Carabiniere ucciso, carabiniere che uccide. Poliziotto ucciso, poliziotto che uccide. La cronaca è piena di queste tragedie. Giovinezze negate. Vite distrutte. Destini crudeli. La morte di Davide Bifolco, di soli 17 anni; vittima innocente. Sarebbe stato sufficiente fermarsi e farsi controllare…per essere ancora vivo; ma non c’azzecca l’errato senso della legalità.” Davide non si è fermato all'alt dei militari "perché guidava uno scooter non suo, non era assicurato e non aveva il patentino", racconta il fratello di Davide, Tommaso. "La mia famiglia non aveva soldi per comprare un motorino a Davide - aggiunge - Forse si è spaventato, forse voleva evitare il sequestro del mezzo e per questo non si è fermato davanti alle forze dell'ordine".
CHI SBAGLIA PAGHI, MA NON SERVE A NIENTE, DARE LA CROCE ADDOSSO AGLI AMICI CARABINIERI. ANZI, È CONTROPRODUCENTE
Domenico Salvatore
Un’altra tragedia, ancora a Napoli. Una pallottola vagante se non involontaria, esplosa da un militare, ha colpito a morte, un giovane che non si era fermato al posto di blocco. Comunque, saranno le Commissioni, a chiarire l’esatta dinamica dei fatti ed a stabilire le responsabilità. La comunicazione, nei giorni scorsi ha criticato gli stipendi da fame delle forze di polizia. Per la ridicola cifra di 1400 euri al mese, carabinieri, poliziotti, finanzieri ecc. rischiano di uccidere, ma anche di essere uccisi. Basta sfogliare le cronache…Il 27 aprile del 2013, durante una rapina a una gioielleria di Maddaloni (Caserta), viene ucciso a colpi di pistola, l'appuntato Tiziano Della Ratta. Un poliziotto, Filippo Raciti viene ucciso a Catania, il 2 febbraio 2007; l’Ispettore capo della Polizia di Stato, è morto in servizio durante gli incidenti scatenati da una frangia di ultras catanesi contro la Polizia intervenuta per sedare i disordini alla fine del derby siciliano di calcio Catania-Palermo. Il 30 giugno 2012, è stato rinvenuto cadavere, il corpo di un militare della Guardia di Finanza, l'appuntato Fabrizio Ferrara, 39enne di Benevento, ucciso a colpi di pistola, nei pressi della caserma del reparto territoriale delle Fiamme Gialle di Aversa, nel casertano. Il 7 agosto 1992, veniva ucciso da un commando della camorra, l’gente della Polizia Penitenziaria, Michele Gaglione. Sono le due facce della stessa medaglia. Martina Fiore, commentando il romanzo di Fedor Dostoevskij (www.criticaletteraria.org) afferma che…è un invito a misurarsi con le proprie paure, i propri errori, con la società, la legge, il mondo, perché si pone nei termini polivalenti del romanzo psicologico e introspettivo, del giallo, della storia d'amore, dell'individualismo, dell'egoismo, della fede cristiana e di tutto quanto possa contribuire a far comprendere al lettore che la colpevolezza e l'errore appartengono all'animo umano, tanto quanto ad esso appartengono l'intelligenza, il sentimento, la capacità di imparare, di chiedere scusa, di perdonare e di redimersi anche a costo di perdere quella che tutti chiamiamo vita.
La notizia dell’Ansa…”Notte di caos e rivolta contro le forze dell'ordine nel quartiere Traiano di Napoli dove un ragazzo di 17 anni, Davide Bifolco, è stato ucciso da un carabiniere Secondo la ricostruzione dell'Arma, il militare ha sparato in maniera accidentale un colpo con la pistola di ordinanza. La ricostruzione dei carabinieri. In tre sullo stesso scooter, senza casco, tra viale Traiano e via Cinthia, a Napoli. Uno di loro viene riconosciuto come chi aveva violato i domiciliari dal febbraio 2014, l'accusa era di reati contro il patrimonio. Viene intimato l'alt, i tre non si fermano. Inizia l'inseguimento, durante il quale parte un colpo in maniera accidentale dalla pistola d'ordinanza di un carabinieri che colpisce, a morte, Davide Bifolco. La dinamica dell'accaduto, per i Carabinieri, è questa. Il primo ad essere riconosciuto dai militari è stato un 23enne delle zona irreperibile da febbraio 2014; gli doveva essere notificato un aggravamento dei domiciliari. Durante l'inseguimento, i tre hanno ad un certo punto rallentato la marcia e sono stati urtati dall'auto dei militari. Sono caduti a terra. Uno di loro, il 23enne è fuggito a piedi. Sono stati, invece, bloccati gli altri due che erano sul mezzo: Davide e Salvatore Triunfo, 18 anni, quest'ultimo con precedenti per furto e danneggiamento. Dopo il ferimento, Davide è stato soccorso e trasportato all'ospedale San Paolo ma non c'è stato nulla da fare.
Dopo la morte di Davide, nel quartiere è scoppiata una durissima protesta con lancio di oggetti e sassi contro le forze dell'ordine: danneggiate sei auto dei carabinieri e due della polizia; due militari sono rimasti leggermente contusi. Sul posto, a circa venti metri dal luogo dell'incidente, è stata anche ritrovata una pistola scenica che non si sa se abbia relazione o meno con quanto accaduto."E' stato un omicidio, non s'inventassero scuse. E' stato un omicidio". Lo dice, tra le lacrime nel rione Traiano, Tommaso Bifolco, fratello di Davide, il ragazzo di 17 anni ucciso da un Carabiniere durante un inseguimento la scorsa notte a Napoli. "Non è caduto durante l'inseguimento - aggiunge - è stato speronato e ucciso". Davide non si è fermato all'alt dei militari "perché guidava uno scooter non suo, non era assicurato e non aveva il patentino", racconta il fratello di Davide, Tommaso. "La mia famiglia non aveva soldi per comprare un motorino a Davide - aggiunge - Forse si è spaventato, forse voleva evitare il sequestro del mezzo e per questo non si è fermato davanti alle forze dell'ordine".La mamma: "Hanno ammazzato un bambino" - "Quando gli ha sparato non l'ha visto in faccia? Quel carabiniere non ha visto che Davide era un bambino?". La signora Flora non fa che piangere. Racconta gli ultimi istanti di vita del figlio Davide Bifolco, che la notte scorsa è stato ucciso da un carabiniere nel corso di un inseguimento. "Ieri sera è venuto da me, aveva freddo e mi ha chiesto un cappellino - racconta Flora - mi ha detto: 'Mamma, faccio l'ultimo giro col motorino e torno a casa'. Poi, mi sono venuti a chiamare, volevano i documenti. Sono scesa in strada e ho visto Davide a terra. Ho cercato di muoverlo, l'ho preso per il braccio, ma non si muoveva più. Era già morto". "Ora, se ha il coraggio, quel carabiniere deve uccidere anche me, perché mi ha ucciso mio figlio" aggiunge la mamma di Davide. Rabbia tra amici e parenti: "Era un ragazzo d'oro" - C'è rabbia, tanta, al rione Traiano, a Napoli. E c'è anche tanto dolore per la morte di Davide Bifolco, il ragazzo di 17 anni ucciso da un Carabiniere la scorsa notte a Napoli. Davanti alla casa del fratello di Davide, al rione Traiano, ci sono ora alcune decine di persone, amici e abitanti del quartiere. "Stanotte eravamo a centinaia contro i Carabinieri che hanno ucciso Davide - racconta la signora Annalisa - c'erano anche i nostri figli, perché quello che è successo è una vergogna. Loro ci dovrebbero difendere e invece hanno ucciso un ragazzino innocente. Qui, al rione Traiano, i Carabinieri non li vogliamo più".Fratello: "Ammanettato dopo colpo di pistola" -"Mio fratello è stato colpito al cuore. E dopo, quando lui era a terra, i carabinieri hanno anche avuto il coraggio di ammanettarlo e di mettergli la testa nella terra. Aveva la polvere in bocca, mio fratello". Parla con rabbia Tommaso Bifolco, fratello di Davide, ucciso a 17 anni (li avrebbe compiuti il 29 settembre prossimo) da un carabiniere nel corso di un inseguimento la scorsa notte a Napoli. "Io mi vergogno di essere un italiano. Ora lo Stato, chi ci chiederà scusa per quello che è successo? - dice Tommaso - Mio fratello era un ragazzo d'oro, mai droga, mai rapine, mai nulla. Non voleva proseguire gli studi e io lo stavo convincendo a fare il mio stesso lavoro, l'ascensorista. Stava facendo solo un giro nel quartiere con il suo motorino, e per questo a Napoli si deve essere uccisi? Qui di morti ne vediamo tanti ma stanotte un intero rione è sceso in strada e sapete perchè?
Perchè non è stato ucciso un camorrista ma un ragazzo innocente". Amico, ero accanto a lui, l'ho visto morire - Enrico ha ancora lo sguardo spaventato. Ripete, quasi a memoria, quel che ha vissuto stanotte. Era a bordo di uno scooter insieme ad un amico, accanto a Davide Bifolco, il ragazzo di 17 anni ucciso da un carabiniere nel corso di un inseguimento la scorsa notte a Napoli. "Stavamo percorrendo un viale quando ad un certo punto una macchina dei Carabinieri è andata contro lo scooter di Davide. E' iniziato l'inseguimento, è stata puntata la pistola e Davide è stato ucciso - dice ancora - l'hanno ammanettato come il peggior dei criminali, nonostante fosse già stato colpito". "Davide era un bravissimo ragazzo - aggiunge Enrico - per me era un fratello. Giocavamo a calcio, scherzavamo tra di noi. Non eravamo delinquenti, stavamo soltanto facendo un ultimo giro prima di tornare a casa".
De Magistris: "Profondo dolore, morte tragica" - ''Esprimo profondo dolore per la tragica morte di Davide Bifolco, un ragazzo di appena 17 anni''. Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, interpellato dall'ANSA sulla morte del giovane raggiunto da un colpo di pistola esploso da un carabiniere la scorsa notte al Rione Traiano. ''Il pensiero - ha proseguito de Magistris - è adesso rivolto alla sua famiglia, scossa da questo drammatico lutto, che ferisce anche tutta la nostra città e le istituzioni''. De Magistris ha auspicato che ''già dalle prossime ore, ci possa essere un quadro più chiaro circa la dinamica dei fatti''.
Un mondo, dominato dal Male; fagocitato dall’egoismo, individualismo e solismo; bollato dal defunto Pontefice Karol Wojtyla con il celeberrimo anatema della Valle dei Templi ad Agrigento. E’ il 9 maggio 1993. Il Papa ha appena terminato di celebrare la Messa ed è il momento della benedizione finale. “Che sia concordia! Dio ha detto una volta: non uccidere! Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione… mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio! Questo popolo, popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte! Nel nome di questo Cristo crocifisso e risorto ,di questo Cristo che è vita, via, verità e vita. Lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta, un giorno, verrà il giudizio di Dio!”. La parola “perdono” è diventata un optional. Al contrario di quello che prescrive la Sacra Bibbia… Dal Vangelo di Matteo (18,21-35) - In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette. A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».
Non sappiamo come siano andati i fatti, se non per sentito dire. Riteniamo, che tutti possiamo sbagliare. Chi interpreta il Codice della Strada in maniera inesatta; non diciamo, la legalità a suo uso e consumo, se non immagine e somiglianza; e chi spara in maniera frettolosa, sproporzionata, non appropriata. Gli uni e gli altri spinti dallo stress, dall’ansia, dalle emozioni. Non sparate sui carabinieri, vero e proprio baluardo contro la criminalità organizzata e comune, tutori dell’ordine pubblico e della sicurezza; il corpo ha essenzialmemte una duplice funziome: quella di forza armata e quella di corpo di pubblica sicurezza. Per le due funzioni dipende, rispettivamente, dal Capo di stato maggiore della difesa e dal Ministero degli interni. È quindi una forza militare di polizia (gendarmeria) in servizio permanente di pubblica sicurezza, dipendente dal comandante generale dal capo di stato maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia a ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati numerosi compiti. Non ‘sparate’ sui Carabinieri, sono amici veri del cittadino contro la barbarie, l’illegalità, il disordine pubblico, l’insicurezza nelle strade, la lotta alla mafia, la protezione delle istituzioni. Sicurezza in materia di sanità, igiene e alimenti: il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute svolge una attività di prevenzione e contrasto degli illeciti in materia di sanità, igiene e sofisticazioni alimentari. Sicurezza nel settore agroalimentare: il Comando carabinieri politiche agricole e alimentari è principalmente impegnato nell'attività di contrasto alle frodi nel settore agroalimentare. Sicurezza in materia ambientale: il Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente è impegnato nell'attività di controllo dei rifiuti nonché degli di controllo e prevenzioni delle violazioni connesse con le attività produttive. Inoltre il Comando prevede alla tutela delle acque e del suolo dall'inquinamento nelle aree. Sicurezza nella circolazione dell'euro e degli altri mezzi di pagamento: il Comando carabinieri antifalsificazione monetaria opera per la repressione del falso nummario. Tutela del patrimonio culturale: il Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale svolge un ruolo prioritario nelle funzioni di sicurezza che attengono alla salvaguardia del patrimonio archeologico, artistico e storico nazionale. Tutela del lavoro: il Comando carabinieri per la tutela del lavoro svolge il compito di tutelare del lavoro in tutte le sue forme, reprimendo gli abusi e contrastando il lavoro irregolare; ferme restando le competenze della Guardia di finanza e del CFS.
Domenico Salvatore
CHI SBAGLIA PAGHI, MA NON SERVE A NIENTE, DARE LA CROCE ADDOSSO AGLI AMICI CARABINIERI. ANZI, È CONTROPRODUCENTE
Domenico Salvatore
Un’altra tragedia, ancora a Napoli. Una pallottola vagante se non involontaria, esplosa da un militare, ha colpito a morte, un giovane che non si era fermato al posto di blocco. Comunque, saranno le Commissioni, a chiarire l’esatta dinamica dei fatti ed a stabilire le responsabilità. La comunicazione, nei giorni scorsi ha criticato gli stipendi da fame delle forze di polizia. Per la ridicola cifra di 1400 euri al mese, carabinieri, poliziotti, finanzieri ecc. rischiano di uccidere, ma anche di essere uccisi. Basta sfogliare le cronache…Il 27 aprile del 2013, durante una rapina a una gioielleria di Maddaloni (Caserta), viene ucciso a colpi di pistola, l'appuntato Tiziano Della Ratta. Un poliziotto, Filippo Raciti viene ucciso a Catania, il 2 febbraio 2007; l’Ispettore capo della Polizia di Stato, è morto in servizio durante gli incidenti scatenati da una frangia di ultras catanesi contro la Polizia intervenuta per sedare i disordini alla fine del derby siciliano di calcio Catania-Palermo. Il 30 giugno 2012, è stato rinvenuto cadavere, il corpo di un militare della Guardia di Finanza, l'appuntato Fabrizio Ferrara, 39enne di Benevento, ucciso a colpi di pistola, nei pressi della caserma del reparto territoriale delle Fiamme Gialle di Aversa, nel casertano. Il 7 agosto 1992, veniva ucciso da un commando della camorra, l’gente della Polizia Penitenziaria, Michele Gaglione. Sono le due facce della stessa medaglia. Martina Fiore, commentando il romanzo di Fedor Dostoevskij (www.criticaletteraria.org) afferma che…è un invito a misurarsi con le proprie paure, i propri errori, con la società, la legge, il mondo, perché si pone nei termini polivalenti del romanzo psicologico e introspettivo, del giallo, della storia d'amore, dell'individualismo, dell'egoismo, della fede cristiana e di tutto quanto possa contribuire a far comprendere al lettore che la colpevolezza e l'errore appartengono all'animo umano, tanto quanto ad esso appartengono l'intelligenza, il sentimento, la capacità di imparare, di chiedere scusa, di perdonare e di redimersi anche a costo di perdere quella che tutti chiamiamo vita.
La notizia dell’Ansa…”Notte di caos e rivolta contro le forze dell'ordine nel quartiere Traiano di Napoli dove un ragazzo di 17 anni, Davide Bifolco, è stato ucciso da un carabiniere Secondo la ricostruzione dell'Arma, il militare ha sparato in maniera accidentale un colpo con la pistola di ordinanza. La ricostruzione dei carabinieri. In tre sullo stesso scooter, senza casco, tra viale Traiano e via Cinthia, a Napoli. Uno di loro viene riconosciuto come chi aveva violato i domiciliari dal febbraio 2014, l'accusa era di reati contro il patrimonio. Viene intimato l'alt, i tre non si fermano. Inizia l'inseguimento, durante il quale parte un colpo in maniera accidentale dalla pistola d'ordinanza di un carabinieri che colpisce, a morte, Davide Bifolco. La dinamica dell'accaduto, per i Carabinieri, è questa. Il primo ad essere riconosciuto dai militari è stato un 23enne delle zona irreperibile da febbraio 2014; gli doveva essere notificato un aggravamento dei domiciliari. Durante l'inseguimento, i tre hanno ad un certo punto rallentato la marcia e sono stati urtati dall'auto dei militari. Sono caduti a terra. Uno di loro, il 23enne è fuggito a piedi. Sono stati, invece, bloccati gli altri due che erano sul mezzo: Davide e Salvatore Triunfo, 18 anni, quest'ultimo con precedenti per furto e danneggiamento. Dopo il ferimento, Davide è stato soccorso e trasportato all'ospedale San Paolo ma non c'è stato nulla da fare.
Dopo la morte di Davide, nel quartiere è scoppiata una durissima protesta con lancio di oggetti e sassi contro le forze dell'ordine: danneggiate sei auto dei carabinieri e due della polizia; due militari sono rimasti leggermente contusi. Sul posto, a circa venti metri dal luogo dell'incidente, è stata anche ritrovata una pistola scenica che non si sa se abbia relazione o meno con quanto accaduto."E' stato un omicidio, non s'inventassero scuse. E' stato un omicidio". Lo dice, tra le lacrime nel rione Traiano, Tommaso Bifolco, fratello di Davide, il ragazzo di 17 anni ucciso da un Carabiniere durante un inseguimento la scorsa notte a Napoli. "Non è caduto durante l'inseguimento - aggiunge - è stato speronato e ucciso". Davide non si è fermato all'alt dei militari "perché guidava uno scooter non suo, non era assicurato e non aveva il patentino", racconta il fratello di Davide, Tommaso. "La mia famiglia non aveva soldi per comprare un motorino a Davide - aggiunge - Forse si è spaventato, forse voleva evitare il sequestro del mezzo e per questo non si è fermato davanti alle forze dell'ordine".La mamma: "Hanno ammazzato un bambino" - "Quando gli ha sparato non l'ha visto in faccia? Quel carabiniere non ha visto che Davide era un bambino?". La signora Flora non fa che piangere. Racconta gli ultimi istanti di vita del figlio Davide Bifolco, che la notte scorsa è stato ucciso da un carabiniere nel corso di un inseguimento. "Ieri sera è venuto da me, aveva freddo e mi ha chiesto un cappellino - racconta Flora - mi ha detto: 'Mamma, faccio l'ultimo giro col motorino e torno a casa'. Poi, mi sono venuti a chiamare, volevano i documenti. Sono scesa in strada e ho visto Davide a terra. Ho cercato di muoverlo, l'ho preso per il braccio, ma non si muoveva più. Era già morto". "Ora, se ha il coraggio, quel carabiniere deve uccidere anche me, perché mi ha ucciso mio figlio" aggiunge la mamma di Davide. Rabbia tra amici e parenti: "Era un ragazzo d'oro" - C'è rabbia, tanta, al rione Traiano, a Napoli. E c'è anche tanto dolore per la morte di Davide Bifolco, il ragazzo di 17 anni ucciso da un Carabiniere la scorsa notte a Napoli. Davanti alla casa del fratello di Davide, al rione Traiano, ci sono ora alcune decine di persone, amici e abitanti del quartiere. "Stanotte eravamo a centinaia contro i Carabinieri che hanno ucciso Davide - racconta la signora Annalisa - c'erano anche i nostri figli, perché quello che è successo è una vergogna. Loro ci dovrebbero difendere e invece hanno ucciso un ragazzino innocente. Qui, al rione Traiano, i Carabinieri non li vogliamo più".Fratello: "Ammanettato dopo colpo di pistola" -"Mio fratello è stato colpito al cuore. E dopo, quando lui era a terra, i carabinieri hanno anche avuto il coraggio di ammanettarlo e di mettergli la testa nella terra. Aveva la polvere in bocca, mio fratello". Parla con rabbia Tommaso Bifolco, fratello di Davide, ucciso a 17 anni (li avrebbe compiuti il 29 settembre prossimo) da un carabiniere nel corso di un inseguimento la scorsa notte a Napoli. "Io mi vergogno di essere un italiano. Ora lo Stato, chi ci chiederà scusa per quello che è successo? - dice Tommaso - Mio fratello era un ragazzo d'oro, mai droga, mai rapine, mai nulla. Non voleva proseguire gli studi e io lo stavo convincendo a fare il mio stesso lavoro, l'ascensorista. Stava facendo solo un giro nel quartiere con il suo motorino, e per questo a Napoli si deve essere uccisi? Qui di morti ne vediamo tanti ma stanotte un intero rione è sceso in strada e sapete perchè?
Perchè non è stato ucciso un camorrista ma un ragazzo innocente". Amico, ero accanto a lui, l'ho visto morire - Enrico ha ancora lo sguardo spaventato. Ripete, quasi a memoria, quel che ha vissuto stanotte. Era a bordo di uno scooter insieme ad un amico, accanto a Davide Bifolco, il ragazzo di 17 anni ucciso da un carabiniere nel corso di un inseguimento la scorsa notte a Napoli. "Stavamo percorrendo un viale quando ad un certo punto una macchina dei Carabinieri è andata contro lo scooter di Davide. E' iniziato l'inseguimento, è stata puntata la pistola e Davide è stato ucciso - dice ancora - l'hanno ammanettato come il peggior dei criminali, nonostante fosse già stato colpito". "Davide era un bravissimo ragazzo - aggiunge Enrico - per me era un fratello. Giocavamo a calcio, scherzavamo tra di noi. Non eravamo delinquenti, stavamo soltanto facendo un ultimo giro prima di tornare a casa".
De Magistris: "Profondo dolore, morte tragica" - ''Esprimo profondo dolore per la tragica morte di Davide Bifolco, un ragazzo di appena 17 anni''. Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, interpellato dall'ANSA sulla morte del giovane raggiunto da un colpo di pistola esploso da un carabiniere la scorsa notte al Rione Traiano. ''Il pensiero - ha proseguito de Magistris - è adesso rivolto alla sua famiglia, scossa da questo drammatico lutto, che ferisce anche tutta la nostra città e le istituzioni''. De Magistris ha auspicato che ''già dalle prossime ore, ci possa essere un quadro più chiaro circa la dinamica dei fatti''.
Un mondo, dominato dal Male; fagocitato dall’egoismo, individualismo e solismo; bollato dal defunto Pontefice Karol Wojtyla con il celeberrimo anatema della Valle dei Templi ad Agrigento. E’ il 9 maggio 1993. Il Papa ha appena terminato di celebrare la Messa ed è il momento della benedizione finale. “Che sia concordia! Dio ha detto una volta: non uccidere! Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione… mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio! Questo popolo, popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte! Nel nome di questo Cristo crocifisso e risorto ,di questo Cristo che è vita, via, verità e vita. Lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta, un giorno, verrà il giudizio di Dio!”. La parola “perdono” è diventata un optional. Al contrario di quello che prescrive la Sacra Bibbia… Dal Vangelo di Matteo (18,21-35) - In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette. A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».
Non sappiamo come siano andati i fatti, se non per sentito dire. Riteniamo, che tutti possiamo sbagliare. Chi interpreta il Codice della Strada in maniera inesatta; non diciamo, la legalità a suo uso e consumo, se non immagine e somiglianza; e chi spara in maniera frettolosa, sproporzionata, non appropriata. Gli uni e gli altri spinti dallo stress, dall’ansia, dalle emozioni. Non sparate sui carabinieri, vero e proprio baluardo contro la criminalità organizzata e comune, tutori dell’ordine pubblico e della sicurezza; il corpo ha essenzialmemte una duplice funziome: quella di forza armata e quella di corpo di pubblica sicurezza. Per le due funzioni dipende, rispettivamente, dal Capo di stato maggiore della difesa e dal Ministero degli interni. È quindi una forza militare di polizia (gendarmeria) in servizio permanente di pubblica sicurezza, dipendente dal comandante generale dal capo di stato maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia a ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati numerosi compiti. Non ‘sparate’ sui Carabinieri, sono amici veri del cittadino contro la barbarie, l’illegalità, il disordine pubblico, l’insicurezza nelle strade, la lotta alla mafia, la protezione delle istituzioni. Sicurezza in materia di sanità, igiene e alimenti: il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute svolge una attività di prevenzione e contrasto degli illeciti in materia di sanità, igiene e sofisticazioni alimentari. Sicurezza nel settore agroalimentare: il Comando carabinieri politiche agricole e alimentari è principalmente impegnato nell'attività di contrasto alle frodi nel settore agroalimentare. Sicurezza in materia ambientale: il Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente è impegnato nell'attività di controllo dei rifiuti nonché degli di controllo e prevenzioni delle violazioni connesse con le attività produttive. Inoltre il Comando prevede alla tutela delle acque e del suolo dall'inquinamento nelle aree. Sicurezza nella circolazione dell'euro e degli altri mezzi di pagamento: il Comando carabinieri antifalsificazione monetaria opera per la repressione del falso nummario. Tutela del patrimonio culturale: il Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale svolge un ruolo prioritario nelle funzioni di sicurezza che attengono alla salvaguardia del patrimonio archeologico, artistico e storico nazionale. Tutela del lavoro: il Comando carabinieri per la tutela del lavoro svolge il compito di tutelare del lavoro in tutte le sue forme, reprimendo gli abusi e contrastando il lavoro irregolare; ferme restando le competenze della Guardia di finanza e del CFS.
Domenico Salvatore
4 Commenti
Porci di merda.....e smettila di definire sti porci amici della gente e ora di smetterla ,sono di criminali servi di una dittatura
RispondiEliminaPorci criminali nazisti e quedto parla di amici della gente ,.JAJAJA RIDICOLO
RispondiEliminaDomenico Salvatore ma hai un fratello carabiniere?da come scrivi sei un super tifoso di quei porci criminali che dall arrivo dei piemontesi hanno invaso decapitato stuprato deportato la gente del sud e in seguito strage di portella della della ginestra e via dicendo tutte le gran porkate kriminali di questo paese ..e non...e tu scrivi amici della gente??????ma cosa stai scrivendo,,ma a chi vuoi convincere???secondo me hai paura di scrivere le cose vere ,,e scrivi falsita per compiacere i porci servi di questa ditttura..bravo continua a fare il lekkino sei un grande
RispondiEliminaNon so chi sono i criminali pero mi domando, questo ragazzo che e` stato ucciso non era insieme ad altre due persone su uno scooter e almeno una di loro (o forse tutti e due) erano pregiudicati e hanno sfidato i carabinieri scappando? E allora chi e` il criminale il carabiniere che cerca ristabilire l'ordine e la legalita` o quelli che vanno in giro con i pregiudicati e commettono reati? Mi domando se uno di questi che ha commentato insultando i carabinieri avrebbe fatto la stessa cosa se, nello scappare con lo scooter, questi ragazzi avessero investito e ucciso uno dei loro figli.
RispondiElimina