Progetto Italia-Tunisia monitora malattie da zecche e zanzare
TUNISI, 12 agosto 2014 - Creare una piattaforma comune Italia-Tunisia per la sorveglianza delle malattie emergenti trasmesse da zecche e zanzare (Culicidae), questo è l'obiettivo del progetto Restus cofinanziato dall'Ue nell'ambito del Programma IEVP di cooperazione transfrontaliera Italia-Tunisia 2007-2013. Un team multidisciplinare è responsabile dell'attuazione di un sistema di monitoraggio, basato su una rete transfrontaliera di sorveglianza epidemiologica (Restus) che consentirà, attraverso una banca dati (censimento dei casi, presenza dei vettori, prevalenza dati ambientali) di seguire l'evoluzione delle zoonosi e delle malattie trasmesse da vettori e quindi di costituire un sistema di allerta precoce. Saranno garantiti metodi sensibili ed affidabili per la diagnosi, fornendo un'autorevole piattaforma tecnologica condivisa.
L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia «A. Mirri» partecipa al progetto per la parte italiana oltre ai Servizi di Prevenzione veterinaria dell'Azienda sanitaria provinciale di Agrigento e Ragusa. Partner tunisini l'Istituto Pasteur di Tunisi, L'Ecole Nationale de Mèdecine Vètèrinaire di Tunisi, l'Observatoire National des Maladies Nouvelles et Emergentes e la Facultè des Arts et des Humanitès de la Manouba. «Partito il 4 aprile scorso a Tunisi con la prima riunione del gruppo di ricerca ora il progetto si trova in fase avanzata», dice ad ANSAmed il responsabile Alessandra Turina, dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, secondo cui entro la fine dell'anno potranno essere presentati i primi risultati dei lavori
TUNISI, 12 agosto 2014 - Creare una piattaforma comune Italia-Tunisia per la sorveglianza delle malattie emergenti trasmesse da zecche e zanzare (Culicidae), questo è l'obiettivo del progetto Restus cofinanziato dall'Ue nell'ambito del Programma IEVP di cooperazione transfrontaliera Italia-Tunisia 2007-2013. Un team multidisciplinare è responsabile dell'attuazione di un sistema di monitoraggio, basato su una rete transfrontaliera di sorveglianza epidemiologica (Restus) che consentirà, attraverso una banca dati (censimento dei casi, presenza dei vettori, prevalenza dati ambientali) di seguire l'evoluzione delle zoonosi e delle malattie trasmesse da vettori e quindi di costituire un sistema di allerta precoce. Saranno garantiti metodi sensibili ed affidabili per la diagnosi, fornendo un'autorevole piattaforma tecnologica condivisa.
L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia «A. Mirri» partecipa al progetto per la parte italiana oltre ai Servizi di Prevenzione veterinaria dell'Azienda sanitaria provinciale di Agrigento e Ragusa. Partner tunisini l'Istituto Pasteur di Tunisi, L'Ecole Nationale de Mèdecine Vètèrinaire di Tunisi, l'Observatoire National des Maladies Nouvelles et Emergentes e la Facultè des Arts et des Humanitès de la Manouba. «Partito il 4 aprile scorso a Tunisi con la prima riunione del gruppo di ricerca ora il progetto si trova in fase avanzata», dice ad ANSAmed il responsabile Alessandra Turina, dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, secondo cui entro la fine dell'anno potranno essere presentati i primi risultati dei lavori

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