2 novembre/Sindacato Libero Scrittori/Cosenza- Beatrice, Laura e Fiammetta non sono soltanto le tre donne che segnano Dante Petrarca e Boccaccio ma costituiscono tre personaggi che hanno caratterizzato e caratterizzano una visione della femminilità. Un tema che sarà affrontato, questa sera a Cosenza, da Pierfranco Bruni nel corso del suo intervento dedicato alla letteratura italiana che non conosce "spaccature" di epoche. "La femminilità in letteratura come nella vita, ha dichiarato in anteprima Pierfranco Bruni, è la costante dei linguaggi. Tenerezza ed eros, sensualità e dolcezza costituiscono i tasselli sui quali si "istituzionalizza" il legame vero tra amore e vita, ma anche tra eros e thanatos. Non so, per uno scrittore vero, dove possa finire e cominciare il limite tra la esistenza e la letteratura". Per l'occasione Bruni parlerà di tre scrittori e poeti, ovvero: "Dante nel viaggio di Alberto Bevilacqua di Cesare Pavese e di me stesso". Una provocazione? "Ma no, Dante è sempre provvisorio nel finito, ancora Bruni, perché ha recuperato la cultura islamica e ha tratteggiato l'Occidente. Quindi è infinito se pur provvisorio nella vita non della letteratura ma delle vite della letteratura. Ecco perché parto da Beatrice per arrivare alla Leuco' di Pavese. La provvisorietà di lega al divino".
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