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Il Tar ha deciso: la Stasi deve indire le elezioni entro 10 giorni

Accolto il ricorso di movimenti, associazioni e cittadini. Entro dieci giorni la data. L'avvocato Francesco Pitaro: restituito il diritto di voto ai calabresi

Giovedì 04 Settembre 2014 - Il Tar ordina alla vice presidente della Regione di indire le elezioni

Il Tribunale Amministrativo regionale per la Calabria ha accolto l'istanza del Movimento Difesa del cittadino, e di una serie di cittadini contro la Regione Calabria per l'accertamento dell'inadempimento all'obbligo di indizione delle elezioni regionali per il rinnovo del consiglio regionale della Calabria e per l'elezione del presidente. Il Tar ordina al vice presidente della Giunta regionale della calabria di adottare il provvedimento di indizione delle consultazioni elettorali regionali entro dieci giorni successivi alla data della comunicazione in via amministrativa dell'ordinanza, fissando la data di svolgimento delle consultazioni entro il più breve termine tecnicamente compatibile con gli adempimenti procedimentali previsti dalla normativa vigente in materia di operazioni elettorali. Il prefetto di Catanzaro è stato nominato commissario ad acta affinchè, in caso di mancata adozione del decreto di indizione entro il termine di dieci giorni, adempia in luogo del vice presidente della Giunta regionale, entro i successivi cinque giorni.

“Per fortuna, c’è un giudice a Berlino e la democrazia, impedita per alcuni mesi, adesso può riprendere il suo corso - dichiara l'avvocato Francesco Pitaro, avvocato di alcuni dei ricorrenti -. Il muro di cemento armato,  costruito con l’utilizzo di cavilli e  furbizie, per impedire ai cittadini di tornare alle urne una volta dimessosi il Presidente della Regione, è stato abbattuto dalla magistratura amministrativa. Si è andati avanti, dalla data di dimissioni del presidente Scopelliti,  violando sistematicamente la legislazione vigente e la Costituzione. Per mesi, ha guidato la Regione un Presidente facente funzioni, non eletto dai calabresi, che ha assunto una manifesta condotta omissiva in merito alla convocazione dei comizi elettorali. Il Tar, in accoglimento delle nostre tesi giuridiche, ha certificato le omissioni della Stasi ed ha restituito ai calabresi il diritto al voto. Rimangono, nel prendere atto con soddisfazione della decisione dei giudici amministrativi, da accertare responsabilità civili e penali per gli atti assunti da marzo in avanti”.


La nota di Ernesto Magorno, Segretario regionale del PD
<< Non posso non plaudire alla sentenza del TAR che, accogliendo i ricorsi di alcune associazioni di cittadini impone alla Presidente f.f. Stasi, entro  dieci  giorni, di emettere il decreto di indizione delle elezioni regionali >>,  dichiara il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno alla notizia del pronunciamento del TAR  giunta pochi minuti fa. Prosegue il segretario Pd: << Si è giunti a quello che chiedevamo da tanto, troppo tempo, di ridare voce ai calabresi. Ci si è arrivati, però,  solo dopo l’intervento delle Magistratura. Un fatto che segna una ulteriore mortificazione per le istituzioni calabresi,  tutta da addebitare all’irresponsabile  comportamento della maggioranza di centrodestra che guida la Regione. Abbia adesso uno scatto di dignità agli occhi dei calabresi, la Presidente facente funzione Stasi, e convochi immediatamente le elezioni mettendo fine a questo assurdo e grottesco balletto che si trascina da mesi,  e che per fortuna oggi è giunto alla parola fine, grazie alla sentenza del TAR >> Conclude Magorno: << E’ arrivato il momento che i calabresi possono finalmente sapere quando  torneranno ad esprimersi, liberamente e   democraticamente,  per scegliere chi li governerà. Noi democratici siamo pronti a cambiare verso a questa regione dopo gli scempi e la sconsiderata gestione della cosa pubblica di un centrodestra interessato solo al mantenimento del potere e non ai destini della Calabria e dei calabresi >>.
4 settembre 2014 
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Così l'1 settembre 2014
Ricorso al Tar su data elezioni in Calabria, si decide il 4 settembre

L'avvocato Gianluigi Pellegrino ha depositato un ricorso, per conto del movimento Difesa del cittadino, sulla mancata indizione delle elezioni regionali in Calabria. Il 4 settembre sarà il Tar di Catanzaro a decidere sulla questione dopo i rilievi mossi nel ricorso. L'avvocato Pellegrino si era occupato del caso Lazio, ottenendo due vittorie al Tar e al Consiglio di Stato che imposero all'allora presidenza Renata Polverini di indicare la data delle elezioni entro cinque giorni.

''Nel caso della Calabria -spiega il legale all'Adnkronos- la questione è più grave perché la legge prevedeva che il Prefetto doveva indire le elezioni, invece il Consiglio regionale si è riunito nonostante fosse decaduto perché il presidente si era dimesso, e ha modificato la legge attribuendo al presidente il potere di convocare nuove elezioni. E' una ferita costituzionale della Regione, si sta violando l'ordine costituzionale''.

Tra l'altro, secondo l'avvocato Pellegrino ''la Regione Calabria ha approvato una legge incostituzionale che è stata impugnata dal Consiglio dei Ministri per perdere ancora tempo. Ci sarebbero tutti i presupposti -conclude- affinché il Governo commissari la regione e indica le elezioni con la legge elettorale precedentemente in vigore''.

Se entro il 4 settembre non verrà indicata la data delle elezioni, avverte l'avvocato Gianluigi Pellegrino, verrà chiesto un intervento urgente ai giudici amministrativi per fissare al più presto la consultazione elettorale, proprio come avvenne nel Lazio.

Calabria: MDC deposita ricorso al Tar e diffida al Governo per indire le elezioni
Il Movimento difesa del Cittadino (MDC), attraverso il suo legale Gianluigi Pellegrino, ha presentato oggi ricorso al Tar e diffida al Governo per la vergognosa e incostituzionale situazione in cui si trova  la Regione Calabria dove, a seguito di condanna penale, il Presidente Scopelliti si è dimesso e il consiglio è stato dichiarato sciolto. Ciononostante non vengono indette le elezioni e continuano a percepirsi indennità e assumersi atti di spesa e di ordinaria amministrazione.

L’associazione nazionale ha presentato l’esposto con la collaborazione della sua sede di Cosenza, nella persona del responsabile Giorgio Durante.

Il Movimento Difesa del Cittadino, sempre con l’avvocato Pellegrino nel 2012 ha ottenuto dalla giustizia amministrativa l’ordine alla Presidente Polverini di indire le elezioni per la Regione Lazio e nel 2011 ha bloccato l’ampliamento del Consiglio regionale pugliese che indebitamente si cercava di far passare.

“La violazione di elementari principi democratici – evidenzia l’avvocato Pellegrino - è persino più grave di quella che denunciammo nel Lazio ottenendo dal Tar e dal Consiglio di Stato la indizione delle elezioni. In Calabria si sta assistendo davvero al peggio. Ed infatti il Consiglio, pure già sciolto, consapevole che il Prefetto avrebbe indetto immediatamente le elezioni, ha approvato una legge con cui ha tolto la competenza al Prefetto e l’ha data al vicepresidente della stessa Giunta regionale che infatti si sta guardando bene dall’indire le elezioni consentendo tra l’altro il vergognoso perpetuarsi delle indennità  a favore di chi non ne ha alcun titolo e letteralmente scippando la democrazia di base ai cittadini Calabresi. L’attuale consiglio regionale per numero di inquisiti ha perfino superato in numero quello della precedente giunta Loiero”.

“La Costituzione agli artt. 120 e 126 – conclude Pellegrino – impone al Governo di intervenire e lo abbiamo per questo diffidato. Altrimenti dovrà ancora una volta pensarci il giudice amministrativo davanti alla protervia e all’ignavia delle istituzioni”.
23 luglio 2014

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