Ennesimo dramma familiare e femminicidio nell’arroventato agosto 2014, che ha arrossato le rive della Magra. Un’altra morte annunciata. Va in onda la solita tragedia dell’emigrazione. Antonietta e Salvatore originari della Calabria, si erano sposati nel 1992. La donna, Antonietta Romeo, 40 anni, al momento del delitto, si trovava in casa con l'ex marito, Salvatore Iemma, 50enne, titolare di una ditta di costruzioni che ha sede poco distante dall'abitazione. L’orrendo crimine, sarebbe avvenuto poco dopo le ore 22,30 di mercoledì 13 agosto 2014 . Teatro della tragedia l'interno della casa, nell'immediata periferia di Sarzana, in provincia di La Spezia, nei pressi dell'ospedale. Da una sommaria ricostruzione dei fatti, sembra che la coppia fosse separata da oltre un anno. Genitori di quattro figli, tutti maschi, di cui uno maggiorenne, che a quanto pare non erano in casa al momento dell'omicidio. Mamma e papà di Antonietta Romeo, vivono in un’ abitazione poco distante. Procedono i Carabinieri della locale stazione, diretta dal comandante di Sarzana, luogotenente Luigi Razzano e del Norm diretto dal tenente Giovanni Chisilieri, coordinato dal comandante della compagnia dei carabinieri di Sarzana, capitano Giovanni Di Bella, tutti agli ordini del colonnello Francesco Marra . Sovrintende alle operazioni il p.m. di turno, coordinato dal procuratore capo della Repubblica Mario Paciaroni. Dopo una fuga di 24 ore, il marito assassino, reo confesso, si è costituito in caserma, accompagnato dal suo legale di fiducia
SARZANA, UNA DONNA DI 40 ANNI, ANTONIETTA ROMEO, MAMMA DI QUATTRO FIGLI MASCHI, AMMAZZATA SOTTO FERRAGOSTO, A COLPI DI PISTOLA A TAMBURO, RICERCATO IL MARITO SI È COSTITUITO DOPO 24 ORE DI LATITANZA
Domenico Salvatore
Femminicidio continuo. Te la do io… la festa della donna, delle Mimose, della mamma, della nonna. Il dramma familiare, dentro la tragedia dell’emigrante. Potrebbe essere stato il marito, considerato principale indiziato e ricercato dai Carabinieri della stazione di Sarzana, in provincia di La Spezia, al confine tra la Liguria e la Toscana e della compagnia coordinati dal comandante provinciale dei Carabinieri colonnello. Raptus omicida, vecchia ruggine, rapporti coniugali deteriorati nel tempo od altra motivazione? Ha ucciso l'ex moglie con tre colpi di pistola, ed è fuggito? Questo lo stabiliranno le forze di polizia, sguinzagliate alla ricerca del potenziale omicida Tutti i tre proiettili esplosi dall'uomo sono andati a segno. Trovata in fin di vita, la vittima è deceduta durante il trasporto all'ospedale. Secondo una prima sommaria ricostruzione della sparatoria, sembra che il killer abbia esploso diversi colpi di pistola, da corta distanza, con inaudita violenza. La donna, avrebbe tentato di sottrarsi alla furia omicida, ingaggiando una colluttazione. Poi, è crollata al suolo in un lago di sangue. Il fuggitivo, si muove su un'auto, forse una Mazda di colore scuro. Le generalità del marito della donna, la sua foto e la targa della macchina sono state diffuse alle questure di La Spezia, alla vicina Massa Carrara e alla Stradale. Le ricerche, si stanno allargando a tutto il territorio nazionale. Accertato che Antonietta Romeo, 40 anni, si trovasse in casa con l'ex marito, Salvatore Iemma, 50enne, titolare di una ditta di costruzioni che ha sede poco distante dall'abitazione. La vittima, Antonella Romeo, 40 anni, è stata uccisa con tre colpi di pistola, dall’ex marito, Salvatore Iemma, un piccolo imprenditore? L'omicidio è stato commesso intorno alle 23 all'interno della casa, nell'immediata periferia di Sarzana, non lontano dall'ospedale. L'uomo avrebbe sparato alla ex moglie; non è chiaro, se durante un litigio o a sangue freddo. E' poi fuggito in auto, portando con sé l'arma. La donna soccorsa in fin di vita sarebbe morta durante il trasporto in ospedale. Dopo aver esploso i tre proiettili, Iemma è fuggito a bordo di un’auto di colore scuro, probabilmente una Mazda. Le sue ricerche sono state affidate alle questure di La Spezia, Massa e Carrara. Sembra che fossero separati. La donna è morta durante il tragitto per arrivare al, seppur vicino, pronto Soccorso. E siampo alle ipotesi investigative. La prima ipotesi è che il piccolo imprenditore abbia ucciso l’ex compagna al culmine di un violento alterco-litigio. Ma non si esclude il delitto a sangue freddo. Teatro dell’agghiacciante fatto di sangue, una traversa di via Turì a Sarzana. Su due piedi, ovviamente, non si può sapere che cosa sia successo tra i due e quale causa abbia scatenato la follia omicida.
La coppia, che si era separata da circa un anno e mezzo, ha quattro figli maschi, uno solo dei quali maggiorenne. L’uomo ieri sera si è presentato a casa dell’ex moglie in via Turì, uno stabile a due piani che la donna negli ultimi tempi avrebbe adibito a ricovero per gli anziani. Tra i due potrebbe esserci stato un litigio, circostanza che comunque è ancora da accertare. Non è escluso che all’origine del folle gesto vi siano vecchi rancori non ancora sopiti o fresche questioni di gelosia. Qualche vicino deve aver sentito gli spari, secchi ed in rapida successione. Anche questa ipotesi dev’essere accertata. Scattato l’allarme, il personale sanitario ha tentato di rianimare la donna sul posto, in quanto le sue condizioni erano talmente gravi da non consentire lo spostamento all’interno dell’ambulanza. Prima che i carabinieri riuscissero a raggiungere via Turì, l’uomo è salito a bordo di una Mazda di colore nero e si è dato alla fuga, portando con sé la pistola con la quale aveva appena ucciso la moglie. Mentre i carabinieri della stazione di Sarzana, affiancati dalla scientifica dell’Arma, entravano all’interno della casa per eseguire i primi rilievi e per ascoltare le testimonianze dei vicini, in tutta Sarzana e oltre i confini della provincia si scatenava una gigantesca caccia all’uomo, che ha impegnato per gran parte della notte tutte le forze dell’ordine. Le tracce di Salvatore Iemma,si sono perse e non si hanno ancora notizie certe. Tuttavia il ricercato ha le ore contate e potrebbe costituirsi o essere catturato nelle prossime ore. Scattato l’allarme, dopo l’arrivo dei carabinieri, intorno alla casa della vittima, si è formato il solito, immancabile capannello di gente: parenti, amici della donna, semplici vicini di casa. Sui loro volti, incredulità, angoscia, sbalordimento, tristezza e dolore. Un’altra famiglia distrutta. Le al cimitero, lui in galera e i figli allo sbando. In attesa che qualcheduno si prenda cura di loro. Volano i primi commenti. Emerge lo spaccato di una vita fatta di screzi e litigi, congetture e pettegolezzi, parole grosse; un incubo. Una tragedia annunciata. Nonostante la ben numerosa prole; solamente uno maggiorenne. Sparito lui, sparita la macchina, sparita l’arma del delitto. Tuttavia i Carabinieri sono sulle tracce del potenziale assassino; se non del maggior indiziato. Già nelle prossime ore potrebbero arrivare le novità. La cattura o la resa. Il movente non può che essere legato e collegato a questioni familiari. Questa non è una storia di ‘ndrangheta o di malavita. Dopo l’autopsia, che sarà eseguita dal perito settore, nominato dal Tribunale, la salma verrà restituita ai parenti, per i funerali che si svolgeranno a Sarzana, in forma pubblica. Salvo altra decisione del questore di La Spezia, Vittorino Grillo, che lo motiverebbe con esigenze di ordine pubblico e sicurezza. Le indagini per risalire all’autore del delitto ed al movente, sono coordinate dal p.m. di turno, coordinato dal procuratore capo della Repubblica Mario Paciaroni. Non ci sono novità dai blocchi stradali volanti e dalle perquisizioni domiciliari dei pregiudicati della zona, loro alibi-orario e stub; frutto della consueta “cintura militare” organizzata da Polizia, carabinieri e Guardia di Finanza, intorno al vasto hinterland, nell’immediatezza del fattaccio. Ancora una volta la vittima è una donna, guarda caso di origini calabresi.
Una bottiglia di acido muriatico, un colpo di lupara, una scarica di pistolettate; armi infami, come le considerava la mafia; alternative alla ‘sferra’. Per uccidere le …”femmine”, purtroppo, tutte le armi sono buone. Eppure, una volta le donne, gli anziani ed i bambini erano considerati s a c r i ed i n v i o l a b i l i. A chi si macchiava di simili orribili atrocità, spettava una vita da incubo. Dentro e fuori dalla galera. Eccezion fatta, per il periodo nebuloso, in cui vigeva il famigerato articolo 587 del Codice Penale. Articolo abrogato dall'art. 1, L. 5 agosto 1981, n. 442, che abroga la rilevanza penale della causa d'onore….587. Omicidio e lesione personale a causa di onore.Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona, che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella. Se il colpevole cagiona, nelle stesse circostanze, alle dette persone, una lesione personale, le pene stabilite negli articoli 582 e 583 sono ridotte a un terzo ; se dalla lesione personale deriva la morte, la pena è della reclusione da due a cinque anni. Non è punibile chi, nelle stesse circostanze, commette contro le dette persone il fatto preveduto dall'articolo 581”.
Domenico Salvatore
DONNA UCCISA A SARZANA, DOMANI INTERROGATORIO EX MARITO Nel carcere di Massa, dove si è costituito
GENOVA, 15 agosto 2014 - Sarà sottoposto domani a interrogatorio di garanzia Salvatore Iemma, l'imprenditore edile di Sarzana (La Spezia) che mercoledì notte ha ucciso la ex moglie Antonietta Romeo a colpi di pistola. L'uomo sarà interrogato dal gip nel carcere di Massa Carrara dove l'uomo si è costituito, ieri sera, dopo una fuga di circa 24 ore. Iemma è accusato di omicidio volontario aggravato.
SARZANA, UNA DONNA DI 40 ANNI, ANTONIETTA ROMEO, MAMMA DI QUATTRO FIGLI MASCHI, AMMAZZATA SOTTO FERRAGOSTO, A COLPI DI PISTOLA A TAMBURO, RICERCATO IL MARITO SI È COSTITUITO DOPO 24 ORE DI LATITANZA
Domenico Salvatore
Femminicidio continuo. Te la do io… la festa della donna, delle Mimose, della mamma, della nonna. Il dramma familiare, dentro la tragedia dell’emigrante. Potrebbe essere stato il marito, considerato principale indiziato e ricercato dai Carabinieri della stazione di Sarzana, in provincia di La Spezia, al confine tra la Liguria e la Toscana e della compagnia coordinati dal comandante provinciale dei Carabinieri colonnello. Raptus omicida, vecchia ruggine, rapporti coniugali deteriorati nel tempo od altra motivazione? Ha ucciso l'ex moglie con tre colpi di pistola, ed è fuggito? Questo lo stabiliranno le forze di polizia, sguinzagliate alla ricerca del potenziale omicida Tutti i tre proiettili esplosi dall'uomo sono andati a segno. Trovata in fin di vita, la vittima è deceduta durante il trasporto all'ospedale. Secondo una prima sommaria ricostruzione della sparatoria, sembra che il killer abbia esploso diversi colpi di pistola, da corta distanza, con inaudita violenza. La donna, avrebbe tentato di sottrarsi alla furia omicida, ingaggiando una colluttazione. Poi, è crollata al suolo in un lago di sangue. Il fuggitivo, si muove su un'auto, forse una Mazda di colore scuro. Le generalità del marito della donna, la sua foto e la targa della macchina sono state diffuse alle questure di La Spezia, alla vicina Massa Carrara e alla Stradale. Le ricerche, si stanno allargando a tutto il territorio nazionale. Accertato che Antonietta Romeo, 40 anni, si trovasse in casa con l'ex marito, Salvatore Iemma, 50enne, titolare di una ditta di costruzioni che ha sede poco distante dall'abitazione. La vittima, Antonella Romeo, 40 anni, è stata uccisa con tre colpi di pistola, dall’ex marito, Salvatore Iemma, un piccolo imprenditore? L'omicidio è stato commesso intorno alle 23 all'interno della casa, nell'immediata periferia di Sarzana, non lontano dall'ospedale. L'uomo avrebbe sparato alla ex moglie; non è chiaro, se durante un litigio o a sangue freddo. E' poi fuggito in auto, portando con sé l'arma. La donna soccorsa in fin di vita sarebbe morta durante il trasporto in ospedale. Dopo aver esploso i tre proiettili, Iemma è fuggito a bordo di un’auto di colore scuro, probabilmente una Mazda. Le sue ricerche sono state affidate alle questure di La Spezia, Massa e Carrara. Sembra che fossero separati. La donna è morta durante il tragitto per arrivare al, seppur vicino, pronto Soccorso. E siampo alle ipotesi investigative. La prima ipotesi è che il piccolo imprenditore abbia ucciso l’ex compagna al culmine di un violento alterco-litigio. Ma non si esclude il delitto a sangue freddo. Teatro dell’agghiacciante fatto di sangue, una traversa di via Turì a Sarzana. Su due piedi, ovviamente, non si può sapere che cosa sia successo tra i due e quale causa abbia scatenato la follia omicida.
La coppia, che si era separata da circa un anno e mezzo, ha quattro figli maschi, uno solo dei quali maggiorenne. L’uomo ieri sera si è presentato a casa dell’ex moglie in via Turì, uno stabile a due piani che la donna negli ultimi tempi avrebbe adibito a ricovero per gli anziani. Tra i due potrebbe esserci stato un litigio, circostanza che comunque è ancora da accertare. Non è escluso che all’origine del folle gesto vi siano vecchi rancori non ancora sopiti o fresche questioni di gelosia. Qualche vicino deve aver sentito gli spari, secchi ed in rapida successione. Anche questa ipotesi dev’essere accertata. Scattato l’allarme, il personale sanitario ha tentato di rianimare la donna sul posto, in quanto le sue condizioni erano talmente gravi da non consentire lo spostamento all’interno dell’ambulanza. Prima che i carabinieri riuscissero a raggiungere via Turì, l’uomo è salito a bordo di una Mazda di colore nero e si è dato alla fuga, portando con sé la pistola con la quale aveva appena ucciso la moglie. Mentre i carabinieri della stazione di Sarzana, affiancati dalla scientifica dell’Arma, entravano all’interno della casa per eseguire i primi rilievi e per ascoltare le testimonianze dei vicini, in tutta Sarzana e oltre i confini della provincia si scatenava una gigantesca caccia all’uomo, che ha impegnato per gran parte della notte tutte le forze dell’ordine. Le tracce di Salvatore Iemma,si sono perse e non si hanno ancora notizie certe. Tuttavia il ricercato ha le ore contate e potrebbe costituirsi o essere catturato nelle prossime ore. Scattato l’allarme, dopo l’arrivo dei carabinieri, intorno alla casa della vittima, si è formato il solito, immancabile capannello di gente: parenti, amici della donna, semplici vicini di casa. Sui loro volti, incredulità, angoscia, sbalordimento, tristezza e dolore. Un’altra famiglia distrutta. Le al cimitero, lui in galera e i figli allo sbando. In attesa che qualcheduno si prenda cura di loro. Volano i primi commenti. Emerge lo spaccato di una vita fatta di screzi e litigi, congetture e pettegolezzi, parole grosse; un incubo. Una tragedia annunciata. Nonostante la ben numerosa prole; solamente uno maggiorenne. Sparito lui, sparita la macchina, sparita l’arma del delitto. Tuttavia i Carabinieri sono sulle tracce del potenziale assassino; se non del maggior indiziato. Già nelle prossime ore potrebbero arrivare le novità. La cattura o la resa. Il movente non può che essere legato e collegato a questioni familiari. Questa non è una storia di ‘ndrangheta o di malavita. Dopo l’autopsia, che sarà eseguita dal perito settore, nominato dal Tribunale, la salma verrà restituita ai parenti, per i funerali che si svolgeranno a Sarzana, in forma pubblica. Salvo altra decisione del questore di La Spezia, Vittorino Grillo, che lo motiverebbe con esigenze di ordine pubblico e sicurezza. Le indagini per risalire all’autore del delitto ed al movente, sono coordinate dal p.m. di turno, coordinato dal procuratore capo della Repubblica Mario Paciaroni. Non ci sono novità dai blocchi stradali volanti e dalle perquisizioni domiciliari dei pregiudicati della zona, loro alibi-orario e stub; frutto della consueta “cintura militare” organizzata da Polizia, carabinieri e Guardia di Finanza, intorno al vasto hinterland, nell’immediatezza del fattaccio. Ancora una volta la vittima è una donna, guarda caso di origini calabresi.
Una bottiglia di acido muriatico, un colpo di lupara, una scarica di pistolettate; armi infami, come le considerava la mafia; alternative alla ‘sferra’. Per uccidere le …”femmine”, purtroppo, tutte le armi sono buone. Eppure, una volta le donne, gli anziani ed i bambini erano considerati s a c r i ed i n v i o l a b i l i. A chi si macchiava di simili orribili atrocità, spettava una vita da incubo. Dentro e fuori dalla galera. Eccezion fatta, per il periodo nebuloso, in cui vigeva il famigerato articolo 587 del Codice Penale. Articolo abrogato dall'art. 1, L. 5 agosto 1981, n. 442, che abroga la rilevanza penale della causa d'onore….587. Omicidio e lesione personale a causa di onore.Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona, che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella. Se il colpevole cagiona, nelle stesse circostanze, alle dette persone, una lesione personale, le pene stabilite negli articoli 582 e 583 sono ridotte a un terzo ; se dalla lesione personale deriva la morte, la pena è della reclusione da due a cinque anni. Non è punibile chi, nelle stesse circostanze, commette contro le dette persone il fatto preveduto dall'articolo 581”.
Domenico Salvatore
DONNA UCCISA A SARZANA, DOMANI INTERROGATORIO EX MARITO Nel carcere di Massa, dove si è costituito
GENOVA, 15 agosto 2014 - Sarà sottoposto domani a interrogatorio di garanzia Salvatore Iemma, l'imprenditore edile di Sarzana (La Spezia) che mercoledì notte ha ucciso la ex moglie Antonietta Romeo a colpi di pistola. L'uomo sarà interrogato dal gip nel carcere di Massa Carrara dove l'uomo si è costituito, ieri sera, dopo una fuga di circa 24 ore. Iemma è accusato di omicidio volontario aggravato.
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