Partita vera, aperta, bella, con tanto agonismo e belle giocate individuali. In campo tantissimi ‘galletti di primo canto’, con speroni, artigli e cresta già sviluppati. Perfetto equilibrio per quasi ottanta minuti, poi l’incornata di Casale, autore di una doppietta, che ha fatto pendere il piatto della bilancia a favore dei Mottesi. Il trainer Ciccio Errigo, ex di turno, un signore dei campi di gioco, ritiene che il pareggio, non avrebbe fatto gridare allo scandalo; se non di più. Goal mancato, goal subìto, è la legge non scritta del calcio giocato. Fermo restando il valore dell’avversario, una squadra ambiziosa e matura per queste categorie. Ha diretto bene Antonino Laganà, della prestigiosa sezione di Taurianova; pur sempre un padreterno del fischietto, eroe indimenticabile di tanti match in Eccellenza e Promozione
SALINE-MOTTA 0-2, MA I PADRONI DI CASA NON CI STANNO A PERDERE COSÍ. LA SECONDA RETE, SIA PURE A TEMPO SCADUTO, HA LEGITTIMATO IL SUCCESSO OSPITE
Il presidente ospite Antonino Callea, è in brodo di giuggiole per il successo esterno, che rilancia le quotazioni in Borsa della squadra, oramai proiettata, verso l’alta classifica. Gli fa eco mister Mauro Mansueto, che pur visibilmente soddisfatto per aver sbancato il rettangolo del Saline, getta acqua sul fuoco degli entusiasmi. L’entusiasmo va bene; i punti fanno morale e classifica; ma ora, bisogna pensare al big-match con la capolista pianigiana. Un autentico banco di prova per saggiare le velleità del Motta, sostenuto dai suoi campesinos e peones; e dai vip come il vicepresidente della Provincia, Giovanni Verduci, tornato sulle rive del Marosimone, che lo videro protagonista, qualche stagione fa, nelle file della Melitese
Domenico Salvatore
MELITO PORTO SALVO (Reggio Calabria)-La cittadina di Tiberio Evoli, Bruno Spatolisano e Pietro Panuccio, tre luminari della Medicina, che salvarono tantissime vite umane e diedero lustro, fama, dignità ed onore al più antico e nobile ospedale della Calabria intera, pur dovendo rinunziare di colpo a due squadre come la Vallata Grecanica (serie D) e il Caposud (Prima categoria), continua ad essere il piccolo ‘Maracanà’ del vasto hinterland jonico reggino. Vi giocano squadre delle varie federazioni (FIGC, CSI e UISP), gli ‘Amatori’ e le giovanili locali. Tra gare ufficiali ed allenamenti, praticamente il ‘Saverio Spinella’ è in full immersion per tutta la settimana. La popolarità dello sport nazionale; se non mondiale, ma anche la voglia di aggregazione e di socializzazione; oltre a quella di emergere. Attraverso la forza del dialogo e del confronto delle idee. Un linguaggio comune a tutte le attività umane. Tanto, da dar luogo, corpo e vita, a tre testate nazionali (Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport e Tuttosport); ma nei cento a passa giornali quotidiani c’è spazio ampio agli avvenimenti sportivi. A parte le agenzie di stampa, i giornali periodici e on line, che danno le notizie in tempo reale. Saline-Motta è un duello classico, un derby d’antico pelo; quasi una stracittadina. In terza categoria, in seconda ed in prima. Per giunta su un tappetino in erba sintetica, che i loro stadi ancora non hanno ricevuto; ma non si può rinviare alle calende greche. Compatibilmente con gli anemici ed asfittici bilanci. Con il senno di poi, si potrebbe recriminare per l’insensibilità e la mancata lungimiranza. Sarebbe stato più facile ed agevole ai tempi della buon’anima della Seconda Repubblica; se non ai tempi della vacche grasse e delle spighe piene, sciala e fa’ festa. Oggi i miliardi a pioggia, sono solamente sinonimo di sogni e chimere. Con interscambio di giocatori e di allenatori.
A parte i consolidati legami di altro tipo, che intercorrono fra i due centri. I rapporti insomma sono ottimali; se non idilliaci. Ma in campo, i calciatori danno l’anima per battere i ‘cugini’, senza risparmio di energie. Nel Motta si lamentava qualche assenza degna di rilievo, ma è il Saline a piangere. Non si possono lasciare a casa, giocatori del valore di Barbaro, Romeo, Pina, Alati, Zaccuri, Foti, tanto per. Infortunati, indisponibili, squalificati. In Matematica, uno più uno fan due. La lingua per chi la sappia usare è una risorsa d’inestimabile valore; ma per qualcheduno è un danno…. "Prima di aprire la bocca assicurarsi che sia collegata al cervello". Ed a pagare, è soprattutto la squadra, che viene a trovarsi penalizzata nei momenti di cruciale importanza. Una bella gara, tirata e sofferta, sino al triplice fischio. Esaltante, sul piano agonistico. A tratti veloce, thrilling e mozzafiato. Come nei film di Steven Spielberg, tipo “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo”. Consigliabile ai coronaropatici, solo se neutrali. Il rischio di vedersi saltare il tappo della valvola mitralica, non è affatto calcolato. Le emozioni, le souspences e i brividi, non possono sempre essere metabolizzati con il defibrillatore. E non c’è Betabloccante, Cardiovigor o Simpatol che tenga o le gocce di biancospino. Il trainer Ciccio Errigo, mitico bomber del Soverato Frama, autentico incubo notturno dei Batman più esperti del tempo, costretto a fare di necessità, virtù, ha mandato in campo la formazione migliore; tenendo conto della disponibilità dell’organico a disposizione… "il possibile lo facevamo già, l'impossibile lo stiamo facendo, per i miracoli ci stiamo attrezzando". Le consegne sono state rispettate. Le marcature azzeccate; l’impegno costante.
Una ventata di gioventù, dentro anche spit fire classe 1996, proprio così, che ha dato filo da torcere e messo a dura prova i più esperti ‘motticiani’. Prova ne sia che sino all’80 esimo, il risultato in bianco, lasciava aperta la porta ad entrambe le contendenti. Chi rompe paga ed i cocci sono suoi. Di fatti il patatrac si è materializzato, quando gli avanti del Saline incautamente hanno gettato alle ortiche la palla-goal, per ottenere una prestigiosa vittoria e rinsanguare l’anemica classifica. Il Motta, improvvisamente si è sentito punto da un insetto. Una…” banale puntura di una vespa gli ha provocato uno choc anafilattico, che ha prodotto uno sbandamento pauroso e per un attimo, gli ha fatto perdere conoscenza”. A questo punto mister Mauro Mansueto, come Peter Sellers nel film ‘Stranamore’ indossa i panni di tre personaggi (Capitano Lionel Mandrake / Dottor Stranamore / Presidente Muffley) e riesce a neutralizzare l’ordigno “Fine del mondo”. Tuttavia, a togliere le castagne dal fuoco con la zampa di gatto, ci deve pensare l’aiutante bomber Casale, eroe del giorno, incredibilmente, se non colpevolmente, lasciato solo al centro dell’area di rigore. Visto e considerato che i granatieri abbiano le polveri bagnate. Il tornante di fascia destra, ha tutto il tempo di prendere la mira e con una inzuccata, sorprendere il Tarzan-Salvatore Ritorto, sospeso fra le liane, che già un paio di volte aveva salvato la porta ed il risultato con uscite alla kamikaze, ma non chiamatelo, Giogio Ghezzi. Un black spider, che sa camminare sulla ragnatela, meglio dell’uomoragno. Ma che occhio di ‘gufo reale’, hanno i presidenti e gli allenatori del campionato di Eccellenza e di Promozione? Si può lasciare in seconda categoria, un campione di questa pasta? Poco male: c’è spazio per i carneadi ed i dottori azzeccagarbugli. Un bel matrimonio con…’Sua Eccellenza’, non sarebbe male.
Non c’è nessun ‘Nibbio’ in giro, che possa intimargli…”Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai!”. Eppure, negli spogliatoi il mago della panchina, Ciccio Errigo si era moltiplicato per sette (Brontolo; Cucciolo; Dotto; Eolo; Gongolo; Mammolo; Pisolo) ed aveva elencato ai ragazzi i pericoli, meglio dei sette nani. In particolare, la strega o regina Grimilde; ma non è quella di "C'era una volta Halloween", che interrogava il genio dello specchio ogni mattina. "Specchio, servo delle mie brame, chi è la più bella del reame? Già una volta…sentendosi rispondere, che la donna più bella del regno non fosse più lei, bensì la figliastra Biancaneve la donna, rosa dall'invidia, incaricò il cacciatore di corte di condurre la ragazza nel bosco, ucciderla e portare il suo cuore come prova della sua morte all'interno di uno scrigno; e scoperto l’inganno, decide di occuparsi personalmente della figliastra, con una mela avvelenata…. Ma il Motta di quest’anno, non è disposto a fare da Cenerentola; né a rotolare come fosse una bambola di… Patty Pravo. Fuori di metafora, l’undici di Nino Callea, ha vinto questa gara, oltre che per l’assistenza della dea bendata, che non guasta mai, per l’impegno e la costanza negli allenamenti e per l’umiltà di aver saputo resistere al canto delle sirene dell’arrembaggio furibondo. Primum vivere, deinde philosophari. Come dire, primo, non prenderle, secondo possibilmente ‘darle’. Ma non ha giocato a Tom e Jerry. Il Saline di è difeso coi denti e con le unghie ed è precipitato solo negli scampoli di partita nell’ultra zona cesarini. Una svarione fatale. De Domenico, De Gregorio, Mallimaci, Isaicu e Verduci, galletti di primo canto con artigli, speroni e cresta, avevano la cuccuma in corpo. L’esperto Pellegrino, ha tentato invano di scaraventare un pallone alle spalle del pipelet ospite. Dall’altra parte della sponda, De Stefano, Caracciolo, Ambrogio, Verduci A, Marrara e Verduci G, avevano eretto il muro di berlino, made in Motta e si sono difesi meglio di ‘Zanna Bianca’; memori anche dell’ultima goliardata al ‘Leandro Azzarà’. Due moduli di gioco simili fondati sul 4-4-2 mobile.
Un assalto furioso all’arma bianca, come i pirati di Barbanera (sei pistole infilate nel balteo) nella baia di Maracaibo. Memoria minuitur nisi eam exerceas. E mutuando le parole della canzone del Piave aveva urlato: ” Non passa lo straniero”. Nota curiosa. Gianni Verduci vicepresidente della Provincia ha momentaneamente abbandonato ‘Palazzo Foti’, in Piazza Italia a Reggio, per vedere se il suo rampollo, sia figlio d’arte, carne o pesce. Alla fine del match saluti, baci ed abbracci. Come tra Marco e sua madre a Tucuman nel libro ‘Cuore’ di Edmondo de Amicis. Ma Ciccio Errigo, ha allenato per tre anni dalle parti di Motta san Giovanni. Un arbitro di lusso, cuore di leone, vista di lince, passo di gazzella, per una partita di seconda categoria. Peccato, che non abbia trovato la… ‘corsia preferenziale’. Avrebbe potuto rispondere “Francamente mia cara me ne infischio” come disse Retth Butler (Clark Gable) a Rossella O’Hara (Vivien Leigh), nel film “Via col vento”; ma Antonino Laganà di Taurianova, è un signore. Preferisce rispondere come Giuseppe Garibaldi a Bezzecca :”Obbedisco”, il 9 agosto del 1866. Domenico Salvatore
Il tabellino di Dosa
Saline: Salvatore Ritorto 8, De Domenico 6, De Gregorio 6, Mallimaci 6, Iasicu 6, F. Verduci 6, Misurata, 6, P. Verduci 6, Pellegrino 6,5 Mauro Ritorto 6, Vasta 6
In panchina, Romeo, Maerof, Verderame, Savoca
Sostituzioni,Del Re, Palamara
Presidente, Rosario Fallara s.v.
Allenatore Ciccio Errigo, 6
Motta: De Stefano 7, Caracciolo 7, Ambrogio 7, A. Verduci 7, Marrara 7, G. Verduci 7,5 Casale 10, Triolo 7, Callea 7, Fiumanò 7, Spanò 7
In panchina, Nicolò, C. Calabrò, Palamara, G. Calabrò
Sostituzioni, Bevilacqua, Luvarà, Monorchio
Presidente, Antonino Callea 8,5
Allenatore Mauro Mansueto 8,5
Arbitro, Antonino Laganà di Taurianova,10
Marcatori, 32 s.t. e 97° Casale
Note. Giornata di sole, un centinaio gli spettatori, terreno in ottime condizioni di gioco. Angoli 3-5, falli laterali 14-16, punizioni 15-17
SALINE-MOTTA 0-2, MA I PADRONI DI CASA NON CI STANNO A PERDERE COSÍ. LA SECONDA RETE, SIA PURE A TEMPO SCADUTO, HA LEGITTIMATO IL SUCCESSO OSPITE
Il presidente ospite Antonino Callea, è in brodo di giuggiole per il successo esterno, che rilancia le quotazioni in Borsa della squadra, oramai proiettata, verso l’alta classifica. Gli fa eco mister Mauro Mansueto, che pur visibilmente soddisfatto per aver sbancato il rettangolo del Saline, getta acqua sul fuoco degli entusiasmi. L’entusiasmo va bene; i punti fanno morale e classifica; ma ora, bisogna pensare al big-match con la capolista pianigiana. Un autentico banco di prova per saggiare le velleità del Motta, sostenuto dai suoi campesinos e peones; e dai vip come il vicepresidente della Provincia, Giovanni Verduci, tornato sulle rive del Marosimone, che lo videro protagonista, qualche stagione fa, nelle file della Melitese
Domenico Salvatore
A parte i consolidati legami di altro tipo, che intercorrono fra i due centri. I rapporti insomma sono ottimali; se non idilliaci. Ma in campo, i calciatori danno l’anima per battere i ‘cugini’, senza risparmio di energie. Nel Motta si lamentava qualche assenza degna di rilievo, ma è il Saline a piangere. Non si possono lasciare a casa, giocatori del valore di Barbaro, Romeo, Pina, Alati, Zaccuri, Foti, tanto per. Infortunati, indisponibili, squalificati. In Matematica, uno più uno fan due. La lingua per chi la sappia usare è una risorsa d’inestimabile valore; ma per qualcheduno è un danno…. "Prima di aprire la bocca assicurarsi che sia collegata al cervello". Ed a pagare, è soprattutto la squadra, che viene a trovarsi penalizzata nei momenti di cruciale importanza. Una bella gara, tirata e sofferta, sino al triplice fischio. Esaltante, sul piano agonistico. A tratti veloce, thrilling e mozzafiato. Come nei film di Steven Spielberg, tipo “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo”. Consigliabile ai coronaropatici, solo se neutrali. Il rischio di vedersi saltare il tappo della valvola mitralica, non è affatto calcolato. Le emozioni, le souspences e i brividi, non possono sempre essere metabolizzati con il defibrillatore. E non c’è Betabloccante, Cardiovigor o Simpatol che tenga o le gocce di biancospino. Il trainer Ciccio Errigo, mitico bomber del Soverato Frama, autentico incubo notturno dei Batman più esperti del tempo, costretto a fare di necessità, virtù, ha mandato in campo la formazione migliore; tenendo conto della disponibilità dell’organico a disposizione… "il possibile lo facevamo già, l'impossibile lo stiamo facendo, per i miracoli ci stiamo attrezzando". Le consegne sono state rispettate. Le marcature azzeccate; l’impegno costante.
Una ventata di gioventù, dentro anche spit fire classe 1996, proprio così, che ha dato filo da torcere e messo a dura prova i più esperti ‘motticiani’. Prova ne sia che sino all’80 esimo, il risultato in bianco, lasciava aperta la porta ad entrambe le contendenti. Chi rompe paga ed i cocci sono suoi. Di fatti il patatrac si è materializzato, quando gli avanti del Saline incautamente hanno gettato alle ortiche la palla-goal, per ottenere una prestigiosa vittoria e rinsanguare l’anemica classifica. Il Motta, improvvisamente si è sentito punto da un insetto. Una…” banale puntura di una vespa gli ha provocato uno choc anafilattico, che ha prodotto uno sbandamento pauroso e per un attimo, gli ha fatto perdere conoscenza”. A questo punto mister Mauro Mansueto, come Peter Sellers nel film ‘Stranamore’ indossa i panni di tre personaggi (Capitano Lionel Mandrake / Dottor Stranamore / Presidente Muffley) e riesce a neutralizzare l’ordigno “Fine del mondo”. Tuttavia, a togliere le castagne dal fuoco con la zampa di gatto, ci deve pensare l’aiutante bomber Casale, eroe del giorno, incredibilmente, se non colpevolmente, lasciato solo al centro dell’area di rigore. Visto e considerato che i granatieri abbiano le polveri bagnate. Il tornante di fascia destra, ha tutto il tempo di prendere la mira e con una inzuccata, sorprendere il Tarzan-Salvatore Ritorto, sospeso fra le liane, che già un paio di volte aveva salvato la porta ed il risultato con uscite alla kamikaze, ma non chiamatelo, Giogio Ghezzi. Un black spider, che sa camminare sulla ragnatela, meglio dell’uomoragno. Ma che occhio di ‘gufo reale’, hanno i presidenti e gli allenatori del campionato di Eccellenza e di Promozione? Si può lasciare in seconda categoria, un campione di questa pasta? Poco male: c’è spazio per i carneadi ed i dottori azzeccagarbugli. Un bel matrimonio con…’Sua Eccellenza’, non sarebbe male.
Non c’è nessun ‘Nibbio’ in giro, che possa intimargli…”Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai!”. Eppure, negli spogliatoi il mago della panchina, Ciccio Errigo si era moltiplicato per sette (Brontolo; Cucciolo; Dotto; Eolo; Gongolo; Mammolo; Pisolo) ed aveva elencato ai ragazzi i pericoli, meglio dei sette nani. In particolare, la strega o regina Grimilde; ma non è quella di "C'era una volta Halloween", che interrogava il genio dello specchio ogni mattina. "Specchio, servo delle mie brame, chi è la più bella del reame? Già una volta…sentendosi rispondere, che la donna più bella del regno non fosse più lei, bensì la figliastra Biancaneve la donna, rosa dall'invidia, incaricò il cacciatore di corte di condurre la ragazza nel bosco, ucciderla e portare il suo cuore come prova della sua morte all'interno di uno scrigno; e scoperto l’inganno, decide di occuparsi personalmente della figliastra, con una mela avvelenata…. Ma il Motta di quest’anno, non è disposto a fare da Cenerentola; né a rotolare come fosse una bambola di… Patty Pravo. Fuori di metafora, l’undici di Nino Callea, ha vinto questa gara, oltre che per l’assistenza della dea bendata, che non guasta mai, per l’impegno e la costanza negli allenamenti e per l’umiltà di aver saputo resistere al canto delle sirene dell’arrembaggio furibondo. Primum vivere, deinde philosophari. Come dire, primo, non prenderle, secondo possibilmente ‘darle’. Ma non ha giocato a Tom e Jerry. Il Saline di è difeso coi denti e con le unghie ed è precipitato solo negli scampoli di partita nell’ultra zona cesarini. Una svarione fatale. De Domenico, De Gregorio, Mallimaci, Isaicu e Verduci, galletti di primo canto con artigli, speroni e cresta, avevano la cuccuma in corpo. L’esperto Pellegrino, ha tentato invano di scaraventare un pallone alle spalle del pipelet ospite. Dall’altra parte della sponda, De Stefano, Caracciolo, Ambrogio, Verduci A, Marrara e Verduci G, avevano eretto il muro di berlino, made in Motta e si sono difesi meglio di ‘Zanna Bianca’; memori anche dell’ultima goliardata al ‘Leandro Azzarà’. Due moduli di gioco simili fondati sul 4-4-2 mobile.
Un assalto furioso all’arma bianca, come i pirati di Barbanera (sei pistole infilate nel balteo) nella baia di Maracaibo. Memoria minuitur nisi eam exerceas. E mutuando le parole della canzone del Piave aveva urlato: ” Non passa lo straniero”. Nota curiosa. Gianni Verduci vicepresidente della Provincia ha momentaneamente abbandonato ‘Palazzo Foti’, in Piazza Italia a Reggio, per vedere se il suo rampollo, sia figlio d’arte, carne o pesce. Alla fine del match saluti, baci ed abbracci. Come tra Marco e sua madre a Tucuman nel libro ‘Cuore’ di Edmondo de Amicis. Ma Ciccio Errigo, ha allenato per tre anni dalle parti di Motta san Giovanni. Un arbitro di lusso, cuore di leone, vista di lince, passo di gazzella, per una partita di seconda categoria. Peccato, che non abbia trovato la… ‘corsia preferenziale’. Avrebbe potuto rispondere “Francamente mia cara me ne infischio” come disse Retth Butler (Clark Gable) a Rossella O’Hara (Vivien Leigh), nel film “Via col vento”; ma Antonino Laganà di Taurianova, è un signore. Preferisce rispondere come Giuseppe Garibaldi a Bezzecca :”Obbedisco”, il 9 agosto del 1866. Domenico Salvatore
Il tabellino di Dosa
Saline: Salvatore Ritorto 8, De Domenico 6, De Gregorio 6, Mallimaci 6, Iasicu 6, F. Verduci 6, Misurata, 6, P. Verduci 6, Pellegrino 6,5 Mauro Ritorto 6, Vasta 6
In panchina, Romeo, Maerof, Verderame, Savoca
Sostituzioni,Del Re, Palamara
Presidente, Rosario Fallara s.v.
Allenatore Ciccio Errigo, 6
Motta: De Stefano 7, Caracciolo 7, Ambrogio 7, A. Verduci 7, Marrara 7, G. Verduci 7,5 Casale 10, Triolo 7, Callea 7, Fiumanò 7, Spanò 7
In panchina, Nicolò, C. Calabrò, Palamara, G. Calabrò
Sostituzioni, Bevilacqua, Luvarà, Monorchio
Presidente, Antonino Callea 8,5
Allenatore Mauro Mansueto 8,5
Arbitro, Antonino Laganà di Taurianova,10
Marcatori, 32 s.t. e 97° Casale
Note. Giornata di sole, un centinaio gli spettatori, terreno in ottime condizioni di gioco. Angoli 3-5, falli laterali 14-16, punizioni 15-17
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