Editors Choice

3/recent/post-list

Roma crisi economica ed election-day, credere o morire. ma intanto il Tar decide: si vota a febbraio; ci sarà anche Storace?

La prima data utile per le elezioni nel Lazio è il 3-4 febbraio, data
in cui dovranno svolgersi le elezioni regionali. Lo ha deciso il Tar
annullando il decreto del presidente Polverini nella parte relativa
alla non individuazione specifica della prima data utile"Oggi esprimo
la mia volontà di ricandidarmi alla guida di una regione che non
dobbiamo riconsegnare a una sinistra faziosa". Lo ha detto il leader
della Destra Francesco Storace arrivando alla convention del suo
partito al Teatro Olimpico di. ''Mancano 15 giorni al deposito delle
liste - ha aggiunto - credo non si possa attendere molto di piu' ''

ROMA, ELECTION DAY ADDIO, PER LE ELEZIONI REGIONALI DEL LAZIO, SI VOTA
IL 2-4 FEBBRAIO 2013, TRA I CANDIDATI ALLA POLTRONA DI GOVERNATORE, CI
SAREBBE ANCHE FRANCESCO STORACE.

Convention de La Destra a Roma. ''Non dobbiamo riconsegnare la Regione
a una sinistra faziosa''. Storace si candida per Regione Lazio. "O c'é
in giro un gigante del consenso che ancora non si è manifestato - ha
detto Storace nel suo discorso -  oppure tocca a noi. Io, non ho
timore di annunciare qui la mia ricandidatura a presidente della
Regione Lazio. Al centrodestra dico: da domani sostenetemi. Se avete
uno più bravo di noi, bene - ha aggiunto - Altrimenti venite con noi,
salite su questo convoglio e andiamo a vincere".

Domenico Salvatore

ROMA -.Insieme alla Lombardia, il Lazio è la regione più importante
d'Italia". A parte che Roma, il Capoluogo, sia anche la Capitale
planetaria della Chiesa Cattolica e vi risieda S.S. il Papa. Sede del
Parlamento, del Governo e di tutti i Ministeri, ma anche delle
Ambasciate estere in Italia e di tantissimi uffici. E' normale, che vi
sia tanto spazio e tanto interesse intorno al Lazio. Sebbene la
Regione sia stata al centro della cronache italiane ed estere negli
ultimi anni. Ed anche prima. Si voterà pure per le politiche?
'Parlero' solo tra 8 giorni e lì farò le mie valutazionì. Lo ha
annunciato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ai
cronisti che, dopo il concerto di Natale, gli chiedevano se fosse
preoccupato dalla crisi di governo. 'Vedremo cosa faranno' i mercati,
ha aggiunto. Per Mario Monti, fonte Ansa, domenica a Milano, dove é
andato con la moglie Elsa a messa. 'Non si poteva andare avanti così'.
E' stato il pensiero del premier Mario Monti nel racconto con il
Corriere della Sera della giornata nella quale ha annunciato al capo
dello Stato la sua intenzione di dimettersi una volta approvata la
legge di stabilità. Il premier ha infatti valutato l'intervento del
segretario del Pdl Alfano come una mozione di sfiducia e ha preso la
sua decisione a mercati chiusi. Il Quirinale prende atto della mossa a
questo punto il voto potrebbe arrivare già a febbraio.All'indomani
dell'annuncio delle dimissioni del premier, il segretario del Pdl
Angelino Alfano assicura che 'la stima per Monti rimane' e garantisce
l'approvazione della legge di stabilità e decreto Ilva. 'Non c'é tempo
da perdere, si approvi la legge di stabilità in fretta e poi si vada
al votò, dice dal Pd Dario Franceschini

SCHULZ, BERLUSCONI MINACCIA STABILITA' ITALIA E UE  "Berlusconi è il
contrario della stabilita" ed il suo ritorno può essere una minaccia
per l'Italia e per l'Europa "che hanno bisogno di stabilità".

Lo ha detto il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, in
un'intervista all'ANSA alla vigilia della consegna del Premio Nobel
per la pace all'Unione europea a Oslo. Se c'é spazio politico per una
alleanza con Pdl, moderati e anche Udc? Bisogna fare di tutto, ma non
tutto è necessario" ha spiegato poi Storace a margine della
manifestazione. "Io con i moderati, che vanno portati alla coalizione,
ho già governato. Ho già guidato questa coalizione, e questo vuol dire
che se mi hanno votato non mi hanno considerato un pericoloso
estremista. Ma più che a loro, io penso a quel 40% di persone che non
intende rispondere ai sondaggi, che non intende recarsi alle urne e
che non sono esattamente moderate, ma moderatamente incazzate". A chi
gli chiedeva se avesse avuto per la sua candidatura il via libera del
leader del Pdl. Storace ha risposto: "Perché devo forzare il
presidente Berlusconi? Io ho avuto oggi il via libera da migliaia di
persone qui in questo grande Teatro Olimpico. Ogni giorno ha la sua
pena, questo ha la sua delizia".  "Noi abbiamo avuto anche alle
Politiche uno scontro col Pdl. In questo ultimo anno abbiamo avuto una
posizione divaricata su Monti - ha detto ancora Storace -. La mossa di
Berlusconi ha significato: mai più Monti sulla nostra strada. Io la
considero una vittoria, dalla parte del popolo. Se continuano su
questa strada io sono contento. Io non voglio portare il Pdl a dare
l'ossigeno a Monti. Credo si possa fare una bellissima battaglia tutti
insieme, non serve la corsa al pennacchio di partito. Lo dicono anche
i sondaggi. Noi non spaccheremo il centrodestra - ha concluso Storace
- ma a 15 giorni dal deposito delle liste non si può più esitare".

Donna Assunta Almirante, vedova del defunto leader dell'Msi Giorgio
Almirante, è in prima fila al teatro Olimpico di Roma a sostenere la
candidatura di Francesco Storace a governatore del Lazio. "Mi piace
molto Francesco, sono contenta - ha detto - sindaco, regione: lo vedo
bene ovunque. Francesco è stato un ottimo governatore e spero che
torni a esserlo. E' un lavoratore, è capace, ha fede. E' un uomo che
va rispettato per la sua libertà. Zingaretti non è pericoloso, Storace
lo batterà. Faremo tutti una grande battaglia, e Storace vincerà".
Riguardo a monti, donna Assunta ha detto: "Spero ora vada in un bel
posto e goda dell'ottima salute che non ha fatto godere a noi. Sarà
capo dello stato? C'é tempo, ci sono tanti pretendenti... Berlusconi
lo voteremo senz'altro. Sono contenta, ma io sono sempre contenta,
tranne quando devo pagare le tasse e vedo la povera gente senza
lavoro". Storace ha scherzato con 'donna Assunta' prima dell'inizio
della convention: "Ti ho portata al cinema oggi" le ha detto
abbracciandola. Francesco Storace (Cassino, 25 gennaio 1959) è un
politico e giornalista italiano. Il 9 novembre 2008 è stato eletto per
acclamazione segretario nazionale de La Destra.
È sposato e ha una figlia.
Già da giovane inizia ad intraprendere l'attività politica,
impegnandosi nel sociale e avvicinandosi presto al mondo del
giornalismo. Sicuramente la parte più significativa del suo lavoro di
giornalista l'ha svolta al quotidiano Secolo d'Italia, in cui ha
percorso tutti i gradini, fino ad arrivare all'incarico di capo dei
servizi parlamentari. Successivamente, ha assunto l'incarico di
capoufficio stampa del Msi-Dn e, poi, di Alleanza Nazionale.In
Parlamento entra per la prima volta nel 1994, anno in cui viene eletto
deputato (nel collegio numero 21 della Circoscrizione Lazio), è stato
confermato (stesso collegio) nel 1996. Ha fatto parte della
commissione Antimafia e della commissione Cultura. Dal 1996 al 2000 è
stato presidente della Commissione bicamerale vigilanza sulla RAI e in
generale sui servizi radiotelevisivi, e da alcuni giornalisti fu
soprannominato "Epurator".
Presidente della Regione Lazio
Storace è stato Presidente della Regione Lazio dal 2000 al 2005, dopo
aver sconfitto il Presidente uscente, Piero Badaloni ottenendo quasi
un milione e mezzo di voti alle elezioni del 16 aprile 2000. Alla sua
presidenza diede un'impronta basata su una stretta collaborazione con
la Chiesa Romana, promulgando ad esempio una legge sugli Oratori
cattolici al fine di esaltarne la loro funzione educativa e sociale.
L'impegno a lavorare col mondo cattolico fu da lui ribadito nella
stesura del nuovo Statuto della Regione Lazio, in cui riconosceva come
fulcro della società la famiglia fondata sul matrimonio; emendamento
allora fortemente voluto da Olimpia Tarzia, consigliera regionale
molto nota all'interno dell'ambiente cattolico romano. Tra gli altri
provvedimenti della sua giunta vi fu l'apertura dell'ospedale
Sant'Andrea e di altri centri di cura; fu riavviata la sperimentazione
del discusso metodo Di Bella contro i tumori (su cui il Consiglio
Superiore di Sanità esprimerà alla fine un parere negativo),
introducendo un rimborso dei farmaci per i pazienti meno abbienti;
Storace promosse inoltre aiuti internazionali a medici e ospedali del
terzo mondo, al fine di "globalizzare" la sanità per offrire livelli
di eccellenza nelle zone più povere del pianeta (anche tramite vie
telematiche), e per dare una risposta al fenomeno sociale
dell'immigrazione.

La sua gestione della sanità laziale ricevette gli elogi di Giulio
Andreotti e di alcuni esponenti della curia vaticana.Storace stanziò
anche sussidi per le famiglie regolarmente sposate in Chiesa o in
Comune; questo atto suscitò alcune critiche da parte della sinistra
che gli contestava di escludere dal provvedimento le coppie di fatto,
critiche che egli giudicò infondate affermando che la sua legge
serviva a contrastare la povertà, e di aver stanziato fondi anche per
le ragazze madri (ma non per le coppie omosessuali), ribadendo
comunque di avere come obiettivo principale quello di aiutare i
giovani a sposarsi.Altre polemiche aveva suscitato nel 2000 la
decisione di accogliere la richiesta del suo consiglio regionale di
verificare con un'apposita commissione l'attendibilità delle
ricostruzioni storiche dei libri di testo scolastici, riguardanti in
particolare gli eventi del Novecento.Questa decisione tuttavia non
ebbe alla fine alcun seguito.Tre anni dopo aveva poi fatto deliberare
l'istituzione del giorno del ricordo, per commemorare le vittime
italiane delle foibe jugoslave, e «superare vecchie divisioni e
rancori nel ricordo di una delle persecuzioni più feroci compiute
contro gli italiani»; insieme ad essa fu inserita la giornata di
celebrazione per la proclamazione della Repubblica Romana del 1849,
per «radicare nel Risorgimento quel complesso di valori e di principi
universali che saranno poi trasfusi in tutte le costituzioni
liberali».

Poco prima delle elezioni regionali del 2005 Storace subì un violento
attacco da parte dell'Unità, che riportava una notizia falsa in cui si
accusava il padre di Storace di aver picchiato un ebreo. In seguito il
giornale si scusò; il centro-destra insorse di fronte a quello che
considerava un attacco politico in vista delle imminenti elezioni del
3 e 4 aprile, nelle quali peraltro Storace fu sconfitto dal candidato
de L'Unione Piero Marrazzo, anche a causa delle divisioni con il
neonato partito di Alessandra Mussolini Azione Sociale che si presentò
da solo a tali elezioni.Nell'agosto del 2009 la Corte dei Conti
espresse con propria sentenza un giudizio positivo sulla politica
sanitaria della giunta Storace, ritenendo che «nessun abuso è stato
commesso nella ristrutturazione del debito della regione Lazio»; e che
«la gestione del portafoglio del debito, attuata fino al 2005, ha
prodotto un risultato complessivo positivo di circa 125 milioni di
euro».
Ministro della Salute
Successivamente, nel terzo governo Berlusconi gli fu affidato il
Ministero della Salute. In qualità di ministro Storace aumentò di 100
milioni i fondi per la ricerca sanitaria, guadagnandosi gli
apprezzamenti dell'oncologo Umberto Veronesi. Tra gli altri
provvedimenti, Storace fece sospendere la sperimentazione della
cosiddetta "pillola abortiva" che era stata avviata all'ospedale
Sant'Anna di Torino, chiedendo il rispetto rigoroso delle procedure e
delle indicazioni del Consiglio superiore di Sanità. La sua ordinanza
suscitò reazioni critiche da parte della sinistra, mentre incontrò
giudizi favorevoli presso ambienti cattolici. Storace fece anche
istituire una commissione di esperti per effettuare nuove valutazioni
sulla cura Di Bella, al fine di inserire la somatostatina (il farmaco
previsto dalla suddetta cura) a carico del Servizio Sanitario
Nazionale. La decisione suscitò le polemiche della deputata Rosy
Bindi, ex-ministro della Salute che nel 1998 aveva decretato il
fallimento della cura a seguito di alcune sperimentazioni.Nel marzo
2006 scoppia lo scandalo "Laziogate": Storace è sospettato di avere
utilizzato investigatori privati dell'agenzia milanese Ssi e degli
operatori informatici della società regionale "Laziomatica" per
violare l'Anagrafe comunale di Roma per scoprire dati riservati sui
suoi avversari politici per le Elezioni regionali del 2005. In
particolare, secondo le accuse Storace avrebbe inteso controllare i
dati dei sottoscrittori delle liste di Alternativa Sociale, partito di
Alessandra Mussolini, accusati di aver falsificato alcune firme, e
preparare dossier fasulli su Piero Marrazzo In seguito a tali vicende
ed alla conseguente indagine della magistratura sulla presunta
attività di spionaggio politico ai danni di Alessandra Mussolini e
Piero Marrazzo, Francesco Storace il 10 marzo rassegna le sue
dimissioni da ministro.

Da tali accuse verrà tuttavia prosciolto nel giugno 2007. È stato
invece rinviato a giudizio dalla procura con l'accusa di accesso
abusivo ad un sistema informatico, ed il 5 maggio 2010 è stato
condannato a un anno e sei mesi di reclusione. Nel maggio 2011
tuttavia una sentenza ha riconosciuto i danni da lui subiti in
campagna elettorale dalle falsificazioni operate dai sottoscrittori
delle liste di Alternativa Sociale
La fondazione de La Destra
Alle elezioni politiche del 2006 è stato eletto senatore, come
capolista di AN nella regione Lazio, partito che abbandona nel luglio
2007 a causa dei contrasti sempre più forti con il leader del partito
Gianfranco Fini. Infatti da parte del senatore venne fatta la
dichiarazione secondo la quale, se Fini non avesse convocato il
congresso nazionale di AN, lui si sarebbe tenuto pronto a fondare un
nuovo soggetto politico: la scadenza di questo ultimatum venne fissata
per il giugno del 2007. Il 30 maggio 2007 Storace annuncia le proprie
dimissioni dall'Assemblea nazionale di AN. Il 3 luglio 2007, dato che
il richiesto congresso nazionale non è stato convocato, Storace, con
una lettera indirizzata a Daniele Marin, presidente del circolo di AN
della Balduina, lascia definitivamente Alleanza Nazionale. In serata
sarà ospite del programma televisivo Otto e mezzo, su La 7, per
spiegare le motivazioni del suo gesto e presentare la sua nuova
attività politica, riassunta nel nome e nel simbolo La Destra.Il
partito nasce per opporsi alle posizioni, a suo dire, troppo
centriste, di Gianfranco Fini. Aderiscono al movimento, tra gli altri,
Teodoro Buontempo e Daniela Santanchè. Dopo aver fondato il nuovo
soggetto politico si iscrive al Gruppo parlamentare Misto al Senato
della Repubblica nella componente "La Destra" assieme ai senatori
Stefano Losurdo e Stefano Morselli, provenienti entrambi dal Gruppo di
Alleanza Nazionale.Alle politiche del 2008, lo schieramento di
Storace, che come candidato premier ha espresso Daniela Santanché, non
ottiene seggi in Parlamento perché non supera gli sbarramenti del 4%
alla Camera e dell'8% al Senato necessari per le liste che corrono da
sole e non si presentano in coalizione. Per gli ultimi due anni di
attività parlamentare, Storace esce dal Parlamento con un TFR di
19.208 euro e ottiene un vitalizio mensile di 3978 euro. Nel giugno
2008 Storace viene nominato presidente della commissione speciale per
Roma-capitale dal neo sindaco di Roma Alemanno.

Nel marzo 2010 sostiene la candidatura di Renata Polverini candidata
del centrodestra alla Presidenza della Regione Lazio.La Destra in
quella occasione riesce a raccogliere quasi 100.000 voti riuscendo ad
eleggere 2 consiglieri risultando fondamentale per l'elezione della
Polverini avvenuta per pochi voti.Storace diventa capogruppo de la
Destra al Consiglio regionale del Lazio mentre il presidente del
partito Teodoro Buontempo diventa Assessore regionale alla Casa nella
Giunta Polverini.
Posizioni politiche
Storace è considerato il prototipo del "duro di Alleanza Nazionale",
caratterizzato dai toni "virili" e dai contenuti intransigenti dei
propri discorsi, che lo hanno portato ad un progressivo deterioramento
dei propri rapporti con il leader del partito, Gianfranco Fini, di cui
ha criticato con sempre più vigore le posizioni, giudicate
neo-centriste. Fra i motivi di attrito più rilevanti ci sono state: le
dichiarazioni sul "fascismo come male assoluto" rese da Fini in
Israele nel 2003, la proposta di voler introdurre lo studio del Corano
nelle scuole pubbliche, la concessione del diritto di voto ai
cittadini extra-comunitari residenti in Italia, l'ingresso di Alleanza
Nazionale nella famiglia del Partito Popolare Europeo (di cui Fini è
il grande promotore mentre Storace è un fiero oppositore), la
dichiarazione di voto "laica" resa da Fini nel 2005 in occasione del
referendum sulla procreazione medicalmente assistita (sulla quale
Storace ha ironizzato paventando un ingresso del partito addirittura
nel Partito Socialista Europeo). Esponente della corrente della Destra
sociale, se ne è poi distaccato in seguito ad un diverbio con l'altro
leader della corrente, Gianni Alemanno, per fondare una propria
"associazione culturale": D-Destra, l'unico gruppo distinto rimasto
all'interno di Alleanza Nazionale dopo lo scioglimento ufficiale delle
correnti.

Tali contrasti l'hanno poi portato a fondare il partito La Destra. Il
13 ottobre 2007 Storace si segnala per alcune critiche al Capo dello
Stato Giorgio Napolitano in relazione al controverso caso Montalcini
(che aveva avuto per oggetto l'invio di stampelle alla senatrice a
vita da parte del neonato partito La Destra). Resta il nodo della
Lombardia e del Molise; se non quello delle politiche. I leaders dei
partiti sono già sul sentiero di guerra. I tours de force per la
Penisola, a dispetto delle previsione meteorologiche disastrose,
vedono muoversi, gli esponenti dei partiti: Pd (Segretario Pier Luigi
Bersani, Presidente Rosy Bindi, Vicesegretario Enrico Letta, e se
altri non ci sia Vicepresidente Ivan Scalfarotto, Marina Sereni,
Coordinatore Maurizio Migliavacca, Portavoce Andrea Orlando); Pdl
(leader Silvio Berlusconi, Segretario, Angelino Alfano Presidente,
Silvio Berlusconi, Coordinatore Denis Verdini, Ignazio La Russa,
Sandro Bondi, Portavoce Daniele Capezzone); UDC (leader Pier
Ferdinando Casini, Segretario Lorenzo Cesa, Presidente Rocco
Buttiglione, Portavoce Antonio De Poli; SEL (Presidente Niky Vendola
Coordinatore Claudio Fava, Gennaro Migliore); API (Presidente
Francesco Rutelli, Vicepresidente Enrico Boselli, Pino Pisicchio,
Coordinatore Lorenzo Dellai); PSI (Riccardo Nencini); PDCI (Segretario
Oliviero Diliberto, Presidente Antonino Cuffaro); Rifondazione
Comunista ( Paolo Ferrero); Fli Presidente (Gianfranco Fini,
autosospeso Vicepresidente Italo Bocchino Coordinatore Roberto Menia,
Portavoce Giulia Bongiorno); Cinque Stelle ( Beppe Grillo); PRI
Segretario ( Francesco Nucara,Vicesegretario Corrado De Rinaldis
Saponaro, Luca Ferrini, Gianfranco Polillo); Democrazia Cristiana
(Giuseppe Pizza); Udeur Popolari per il Sud ( leader Clemente
Mastella, Presidente Romano Caratelli); IDV (Presidente Antonio Di
Pietro, Coordinatore Leoluca Orlando); Partito Radicale (Marco
Pannella, Emma Bonino, Mario Pannunzio, Ernesto Rossi).

C'è chi scenda e c'è chi salga. Gli specialisti delle statistiche e
delle classifiche, se non dei pronostici e delle scommesse, sono già
all'opera. Per capire gli spostamenti che qui chiamano 'transfuga' da
un partito all'altro. Crumiri, opportunisti, voltagabbana, traditori o
che cosa…Partiti che risuscitano come l'araba fenice dalle loro stesse
ceneri. Oppure s'insabbiano, in attesi dei tempi migliori. E
naturalmente, il balletto delle alleanze. In un punto buone e
necessarie in altri meno buone ed utili. Gli occhi magici delle
telecamere mobili, sono puntate su Giorgio Napolitano, Mario Monti,
Silvio Berlusconi e Pierluigi Bersani, ma anche su Pierferdinando
Casini, Gianfranco Fini, Roberto Maroni, Lorenzo Cesa, Niky Vendola,
Francesco Rutelli, Massimo D'Alema, Walter Veltroni, Antonio Di
Pietro, Riccardo Nencini ed Angelino Alfano, per capire le loro mosse.
E' importante capire come si muovano i mercati e soprattutto quali
siano le tendenze. L'Europa ( e forse il mondo) ci hanno chiesto
invano per anni di fare le riforme. Nessuno ha voluto afferrare le
patata bollente. Nemmeno con la zampa di gatto. Mario Monti, bene o
male, ha accettato di fare il cireneo ed il buon samaritano.
Consapevole della delicatezza del ruolo. Sebbene abbia ricevuto il suo
tornaconto personale con la nomina a senatore a vita, che comunque gli
competesse; ma non chiamatelo opportunista. Al massimo, salvatore
della Patria. Domenico Salvatore.

Posta un commento

0 Commenti