Oggi 10 giugno 2014, a Palermo, nella Caserma "Carlo Alberto DALLA CHIESA", sede del Comando Legione Carabinieri Sicilia, avrà luogo una solenne cerimonia per la celebrazione del 200° Annuale di Fondazione dell'Arma, alla presenza del Comandante della Legione Carabinieri, Generale di Brigata Giuseppe GOVERNALE.
La cerimonia, avrà inizio alle ore 19.00 con lo schieramento del Reparto di formazione rappresentativo delle varie componenti dell'Arma presenti nell'isola; prevede la rassegna dei Reparti da parte della massima Autorità, l'intervento del Comandante della Legione, la consegna delle "Ricompense" ai Carabinieri maggiormente distintisi nell'attività di servizio.
Quest'anno ricorre il Bicentenario della Fondazione dell'Arma dei Carabinieri, ricorrenza di profonda e significativa rilevanza.
L'Arma dei Carabinieri, nei suoi 200 anni di vita, ha accompagnato, con la sua presenza, solerte e rassicurante, generazioni di italiani, eventi storici che l'hanno vista protagonista e partecipe di tutti i mutamenti del Paese, dai momenti più gioiosi a quelli più drammatici, caratterizzati sempre da fedeltà alle Istituzioni e servizio per la collettività, alto senso del dovere, disciplina, tenacia e senso di giustizia.
Palermo, 10 giugno 2014
DISCORSO FESTA DELL'ARMA 2014
Comandante della Legione Carabinieri,
Generale di Brigata Giuseppe GOVERNALE
Carabinieri di Sicilia, in servizio nelle aree urbane e nelle oltre 400 Stazioni periferiche dell'isola.
Oggi, anche a Palermo, alla presenza delle più alte autorità regionali, dei nostri familiari e di tutti coloro che guardano all'Arma con amicizia celebriamo, con la doverosa sobrietà che la delicata situazione economica e finanziaria del Paese suggerisce, la nostra Festa, dai tratti del tutto particolari, quelli di duecento anni di vita.
E' dal 1814, 47 anni prima che venisse proclamata l'Unità d'Italia, che i Carabinieri hanno sottoscritto con gli italiani un patto irrevocabile, quotidianamente rinnovato, rinsaldato, confermato. Un patto mai incrinatosi che si è andato consolidato con le vicende spesso difficili, cruente e dolorose del Paese.
L'Arma in maniera silenziosa, senza inutili protagonismi, si è sempre fatta trovare al posto giusto, non fedele tanto ad una dinastia, ad una casa regnante ma alle Istituzioni monarchico costituzionali prima, repubblicane dal 2 giugno 1946.
L'azione quotidiana è stata contraddistinta dal coraggio della morale, quella particolare rara virtù per cui non si è coraggiosi per se stessi ma per il prossimo. Un coraggio che anche nei piccoli gesti si può professare quotidianamente con l'umile determinato servizio.
Dal 1814, certo l'Arma si è enormemente modernizzata, ma i tratti distintivi, la fisionomia di fondo è rimasta quella di sempre, unica nel panorama italiano e internazionale: la capacità cioè di intercettare fino in periferia i bisogni della gente, avvicinandosi alle aspettative e alle esigenze della collettività, dapprima con le iniziali 330 Stazioni del Piemonte oggi, con i quasi 4.600 presidi su tutto il territorio nazionale, una presenza attiva e discreta, un senso della misura impersonato dai Comandanti di Stazione, Marescialli senza tempo, oggi profondamente diversi da quelli di un secolo fa, ma nel contempo assai simili per efficienza e dedizione al bene comune.
Un'Arma che continua a guardare al passato ed alle sue tradizioni, per leggere correttamente il presente ed interpretare il futuro.
Consapevole, come è, di aver acquisito in due secoli, dagli italiani un patrimonio unico di fiducia e credibilità grazie alle migliaia e migliaia di Carabinieri che ci hanno preceduti sulla via del dovere e che ci consente di salutare oggi con tanto affetto e riconoscenza, in rappresentanza dei colleghi non più in servizio attivo della Sicilia, le Sezioni dell'ANC della provincia di Palermo, qui presenti.
Un servizio che i Carabinieri in Sicilia hanno svolto sempre in prima linea con le altre Forze dell'Ordine e con l'Autorità Giudiziaria addirittura in posizioni di avanguardia ogni qualvolta la società civile ha stentato a riconoscere appieno i segnali di una perniciosa quanto aggressiva e sistematica azione di attacco all'ordinamento democratico costituzionale.
Purtroppo il tempo, la disattenzione e il veloce evolversi degli eventi, relega talvolta nell'oblio fatti e situazioni che al di là di ogni guarnizione edulcoratrice di retorica, meritano il ricordo, la riconoscenza, il rispetto.
Proprio quando si profilavano forti quei segnali che il 15 maggio 1946 avrebbero condotto all'autonomia della Regione Siciliana, i Carabinieri dell'isola conducevano una vera e propria guerra contro un nemico, l'Esercito Volontario per l'Indipendenza della Sicilia che non esitò a ricorrere anche a subdole azioni non ortodosse di guerriglia.
Era il tempo in cui si richiedeva addirittura il distacco della Sicilia dalla Madre Patria, mettendo così persino in discussione l'unità nazionale.
Era il tempo in cui Salvatore Giuliano scriveva sul calcio del suo fucile "Carabinieri! Per voi Vedo scuro e malo cammino...!". Sono gli anni quelli dal '46 al '49, in cui i Carabinieri registrarono ben 79 caduti in conflitto a fuoco.
Un tributo di sangue che si è rinnovato nel tempo, nella lotta all'eversione, alla delinquenza comune, al crimine organizzato.
Un impegno che già nel 1871, solo dieci anni dopo l'Unità d'Italia condurrà Silvio Spaventa ad affermare "lo Stato è il Carabiniere", anticipando un sillogismo divenuto pressoché automatico quello di Carabiniere-Arma-Nazione.
Un sillogismo che richiama alla mente Giovan Battista Scapaccino, prima medaglia d'oro delle Forze armate, che nel 1834 viene vilmente ucciso perché si rifiuta di rinnegare il suo giuramento di fedeltà alle Istituzioni;
richiama l'autunno del 1943, l'autunno della "morte della Patria", che vedrà Salvo D'Acquisto prendersi sulle spalle una Nazione in ginocchio con il suo sacrificio rivolto ad evitare la fucilazione di 22 ostaggi civili innocenti del territorio della sua Stazione.
Richiama alla mente Carlo Alberto dalla Chiesa, strenuo combattente della mafia e del terrorismo, cavaliere senza macchia e senza paura di uno Stato che non sempre ha saputo onorare in vita i suoi uomini migliori.
Richiama alla mente tanti piccoli grandi uomini con gli alamari che quotidianamente adempiono al proprio servizio in favore dello Stato e della collettività.
Richiama alla mente il Brigadiere Giuseppe Giangrande, che il 28 aprile dello scorso anno ha risposto presente, come tutta l'Arma del resto, quando l'adempimento del dovere comporta perfino il rischio della vita.
Un dovere che anche i Carabinieri della Sicilia affrontano con serenità, impegno, costanza, compostezza istituzionale; affrontando loro e le loro famiglie, situazioni ambientali non sempre nitide, talvolta ostili e di difficile lettura.
Dal 1° gennaio del 2013, 37 sono stati gli episodi di forte minacce, intimidazioni, a volte anche rilevanti, che hanno toccato Ufficiali, Marescialli o semplici Carabinieri che sono rimasti al loro posto di servizio continuando a fare il proprio dovere.
Sebbene Cosa Nostra per una consapevole linea strategica abbia ridimensionato fortemente la sua attività "militare", permangono insidiose e notevolmente sviluppate quelle di infiltrazione negli ambienti imprenditoriali e della pubblica amministrazione, associate a forme anche endemiche di corruttela.
E' perciò necessaria più che mai una sinergia, una visione univoca, una strategia comune da parte di tutte le istituzioni in cui le Forze di Polizia e la magistratura possono rappresentare magari il nucleo centrale della risposta al crimine ma non certamente l'unico strumento.
Forze dell'Ordine che con il tempo hanno affinato ed ottimizzato un modello di coordinamento imperniato sulla figura centrale del Prefetto un concetto che, affiancato a quello della pluralità delle Forze di polizia a competenza generale, si è rivelato il migliore tra quelli presenti nel mondo occidentale, in cui è regola l'impiego della forza pubblica secondo i principi democratico-costituzionali.
L'Arma di oggi presenta al Paese uno schema operativo sostanzialmente identico a quello di 200 anni fa: uno schema che è riuscito a bucare il sentimento degli italiani.
Un'organizzazione in cui la verticalizzazione della struttura si è pienamente armonizzata con la spiccata orizzontalità della società nazionale, di solito non particolarmente incline ad accettare modelli o soluzioni imposti dall'alto.
La chiave di lettura del successo dell'Arma - definita la migliore anomalia del Bel Paese - va ricercata nel tipo di protezione offerta:
- essere quotidianamente ovunque ed eccezionalmente, come nelle missioni internazionali in Bosnia, Kossovo, Iraq ed Afghanistan, dove serve;
- veicolare un'immagine di imparzialità ed austerità, venendo comunque percepiti dagli italiani vicini a loro perché non diversi da loro;
- essere in grado di offrire risposte e soluzioni di buon senso anche ai bisogni minuti della popolazione ed affrontare, nel contempo, con reparti a specializzazione avanzata le criticità più complesse.
Il modello di aderenza alle esigenze di sicurezza della Nazione vede l'Arma, già da alcuni anni, interessata ad un costante processo di rivisitazione del dispositivo -in cui il numero dei Dirigenti non supera lo 0,5% della forza complessiva- secondo un principio di base che tiene conto della inderogabile esigenza di:
- privilegiare gli assetti operativi: cosicché anche per la Legione della Sicilia gli sforzi finora compiuti hanno sempre tenuto conto della necessità di limitare le risorse da destinare al lavoro d'ufficio;
- considerare le Stazioni la carne viva dell'istituzione da preservare da ogni possibilità di contrazione della forza.
L'Arma considera le sue Stazioni un patrimonio delle comunità e di quella orizzontalità che è tuttora il motore dell'Italia. A guardare bene esse rappresentano un investimento per lo sviluppo e la ripresa di un Paese che proprio a cominciare dalla periferia, dove altre articolazioni hanno iniziato ad arretrare, si propone di vivere un futuro di legalità e di rinascita sociale.
Il prestigio straordinario che negli anni recenti avete saputo guadagnarvi, ha affermato lo scorso 5 giugno a Piazza di Siena il Presidente della Repubblica, è motivo di orgoglio e sostegno prezioso per noi che siamo chiamati a valorizzare in tutte le sue luci all'estero l'immagine dell'Italia contro pregiudizi e luoghi comuni ricorrenti.
Si tratta di un riconoscimento e di un impegno richiamato dal Capo dello Stato, certo arduo che, anche nel futuro onoreremo con gli strumenti di sempre: con l'azione costante, discreta, riservata che è prerogativa dei nostri carabinieri, la migliore più importante risorsa di cui disponiamo; carabinieri abituati ed interpretare la sofferenza della gente; carabinieri che umanità e fermezza hanno saputo coniugare in maniera intuitiva e giudiziosa.
Ne sono testimonianza gli innumerevoli episodi della vita di ogni giorno del servizio di istituto. Aspetti della vita operativa talvolta alla ribalta dei media, spesso contenuti in maniera silenziosa lontana dai riflettori ma ben conosciuti dalla catena di comando e dai bravi colleghi degli Organismi di Rappresentanza il cui apporto appassionato, leale e collaborativo non mi è mai stato fatto mancare.
Il saper essere, più che l'apparire è del resto la prerogativa del popolo delle formiche, un popolo che con serietà e metodo si prepara all'inverno senza indugiare all'autocelebrazione o allo sterile protagonismo.
Questa da 200 anni è stata la cifra distintiva dell'Arma.
Gli Italiani lo sanno e all'Arma guardano con rinnovata fiducia e credibilità: l'unico vero patrimonio che costituisce l'essenza di quel patto secolare che intendiamo fermamente rispettare ed onorare.
Viva l'Arma dei Carabinieri,
viva l'Italia!
Si tratta di dieci note di merito, una per provincia e una per il 12° Battaglione Carabinieri "Sicilia", che rappresentano in maniera eloquente l'incessante attività quotidiana dei militari dell'Arma nell'Isola. Tutte le ricompense saranno consegnate dal Comandante della Legione Carabinieri Sicilia.
(1° passaggio) Encomio del Comandante Interregionale Carabinieri Culqualber
al Luogotenente Giovanni DI PIETRO al Maresciallo Capo Leonardo TAGLIARINI al Maresciallo ordinario Elvidia SANGIORGIO al Brigadiere Capo Salvatore SPAGNOLO al Vice Brigadiere Francesco Emilio LAURIA e all'Appuntato Scelto Maurizio GUIDO
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In servizio a reparto dell'Arma impegnato in territorio ad altissimo indice di criminalità, evidenziando elevate capacità professionali e spiccato intuito investigativo, forniva determinante contributo a complessa attività d'indagine che consentiva di individuare e trarre in arresto i responsabili di efferato omicidio consumato ai danni di una donna in avanzato stato di gravidanza, consorte di uno degli autori. Il tempestivo e lodevole risultato raggiunto riscuoteva il plauso delle autorità e dell'opinione pubblica particolarmente scossa dal cruento fatto criminoso. Trapani, luglio – agosto 2012
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(2° passaggio) Encomio del Comandante della 1^ Brigata Mobile Carabinieri ai Carabinieri Scelti Massimiliano CIANCIO e Roberto PROCOPIO
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In servizio a compagnia d'intervento operativo dell'Arma, evidenziando non comune senso del dovere, ferma determinazione ed elevato spirito d'iniziativa, non esitavano ad introdursi in uno stabile interessato da un incendio riuscendo, dopo aver fatto evacuare i condomini dei piani superiori, a soccorrere e trarre in salvo un anziano invalido. Terme Vigliatore (me), 8 novembre 2012 |
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(3° passaggio) Encomio del Comandante della Legione "Sicilia" al Maresciallo Capo Fabio NATALE agli Appuntati Scelti Leonida Giovanni VECOLI e Fabio BASCHERA e al Carabiniere Scelto Antonio VOLPE |
in servizio a stazione distaccata, evidenziando spiccate qualità professionali, altissimo senso del dovere e particolare intuito investigativo, offriva determinante contributo a complessa attività d'indagine che consentiva di disarticolare un sodalizio criminale dedito alle truffe ai danni di istituti previdenziali. l'operazione si concludeva con l'esecuzione di 8 provvedimenti restrittivi, il deferimento in stato di libertà di 95 persone e il sequestro di rapporti bancari e beni mobili di ingente valore complessivo. provincia di Agrigento, ottobre 2011-giugno 2013
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(4° passaggio) Attestazione di Merito del Comandante della Legione "Sicilia"
Al Maresciallo Aiutante Cesare Imbrici, agli appuntati scelti Giuseppe Claudio Scroppo e Salvino Alessi e al carabiniere scelto Fabio Caserta |
Durante servizio di perlustrazione allertati dalla centrale operativa che due individui avevano appena perpetrato una rapina a mano armata ai danni di un ufficio postale, con elevatissima professionalità e sprezzo del pericolo, si ponevano all'inseguimento del veicolo dei malavitosi e, dopo averlo raggiunto, ne bloccavano la corsa. l'operazione si concludeva con l'arresto dei pericolosi malviventi, il sequestro della pistola utilizzata ed il recupero dell'intera refurtiva. Sutera - Campofranco (cl), 24 marzo 2014. |
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(5° passaggio) Attestazione di Merito del Comandante della Legione "Sicilia"
Al Brigadiere Rosario ROSANO e all'App. Domenico PALLOTTA |
intervenuti presso un'abitazione dove una giovane donna, armata di coltello con cui si era già ferita all'addome, minacciava di lanciarsi dal cornicione in preda a crisi depressiva, con eccezionale senso di altruismo e ferma determinazione, dopo averla raggiunta, con grave rischio dell'incolumità personale, riuscivano ad afferrarla poco prima che precipitasse nel vuoto. Catania, 11 ottobre 2012. |
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(6° passaggio) Encomio del Comandante della Legione "Sicilia" Al capitano Michele Cannizzaro, al Luogotenente Epifanio Giordano, ai Marescialli Aiutanti Massimiliano Quattrocchi, Massimiliano Andolina e Stefano Tripodi, ai brigadieri capo Salvatore Bongiovanni e Michelangelo Parrinelli, al vice brigadiere Giuseppe Mirisola e agli appuntati scelti Vincenzo Lo Re e Salvatore Cannetta |
in servizio a nucleo investigativo operante in territorio caratterizzato da altissimo indice di criminalità, evidenziando elevatissime capacità professionali e non comune spirito di sacrificio, fornivano determinante contributo a complessa attività d'indagine nei confronti di pericoloso sodalizio criminale. l'indagine si concludeva con l'arresto di undici persone responsabili di omicidio, traffico di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi ed il sequestro di beni di ingente valore complessivo. Barrafranca (en) – dicembre 2010 - giugno 2012. |
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(7° passaggio) Attestazioni di Merito del Comandante della Legione "Sicilia"
All'appuntato scelto Luciano Perantoni e al carabiniere scelto Francesco Moschini |
in servizio a stazione operante in territorio particolarmente sensibile sotto il profilo della sicurezza pubblica, evidenziando spiccate doti professionali, elevatissimo senso del dovere e non comune coraggio interveniva, presso un ufficio postale dove un uomo, armato di pugnale, si era introdotto furtivamente a scopo di rapina. il malvivente, al fine di garantirsi la fuga, non esitava ad ingaggiare una violenta colluttazione con i militari operanti, al termine della quale veniva tratto in arresto. Milazzo, 20 maggio 2014. |
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(8° passaggio) Encomio del Comandante della Legione "Sicilia"
al capitano Salvatore Di Gesare al maresciallo aiutante Eligio Quaranta ai marescialli capo Fabio Colletta e Tommaso Pipoli e agli appuntati scelti Angelo Chiapperino Giulio Alberello e Francesco Lo Verde |
In servizio a nucleo investigativo operante in territorio caratterizzato da altissimo indice di criminalità organizzata, evidenziando elevata professionalità e spiccato spirito di servizio, forniva determinante contributo a complessa attività d'indagine che consentiva di disarticolare un sodalizio criminale responsabile, tra l'altro, di associazione di tipo mafioso ed estorsione. l'operazione si concludeva con l'arresto di 4 persone e la denuncia in stato di libertà di altre 7, cui conseguiva anche lo scioglimento di amministrazione comunale. Palermo e provincia, maggio 2009 – aprile 2012. |
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(9° passaggio) Attestazione di Merito del Comandante della Legione "Sicilia"
Al carabiniere Giovanni Grieco
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in servizio perlustrativo in zona costiera, con eccezionale senso di abnegazione e generoso slancio, interveniva durante le fasi concitate di uno sbarco di persone extracomunitarie provenienti dal nord Africa. mentre altri commilitoni provvedevano a soccorre e trasportare a riva gli sventurati, con altissimo senso civico e generoso altruismo, si prodigava attivamente nell'eseguire interventi di primo soccorso e rianimazione dei migranti, contribuendo a salvarne venti oramai allo stremo delle forze. Sampieri, frazione di Scicli (RG) 30 settembre 2013 |
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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