"Il costo umano, ambientale e finanziario del riscaldamento climatico sta rapidamente diventando insostenibile" ha rilevato il segretario generale dell'Onu Bank Ki Moon osservando che "un futuro con basse emissioni di carbonio sara' un futuro migliore, piu' pulito, piu' sano, piu' stabile e piu' giusto. Non per qualcuno, ma per tutti - ha aggiunto Ban - Ecco perche, siamo qui oggi: dobbiamo tagliare le emissioni". Siamo qui per fare la storia": cosi' il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon ha dato il via al vertice dei capi di stato e di governo sul 'climate change'. Nel mirino lo scioglimento dei ghiacciai, l’aumento del livello del mare, i cicloni-uragani, sempre più frequenti. Ora anche in Italia? L'Italia, tuttavia ha ridotto le emissioni di gas serra del 25% tra il 2005 e il 2013. Il cambiamento climatico. La temperatura media della Terra dipende, in gran misura, dall'attività solare la cui variabilità influisce sul clima terrestre sia direttamente con la variazione del flusso di radiazione emesso dal Sole verso la Terra e sia indirettamente a causa dei feedback climatici terrestri ad essa collegati (variazione dell'annuvolamento, precipitazioni, flusso dei raggi cosmici...).
BARACK OBAMA, IL PIANETA MINACCIATO DAL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Domenico Salvatore
La qualità della vita sul pianeta è diventata ‘opinabile’, ma c’è che la definisce, appena ‘accettabile’. I pessimisti, la dipingono come ‘disastrosa’. Dapprima, piangevano gli abitanti delle zone povere della Terra. Oggi…anche i ricchi piangono. L’imperativo categorico è: ’investire in una societa', resistente ai cambiamenti climatici, che protegga tutti, soprattutto i piu' vulnerabili’. Per il presidente degli USA, Barack Obama, non ci sono dubbi il ‘Climate Change’ è un pericolo per l’umanità. Di più. Il cambiamento climatico è, il pericolo numero uno: "Nessuna nazione e' immune dal cambiamento climatico. Il nostro clima, sta cambiando molto più velocemente dei nostri sforzi per affrontarlo. Dobbiamo agire come una comunità globale per affrontare la minaccia prima che sia troppo tardi; possiamo avere successo nel combattere il cambiamento climatico solo se siamo uniti in questo sforzo. Nessun Paese può rimanere in disparte. Bisogna superare le divisioni. Gli Usa, hanno fatto investimenti ambiziosi nell'energia pulita e nel ridurre le emissioni di anidride carbonica, ma chiedo agli altri Paesi di unirsi a noi. Non il prossimo anno, ma ora; i cittadini marciano, non possiamo fare finta di non sentirli; l'accordo sul clima deve essere "ambizioso, inclusivo, flessibile". Aleggia “Il protocollo di Kyoto” sottoscritto nella città giapponese di Kyoto l'11 dicembre 1997 da più di 180 Paesi in occasione della Conferenza COP3 della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Nel novembre 2001 si tenne la Conferenza di Marrakech è un trattato internazionale, che si prepone di combattere il riscaldamento globale stipulato il 1997 ed entrato in vigore il 2005 dopo la ratifica del trattato stesso da parte della Russia, in quanto membri dell'UNFCCC. Con l'accordo Doha l'estensione del protocollo si è prolungata fino al 2020 anziché alla fine del 2012. Il trattato prevede l'obbligo di operare una riduzione delle emissioni di elementi di inquinamento (biossido di carbonio ed altri cinque gas serra, ovvero metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo) in una misura non inferiore all'8% rispetto alle emissioni registrate nel 1990 – considerato come anno base – nel periodo 2008-2013. Esso, uno dei più importanti strumenti giuridici internazionali volti a combattere i cambiamenti climatici, rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il riscaldamento planetario perché contiene obiettivi vincolanti e quantificati di limitazione e riduzione dei gas ad effetto serra. E l’Europa? Il 4 febbraio 1991 il Consiglio ha autorizzato la Commissione a partecipare, a nome della Comunità europea, ai negoziati della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottata a New York il 9 maggio 1992. La convenzione quadro è stata ratificata dalla Comunità europea con decisione 94/69/CE del 15 dicembre 1993 ed è entrata in vigore il 21 marzo 1994.La convenzione quadro ha contribuito notevolmente alla definizione di principi chiave in materia di lotta internazionale ai cambiamenti climatici. Essa definisce in particolare il principio di “responsabilità comuni ma differenziate”. Ha inoltre contribuito a una maggiore sensibilizzazione dei cittadini di tutto il mondo ai problemi collegati con i cambiamenti climatici. T
uttavia, la convenzione non contiene gli impegni quantificati e dettagliati di ciascun paese in termini di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.Nella prima conferenza delle parti, svoltasi a Berlino nel marzo 1995, fonte europa.eu le parti contraenti della convenzione hanno allora deciso di negoziare un protocollo contenente misure atte a ridurre le emissioni nei paesi industrializzati per il periodo successivo all’anno 2000. Dopo lunghi lavori preparatori, l’11 dicembre 1997 è stato adottato a Kyoto il Protocollo di Kyoto.La Comunità europea ha firmato il protocollo il 29 aprile 1998. Nel dicembre 2001, il Consiglio europeo di Laeken ha confermato che era volontà dell'Unione che il Protocollo di Kyoto entrasse in vigore prima del vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg (26 agosto - 4 settembre 2002). Per raggiungere questo obiettivo, la presente decisione approva il protocollo a nome della Comunità. Gli Stati membri si sono impegnati a depositare i loro strumenti di ratifica contemporaneamente alla Comunità e, per quanto possibile, prima del 1° giugno 2002.”Troppo caldo. Troppo freddo. L’autunno è scomparso, la primavera pure. Si passa dal freddo al caldo e viceversa, punto e basta? Non tutti gli esperti concordano sulla cosa. E l’incidenza dei tumori e leucemie sulla salute del cittadino?Ed il protocollo di Kyoto? Prevede, il ricorso a meccanismi di mercato, i cosiddetti Meccanismi Flessibili, tra cui il principale è il Meccanismo di Sviluppo Pulito. L'obiettivo dei Meccanismi Flessibili è di ridurre le emissioni al costo minimo possibile; in altre parole, a massimizzare le riduzioni ottenibili a parità di investimento.Perché il trattato potesse entrare in vigore, si richiedeva che fosse ratificato da non meno di 55 nazioni firmatarie e che le nazioni che lo avessero ratificato producessero almeno il 55% delle emissioni inquinanti; quest'ultima condizione è stata raggiunta solo nel novembre del 2004. Il flash dell’Ansa…”Clima cambiamento Clima: Ban Ki-moon, siamo qui per fare la storia
Obama: è prima minaccia secolo Renzi: Italia farà propria parte
23 settembre, 19:55
"Siamo qui per fare la storia": cosi' il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon ha dato il via al vertice dei capi di stato e di governo sul 'climate change', al quale interverranno tra gli altri il presidente americano, Barack Obama e il premier italiano Matteo Renzi.
Il contributo audio della corrispondente ANSA Alessandra Baldini
"Nel mondo centinaia di migliaia di persone chiedono azione, e chiedono che i loro leader guidino tale processo", ha aggiunto Ban. "E l'Onu fara' la sua parte nella lotta al riscaldamento globale, sara' a impatto climatico zero entro il 2020". "Il costo umano, ambientale e finanziario del riscaldamento climatico sta rapidamente diventando insostenibile" ha rilevato il segretario generale dell'Onu osservando che "un futuro con basse emissioni di carbonio sara' un futuro migliore, piu' pulito, piu' sano, piu' stabile e piu' giusto. Non per qualcuno, ma per tutti - ha aggiunto Ban - Ecco perche' siamo qui oggi: dobbiamo tagliare le emissioni".
Il segretario generale ha poi sottolineato: "Non dobbiamo emettere piu' carbonio di quello che il nostro pianeta puo' assorbire". "Nessuno e' immune dal climate change, neppure il Palazzo di Vetro, allagato a causa dell'uragano Sandy - ha aggiunto - Dobbiamo investire in una societa' resistente ai cambiamenti climatici che protegga tutti, soprattutto i piu' vulnerabili". "Chiedo a tutti i governi di impegnarsi per un accordo universale sul clima a Parigi nel 2015 e di fare la loro parte per limitare l'aumento della temperatura globale a meno di 2 gradi centigradi": e' l'appello lanciato da Ban Ki-moon che ha aggiunto: "Per farlo dobbiamo lavorare insieme per mobilitare finanziamenti". Ban ha precisato come gli economisti mostrano che "investire in soluzioni rinnovabili ha un minimo costo aggiuntivo, ma i benefici per il nostro pianeta sono enormi". "C'e' bisogno dell'impegno di tutte le istituzioni finanziarie per portare avanti la sfida, e il settore privato non deve rimanere ai margini - ha sottolineato - Dobbiamo soddisfare l'obiettivo dei 100 miliardi di dollari all'anno preso a Copenhagen, e dobbiamo tassare chi inquina".
Obama, è la prima minaccia del secolo
"La minaccia del clima e' la minaccia 'numero uno' del secolo" ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama al vertice sul clima delle Nazioni Unite aggiungendo che "nessuna nazione e' immune dal cambiamento climatico". "Il nostro clima sta cambiando molto piu' velocemente dei nostri sforzi per affrontarlo" ha proseguito "Dobbiamo agire come una comunita' globale per affrontare la minaccia prima che sia troppo tardi", ha avvertito Obama rivolto a tutti i Paesi spiegando che "possiamo avere successo nel combattere il cambiamento climatico solo se siamo uniti in questo sforzo. Nessun Paese puo' rimanere in disparte. Bisogna superare le divisioni". Gli Usa hanno fatto investimenti ambiziosi nell'energia pulita e nel ridurre le emissioni di anidride carbonica, ma chiedo agli altri Paesi di unirsi a noi. Non il prossimo anno, ma ora" ha aggiunto rilevando che "i cittadini marciano, non possiamo fare finta di non sentirli". Il presidente degli Usa ha aggiunto che "l'accordo sul clima deve essere "ambizioso, inclusivo, flessibile".
Renzi, servono accordi vincolanti, Italia farà propria parte
"I nostri figli si attendono che il prossimo anno a Parigi si raggiungano accordi vincolanti e globali. L'Italia è pronta a contribuire al fondo Onu nella lotta ai cambiamenti climatici con una dotazione specifica in grado di testimoniare il suo impegno". Così il premier Matteo Renzi è intervenuto al summit sui cambiamenti climatici, che apre l'Assemblea dell'Onu, assicurando che l'Italia farà la sua parte. "La scienza ce lo dice chiaramente: non c'e' tempo da perdere. Dobbiamo ridurre le emissioni di gas serra e limitare l'incremento di temperatura" ha aggiunto il premier sottolineando che "combattere i mutamenti climatici è anche una chiave per una nuova economia a misura d'uomo che contrasta la crisi economica. Possiamo darci obiettivi più ambiziosi. Dall'economia verde verranno milioni di nuovi green Jobs che abbiamo il dovere di costruire assieme".
Tra le azioni individuate dal presidente "per trovare una via d'uscita" ai danni provocati dai cambiamenti climatici "azioni di mitigazione, finanza per il clima, adattamento, trasferimento tecnologico, 'capacity building', trasparenza". Ma "per combattere il cambiamento climatico quello che serve è soprattutto una forte volontà politica. Abbiamo bisogno di una decisione comune e di soluzioni condivise". "Abbiamo la possibilità - afferma Renzi ricordando l'incontro di ieri a San Francisco con i ricercatori italiani - di costruire un mondo nuovo e un futuro sostenibile per i nostri figli. Ho trascorso la giornata di ieri in compagnia di giovani imprenditori e scienziati dai quali ho tratto grande energia e ispirazione. Dobbiamo essere alla loro altezza".
Il primo passo "è la riduzione a livello mondiale delle emissioni di gas a effetto serra. Tra gli strumenti il carbon pricing, il miglioramento dell'efficienza energetica, l'incremento delle fonti di energia rinnovabili, la riduzione dell'utilizzo di combustibili fossili. In poche parole: stimolare la crescita sostenibile attraverso azioni coordinate" ha detto il premier. Parlando anche da presidente di turno dell'Ue, Renzi ha ricordato che "come Unione Europea, abbiamo accettato di partecipare a un secondo periodo di impegno giuridicamente vincolante del Protocollo di Kyoto, fino al 2020" e sottolinea che "l'Ue sta mantenendo il suo impegno al 2020 di riduzione di gas serra e sta addirittura per andare oltre, fissando nuovi obiettivi al 2030". Per quanto riguarda l'Italia, invece, "in agosto - ha detto il premier - il 45% della energia elettrica prodotta in Italia proveniva da fonti rinnovabili e il 22% delle imprese italiane hanno investito in ambiente e in Italia sono quelle che esportano di più, innovano di più e producono più posti di lavoro (circa il 40% nel 2013)". I bambini di Pechino, Shanghai, Copenaghen, Coney Island, è l'esempio di Renzi, "giocano su giostre italiane perché sono belle, divertenti ma anche perché consumano meno energia". Ma certo, ha concluso, il cammino per la la soluzione dei temi del cambiamento climatico "e' ancora molto impegnativo".
Realacci, Renzi indica strada per superare la crisi
"Renzi all'Onu lega la lotta ai mutamenti climatici alla risposta alla crisi e al futuro della nostra società. E' questa la strada: innovazione, qualità, green economy. L'Italia deve essere protagonista nella fida del clima", così Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, commentando l'intervento del premier Renzi al vertice Onu sul Clima.
Di Caprio, non e' finzione e' problema reale
"Come attore io devo fingere, e l'umanita' ha guardato al cambiamento climatico nello stesso modo, come se si trattasse di finzione, ma ci sono eventi innegabili che mostrano come invece sia un problema reale": cosi' la star di Hollywood Leonardo Di Caprio, nuovo messaggero di pace dell'Onu, parlando al vertice sul clima al Palazzo di Vetro di New York. "Aria pulita e un clima vivibile sono diritti umani inalienabili", ha aggiunto. Di Caprio ha poi sottolineato che "il disastro del clima va oltre le scelte che possono adottare i singoli individui". "Si tratta delle industrie e dei governi", ha detto. "Ora c'e' bisogno di agire", ha aggiunto poi la star, sottolineando la necessita' di una tassa sull'inquinamento.”
“L'effetto serra è un fenomeno atmosferico-climatico che indica la capacità di un pianeta di trattenere nella propria atmosfera parte dell'energia solare proveniente dal Sole. Esso fa parte dunque dei complessi meccanismi di regolazione dell'equilibrio termico di un pianeta (o satellite) e agisce attraverso la presenza in atmosfera di alcuni gas, detti appunto gas serra, che hanno come effetto globale quello di mitigare la temperatura dell'atmosfera terrestre isolandola parzialmente dai grandi sbalzi o escursioni termiche a cui sarebbe soggetto il pianeta in loro assenza. Questi gas infatti, fonte Wikipedia,per le proprie particolari proprietà molecolari-spettroscopiche, risultano trasparenti alla radiazione solare entrante ad onda corta, ma opachi alla radiazione infrarossa ad onda lunga (circa 15 micron) riemessa dalla superficie del pianeta riscaldata dai raggi solari diretti.[1]Il termine deriva dall'analogia (non pienamente corretta) con quanto avviene nelle serre per la coltivazione (in questo caso vi è infatti anche un blocco della convezione atmosferica che è un'altra modalità di trasferimento del calore).”
L'effetto serra terrestre è creato da una serie di fenomeni (es. ciclo del carbonio) che interagendo tra di loro regolano costantemente il contenuto dei gas serra in atmosfera, e proprio grazie all'effetto serra terrestre è possibile la presenza e lo sviluppo della vita sulla Terra. Domenico Salvatore
BARACK OBAMA, IL PIANETA MINACCIATO DAL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Domenico Salvatore
La qualità della vita sul pianeta è diventata ‘opinabile’, ma c’è che la definisce, appena ‘accettabile’. I pessimisti, la dipingono come ‘disastrosa’. Dapprima, piangevano gli abitanti delle zone povere della Terra. Oggi…anche i ricchi piangono. L’imperativo categorico è: ’investire in una societa', resistente ai cambiamenti climatici, che protegga tutti, soprattutto i piu' vulnerabili’. Per il presidente degli USA, Barack Obama, non ci sono dubbi il ‘Climate Change’ è un pericolo per l’umanità. Di più. Il cambiamento climatico è, il pericolo numero uno: "Nessuna nazione e' immune dal cambiamento climatico. Il nostro clima, sta cambiando molto più velocemente dei nostri sforzi per affrontarlo. Dobbiamo agire come una comunità globale per affrontare la minaccia prima che sia troppo tardi; possiamo avere successo nel combattere il cambiamento climatico solo se siamo uniti in questo sforzo. Nessun Paese può rimanere in disparte. Bisogna superare le divisioni. Gli Usa, hanno fatto investimenti ambiziosi nell'energia pulita e nel ridurre le emissioni di anidride carbonica, ma chiedo agli altri Paesi di unirsi a noi. Non il prossimo anno, ma ora; i cittadini marciano, non possiamo fare finta di non sentirli; l'accordo sul clima deve essere "ambizioso, inclusivo, flessibile". Aleggia “Il protocollo di Kyoto” sottoscritto nella città giapponese di Kyoto l'11 dicembre 1997 da più di 180 Paesi in occasione della Conferenza COP3 della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Nel novembre 2001 si tenne la Conferenza di Marrakech è un trattato internazionale, che si prepone di combattere il riscaldamento globale stipulato il 1997 ed entrato in vigore il 2005 dopo la ratifica del trattato stesso da parte della Russia, in quanto membri dell'UNFCCC. Con l'accordo Doha l'estensione del protocollo si è prolungata fino al 2020 anziché alla fine del 2012. Il trattato prevede l'obbligo di operare una riduzione delle emissioni di elementi di inquinamento (biossido di carbonio ed altri cinque gas serra, ovvero metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo) in una misura non inferiore all'8% rispetto alle emissioni registrate nel 1990 – considerato come anno base – nel periodo 2008-2013. Esso, uno dei più importanti strumenti giuridici internazionali volti a combattere i cambiamenti climatici, rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il riscaldamento planetario perché contiene obiettivi vincolanti e quantificati di limitazione e riduzione dei gas ad effetto serra. E l’Europa? Il 4 febbraio 1991 il Consiglio ha autorizzato la Commissione a partecipare, a nome della Comunità europea, ai negoziati della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottata a New York il 9 maggio 1992. La convenzione quadro è stata ratificata dalla Comunità europea con decisione 94/69/CE del 15 dicembre 1993 ed è entrata in vigore il 21 marzo 1994.La convenzione quadro ha contribuito notevolmente alla definizione di principi chiave in materia di lotta internazionale ai cambiamenti climatici. Essa definisce in particolare il principio di “responsabilità comuni ma differenziate”. Ha inoltre contribuito a una maggiore sensibilizzazione dei cittadini di tutto il mondo ai problemi collegati con i cambiamenti climatici. T
uttavia, la convenzione non contiene gli impegni quantificati e dettagliati di ciascun paese in termini di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.Nella prima conferenza delle parti, svoltasi a Berlino nel marzo 1995, fonte europa.eu le parti contraenti della convenzione hanno allora deciso di negoziare un protocollo contenente misure atte a ridurre le emissioni nei paesi industrializzati per il periodo successivo all’anno 2000. Dopo lunghi lavori preparatori, l’11 dicembre 1997 è stato adottato a Kyoto il Protocollo di Kyoto.La Comunità europea ha firmato il protocollo il 29 aprile 1998. Nel dicembre 2001, il Consiglio europeo di Laeken ha confermato che era volontà dell'Unione che il Protocollo di Kyoto entrasse in vigore prima del vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg (26 agosto - 4 settembre 2002). Per raggiungere questo obiettivo, la presente decisione approva il protocollo a nome della Comunità. Gli Stati membri si sono impegnati a depositare i loro strumenti di ratifica contemporaneamente alla Comunità e, per quanto possibile, prima del 1° giugno 2002.”Troppo caldo. Troppo freddo. L’autunno è scomparso, la primavera pure. Si passa dal freddo al caldo e viceversa, punto e basta? Non tutti gli esperti concordano sulla cosa. E l’incidenza dei tumori e leucemie sulla salute del cittadino?Ed il protocollo di Kyoto? Prevede, il ricorso a meccanismi di mercato, i cosiddetti Meccanismi Flessibili, tra cui il principale è il Meccanismo di Sviluppo Pulito. L'obiettivo dei Meccanismi Flessibili è di ridurre le emissioni al costo minimo possibile; in altre parole, a massimizzare le riduzioni ottenibili a parità di investimento.Perché il trattato potesse entrare in vigore, si richiedeva che fosse ratificato da non meno di 55 nazioni firmatarie e che le nazioni che lo avessero ratificato producessero almeno il 55% delle emissioni inquinanti; quest'ultima condizione è stata raggiunta solo nel novembre del 2004. Il flash dell’Ansa…”Clima cambiamento Clima: Ban Ki-moon, siamo qui per fare la storia
Obama: è prima minaccia secolo Renzi: Italia farà propria parte
23 settembre, 19:55
"Siamo qui per fare la storia": cosi' il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon ha dato il via al vertice dei capi di stato e di governo sul 'climate change', al quale interverranno tra gli altri il presidente americano, Barack Obama e il premier italiano Matteo Renzi.
Il contributo audio della corrispondente ANSA Alessandra Baldini
"Nel mondo centinaia di migliaia di persone chiedono azione, e chiedono che i loro leader guidino tale processo", ha aggiunto Ban. "E l'Onu fara' la sua parte nella lotta al riscaldamento globale, sara' a impatto climatico zero entro il 2020". "Il costo umano, ambientale e finanziario del riscaldamento climatico sta rapidamente diventando insostenibile" ha rilevato il segretario generale dell'Onu osservando che "un futuro con basse emissioni di carbonio sara' un futuro migliore, piu' pulito, piu' sano, piu' stabile e piu' giusto. Non per qualcuno, ma per tutti - ha aggiunto Ban - Ecco perche' siamo qui oggi: dobbiamo tagliare le emissioni".
Il segretario generale ha poi sottolineato: "Non dobbiamo emettere piu' carbonio di quello che il nostro pianeta puo' assorbire". "Nessuno e' immune dal climate change, neppure il Palazzo di Vetro, allagato a causa dell'uragano Sandy - ha aggiunto - Dobbiamo investire in una societa' resistente ai cambiamenti climatici che protegga tutti, soprattutto i piu' vulnerabili". "Chiedo a tutti i governi di impegnarsi per un accordo universale sul clima a Parigi nel 2015 e di fare la loro parte per limitare l'aumento della temperatura globale a meno di 2 gradi centigradi": e' l'appello lanciato da Ban Ki-moon che ha aggiunto: "Per farlo dobbiamo lavorare insieme per mobilitare finanziamenti". Ban ha precisato come gli economisti mostrano che "investire in soluzioni rinnovabili ha un minimo costo aggiuntivo, ma i benefici per il nostro pianeta sono enormi". "C'e' bisogno dell'impegno di tutte le istituzioni finanziarie per portare avanti la sfida, e il settore privato non deve rimanere ai margini - ha sottolineato - Dobbiamo soddisfare l'obiettivo dei 100 miliardi di dollari all'anno preso a Copenhagen, e dobbiamo tassare chi inquina".
Obama, è la prima minaccia del secolo
"La minaccia del clima e' la minaccia 'numero uno' del secolo" ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama al vertice sul clima delle Nazioni Unite aggiungendo che "nessuna nazione e' immune dal cambiamento climatico". "Il nostro clima sta cambiando molto piu' velocemente dei nostri sforzi per affrontarlo" ha proseguito "Dobbiamo agire come una comunita' globale per affrontare la minaccia prima che sia troppo tardi", ha avvertito Obama rivolto a tutti i Paesi spiegando che "possiamo avere successo nel combattere il cambiamento climatico solo se siamo uniti in questo sforzo. Nessun Paese puo' rimanere in disparte. Bisogna superare le divisioni". Gli Usa hanno fatto investimenti ambiziosi nell'energia pulita e nel ridurre le emissioni di anidride carbonica, ma chiedo agli altri Paesi di unirsi a noi. Non il prossimo anno, ma ora" ha aggiunto rilevando che "i cittadini marciano, non possiamo fare finta di non sentirli". Il presidente degli Usa ha aggiunto che "l'accordo sul clima deve essere "ambizioso, inclusivo, flessibile".
Renzi, servono accordi vincolanti, Italia farà propria parte
"I nostri figli si attendono che il prossimo anno a Parigi si raggiungano accordi vincolanti e globali. L'Italia è pronta a contribuire al fondo Onu nella lotta ai cambiamenti climatici con una dotazione specifica in grado di testimoniare il suo impegno". Così il premier Matteo Renzi è intervenuto al summit sui cambiamenti climatici, che apre l'Assemblea dell'Onu, assicurando che l'Italia farà la sua parte. "La scienza ce lo dice chiaramente: non c'e' tempo da perdere. Dobbiamo ridurre le emissioni di gas serra e limitare l'incremento di temperatura" ha aggiunto il premier sottolineando che "combattere i mutamenti climatici è anche una chiave per una nuova economia a misura d'uomo che contrasta la crisi economica. Possiamo darci obiettivi più ambiziosi. Dall'economia verde verranno milioni di nuovi green Jobs che abbiamo il dovere di costruire assieme".
Tra le azioni individuate dal presidente "per trovare una via d'uscita" ai danni provocati dai cambiamenti climatici "azioni di mitigazione, finanza per il clima, adattamento, trasferimento tecnologico, 'capacity building', trasparenza". Ma "per combattere il cambiamento climatico quello che serve è soprattutto una forte volontà politica. Abbiamo bisogno di una decisione comune e di soluzioni condivise". "Abbiamo la possibilità - afferma Renzi ricordando l'incontro di ieri a San Francisco con i ricercatori italiani - di costruire un mondo nuovo e un futuro sostenibile per i nostri figli. Ho trascorso la giornata di ieri in compagnia di giovani imprenditori e scienziati dai quali ho tratto grande energia e ispirazione. Dobbiamo essere alla loro altezza".
Il primo passo "è la riduzione a livello mondiale delle emissioni di gas a effetto serra. Tra gli strumenti il carbon pricing, il miglioramento dell'efficienza energetica, l'incremento delle fonti di energia rinnovabili, la riduzione dell'utilizzo di combustibili fossili. In poche parole: stimolare la crescita sostenibile attraverso azioni coordinate" ha detto il premier. Parlando anche da presidente di turno dell'Ue, Renzi ha ricordato che "come Unione Europea, abbiamo accettato di partecipare a un secondo periodo di impegno giuridicamente vincolante del Protocollo di Kyoto, fino al 2020" e sottolinea che "l'Ue sta mantenendo il suo impegno al 2020 di riduzione di gas serra e sta addirittura per andare oltre, fissando nuovi obiettivi al 2030". Per quanto riguarda l'Italia, invece, "in agosto - ha detto il premier - il 45% della energia elettrica prodotta in Italia proveniva da fonti rinnovabili e il 22% delle imprese italiane hanno investito in ambiente e in Italia sono quelle che esportano di più, innovano di più e producono più posti di lavoro (circa il 40% nel 2013)". I bambini di Pechino, Shanghai, Copenaghen, Coney Island, è l'esempio di Renzi, "giocano su giostre italiane perché sono belle, divertenti ma anche perché consumano meno energia". Ma certo, ha concluso, il cammino per la la soluzione dei temi del cambiamento climatico "e' ancora molto impegnativo".
Realacci, Renzi indica strada per superare la crisi
"Renzi all'Onu lega la lotta ai mutamenti climatici alla risposta alla crisi e al futuro della nostra società. E' questa la strada: innovazione, qualità, green economy. L'Italia deve essere protagonista nella fida del clima", così Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, commentando l'intervento del premier Renzi al vertice Onu sul Clima.
Di Caprio, non e' finzione e' problema reale
"Come attore io devo fingere, e l'umanita' ha guardato al cambiamento climatico nello stesso modo, come se si trattasse di finzione, ma ci sono eventi innegabili che mostrano come invece sia un problema reale": cosi' la star di Hollywood Leonardo Di Caprio, nuovo messaggero di pace dell'Onu, parlando al vertice sul clima al Palazzo di Vetro di New York. "Aria pulita e un clima vivibile sono diritti umani inalienabili", ha aggiunto. Di Caprio ha poi sottolineato che "il disastro del clima va oltre le scelte che possono adottare i singoli individui". "Si tratta delle industrie e dei governi", ha detto. "Ora c'e' bisogno di agire", ha aggiunto poi la star, sottolineando la necessita' di una tassa sull'inquinamento.”
“L'effetto serra è un fenomeno atmosferico-climatico che indica la capacità di un pianeta di trattenere nella propria atmosfera parte dell'energia solare proveniente dal Sole. Esso fa parte dunque dei complessi meccanismi di regolazione dell'equilibrio termico di un pianeta (o satellite) e agisce attraverso la presenza in atmosfera di alcuni gas, detti appunto gas serra, che hanno come effetto globale quello di mitigare la temperatura dell'atmosfera terrestre isolandola parzialmente dai grandi sbalzi o escursioni termiche a cui sarebbe soggetto il pianeta in loro assenza. Questi gas infatti, fonte Wikipedia,per le proprie particolari proprietà molecolari-spettroscopiche, risultano trasparenti alla radiazione solare entrante ad onda corta, ma opachi alla radiazione infrarossa ad onda lunga (circa 15 micron) riemessa dalla superficie del pianeta riscaldata dai raggi solari diretti.[1]Il termine deriva dall'analogia (non pienamente corretta) con quanto avviene nelle serre per la coltivazione (in questo caso vi è infatti anche un blocco della convezione atmosferica che è un'altra modalità di trasferimento del calore).”
L'effetto serra terrestre è creato da una serie di fenomeni (es. ciclo del carbonio) che interagendo tra di loro regolano costantemente il contenuto dei gas serra in atmosfera, e proprio grazie all'effetto serra terrestre è possibile la presenza e lo sviluppo della vita sulla Terra. Domenico Salvatore








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