10 giugno 2014
REPORT CONSIGLIO COMUNALE
RELATIVO ALLE PRATICHE AMMINISTRATIVE
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Il consiglio comunale inizia con la discussione
degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.
Salvatore Caratozzolo (Pd) chiede quali problemi e quali
opportunità comporti lo smaltimento della Costa Concordia.
Caratozzolo: non è ancora ufficiale, ma è quasi cosa fatta che la Costa Concordia
venga nel nostro porto. Mi complimento con i nostri rappresentanti: autorità
portuale, Regione, sindaco. La nave sarà portata nel porto di Pra’, dove
saranno smaltiti arredi e suppellettili in modo da consentire un migliore
galleggiamento e il successivo trasporto nel porto di Genova. I problemi
consistono nel possibile inquinamento, specialmente acustico. È un’opportunità
per il ponente genovese, soprattutto per Pra’, portato alla ribalta
internazionale.
Risponde l’assessore Giovanni
Crivello: il merito è di Genova e del suo porto. Se il lavoro
sarà assegnato qua, sarà assegnato all’unico porto idoneo in Italia. Ho
partecipato alla conferenza di servizi, delegato dal sindaco. Si tratta ancora di
incontri di preparazione. Si parla di lavori per un miliardo di euro,
un’occasione importantissima. C’è molta attenzione per le questioni ambientali;
stiamo lavorando per il massimo di sinergia tra i vari enti interessati. È
certamente un’opportunità importantissima per il porto di Pra’
Risponde l’assessore Francesco
Oddone: il lavoro di squadra c’è stato, speriamo che il
risultato sia quello sperato. Confermo grande attenzione per le questioni
ambientali e in particolare per l’ambiente di Pra’.
L’articolata interrogazione di Andrea Boccaccio (M5S) formula le seguenti domande:
- quanto paga il Comune all’A.s.p. Brignole per l’affitto dell’area
“valletta Carbonara”?
- esistono canoni arretrati dovuti dal Comune? Nel caso, a quanto
ammontano e in quale posta di bilancio sono ricompresi?
- quando scade il contratto di affitto, ovvero quando cade il primo
termine utile per recedere dallo stesso?
Boccaccio: chiedo quale sia l’evoluzione dell’aspetto economico del rapporto con
il Brignole, quali siano i canoni previsti, quale la prima scadenza utile per
disdire il contratto, quale la situazione dei debiti pregressi.
Risponde il vicesindaco Stefano
Bernini: sino alla fine del 2001 esisteva un contratto di
locazione, che poi non è stato più rinnovato. Il Comune occupa l’area
essenzialmente per il vivaio storico delle felci. Il vivaio Aster, che c’era
all’inizio, è stato poi tolto. Il canone d’occupazione, cosa diversa da quello
di locazione, concordato riguardava l’intera area, anche la parte occupata da
Aster. La parte di canone corrispondente, 38 mila euro, era successivamente
attribuito ad Aster. Non ci sono pregressi, non ci sono debiti. Adesso si può
giungere a un accordo sull’uso futuro dell’area: mantenendo le felci storiche,
possono essere interessati l’università e il Municipio. Si può pensare per
esempio a un campus e a orti urbani, anche in collaborazione con l’università.
È possibile ora approfittare dell’occasione per una migliore utilizzazione
dell’area, anche grazie all’interessamento dell’università.
Mancata sostituzione e/o manutenzione delle scale scorrevoli del
cimitero di Staglieno. E’ l’argomento proposto da Lilli Lauro (Pdl).
Lauro: mancano le scale per raggiungere in sicurezza i loculi in alto. Dopo la
morte di una persona, il Comune avrebbe dovuto mettere in sicurezza le scale. A
che punto è l’operazione?
Risponde l’assessore Elena
Fiorini: i vialetti in quella zona non sono pavimentati.
Questo non permette di utilizzare le scale a carrello previste dalla
norma. Abbiamo completato uno studio complesso e acquisito il parere della
sovrintendenza. Il costo dell’intervento, che si prevede in cantiere entro il
2015, è di 170 mila euro. Sono inoltre previste 26 nuove scale per la galleria
Sant’Antonino, e 131 in generale per i cimiteri cittadini. Queste sono le
soluzioni concrete a cui l’amministrazione ha lavorato.
Quando verrà sistemata la rotatoria nei pressi del pronto soccorso di S.
Martino? Lo chiede Franco De Benedictis
(Gruppo Misto).
De Benedictis: ci sono zone con il verde ben tenuto e ben curato, altre no. La
rotatoria in questione è funzionante. Perché non si pensa ad abbellirla? Si
potrebbe affidarne la cura al fiorista che ha il nogozio proprio lì.
Risponde l’assessore Gianni
Crivello: un sopralluogo ha evidenziato la necessità di intervenire
sul bordo, disancorato dai cordoli. È necessario perciò un intervento di Aster,
che purtroppo si ripete periodicamente. Questo ripetersi del guasto comporta la
necessità di rivedere la rotonda, di modificarla.
Alfonso Gioia (Udc) vuole conoscere le azioni che l’amministrazione vuole adottare
per valorizzare tratti importanti del litorale genovese.
Gioia: mi riferisco alle spiagge libere, alla rimozione dei
detriti, necessaria per consentire l’uso delle spiagge ai cittadini. Chiedo inoltre
all’assessore che cosa si sia fatto per la prevista installazione di “acqua del
bronzino” refrigerata sulle spiagge, perché poi non se ne sia fatto nulla.
Quanto è costata l’iniziativa poi abortita?
Risponde l’assessore Valeria
Garotta: grazie all’impegno del mio assessorato, si è
ottenuta la balneazione sul litorale di Voltri. Nelle prossime settimane
dovrebbe essere completato il rifacimento della spiaggia da parte dell’autorità
portuale. A Vesima a fine stagione potrà partire il secondo lotto di lavori,
che realizzerà un’opera di protezione. Intanto si sta intervenendo sulle varie
spiagge, in particolare su quelle del Levante e del Medio levante. Abbiamo
presentato i nuovi piani tariffari, che hanno l’obiettivo di incrementare il
numero di cittadini genovesi che accedono ai nostri stabilimenti, in
particolare Scogliera e San Nazaro. Questo è lo sforzo nell’immediato. In
prospettiva ci sono ulteriori riqualificazioni, che saranno attuate previa ricerca
dei fondi.
Gianni Vassallo (Pd) chiede quali siano le prospettive di produttività e occupazionali
di Esaote.
Vassallo: si parla di 37 esuberi e 50 esternalizzazioni. Per il Comune è
difficile incidere su questi temi, ma qui la situazione è diversa, perché ci
sono gli strumenti: in particolare c’è il protocollo di intesa, che impegna
Esaote a consolidare la propria attività presso il polo tecnologico degli
Erzelli. In cambio, il Comune si impegnava ad attivare il procedimento per la
presentazione di varianti al piano urbanistico. L’approvazione della variante
fu rimandata in attesa della firma dell’accordo. La realizzazione della
variante è subordinata alla realizzazione di quanto previsto dall’intesa. Gli
strumenti dunque ci sono: come si intende utilizzarli?
Risponde l’assessore Francesco
Oddone: la situazione è sicuramente preoccupante, per i
livelli occupazionali e perché mette a rischio l’intero perimetro industriale,
una realtà considerata all’avanguardia anche dal punto di vista delle
produzioni. In un settore estremamente dinamico a livello mondiale servono investimenti
importanti. Negli anni è stato buono il rapporto con i sindacati, peggiore con
l’azienda. I cambi di destinazione d’uso, lo dice l’esperienza, devono essere
gestiti con cautela.
Risponde il vicesindaco Stefano Bernini: è stata fatta una variante su quella che era indicata come zona di
trasformazione: si è dato un maggiore indice di edificabilità in presenza di un
accordo per un aumento dei livelli occupazionali in città. Questo è a tutt’oggi
il possibile percorso. Il consiglio ha la possibilità oggettiva di affrontare
anche la questione di aree limitrofe. Come ho già sottolineato, i presupposti
che hanno dato origine alla variante sono ora in discussione. Vale la pena di
proseguire su questa strada se è mantenuto lo stesso vantaggio per la città;
altrimenti la questione deve essere rivista.
Il presidente Giorgio Guerello alle 15.05 annuncia la disponibilità
della giunta a incontrare i lavoratori di Esaote, che ringrazia per l’ottimo
comportamento tenuto in aula, sottolineando che i lavori del consiglio non sono
stati minimamente disturbati. Sospende la riunione per convocare la conferenza
dei capigruppo.
Chiude il question time un articolo
55 sulla situazione sgombero del centro sociale Buridda.
Il sindaco Marco Doria ha premesso una considerazione sulla generale
condizione giovanile nel Paese e nella nostra città. In questa prospettiva
generale ha inquadrato il tema particolare delle realtà autogestite. Su questo
aspetto l'Amministrazione comunale si è mossa in continuità con l'impostazione
della amministrazione precedente condividendola e attribuendole valore. Il
sindaco ha richiamato la delibera di Giunta del 2010 che aveva previsto la
individuazione di spazi per le quattro realtà autogestite della città: piano
superiore del mercato del Pesce al Buridda, uno spazio in area Lagaccio per il
Terra di Nessuno, l'immobile demaniale dei magazzini del sale per lo Zapata e
uno spazio a Fossato Cicala per il Pinelli. La utilizzazione di un'altra
porzione del mercato del pesce era stata prevista in una forma non esclusiva
bensì condivisa con altri soggetti e subordinata comunque alla possibilità di
trasferimento della struttura commerciale. Nulla era previsto invece, né poteva
esserlo, per l'immobile di via Bertani in quanto per quell'edificio era già stata decisa la alienazione. Il successivo
protocollo del 2011 sottoscritto con l'Associazione per gli spazi autogestiti
si è mosso nella stessa direzione. Gli spazi già liberi del mercato del pesce
sono stati messi a disposizione mentre l'amministrazione si è attivata, sulla
base dello stesso protocollo, per ottenere una disponibilità temporanea di
altre aree in caso di particolari eventi, come il Critical wine, e si è
attivata ad esempio nei confronti della Porto Antico per il tendone delle
feste.
Il sindaco ha sottolineato che l'Amministrazione comunale ha seguito con
onestà e coerenza questo percorso, cercando una interlocuzione non semplice.
Forse i risultati non sono stati quelli sperati e, in questo senso, ha
condiviso il giudizio espresso da alcuni secondo cui lo sgombero dell'edificio
di via Bertani può rappresentare una sconfitta della politica, ma è fuori
dubbio che il Comune si sia mosso lungo la linea di confronto e di ricerca
delle soluzioni già impostata dalla precedente giunta. Doria ha informato
quindi che l'assessore Elena Fiorini, con grande senso di responsabilità, gli
ha scritto rimettendo nelle sue mani il mandato di assessore. Il sindaco non ha
tuttavia ravvisato nel suo operato alcun motivo specifico da indurlo ad
accogliere le dimissioni.
Lo sgombero di via Bertani è avvenuto per effetto di un decreto
legittimo della magistratura risalente al 2012, adottato sulla base di una
denuncia di privati cittadini. Dal 2012 il sindaco era stato messo al coerente
di questo decreto della magistratura.
Dopo lo sgombero - ha proseguito il sindaco - sono accaduti alcuni fatti
gravi. È stata assaltata la sede di un partito, il Pd, un atto da condannare,
da parte di tutti, senza alcuna giustificazione. Si sono succeduti inoltre
attacchi con parole violente contro l'Amministrazione della città. La critica
va sempre accettata, non invece le
espressioni di violenza verbale. In ultimo, è stato occupato l'edificio
della ex scuola Garaventa, una struttura appena resa disponibile a seguito del
trasferimento delle scolaresche e destinata ad ospitare servizi e uffici
dell'amministrazione, anche per risparmiare risorse pubbliche. Il sindaco ha
ribadito la condanna per questa occupazione.
Per quanto riguarda la prospettiva, Doria ha ribadito che
l'Amministrazione continuerà a muoversi
cercando il dialogo con le realtà giovanili, ciò che richiede però
rispetto reciproco.
Di seguito, gli interventi dei consiglieri:
Rixi: non si sono utilizzati metodi violenti per lo sgombero. Le forze
dell’ordine sono state in grado di gestire bene la situazione. Mi stupisce che
l’amministrazione sia “caduta dalle nuvole” si sapeva che il Buridda sarebbe
stato sgomberato. Ma allo sgombero è seguita una nuova occupazione; se ci si
fosse mossi per tempo sarebbe stato meglio. Non vedo perché si concedano aree a
chi occupa abusivamente, stante – oltretutto - la crisi degli alloggi.
Anzalone: ringrazio le forze dell’ordine che hanno ripristinato la legalità
in un luogo dove da molti anni non vigeva più. Ringrazio anche il sindaco e
l’assessore Fiorini. Solidarietà al Pd per l’episodio, gravissimo, della sede
attaccata. Il fatto che alcuni consiglieri, tra l’altro di maggioranza, abbiano
partecipato a un corteo dove si derideva il sindaco è un forte problema
politico. Chi non è d’accordo può uscire dalla maggioranza.
Lauro: ho apprezzato il discorso del sindaco, la sua analisi. Ma
condannare, e nello stesso tempo, tutelare è contraddittorio. Lei ha condannato
l’occupazione del Garaventa ed è contro l’illegalità. Ma nello stesso tempo ha
detto “avrei potuto sgomberare il Garaventa”. Tutti vogliamo agevolare i
giovani, ma occupare illegalmente non va bene. Come mai due consigliere hanno
partecipato a un corteo che attaccava il sindaco? Anche se sono all’opposizione
condanno fermamente questo comportamento. Cosa farà il sindaco per liberare la
Garaventa? I giovani devono avere spazi, ma non spazi pubblici occupati
abusivamente.
Chessa: era forse un problema il centro sociale Buridda? Il problema è la
disoccupazione giovanile al 46% e non l’aggregazione che, anzi, è un fatto positivo.
Un centro sociale va tenuto in considerazione come antidoto contro la miseria. Il
problema è un presidente di banca che ruba. Il problema politico è la capacità
di dialogo e il riconoscimento di autonomie dei giovani. Noi di Sel riteniamo
necessaria la ripresa del dialogo e ci mettiamo a disposizione per favorirlo.
Musso: sono d’accordo sul fatto che ognuno viva modelli sociali diversi
da quelli consolidati nella società attuale. Va bene, che ci siano centri
sociali. Ma ci devono essere condizioni: non devono essere lesi i diritti
altrui e, in questo caso, ci sono state ripetute violazioni. 9.3 milioni sono
stati offerti per l’acquisto del Bertani, solo se fosse stato libero. La
mancata vendita è un danno economico che le varie amministrazioni hanno
inflitto ai cittadini genovesi. Inoltre, queste organizzazioni non dovrebbero
essere finanziate dalla collettività. Infine, il metodo: per l’ennesima volta
il Comune ha interpretato più parti in commedia. Dapprima
il sindaco ha sostenuto di non sapere nulla, poi la questura ha fatto sapere
che il sindaco e l’assessore Fiorini hanno partecipato alla riunione. Ora il
problema è: lei, che prima in aula, ha condannato l’occupazione della
Garaventa, adesso cosa fa?
Farello: il sindaco ha sottolineato il vero fatto che è successo. Si è
interrotto un percorso di dialogo. E il dialogo ha dei costi. In questi due
anni il percorso ha collassato, altrimenti non saremmo arrivati ai fatti della
settimana scorsa. E’ su questo che l’amministrazione si deve interrogare.
Cerchiamo di capire cosa non ha funzionato e cerchiamo di rimettere in moto il
percorso. Non è sfoderando adesso i muscoli, sulla questione Garaventa, che si
risolve il problema: o ricostruiamo la solidarietà tra le articolazioni dello Stato
e le istituzioni o non si risolve il problema. Ci vuole un’assunzione di
responsabilità più forte. Non giova a nessuno
un atteggiamento militare, ma non serve nemmeno collocare le scelte di percorsi
difficili fuori dalle istituzioni. Quando si entra nelle istituzioni democratiche,
ci si assumono responsabilità.
Pignone: parole chiave: dialogo, confronto, politica. Politica è stare
nelle situazioni, essere presenti nelle piazze anche perché si ha un ruolo
istituzionale. Mantenere un dialogo con la comunità di San Benedetto e Arci,
non è un atto rivoluzionario. Respingo gli attacchi di Lilli Lauro: la nostra
lista è stata protagonista di ripresa di quel dialogo interrotto, per la
gestione degli spazi. Qualunque atto violento va deprecato,ma bisogna riaprire
il dialogo per venire incontro ai giovani, creando un’alternativa alla movida
del bere, che coinvolge anche il centro storico.
Putti: mi scuso perché, come politico di questa città, avrei dovuto
parlare con quei ragazzi per confrontarmi. Noi adulti, lasciamo pochissimo
spazi ai giovani. Ci sono tante attività dentro al Buridda, ne abbiamo parlato
pochissimo. Ho sentito parlare di soldi che abbiamo fatto perdere. Sprechiamo moltissimi soldi pubblici: forte
Begato, Vaillant Palace, per esempio. L’unica cosa che annoto è che la giunta
non doveva dire: “io non sapevo”. Occorre assumersi le colpe, e fare di tutto
per ricostruire quel dialogo che si è interrotto.
Baroni: ci sono centinaia di luoghi di aggregazione nella nostra città,
che non occupano spazi e non rompono le vetrine. Vi prego di ricordare che
quando si dice “giovani, sociale, aggregazioni”, bisogna considerare quelli che
non fanno notizia, perché si comportano bene. Quando si assegnano spazi
pubblici, bisogna fare gare d’appalto. Bisogna favorire l’aggregazione dei
giovani, ma nella legalità.
Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno, che prevede due delibere
di giunta:
- Approvazione dello schema di
convenzione per l’affidamento del servizio di tesoreria per il Comune di Genova.
Periodo 2015/2019.
Il documento viene approvato con 28 favorevoli e 8 astenuti (M5S e Lista Musso). Viene anche
concessa l’immediata eseguibilità, con voto unanime.
- Conferma di richieste di
acquisizione di beni demaniali di cui
alla delibera di consiglio comunale n. 70/2013 e successive modifiche ed
integrazioni.
L’approvazione arriva con 33 voti favorevoli e 3 astenuti (Lista
Musso). Concessa anche l’immediata eseguibilità, con voto unanime.
Vengono poi approvati i verbali delle sedute del consiglio comunale dal 3/12/2013 all’8/4/2014.
Chiude i lavori una discussione sulla situazione di Scarpino.
Assessore Valeria Garotta: attendiamo entro stasera la relazione della Protezione Civile, dalla
quale scaturiranno le successive decisioni. I dati topografici raccolti da Amiu
in questi giorni, confermano che non ci sono spostamenti di rifiuti all’interno
della discarica. Domani ci sarà un vertice; se la relazione non convincesse la
Provincia a far riaprire la discarica, il sindaco ed io faremo la nostra parte,
anche ricorrendo ad una eventuale ordinanza. Abbiamo tenuto volutamente i toni
bassi, ma in questi mesi non abbiamo mai perso di vista il percorso strategico per
realizzare il ciclo dei rifiuti che abbiamo in mente, e che ci porterà ad usare
Scarpino come una discarica di servizio. Nei prossimi mesi estenderemo la
raccolta dell’organico a tutta la città. Amiu sta progettando un bio digestore.
Abbiamo affidato uno studio di un macchinario per il trattamento spinto dei
rifiuti. Il cda di Amiu è in riunione per deliberare la realizzazione dell’impianto
per il trattamento secco/umido.
Rixi: Scarpino è un disastro annunciato: dal 1998, dopo
la chiusura di Scarpino 1, nulla è stato fatto. Da almeno 10 anni, Amiu e
Comune sapevano che era necessario prendere provvdimenti. Siamo una delle città
con il più basso tasso di differenziata.
Gioia: i vertici di Amiu hanno presentato le dimissioni?
Qualora non lo avessero fatto, l’amministrazione le chiederà, per loro
incapacità manifesta?
Lauro: se la Provincia non darà il consenso alla
riapertura, il sindaco emetterà un’ordinanza. Ma anche se la Provincia riaprirà
Scarpino, cosa succederà? Il problema non è riaprire per qualche mese, ma avere
un progetto.
Pignone: credo che stiamo vivendo un “già visto”,
un effetto Napoli. Un’emergenza che si potrebbe trasformare in un incubo. Una
discarica già in emergenza che si gestiva come fosse eterna. Se avessimo
avviato qualche anno fa il discorso sull’impiantistica, oggi saremmo in una
diversa situazione. La discarica è in discussione da un punto di vista
strutturale. Allora chiedo alla Protezione Civile l’impegno a predisporre un
piano di evacuazione della città, nell’eventualità gravissima che la discarica
potesse riversarsi su Sestri
Farello: nella malaugurata ipotesi che Scarpino avesse
problemi di agibilità, occorre un piano per affrontare la situazione, e non può
essere una deroga. Il consiglio comunale fatica a prendere decisione, ma qualcuna
l’abbiamo presa: è giunto il momento di chiedere ad Amiu un piano industriale.
Una volta individuate le responsabilità, bisogna risolvere le situazioni. Il
Comune deve affrontare anche i problemi dei comuni che conferiscono a Scarpino
Musso: si sono succedute i problemi attraverso le varie
amministrazioni. Gli ultimi tre sindaci hanno proposto soluzioni diverse e
nessuna di esse è stata portata a termine. La giunta, oggi, fa i conti con un
problema di urgenza che prima non c’era.
Pastorino: emergenza gravissima, dobbiamo attrezzarci e
informare i cittadini che è necessario differenziare i rifiuti. Avremmo già
dovuto farlo.
Putti: è il momento di assumersi le responsabilità ci
aspettiamo anche qualche qualche cambio sostanziale da parte di Amiu. Poi
bisogna ridurre i materiali conferiti in discarica. Siamo disponibili per
informare i cittadini. Ci aspettiamo una posizione netta e forte della giunta
sul piano regionale dei rifiuti.
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Il consiglio comunale si conclude alle ore 18.54.
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