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Antonio Ingroia. |
FIRENZE, 18 GEN - Sarà lo stesso ex pm Antonio Ingroia il capolista alla Camera per 'Rivoluzione civilè in Toscana, seguito al secondo posto da Flavio Lotti, organizzatore della marcia della pace Perugia-Assisi. Ad annunciarlo, stamani in una conferenza stampa, il coordinatore regionale della lista, Enzo Picardi. Al terzo e al quarto posto ci sono Antonio Orazio Licandro (Pdci) e il giornalista Sandro Ruotolo. A seguire Ilaria Cucchi, diversi esponenti dell'Idv locale, ma anche Lido Cantemori che rappresenta il comitato degli esodati, Rosario De Zela, una donna donna peruviana che si batte per i diritti degli immigrati, nonchè Andrea Vignali, giovane medico di Massa scelto esaminando curriculum inviati online. Al Senato, capolista è Roberta Fantozzi (Prc), seguita da Sandra Giorgetti dei Verdi. Lotti ha annunciato che, se sarà eletto, i soldi che guadagnerà «ritorneranno ai cittadini, per dare più forza alla società civile».
ELEZIONI: BRUNETTA A BERSANI, FALSO CON BERLUSCONI TASSE SU
«Non si capisce da dove prenda i dati Pierluigi Bersani quando dice che con Berlusconi la pressione fiscale in Italia è aumentata di 4 punti ed ora è pesantissima». Lo dice l'esponente del pdl Renato Brunetta. «Ricordiamo al segretario del Partito democratico - aggiunge - che il governo Berlusconi ha iniziato il proprio mandato nel 2008 con la pressione fiscale al 42,6% e lo ha forzosamente terminato nel 2011 con la pressione fiscale al 42,5%: in 3 anni e mezzo sostanzialmente invariata. Mentre è stato il governo del suo futuro socio Monti a farla aumentare di oltre 2 punti in 12 mesi (dal 42,5% nel 2011 al 44,7% nel 2012), che diventano quasi 3 se si considera l'eredità che ci ha lasciato per il 2013 (45,3%). I dati sono della Banca d'Italia. Nè vale il ragionamento che fanno alcuni commentatori perversi, secondo cui Berlusconi avrebbe scaricato l'onere fiscale sul governo successivo, perchè quella cui si riferiscono era una semplice clausola di salvaguardia contenuta nella delega fiscale, che sarebbe scattata solo qualora questa non fosse stata approvata entro il 30 settembre 2012. Se al governo Berlusconi non è stata data la possibilità di completare il suo lavoro sappiamo di chi sono le responsabilitàe comunque la clausola di salvaguardia non è mai diventata operativa. Mentre Monti ha usato a mambassa la leva fiscale per salvare, a suo dire, l'Italia (Imu, accise e chi più ne ha più ne metta). Se poi andiamo a ritroso negli altri cicli di governo del centrodestra, vediamo come le medie della pressione fiscale siano sempre state inferiori con i governi Berlusconi (41,8%) rispetto ai governi di centrosinistra (42,6%). Verificare per credere».
ELEZIONI: STORACE, MONTI HA TRADITO PARTITI E ITALIANI
«Mario Monti ha tradito i due partiti che lo hanno appoggiato in Parlamento Pd e PdL, il Quirinale e anche gli italiani, riempiendoli di tasse». Con queste parole Francesco Storace - leader de La Destra e candidato presidente per il centrodestra alle prossime elezioni regionali del Lazio - ospite di Antonello Piroso nel webtalk «blogo in diretta», torna ad attaccare il Presidente del Consiglio. «Se il PdL dovesse tornare ad appoggiare un governo Monti dopo il voto l'alleanza si romperebbe, così come l'abbiamo rotta quando il Popolo della Libertà gli votò la fiducia».
INGROIA: DE MAGISTRIS, VOTO UTILE? BERSANI HA PAURA CHI VOTA LEADER PD È A FAVORE DI CHI HA SOSTENUTO GOVERNO MONTI
«Il voto utile è per Ingroia perchè chi vota Bersani si esprime a favore di quelli che hanno appoggiato il governo Monti e che hanno portato alla situazione che vediamo». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris rispondendo, a distanza, al segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani che nei giorni scorsi aveva lanciato la campagna per il voto utile. «Bersani - ha proseguito de Magistris - ha paura perchè sa che se Ingroia è bravo ad appassionare nel prossimo mese gli italiani, prenderà il quorum sia alla Camera che al Senato in alcune regioni, tra cui la Campania». Secondo de Magistris, il raggiungimento del quorum da parte della lista Rivoluzione civile capeggiata dall'ex pm Ingroia, «significa spostare verso sinistra l'asse Pd-Sel al cui interno una parte consistente vorrebbe già andare con Monti e, dunque, noi siamo una variabile che può far cambiare gli equilibri». Dal sindaco di Napoli l'invito agli elettori «ad andare a vedere chi in questo anno e mezzo ha approvato in Parlamento le leggi che mettono in ginocchio i servizi essenziali». «Il Pd - ha concluso - non si è smarcato da Monti, come aveva detto all'inizio, ma anzi lo considera interlocutore privilegiato e dunque, le uniche alternative di governo sono Grillo che è solo protesta e Ingroia che invece è proposta».
ELEZIONI: INCONTRO BERSANI-VENDOLA, DA LUNEDÌ PARTE CAMPAGNA
Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola si sono incontrati stamattina al Partito democratico per fare il punto sulla campagna elettorale e le strategie in vista del voto. A quanto si apprende, sono in programma anche iniziative comuni dei due leader che saranno annunciate nei prossimi giorni, probabilmente anche con una conferenza stampa. «Da lunedì comincia la campagna elettorale del centrosinistra», sottolineano fonti dei partiti.
ELEZIONE: DI PIETRO, BERSANI DOPPIOGIOCHISTA
«Bersani fa il doppiogioco, ricordo che ha votato 50 fiducie a Monti». Lo afferma Antonio Di Pietro, ospite dei 'Confronti Adnkronos'. «Mai come in questo momento - dice il leader dell'Idv, in corsa alle politiche con la lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia - l'unione fa la forza, l'unione di coloro che dentro e fuori il Parlamento si sono opposti al governo Berlusconi e all'esecutivo Monti», rei di « profonde divaricazioni sociali».
ELEZIONI: BERSANI, CON MONTI NESSUN ACCORDO MA DISCUSSIONE CIVILE, MA ANCHE PER IL PREMIER VALE LA CRITICA SULLA PERSONALIZZAZIONE
«No, non capisco perchè si scrivano queste cose». Pierluigi Bersani, a Radio24, nega l'esistenza di un accordo con Mario Monti. «C'è una civiltà di discussione, ci sono ancora in corso scelte di governo da fare: il Mali, il bilancio europeo, il movimento dei prefetti. Dopodichè, sul piano della civiltà politica, ognuno ha le sue posizioni e si farà campagna elettorale così» ha detto Bersani. Però il leader del Pd non ha risparmiato critiche al premier sulla questione della personalizzazione delle politica, ieri definita un cancro per il sistema: «Qualcuno ha obiettato che ho usato parole toppo forti, violente. Ma lo dico da tre anni ed è la prima volta che la vedo sbucare sui giornali. È un problema basico: mi riferisco al fatto che c'è la tendenza, reiterata negli ultimi 20 anni, a costruire formazioni politiche attorno a persone più o meno brave o gradevoli».
BERSANI, CRITICA A PARTITI PERSONALI RIFERITA ANCHE A MONTI
«Forse ho usato una metafora un pò violenta, son tre anni che lo dico e oggi la vedo per la prima volta sui giornali. Sì c'è una tendenza reiterata negli ultimi vent'anni a formazioni intorno a persone più o meno brave». Così a Radio 24 Pier Luigi Bersani risponde se l'affermazione che «i partiti personali sono tumori della democrazia» si riferiva anche alla scelta di Mario Monti. «Bisogna capire - sostiene Bersani - che è una cosa drammatica. Da tempo era già chiaro all'establishment mondiale e italiano che la leadership di Berlusconi non reggeva, ma siamo dovuti arrivare sull'orlo del precipizio perchè un partito personale è inchiodato e non sa come muoversi».
LEGA: MARONI, SODDISFACENTE ACCORDO CON BERLUSCONI QUELLA PER LOMBARDIA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE
«L'accordo con Silvio Berlusconi è soddisfacente e la trattativa è stata resa possibile dal fatto che il Pdl ha fatto cadere Monti». Lo ha detto Roberto Maroni a «Unomattina» (Rai). Il segretario della Lega Nord ha sottolineato che i punti fondamentali dell'accordo sono riduzione della pressione fiscale, lavoro ai giovani e lasciare il 75% delle tasse al Nord. «Abbiamo convinto i nostri - ha proseguito Maroni - a puntare sulla grande macroregione del Nord: la battaglia per la Lombardia sarà la madre di tutte le battaglie. Del resto andare da soli senza l'alleanza con Berlusconi sarebbe stata una battaglia romantica per perdere».
LOMBARDIA: MARONI, ACCORDO CON IL PDL SERVE A VINCERE
«Abbiamo bisogno di tutti i voti dei lombardi che credono che l'esperienza fatta in questi 17 anni debba continuare, cosa che io non ho mai negato, e ho bisogno dei voti per dare una prospettiva nuova e diversa per creare la grande macroregione del Nord in grado di condizionare le scelte a Roma e a Bruxelles a favore del territorio». Lo ha detto Roberto Maroni, ospite di 'Unomattinà su Raiuno. «Andare da soli» avrebbe significato «perdere sia in Lombardia che a Roma, mettere nel cassetto il progetto strategico della macroregione del nord e ricominciare daccapo», ha spiegato il segretario della Lega e candidato governatore in Lombardia parlando dell'accordo con il Pdl e con Roberto Formigoni. «Avevo detto mai con un partito che sostiene Monti e Berlusconi ha fatto cadere Monti. L'accordo si basa su un programma e i contenuti sono i nostri, soprattutto per quanto riguarda il 75% delle tasse che deve restare al Nord. Questo mi ha convinto a rifare un accordo con il Pdl e l'accordo con il Pdl mi serve a vincere», ha sottolineato Maroni spiegando anche che dopo l'accordo «la Lega in Lombardia sta crescendo».
QUOTE LATTE, MARONI: «LEGA NON C'ENTRA, ZAIA HA COSTRETTO TUTTI A PAGARE»
«La Lega non c'entra» con l'indagine sulle quote latte e inoltre Luca Zaia «è l'unico che ha fatto una legge, nel 2009, che ha costretto tutti a pagare, dilazionando, ma comunque a pagare». Lo ha affermato il leader del Carroccio Roberto Maroni tornando sull'inchiesta sulle quote latte. Il leader leghista ha poi parlato di «falsità» riportate da alcuni giornali. «Il mio avvocato avrà molto da fare» ha detto ribadendo l'intenzione di chiedere un risarcimento danni da devolvere «in beneficenza».
ELEZIONI: TREMONTI, MONTI HA VOLUTO NUOVO REDDITOMETRO.
«Sul redditometro Monti è un bugiardo». Lo ha detto Giulio Tremonti di Lista Lavoro e Libertà questa mattina a Omnibus su La7 sottolineando come sia stato il «Governo dimissionario a innescare tutto questo caos». «Non c'era una scadenza - dice l'ex ministro - e non c'era un'urgenza perchè il termine per fare il decreto era illimitato e perchè, pur antiquato, il vecchio redditometro dava grossi risultati». Il redditometro «così come l'ha scritto Monti, con 100 voci, un impatto di massa e totalmente intrusivo, dipende quindi - conclude Tremonti - solo da lui».
ELEZIONI: RUGHETTI, GRAZIE A BERSANI E A PD PER CANDIDATURA 'MI FARÒ PORTAVOCE ESIGENZE DEI COMUNI E DELLA CAMPANIÀ
«Ringrazio il Partito democratico e il segretario Pierluigi Bersani di avermi offerto un'importante opportunità chiedendomi la disponibilità a una candidatura alla Camera dei deputati nelle prossime elezioni politiche. Ringrazio il presidente Delrio e l'ufficio di presidenza dell'Anci per avermi sostenuto in questa scelta». Lo afferma in una nota Angelo Rughetti, fino a ieri segretario generale dell'Anci. «Sono onorato di aver accettato e metterò la mia professionalità e l'esperienza decennale nell'Associazione Nazionale dei Comuni italiani al servizio delle Istituzioni», sottolinea Rughetti in una nota, «sono infatti molti i temi da affrontare nella prossima legislatura e per di più scottanti, a partire dalla situazione drammatica della finanza locale e l'enorme pressione fiscale che strozza i cittadini. In piazza negli ultimi mesi sono scesi a protestare sindaci di tutti gli schieramenti politici. Si è chiesto a tutti i governi: autonomia di decisione e di imposizione, più equa perchè più vicina alle esigenze dei contribuenti. Un fisco più umano». Inoltre «va riscritta totalmente la pagina dell'autonomia locale - prosegue Rughetti - partendo dai Comuni passando per il riordino rimandato delle province e l'assegnazione di ruoli, compiti e risorse per le Regioni. Cercherò inoltre di portare il mio contributo serio alla regione in cui sarò candidato, la Campania, regione che vive da troppi anni in una situazione di emergenza. Forte della collaborazione consolidata con i sindaci campani su più fronti, cercherò - conclude - di farmi ancora di più portavoce in Parlamento delle loro istanze e di quelle dei cittadini sperando di essere altezza del ruolo che andrò a rappresentare».
UCCIDE PADRE A TREVISO: 'CONFLITTÌ IN CORSO DA ANNI
Sarebbe stata l'esasperazione di un'ultima discussione, per motivi personali, che montava da anni la causa che ha determinato l'aggressione di Bruno Magri, 21 anni, al padre, Bruno di 45; un'aggressione con coltello (11 i fendenti) in cui è stato ucciso l'uomo. Il ragazzo ne ha parlato nel corso dell'interrogatorio condotto nella notte dal Pm Valeria Sanzari, dopo l'arresto realizzato dai carabinieri nella casa di Treviso in cui il ragazzo viveva con i genitori. Il delitto, mosso con tutta certezza da cause impulsive e dunque senza alcuna ipotesi di premeditazione, si sarebbe consumato nel giro di pochi istanti, senza possibilità per la vittima di tentare una vera reazione. L'arma utilizzata è un coltello che il giovane ha trovato nella cucina di casa. Anche la madre, sentita dai militari, avrebbe confermato l'esistenza di tensioni particolarmente accese fra padre e figlio che avevano in passato dato luogo ad accesi litigi. Il ragazzo, secondo quanto si è appreso, si sarebbe reso veramente conto della effettiva gravità del gesto soltanto nel corso dell'interrogatorio, prima del trasferimento nel carcere di Treviso.
UCCISO IN STRADA A ROMA, CARABINIERI ARRESTANO 3 PERSONE PREGIUDICATO ASSASSINATO A OTTOBRE. DECINE DI PERQUISIZIONI.
Dopo circa tre mesi di indagini, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati hanno fatto luce sull'omicidio di Paolo Marfurt, un pregiudicato ucciso la sera del 3 ottobre 2012 in via di Vigne Rubbia, alla periferia sud di Roma. Tre le persone finite in manette (un romano e due calabresi), raggiunte da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Paolo Marfurt, 45 anni, precedenti per rapina, droga ed estorsioni, morì dopo essere stato raggiunto da cinque colpi di arma da fuoco e fu ritrovato ancora con il casco in testa accanto alla sua moto. L'operazione dei carabinieri, tuttora in corso con decine di perquisizioni, sta interessando la periferia sud della Capitale e l'area del crotonese.
VIDEOPOKER: PERDE A GIOCO SOLDI BOLLETTE, SIMULA RAPINA.
Preso dal 'demonè del gioco ha perso i soldi destinati al pagamento delle bollette e di altre spese al videopoker e per giustificare la scomparsa del denaro alla moglie ha denunciato alla polizia di essere stato rapinato. Ma qualche giorno dopo ha confessato tutto agli agenti che lo hanno denunciato - avendo già comunicato la notizia di reato all'autorità giudiziaria - per simulazione di reato. Protagonista della vicenda un uomo di mezza età residente nell'hinterland di Varese. L'uomo, nei primi giorni dell'anno, era andato negli uffici della Squadra Mobile delle Questura di Varese per denunciare di avere subito una rapina in città. Ha raccontato di avere prelevato 1.500 euro da una banca e di essere stato avvicinato da quattro malviventi che, dopo avergli puntato un coltello contro la schiena, lo avevano derubato. La sua versione dei fatti aveva lasciato gli inquirenti perplessi, ma erano comunque iniziate le indagini. L'uomo è poi tornato alla Squadra Mobile e ha spiegato di essersi inventato tutto: affranto, ha raccontato di essere vittima di una vera e propria malattia da circa cinque anni ed ha manifestato la volontà di iniziare una terapia di recupero e riabilitazione.
VERONA: SIGILLI A 4 NIGHT A LUCI ROSSE, 12 DENUNCE PER SFRUTTAMENTO PROSTITUZIONE.
Quattro night sono finiti nel mirino della Polizia di Verona, che questa notte li ha messi sotto sequestro per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, denunciando 12 persone, di cui 2 residenti nel mantovano, in qualità di rappresentanti delle società che gestivano i locali notturni «a luci rosse». Le loro abitazioni sono state perquisite dai poliziotti della Questura scaligera. Dei 4 night a cui sono stati posti i sigilli due sono ubicati a Verona e due a San Martino Buon Albergo, sempre nel veronese. Le indagini, avviate nel maggio del 2012, hanno consentito di accertare che nei club si consumava un vero e proprio mercato della prostituzione. All'operazione hanno preso parte oltre 50 poliziotti della Questura di Verona,personale della Squadra Mobile di Mantova nonchè personale del Reparto Prevenzione Crimine di Padova e del Reparto Cinofili di Padova.
INCIDENTI STRADALI: MOTOCICLISTA TROVATO MORTO A IMOLA.
Un uomo di 46 anni è morto in un incidente stradale ad Imola, finendo fuoristrada con la sua moto in via della Cooperazione. Il corpo ormai senza vita, con la moto accanto, è stato scorto verso le 7.30 in un campo. Sono intervenuti i carabinieri e il personale del 118.
MESSINA: POLIZIA SEQUESTRA ARMI E DROGA, IN BORSONE ANCHE TRITOLO E INNESCHI.
La Polizia di Messina ha sequestrato armi e sostanze stupefacenti. Il materiale, rinvenuto all'interno di due borsoni nel rione Mangialupi, comprende una pistola mitragliatrice, tre pistole semiautomatiche, due revolver con matricola abrasa, un fucile semiautomatico e alcuni caricatori. Nascosta tra le armi è stata trovata anche una pericolosa penna pistola di fattura artigianale perfettamente funzionante. La Squadra Mobile, oltre alle armi, ha trovato un ingente quantitativo di tritolo, centinaia di inneschi e circa un chilo di polvere da sparo. L'operazione ha consentito di sequestrare anche due chili di sostanza stupefacente del tipo marijuana e materiale per il confezionamento delle dosi. I dettagli dell'operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà alle ore 11.00 in Questura.
CATANZARO: CENTRALE DEL FALSO NEL LAMETINO, SEQUESTRATI QUADRI PER 800MILA EURO
Una vera e propria centrale del falso d'arte è stata scoperta e sequestrata dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza a Lamezia Terme (Catanzaro). Sono stati sequestrati 232 dipinti di vari artisti contemporanei tra i quali Renato Guttuso, Eliano Fantuzzi, Mario Schifano, Sergio Scatizzi, Enotrio Pugliese. Le opere, abilmente contraffatte da T.T. lametino, venivano commercializzate, tramite piattaforma informatica, su tutto il territorio nazionale, accompagnate dalla produzione di falsi certificati di autenticità. Il valore delle opere ammonta a ottocentomila euro. I dettagli saranno illustrati in una conferenza stampa che si terrà alle 10.30 al Comando provinciale dei Carabinieri di Cosenza.
ALGERIA: AL JAZIRA: 30 OSTAGGI MORTI, 7 ERANO STRANIERI
La tv panaraba cita fonti della sicurezza algerina (ANSAmed) - ROMA, 18 GEN - Sono 30 gli ostaggi morti nel blitz all'impianto gasiero algerino, 7 dei quali stranieri. Lo ha detto la tv panaraba Al Jazira citando fonti della sicurezza algerina. Il ministro delle Telecomunicazioni algerino, Mohamed Assaid, ha giustificato il blitz spiegando che i rapitori volevano fuggire dall'impianto con gli ostaggi.
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