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Dalle Alpi alla Sicilia.

Movimento Politico "AZIONE DEMOCRATICA PER IL VIBONESE"

La Ruberia.

Nonostante siano passati abbondantemente centocinquant'anni dell'Unità d'Italia non c'è mai stata unità sostanziale delle varie Regioni italiane. Eppure, c'è qualcosa che ci unisce, qualcosa che ci accomuna, qualcosa che ci caratterizza, qualcosa che senza possibilità di smentita, per lo più dopo le ultime, clamorose, e aggiungiamo, se  permettete, vergognose inchieste che hanno portato alla luce quanto di losco c'è al Nord, così come al Centro che si aggiungono al tanto vituperato Sud. Dalle Alpi alla Sicilia uniti fortemente da un comune denominatore: "la ruberia". C'è chi ruba a destra, c'è chi ruba a manca. C'è chi ruba di più e c'è chi ruba di meno. Ma, questo si sapeva! Quello che non si sapeva o, quantomeno, non si pensava che fosse così vergognosamente rilevante e diffuso è quanto sta emergendo nelle varie inchieste che interessano il Nord del leghista e "moralista" Roberto Boss, prima che lo pescassero con le mani nella marmellata. In modo particolare, sia nell'inchiesta sull'Expo 2015, in quel di Milano, che nell'inchiesta sul Mose di Venezia viene fuori una realtà a dir poco raccapricciante che accomuna tutti gli schieramenti o partiti che dir si voglia. Tutti insieme appassionatamente nel "pappare" a più non posso. Si parla di bustalle di milioni di euro come se fossero caramelle. Ma, tra Nord e Sud chi ruba di più? Il Nord in indubbiamente è la parte più "avanzata" del sistema della corruzione in Italia. Perché il problema non risiede affatto nella mentalità, come una certa stampa a trazione nordista vuole far credere, ma nelle opportunità economiche che offre la corruzione. Sul mercato delle opere pubbliche, come in politica, se non sei corrotto, corruttibile o corruttore non sei competitivo. La corruzione è dunque un elemento strutturale e stabile dell'economia legata alle opere pubbliche. E poiché i grandi lavori da sempre sono concentrati al Centro-Nord, al Sud solo promesse per essere puntualmente smentite, di conseguenza la corruzione lì è più presente e più invasiva. E' chiaro che tutto questo succede in una Nazione nella quale la moralità e la giustizia vengono considerati, ormai da molto tempo, come degli optional da inserire solamente nei programmi politico-amministrativi senza poi dare la giusta valenza. Oggi la speranza di sollevare l'Italia dalle macerie della bancarotta morale, che è ancora peggio di quella economica, è quasi prossima allo zero perché diventa davvero difficile, se non impossibile, che chi ha contribuito a determinare lo sfascio possa contribuire al risanamento. I Giovani, solo i giovani, prendendo coscienza del precipizio sul quale è stata portata la nostra madre patria potrebbero, previo allontanamento degli approfittatori e dei "falsi profeti", ricostruire dalle fondamenta la grande Italia che affonda le sue radici nella cultura greco-romana per secoli faro della umana esistenza.
Nicotera, 26.06.2014
                      Il Vice Presidente
                       (Enzo Comerci)

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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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