i giovani a un rischio di tumori della pelle superiore rispetto a quanto si è creduto fino a oggi. Le persone devono essere incoraggiate a prendersi maggiore cura della propria cute, altrimenti i casi di melanoma continueranno ad aumentare».


SESSO: NUOVO 'ORIGAMI CONDOM' PROMETTE PIÙ SICUREZZA E PIACERE

I preservativi in lattice sono storia antica: un team di ricercatori ha messo a punto dei nuovi condom in silicone, che promettono di aumentare la sicurezza e il piacere sotto le lenzuola. A descrivere la scoperta, 'battezzatà Origami condom e già brevettata in Usa da Daniel Resnic e Ray Chavez, è 'New Scientist'. Oltre ad essere più flessibile ed elastico del lattice, il silicone è più efficace nel bloccare virus e batteri, come mostra un video che confronta un prototipo recente con preservativi tradizionali, evidenziando come la speciale lubrificazione interna permetta anche una più agevole 'applicazionè del dispositivo. Non solo, anche il desing e le creste presenti sul condom hanno l'obiettivo di migliorare il piacere. Il team sta ancora sperimentando delle varianti, mirate anche ad aumentare ulteriormente l'aspetto della sicurezza.


SALUTE: BENDAGGIO GASTRICO EFFICACE, ANCHE DOPO 10 ANNI CHILI PERSI NON TORNANO, STUDIO AUSTRALIANO, LA MEDIA È DI -26 CHILI MANTENUTI DOPO OPERAZIONE

Dopo dieci anni non c'è pericolo di effetto yo-yo. Almeno per gli ex obesi che si sono sottoposti al bendaggio gastrico regolabile effettuato con tecnica laparoscopica. Inoltre l'intervento contro i chili di troppo è sicuro ed efficace. A stabilirlo è uno studio della Monash University di Melbourne pubblicato sulla rivista 'Annals of Surgery'. Questa tecnica, che non comporta l'asportazione di grasso ma consiste nella creazione di una piccola tasca gastrica che comunica con il resto dello stomaco tramite uno stretto orifizio, ha dimostrato che in media dopo 10 anni i pazienti operati hanno mantenuto una riduzione del peso di 26 chili. Lo studio ha monitorato 3.227 pazienti che avevano effettuato un bendaggio gastrico tra il 1994, quando la procedura è stata introdotta, e il 2011. L'età media era di 47 anni e il 78% era formato da donne. Di questi pazienti 714, dopo 10 anni, hanno mantenuto in media una perdita di peso di 26 chili. «I nostri risultati mostrano che quando si ha un problema importante di obesità esiste una soluzione a lungo termine - spiega Paul ÒBrien, autore del lavoro - ed è questo tipo di intervento. Sicuro ed efficace. Inoltre conferma benefici duraturi, oltre che sulla perdita di peso, anche su altre patologie come il controllo del diabete di tipo 2». Secondo la ricerca infine «non ci sono stati decessi associati con il bendaggio gastrico o con operazioni successive, necessarie in circa la metà dei soggetti monitorati. In media solo un paziente su 20 ha dovuto rimuovere il bendaggio durante il periodo di studio».

MEDICINA: ITALIA QUINTA AL MONDO PER NUMERO INTERVENTI CHIRURGIA PLASTICA,INDAGINE DELL' INTERNATIONAL SOCIETY OF AESTHETIC PLASTIC SURGERY.


L'Italia si piazza al quinto posto nella classifica mondiale degli interventi di chirurgia plastica. A guidare questa speciale classifica sono gli Stati Uniti, seguiti da Brasile, Cina, Giappone e, appunto, Italia. È quanto emerge dai dati di una ricerca promossa dall'International Society of Aesthetic Plastic Surgery (Isaps). Il nostro Paese, in particolare, si piazza al quarto posto per numero di interventi di mastoplastica additiva (aumento del seno), con il 5,1% degli interventi, e blefaroplastica, ossia il ringiovanimento dello sguardo, con il 5,9%. Per quanto riguarda la medicina estetica, agli italiani piace soprattutto l'acido ialuronico e il lipofilling, ossia l'iniezione del proprio grasso. L'intervento di chirurgia plastica più praticato al mondo si conferma la liposuzione (19,9% di tutte le procedure chirurgiche), 'tallonatà dall'aumento del seno (18,9%) e dalla blefaroplastica, il ringiovanimento dello sguardo (11%). Per quanto riguarda la medicina estetica, l'iniezione di tossina botulinica primeggia ovunque, imponendosi con il 38,1% degli interventi. È seguita da acido ialuronico (23,2%) e rimozione dei peli superflui (10,9%). «I dati dell'Isaps - afferma Gianluca Campiglio, che ricopre il duplice ruolo di segretario nazionale dell'Isaps e membro del direttivo Aicpe (Associazione italiana di chirurgia plastica ed estetica) - sono i più completi che abbiamo a disposizione a livello mondiale e offrono una chiave di lettura importante per interpretare l'andamento del settore della chirurgia plastica. L'Italia - aggiunge - si conferma e si consolida come Paese chiave nel settore della chirurgia plastica».

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