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NASCONDEVA LA DROGA NEL CALZINO. PUSHER DEL GAMBIA ARRESTATO DAI CARABINIERI.

ROMA 30 Aprile 2013 – Nascondeva una confezione con 15 g di marijuana nel calzino, lo spacciatore del Gambia di 32 anni arrestato nella notte dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma. Il giovane, già conosciuto alle forze dell’ordine, stava parlottando con alcune persone in via di Torrenova, all’angolo con via Casilina, quando, alla vista della “gazzella”, il gruppetto si è sfaldato alla spicciolata. Il 32enne non è stato lesto come gli altri ed è stato fermato per un controllo: la sua agitazione ha indotto i Carabinieri del Nucleo Radiomobile ad approfondire le verifiche durante le quali è spuntato dal calzino l’involucro con la marijuana. Il pusher è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e trattenuto in caserma in attesa di essere sottoposto al rito direttissimo.


SI ARRAMPICANO SU DI UNA CHIESA PER RUBARE IL TETTO IN RAME.2 LADRI ARRESTATI DAI CARABINIERI. AVEVANO GIA’ SMONTATO 80 METRI QUADRATI DI “ORO ROSSO”.


ROMA – La scorsa notte, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato due cittadini romeni di 18 e 22 anni per aver rubato parte di un tetto in rame di una chiesa. L’episodio è accaduto in via Donato Menichella, al quartiere San Basilio, dove i due predoni di “oro rosso” si sono arrampicati sul tetto della Parrocchia San Benedetto Giuseppe Labre, per rubare la protezione di rame, circa 80 mq composta da 10 lastre ognuna lunga circa dieci metri. I Carabinieri sono intervenuti chiamati al 112 da un cittadino che aveva notato l’insolita presenza sul tetto della chiesa. Così sono riusciti a bloccare uno dei due romeni mentre l’altro lo hanno fermato dopo un breve inseguimento a piedi. La copertura di rame, che era già stata interamente smontata dai ladri e pronta per essere portata via, è stata restituita al parroco e gli attrezzi utilizzati dai ladri sono stati sequestrati. Gli arrestati, accusati di furto aggravato, sono stati accompagnati in caserma in attesa di essere processati con il rito per direttissima.


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