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Roccaforte del Greco la scomparsa di Annunziato Palamara

Zio del giornalista Luigi (fratello della buon’anima del papà Giuseppe), aveva novant’anni
ROCCAFORTE IN LUTTO PER LA MORTE DEL PENSIONATO ANNUNZIATO PALAMARA
Domenico Salvatore

ROCCAFORTE DEL GRECO 08 marzo 2015 (Reggio Calabria)-Una bella età; ma con maggiore fortuna, (ed il senno del ‘poi’) avrebbe potuto ‘toccare’ il traguardo dei cento anni. La scomparsa di un cittadino, in un paese di poche anime, siamo nell’isola grecanica, si sente e pesa. Luigi ‘avverte’ il distacco in tutta la profondità spirituale, perché comunque l’ineluttabile, lo fa precipitare nel passato. Ricorda con affetto, le premure e le attenzioni dello zio. Rivede il passato del paese grecanico. Quegli usi, costumi e tradizioni di una volta. I luoghi della memoria. I personaggi che lo popolavano; molti dei quali sono tornati al ‘Padre’già da tempo. Le festività, il suono delle campane, gli odori ed i sapori d’un tempo, il pane caldo del forno della nonna,  le ‘angute’, le zippolate, le processioni, le partite di calcio, i comizi elettorali, le castagnate, la neve, il Natale.

Sono personaggi tutti d’un pezzo. Di sani principi morali ed ideali; che mettevano la sacralità della famiglia prima di ogni cosa. Non ci sono più quelle ‘bizzolate’ sino a tarda notte, il chiacchiericcio, la tarantella, Gianni Morandi, Rita Pavone, Mino Reitano, Otello Profazio, Mina, Claudio Villa, Massimo Ranieri, Milva, Iva Zanicchi, Bobby Solo. Quei padri che sapevano educare con lo sguardo, senza usare ‘a currìa’ e la ‘mashjate’; che davano sicurezza fisica, economica e spirituale. Per un istante, Luigi si lascia abbindolare dall’angoscia; soggiogare dallo stress e dal dolore; sottomettere dalle emozioni. Quanti ricordi, memorie, reminiscenze, souvenir. Con Annunziato Palamara, se ne va un pezzo di storia del paese ellenofono.  

L’amarezza e la sofferenza sono dipinte sul volto di Luigi. Le stesse, che fecero scrivere al leggendario Giuseppe Ungaretti, i celeberrimi versi di ‘San Marino del Carso’…”Di queste case/ non è rimasto/che qualche/brandello di muro/Di tanti/che mi corrispondevano/non è rimasto/neppure tanto/ Ma nel cuore/nessuna croce manca/È il mio cuore/ il paese più straziato/”…. Nelle parole dei celebranti…”In Paradiso ti accompagnino gli angeli,/al tuo arrivo ti accolgano i martiri,/ e ti conducano nella Santa Gerusalemme./ti accolga il coro degli angeli,/e con Lazzaro povero in terra/tu possa godere il riposo eterno nel cielo./Io sono la risurrezione e la vita./Chi crede in me anche se muore vivrà;/e chiunque vive e crede in me,/non morrà in eterno./Apritemi le porte della giustizia:/entrerò e renderò grazie al Signore./Questa è la porta del Signore:/per essa entrano i giusti./Celebrate il Signore, perché è buono;/perché eterna è la sua misericordia./”. Poi la salma prenderà la via della cappella di famiglia, che custodirà i resti mortali. Domenico Salvatore   

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