I dipendenti si chiedono se l'insediamento del Governo Letta, tra le tante novità a favore di tutti i segmenti della società, porterà al superamento del blocco degli stipendi dei dipendenti statali e degli altri dipendenti pubblici che ormai da anni sono congelati. Il regolamento approvato dal Governo Monti in via preliminare il 21 Marzo è passato al vaglio del Consiglio di Stato che ha espresso il proprio parere positivo il 17 Aprile scorso. A tal proposito, un articolo dispone la proroga al 31 Dicembre 2014 di una serie di misure previste dall'articolo 9 del decreto legge 31 Maggio 2010, n.78, convertito, con modificazione dalla legge 30 Luglio 2010 n.122: blocco dei trattamenti economici individuali, limite massimo e riduzione dell'ammontare delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale, quali progressioni orizzontali ecc con un risparmio di 2,7mld di euro, ma non insiste sulla detrazione prevista per i burocrati con oltre 90 e/o 150mila euro lorde annue. Tenendo conto che, stando ai dati statistici, promulgati dagli istituti preposti, gli stipendi dei dipendenti pubblici delle varie categorie A, B, C, D sono fermi ormai da molto tempo e quindi in coda alle retribuzioni degli altri paesi europei con scarso potere d'acquisto, si ritiene opportuno che la contrattazione nazionale ritorni in agenda del nuovo Governo e dei Sindacati per dare risposte anche a questa categoria di lavoratori, che pur sempre bacchettati, continuano a prestare un servizio importante a favore dell'utenza dei territori di loro pertinenza. Toccherà al nuovo Governo, dunque, decidere se scongelare gli automatismi stipendiali dei dipendenti pubblici, trovando le risorse necessarie: il Consiglio dei Ministri uscente, infatti, ha deciso quanto sopra, avviando l'iter concernente il contenimento delle spese del pubblico impiego, lasciando, tuttavia, al nuovo esecutivo la decisione di controfirmare la proroga o superare il blocco. Sempre al nuovo esecutivo spetterà il compito di avallare la spending review sul numero di dipendenti nelle pubbliche amministrazioni, che a ns avviso penalizzerebbe il Mezzogiorno d'Italia, stando alla riduzione del personale previsto, in considerazione della spesa, del territorio e della popolazione incidente. Infine, discutibile, la legge Fornero che ha innalzato l'età pensionabile, oltre i parametri europei di Germania e Francia, discriminando in particolar modo le donne che, in un contesto privo di strutture e servizi per la famiglia, sono state costrette a passare - da un sistema diversificato – ad un sistema pensionistico comune. Insomma c'è da rivedere tutto compresa la detassazione su stipendi di lavoratori e pensionati per sostenere i consumi.
Il coordinatore
dip.ti legge 34/02
Adolfo Romeo
--
Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 347 69 11 862
MNews.IT
www.mnews.it
TweetYou. It e penso a te. la nuova idea.
www.tweetyou.it
0 Commenti