PAPA: COREA; BATTEZZA PAPÀ RAGAZZO MORTO NAUFRAGIO SEWOL - Seul, 17 agosto 2014- Il Papa ha battezzato Lee Ho Jin, padre di uno dei ragazzi morti nel naufragio del traghetto Sewol, nel quale lo scorso aprile sono morte 293 persone, e 10 disperse, in gran parte ragazzi della scuola superiore. Lee ha scelto di chiamarsi Francesco. Il Papa, riferiscono i collaboratori, si è detto felice di poter amministrare il battesimo al signor Lee. Il rito si è svolto nella cappella della nunziatura di Seul, prima che il Papa si recasse a Hemi per l'incontro con i vescovi dell'Asia, 68 presuli di 35 nazioni.
PAPA: COREA; SPERO RELAZIONI S.SEDE CON ALTRI PAESI ASIA Non solo dialogo politico, anche umano e fraterno - Hemi, 17 agosto 2014 - «Spero fermamente che i Paesi del vostro Continente con i quali la Santa Sede non ha ancora una relazione piena, non esiteranno a promuovere un dialogo, a beneficio di tutti». Papa Francesco lo ha detto ai vescovi dell'Asia riuniti nel santuario di Hemi, 90 chilometri a sud di Seul, luogo simbolo delle persecuzioni anticristiane. «Non mi riferisco - ha aggiunto il Papa a braccio - solo al dialogo politico, ma anche al dialogo umano e fraterno». Le parole del Papa potrebbero essere applicate alla Corea del Nord, alla Cina e ad altri paesi dell'Asia orientale con cui la Santa Sede non ha relazioni diplomatiche.
PAPA: COREA; NON SI DIALOGA CON FRASI FATTE E RISPOSTE FACILI A 68 vescovi da 35 nazioni, su prospettive della missione - Non si dialoga «nascondendosi dietro risposte facili, frasi fatte, leggi e regolamenti». Servono «empatia, accoglienza sincera, apertura di mente e cuore», «se la nostra comunicazione non è un monologo». Lo ha detto il Papa ai vescovi dell'Asia riuniti nel santuario di Hemi, 68 presuli da 35 nazioni, con i quali ha si è intrattenuto sulle prospettive della missione in Asia
Ancora a proposito dell'«empatia» richiesta da un «dialogo autentico», anche in ottica missionaria, papa Francesco ha spiegato che «la sfida che ci si pone è quella di non limitarci ad ascoltare le parole che gli altri pronunciano, ma di cogliere la comunicazione non detta delle esperienze, speranze e aspirazioni, delle loro difficoltà e di ciò che sta loro più a cuore». Papa Francesco ha spiegato che il dialogo per un cristiano si fonda anche sulla propria identità, «sulla logica stessa dell'incarnazione. »In Gesù - ha aggiunto citando la 'Ecclesia in Asià, di Giovanni Paolo II - Dio stesso è diventato uno di noi, ha condiviso la nostra esistenza e ci ha parlato con la nostra lingua«. In tale spirito di apertura agli altri, spero fermamente che i Paesi del vostro Continente con i quali la Santa Sede non ha ancora una relazione piena, non esiteranno a promuovere un dialogo a beneficio di tutti». Alle chiese asiatiche, «piccolo gregge», ha concluso il Pontefice, è affidata la missione di portare la luce del Vangelo fino ai confini della terra«.
PAPA: GIOCANDO CON AGGEGGI E COSE DI MODA, PERDIAMO SOLIDITÀ A vescovi Asia su rischi cultura che esalta effimero e evasione - Un modo con cui «il mondo minaccia la solidità e identità cristiana è la superficialità: la tendenza a giocherellare con le cose di moda, gli aggeggi e le distrazioni, piuttosto che dedicarci alle cose che realmente contano». Lo ha detto il Papa nel discorso ai vescovi asiatici, aggiungendo che «in una cultura che esalta l'effimero e offre numerosi luoghi di evasione e di fuga, ciò presenta un serio problema pastorale». L'incontro con i vescovi asiatici, 68 presuli da 35 paesi, si è svolto nel santuario di Hemi, 90 chilometri a sud di Seul, uno dei luoghi simbolo delle persecuzioni anticristiane. L'identità della maggior parte dei 132 martiri torturati ed uccisi in questo luogo non è nota.
PAPA: COREA; SPERO RELAZIONI S.SEDE CON ALTRI PAESI ASIA Non solo dialogo politico, anche umano e fraterno - Hemi, 17 agosto 2014 - «Spero fermamente che i Paesi del vostro Continente con i quali la Santa Sede non ha ancora una relazione piena, non esiteranno a promuovere un dialogo, a beneficio di tutti». Papa Francesco lo ha detto ai vescovi dell'Asia riuniti nel santuario di Hemi, 90 chilometri a sud di Seul, luogo simbolo delle persecuzioni anticristiane. «Non mi riferisco - ha aggiunto il Papa a braccio - solo al dialogo politico, ma anche al dialogo umano e fraterno». Le parole del Papa potrebbero essere applicate alla Corea del Nord, alla Cina e ad altri paesi dell'Asia orientale con cui la Santa Sede non ha relazioni diplomatiche.
PAPA: COREA; NON SI DIALOGA CON FRASI FATTE E RISPOSTE FACILI A 68 vescovi da 35 nazioni, su prospettive della missione - Non si dialoga «nascondendosi dietro risposte facili, frasi fatte, leggi e regolamenti». Servono «empatia, accoglienza sincera, apertura di mente e cuore», «se la nostra comunicazione non è un monologo». Lo ha detto il Papa ai vescovi dell'Asia riuniti nel santuario di Hemi, 68 presuli da 35 nazioni, con i quali ha si è intrattenuto sulle prospettive della missione in Asia
Ancora a proposito dell'«empatia» richiesta da un «dialogo autentico», anche in ottica missionaria, papa Francesco ha spiegato che «la sfida che ci si pone è quella di non limitarci ad ascoltare le parole che gli altri pronunciano, ma di cogliere la comunicazione non detta delle esperienze, speranze e aspirazioni, delle loro difficoltà e di ciò che sta loro più a cuore». Papa Francesco ha spiegato che il dialogo per un cristiano si fonda anche sulla propria identità, «sulla logica stessa dell'incarnazione. »In Gesù - ha aggiunto citando la 'Ecclesia in Asià, di Giovanni Paolo II - Dio stesso è diventato uno di noi, ha condiviso la nostra esistenza e ci ha parlato con la nostra lingua«. In tale spirito di apertura agli altri, spero fermamente che i Paesi del vostro Continente con i quali la Santa Sede non ha ancora una relazione piena, non esiteranno a promuovere un dialogo a beneficio di tutti». Alle chiese asiatiche, «piccolo gregge», ha concluso il Pontefice, è affidata la missione di portare la luce del Vangelo fino ai confini della terra«.
PAPA: GIOCANDO CON AGGEGGI E COSE DI MODA, PERDIAMO SOLIDITÀ A vescovi Asia su rischi cultura che esalta effimero e evasione - Un modo con cui «il mondo minaccia la solidità e identità cristiana è la superficialità: la tendenza a giocherellare con le cose di moda, gli aggeggi e le distrazioni, piuttosto che dedicarci alle cose che realmente contano». Lo ha detto il Papa nel discorso ai vescovi asiatici, aggiungendo che «in una cultura che esalta l'effimero e offre numerosi luoghi di evasione e di fuga, ciò presenta un serio problema pastorale». L'incontro con i vescovi asiatici, 68 presuli da 35 paesi, si è svolto nel santuario di Hemi, 90 chilometri a sud di Seul, uno dei luoghi simbolo delle persecuzioni anticristiane. L'identità della maggior parte dei 132 martiri torturati ed uccisi in questo luogo non è nota.

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