Polistena (Reggio Calabria) – Si alla mobilitazione organizzata e partecipata. E' questa in sintesi la risultanza di una nutrita assemblea di lavoratori, tirocinanti e disoccupati e le loro delegazioni alla presenza del primo cittadino Michele Tripodi svoltasi presso la sala consiliare del comune di Polistena nel corso della quale, a fronte della disamina della grave situazione di disagio e disperazione in cui versano migliaia di lavoratori calabresi e le loro famiglie, è stato denunciato con forza il senso d'abbandono e di trascuratezza da parte degli organismi statali e regionali preposti in ordine alla cronica mancata corresponsione delle spettanze loro dovute, relativamente all'omesso pagamento tanto della mobilità e della cassa integrazione in deroga. La platea - composta da lavoratori giunti dai comuni del vibonese oltre che da Giffone, Rosarno, Gioia Tauro, Polistena, Taurianova, Cittanova, Melicucco, ed altri provenienti da realtà aziendali del territorio in grave difficoltà - ha altresì evidenziato l'insopportabile situazione di stallo perfino nei pagamenti dei tirocini formativi, per i quali i lavoratori impegnati, pur avendo quasi terminato i progetti nei comuni, non hanno ancora ricevuto le spettanze dovute neanche in minima parte. Per tali gravi motivi è stato deciso di intraprendere nuove e più ampie forme di mobilitazione allo scopo di creare un movimento che possa diffondere la protesta in maniera più larga ed incisiva. Il sindaco Tripodi dimostrandosi solidale con i lavoratori ha peraltro confermato il proprio sostegno in atto alle recriminazioni emerse nel corso del dibattito. «E' necessario – ha ribadito Michele Tripodi - restituire dignità a migliaia di persone che oggi vedono il loro futuro sempre più incerto, spingendo sulla Regione e sul Governo affinché vengano pagate le mensilità dovute. Questo livello di disperazione sociale è intollerabile – ha affermato - per migliaia di giovani e meno giovani che hanno definitivamente perso ogni speranza di risalita. Occorre pertanto andare oltre creando le condizioni giuste per creare nuove opportunità di lavoro e di occupazione".
Giuseppe Campisi

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