Camilli seguiva missione team specializzato ma bomba è esplosa (di Sami al-Ajrami) (ANSA) -
GAZA, 13 agosto 2014- Una granata di un carro armato (e non una bomba sganciata da un F-16, come era stato riferito in un primo momento) ha provocato la morte del videoreporter italiano Simone Camilli. Per neutralizzarla, la polizia di Gaza aveva inviato uno dei suoi team migliori, che aveva già dato prova di coraggio e di perizia in altre località della Striscia trasformatesi nelle settimane scorse in campi di battaglia: a Rafah, ad esempio, e a Khuzaa, nel Sud della Striscia. La missione odierna prevedeva il disinnesco di un ordigno trovato nel Nord della Striscia, presso le torri Sheikh Zayed di Beit Lahya. In questa zona per la neutralizzazione degli ordigni la polizia aveva requisito un campo di calcio relativamente distante dalle abitazioni. Il team degli specialisti palestinesi era guidato da Tayassir al-Hum, un ufficiale della polizia palestinese inquadrato a suo tempo nelle forze di Abu Mazen, da 15 anni nel ramo, che aveva seguito corsi di aggiornamento professionale all'estero. Al suo fianco c'erano il vicecomandante della sua unità, Hazem Abu Murad e il loro assistente Billal Sultan. La neutralizzazione degli ordigni è una operazione altamente pericolosa. Di norma nelle vicinanze immediate non sono ammessi estranei. Ma oggi il team degli artificieri era accompagnato egualmente da tre giornalisti di grande serietà e di documentata esperienza: Simone Camilli, Hatem Mussa (della agenzia di stampa palestinese Wafa) e Ali Abu Afash, un fotografo che fungeva anche da interprete per il collega italiano. Le riprese sono iniziate verso le 11.30 locali. A quanto pare i giornalisti hanno voluto prima prendere contatto con la zona di Beit Lahya e solo dopo sono giunti nel campo di calcio per documentare la definitiva neutralizzazione dell'ordigno. Secondo una testimonianza raccolta dall'Ansa il disinnesco della bomba israeliana (di aspetto del tutto normale) è tragicamente fallito e ha fatto esplodere altri cinque ordigni che si trovavano nelle immediate vicinanze. Per il team di artificieri e per i cronisti che li accompagnavano non c'è stato scampo. I loro corpi straziati sono stati portati al vicino ospedale Kamal Adwan. Solo dopo alcune ore è stato pubblicato il bilancio definitivo dei morti: i tre artificieri della polizia palestinesi e i giornalisti Camilli e Abu Afash. Hatem Mussa, il terzo giornalista, è stato ferito in modo gravissimo e a quanto pare dovrà essere trasferito all'estero. Negli uffici di Gaza dell'agenzia Ap per cui Camilli lavorava la tragedia è stata accolta con profondo dolore e con scoppi di singhiozzi. I suoi colleghi hanno ricordato con insistenza il suo sorriso, il costante buon umore, la capacità di avvicinarsi a chi attraversava momenti di sconforto: una condizione frequente fra i cameramen di Gaza, che anche nelle ultime settimane hanno documentato numerose tragedie umane. Messaggi di cordoglio per la morte di Camilli - il primo giornalista straniero morto a Gaza in questo conflitto, assieme con altri 16 colleghi locali - sono stati pubblicati dalla Fpa, la associazione della stampa estera in Israele e nei Territori palestinesi, e dal Sindacato dei giornalisti palestinesi.(ANSA).
REPORTER MORTO: PADRE,FIERO DI LUI,VADO A GAZA A RIPRENDERLO - ROMA, 13 AGO -«Ha iniziato questa professione con uno stage all'Associated Press, poi è partito e ha coperto zone calde come il Libano, Gerusalemme, Georgia. Tutti punti caldi del pianeta», ha raccontato Pier Luigi Camilli. Il padre di Simone ha descritto il figlio come «uno dei tanti giovani italiani andati all'estero per lavorare, ma la sua è stata una scelta, non è stato costretto da nessuno». A chi gli chiedeva che tipo fosse il figlio, Camilli ha risposto: «Era un ragazzo di poche parole. Si limitava a dirmi: non ti preoccupare, non c'è problema».
REPORTER MORTO: VESCOVO PITIGLIANO,CONTINUARE A SPERARE PACE Messaggio monsignor Borgetti a padre e famiglia di Simone - PITIGLIANO (GROSSETO), 13 AGO - «La perdita del figlio Simone è un evento terribile, che lega la nostra terra ai tragici fatti di sangue che oscurano la serenità degli animi, ma che non possono spegnere la nostra speranza in un futuro di pace». Lo scrive il vescovo di Pitigliano Sovana Orbetello, monsignor Guglielmo Borgetti, esprimendo al padre del reporter morto oggi a Gaza, Pier Luigi Camilli, sindaco di Pitigliano, e a tutta la sua famiglia, la vicinanza sua e quella della comunità diocesana «in un momento così drammatico». Monsignor Borgetti annuncia poi una veglia di preghiera «in suffragio per Simone, e di sostegno per i suoi famigliari», nella cattedrale di Pitigliano per giovedì 14 agosto, alle 21.30.
MO: LEGAMBIENTE, CORDOGLIO PER SCOMPARSA DI SIMONE CAMILLI = Roma, 13 ago. - - «Esprimiamo il nostro profondo dolore e la nostra vicinanza al Sindaco e alla sua famiglia per la scomparsa di Simone, morto nella Striscia di Gaza nonostante la tregua in corso». Angelo Gentili e Rossella Muroni di Legambiente esprimono da Festambiente, dove è in corso il festival nazionale dell'associazione, il cordoglio e la vicinanza alla famiglia del giovane videoreporter morto nella Striscia di Gaza. «Simone era un ricercatore della verità, una verità al servizio della responsabilità e dell'impegno - proseguono - Simone si trovava in quei territorio solo per fare al meglio il suo mestiere , quello di informare perché si rendeva conto che conoscere le cose è il primo passo per cambiarle». Stasera e nelle prossime serate all'interno di Festambiente per ricordare l'impegno, la passione e la voglia di raccontare verrà proiettato 'About Gazà, il documentario di Simone Camilli firmato con Pietro Bellorini che descrive la vita nella Striscia girato a Gaza tre anni fa.
REPORTER MORTO: VICESINDACO PITIGLIANO,COMUNE VICINO CAMILLI 'Pronti ad accogliere salma se famiglia lo riterrà opportunò - PITIGLIANO (GROSSETO), 13 AGO - «Siamo pronti ad accogliere la salma di Simone se la famiglia lo riterrà opportuno». Lo ha detto il vicesindaco di Pitigliano, Melania Renaioli, all'uscita dal Comune dopo un incontro avuto con gli assessori a seguito della morte del figlio del sindaco Pierluigi Camilli. «Siamo vicino al dolore immenso della famiglia - ha proseguito la Renaioli - ma in questo momento vogliamo mantenere il più stretto riserbo, siamo vicino al nostro sindaco e alla sua famiglia». In segno di lutto sono stati annullati tutti i festeggiamenti per il ferragosto.
GAZA, 13 agosto 2014- Una granata di un carro armato (e non una bomba sganciata da un F-16, come era stato riferito in un primo momento) ha provocato la morte del videoreporter italiano Simone Camilli. Per neutralizzarla, la polizia di Gaza aveva inviato uno dei suoi team migliori, che aveva già dato prova di coraggio e di perizia in altre località della Striscia trasformatesi nelle settimane scorse in campi di battaglia: a Rafah, ad esempio, e a Khuzaa, nel Sud della Striscia. La missione odierna prevedeva il disinnesco di un ordigno trovato nel Nord della Striscia, presso le torri Sheikh Zayed di Beit Lahya. In questa zona per la neutralizzazione degli ordigni la polizia aveva requisito un campo di calcio relativamente distante dalle abitazioni. Il team degli specialisti palestinesi era guidato da Tayassir al-Hum, un ufficiale della polizia palestinese inquadrato a suo tempo nelle forze di Abu Mazen, da 15 anni nel ramo, che aveva seguito corsi di aggiornamento professionale all'estero. Al suo fianco c'erano il vicecomandante della sua unità, Hazem Abu Murad e il loro assistente Billal Sultan. La neutralizzazione degli ordigni è una operazione altamente pericolosa. Di norma nelle vicinanze immediate non sono ammessi estranei. Ma oggi il team degli artificieri era accompagnato egualmente da tre giornalisti di grande serietà e di documentata esperienza: Simone Camilli, Hatem Mussa (della agenzia di stampa palestinese Wafa) e Ali Abu Afash, un fotografo che fungeva anche da interprete per il collega italiano. Le riprese sono iniziate verso le 11.30 locali. A quanto pare i giornalisti hanno voluto prima prendere contatto con la zona di Beit Lahya e solo dopo sono giunti nel campo di calcio per documentare la definitiva neutralizzazione dell'ordigno. Secondo una testimonianza raccolta dall'Ansa il disinnesco della bomba israeliana (di aspetto del tutto normale) è tragicamente fallito e ha fatto esplodere altri cinque ordigni che si trovavano nelle immediate vicinanze. Per il team di artificieri e per i cronisti che li accompagnavano non c'è stato scampo. I loro corpi straziati sono stati portati al vicino ospedale Kamal Adwan. Solo dopo alcune ore è stato pubblicato il bilancio definitivo dei morti: i tre artificieri della polizia palestinesi e i giornalisti Camilli e Abu Afash. Hatem Mussa, il terzo giornalista, è stato ferito in modo gravissimo e a quanto pare dovrà essere trasferito all'estero. Negli uffici di Gaza dell'agenzia Ap per cui Camilli lavorava la tragedia è stata accolta con profondo dolore e con scoppi di singhiozzi. I suoi colleghi hanno ricordato con insistenza il suo sorriso, il costante buon umore, la capacità di avvicinarsi a chi attraversava momenti di sconforto: una condizione frequente fra i cameramen di Gaza, che anche nelle ultime settimane hanno documentato numerose tragedie umane. Messaggi di cordoglio per la morte di Camilli - il primo giornalista straniero morto a Gaza in questo conflitto, assieme con altri 16 colleghi locali - sono stati pubblicati dalla Fpa, la associazione della stampa estera in Israele e nei Territori palestinesi, e dal Sindacato dei giornalisti palestinesi.(ANSA).
REPORTER MORTO: PADRE,FIERO DI LUI,VADO A GAZA A RIPRENDERLO - ROMA, 13 AGO -«Ha iniziato questa professione con uno stage all'Associated Press, poi è partito e ha coperto zone calde come il Libano, Gerusalemme, Georgia. Tutti punti caldi del pianeta», ha raccontato Pier Luigi Camilli. Il padre di Simone ha descritto il figlio come «uno dei tanti giovani italiani andati all'estero per lavorare, ma la sua è stata una scelta, non è stato costretto da nessuno». A chi gli chiedeva che tipo fosse il figlio, Camilli ha risposto: «Era un ragazzo di poche parole. Si limitava a dirmi: non ti preoccupare, non c'è problema».
REPORTER MORTO: VESCOVO PITIGLIANO,CONTINUARE A SPERARE PACE Messaggio monsignor Borgetti a padre e famiglia di Simone - PITIGLIANO (GROSSETO), 13 AGO - «La perdita del figlio Simone è un evento terribile, che lega la nostra terra ai tragici fatti di sangue che oscurano la serenità degli animi, ma che non possono spegnere la nostra speranza in un futuro di pace». Lo scrive il vescovo di Pitigliano Sovana Orbetello, monsignor Guglielmo Borgetti, esprimendo al padre del reporter morto oggi a Gaza, Pier Luigi Camilli, sindaco di Pitigliano, e a tutta la sua famiglia, la vicinanza sua e quella della comunità diocesana «in un momento così drammatico». Monsignor Borgetti annuncia poi una veglia di preghiera «in suffragio per Simone, e di sostegno per i suoi famigliari», nella cattedrale di Pitigliano per giovedì 14 agosto, alle 21.30.
MO: LEGAMBIENTE, CORDOGLIO PER SCOMPARSA DI SIMONE CAMILLI = Roma, 13 ago. - - «Esprimiamo il nostro profondo dolore e la nostra vicinanza al Sindaco e alla sua famiglia per la scomparsa di Simone, morto nella Striscia di Gaza nonostante la tregua in corso». Angelo Gentili e Rossella Muroni di Legambiente esprimono da Festambiente, dove è in corso il festival nazionale dell'associazione, il cordoglio e la vicinanza alla famiglia del giovane videoreporter morto nella Striscia di Gaza. «Simone era un ricercatore della verità, una verità al servizio della responsabilità e dell'impegno - proseguono - Simone si trovava in quei territorio solo per fare al meglio il suo mestiere , quello di informare perché si rendeva conto che conoscere le cose è il primo passo per cambiarle». Stasera e nelle prossime serate all'interno di Festambiente per ricordare l'impegno, la passione e la voglia di raccontare verrà proiettato 'About Gazà, il documentario di Simone Camilli firmato con Pietro Bellorini che descrive la vita nella Striscia girato a Gaza tre anni fa.
REPORTER MORTO: VICESINDACO PITIGLIANO,COMUNE VICINO CAMILLI 'Pronti ad accogliere salma se famiglia lo riterrà opportunò - PITIGLIANO (GROSSETO), 13 AGO - «Siamo pronti ad accogliere la salma di Simone se la famiglia lo riterrà opportuno». Lo ha detto il vicesindaco di Pitigliano, Melania Renaioli, all'uscita dal Comune dopo un incontro avuto con gli assessori a seguito della morte del figlio del sindaco Pierluigi Camilli. «Siamo vicino al dolore immenso della famiglia - ha proseguito la Renaioli - ma in questo momento vogliamo mantenere il più stretto riserbo, siamo vicino al nostro sindaco e alla sua famiglia». In segno di lutto sono stati annullati tutti i festeggiamenti per il ferragosto.
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