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GIUSTIZIA: COSTA,RIFORMA CUSTODIA CAUTELARE PER STOP ABUSI

Il governo non interviene, c'è già testo all'esame della Camera

ROMA, 17 agosto 2014 - «Questa tappa della vicenda giudiziaria dimostra che serve una riflessione. C'è stato un pm che ha chiesto l'arresto, un primo giudice che gli ha dato ragione e un altro, ora, che ha detto di no al carcere. Ma se non si fosse trattato di un parlamentare, all'indagato non sarebbero state risparmiate settimane di detenzione prima della decisione del tribunale del Riesame». 
Lo dice il viceministro della Giustizia Enrico Costa in un'intervista al Mattino, in riferimento al no del tribunale del riesame alla misura cautelare per Luigi Cesaro. Anche alla luce di questo, Costa considera necessaria una riforma della custodia cautelare. Non sarà, comunque, dice, nel piano di riforma della giustizia «perchè c'è un testo che punta già a migliorare l'assetto normativo. 

È stato votato alla Camera, al Senato e ora è di nuovo all'esame di Montecitorio. Lo considero un buon punto di equilibrio, capace di porre fine a una interpretazione estensiva - per dirla con un termine molto benevolo - della custodia cautelare. Molto spesso se ne è abusato per bilanciare l'incertezza della pena». Costa torna anche sulla responsabilità civile dei magistrati, e osserva: «Le condanne a risarcire i danni sono state una manciata in oltre 25 anni e quindi un aggiustamento della legge Vassalli è necessario. Forse a qualcuno questo sistema poteva fare comodo, ma intervenire aiuta a dare maggiore credibilità al sistema italiano».

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