Gara perfetta degli ospiti di Rocco De Pietro, che sbancano un rettangolo storico, al termine dei novantacinque minuti. Pratica liquidata già nel primo tempo con le reti di ottima fattura del bomber Inga e del fantasista Verduci, motorino di centrocampo col vizietto del goal. Nella ripresa gli ospiti si sono limitati a controllare la partita. Ed hanno tirato i remi in barca. Sebbene non siano mancate le occasioni da rete. Fabrizio Maramaldo, nemmeno si è visto, sul campo. Poco prima della fine il baby-bomber Zaccone,”cugino” di Usain Bolt, ha arrotondato il punteggio, apponendo la propria firma sul goal del definitivo 3-0
AL MOTTA DI NINO CALLEA, CHE AL ”LEANDRO AZZARÁ” AVEVA FERMATO LA CAPOLISTA VAL GALLICO, NON RIESCE LA STESSA PARTITA, CONTRO IL FUTSAL MELITO E VA SOTTO DI TRE RETI, MA NON SI FANNO LE NOZZE COI FICHI SECCHI
I padroni di casa, sia pure in formazione rimaneggiata, ce l’hanno messa tutta, ma hanno trovato sulla loro strada un avversario in salute, che non perde un colpo. Ha vinto la squadra più forte. Quella, che ha creato più occasioni da rete. Le partite, sono fatte di episodi. Uno, l’ha avuto pure il Motta. Se riuscisse a mettere dentro quel pallone, forse la storia sarebbe cambiata. Ma Claudio Candito, il ‘Cudicini’del Melito F. ha negato ai ‘Motticiani’l’euforia; ha strozzato in gola, l’urlo di gioia della segnatura. Un altro tiro, appena fuori misura. Poi più nulla. Troppo poco per vincere la partita o almeno per pareggiarla
Domenico Salvatore
MOTTA SAN GIOVANNI (RC)-Tempo fa, quando le squadre arrivavano in questa “Fossa dei leoni”, se non “Il sentiero di Eolo”, c’era solo da soffrire. Non solo per i soffioni siberiani del dirimpettaio Etna. E quando, frastornati, ‘suonati’, gelidi e sconfitti, abbandonavano il “Leandro Azzarà”, ancora gli tremavano le vene dei polsi. Fece furore, il glorioso Motta, dentro e fuori le mura di casa. Come confermano le cronache passate in…giudicato. Scripta manent, verba volant. Tuttavia, nel calcio, non si vive di solo pane, ma… di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Men che meno di allori. Occorre passare il patrimonio sportivo, sociale e culturale, di mano in mano, tenendo presente il valore morale del sodalizio. Un salto generazionale, che non dev’essere mai traumatico. Serve una formula soft. Di quel Motta, tuttavia, rimane il ricordo indelebile, che nessuno potrà mai cancellare dal cuore e dalla mente e soprattutto dagli annali della storia calcistica di questo Paese; dai database. Da Gianni Legato a Nino Callea, quanti ne abbiamo visti passare di presidenti; e da Riccardo Catalano a Peppe Scevola, quanti di allenatori; da Gide a Callea, quanti di calciatori e di spettatori. Alcuni, già nell’al di là. Requiescant in pace. Barcolla ma stoicamente rimane ancora in piedi, il Motta; grazie al sacrificio degl’inguaribili, affetti da..tifo pallonaro; un virus, da cui non si guarisce mai. L’equipe di Nino Callea, ci ha provato a battere il Melito, questo è certo. E per mezz’ora ha retto il passo da pari a pari. Sul piano dell’impegno, della volontà e dell’agonismo, non c’è nulla da rimproverarsi. Non è un buon ciclo per i giallorossi. I cicli, come abbiamo più volte detto e scritto, sono fatti per aprirsi e per chiudersi. Salvo a riprirsi nuovamente.
Questa è storia; e non l’abbiamo inventata noi. Ma non solo nel mondo dello sport. Casomai, è il sale dell’evoluzione della specie. Il calcio a 11, a 9, a 7 od a 5 e qualunque altra formula, giovanile, studentesca, femminile,amatoriale eccetera, non morirà mai in eterno. Mens sana in corpore sano, sarà l’eterno binomio che farà da collante. Ma non è soltanto cultura del corpo, dello star bene o dello stare insieme, come disse il filosofo Aristotele (che definisce l'uomo, come un animale politico ‘zoon politikon’). Purtroppo, mister Peppe Scevola, si è trovato di fronte forse, la squadra più in forma del momento, che va come un treno dentro e fuori casa. Ma il presidente Nino Callea, appassionato e saggio dirigente, non si nasconde dietro il dito:” Non è facile dover commentare le sconfitte. Specialmente quelle, davanti al pubblico amico, roventi e velenose. Ma farei un torto agli amici di Melito, se non ammettessi la loro superiorità tecnica ed atletica. Una partita senza storia. Non si può rinunciare a gente del calibro di Callea (infortunato) e Vinci (squalificato) tanto per citare. Ma a parte questo, il Melito, che già avevo visto all’opera al “Saverio Spinella” è una squadra molto forte. Una delle migliori del campionato. Anzi, faccio i complimenti a De Pietro, Tripodi e Malaspina. Con questa squadra, possono arrivare in alto. Noi abbiamo come obiettivo la salvezza. Speriamo di conquistarla senza play.out. Altrimenti, andremo alla lotteria di primavera”. Il suo omologo Rocco De Pietro è contento e soddisfatto o rimborsato dell’ennesima vittoria, questa fuori casa, che oltre alla classifica, conferisce una carica morale notevolissima:”Non mi sembra il caso di andare in brodo di giuggiole. Quando si vince in campo esterno, bisogna ringraziare la dea bendata in primis. Ricevo complimenti a iosa e ringrazio di cuore. Sebbene, non facciano classifica.
La critica benevola dice, che il Melito sia oggi, una bella realtà. Anche questo mi sta bene. Dopo le cinque sconfitte di fila, di cui due in casa, la squadra ha reagito. I risultati sono arrivati. Questo, autorizza a guardare all’avvenire con maggiore fiducia. Ma noi, siamo sempre con i piedi ben piantati per terra”. Mister Mimmo Tripodi, che ha portato il Bagaladi di Angelo Ciancia in Eccellenza ed ha allenato tantissime altre squadre, ha rispetto per la dignità di tutti i dream-team:”Ma sì. Il Motta ci ha impensierito nella prima mezz’ora ed ha pure avuto la sua grossa occasione per andare in goal. Ma la partita, non poteva avere storia. Non quella di oggi. Ben al di là del risultato. Non è il senno ‘di poi’. Oggi siamo stati assolutamente perfetti. Non ce n’era per nessuno”. Mister Silvio Malaspina, altro grosso personaggio del calcio dilettantistico in Eccellenza, chiamato ad affiancare il più esperto Tripodi, si lascia andare a qualche complimento sperticato nei confronti dei ragazzi:difesa super; centrocampo, mostruoso; attacco fantastico. A parte l’uomoragno Claudio Candito, che ha sostituito il febbricitante Ritorto, che ha timbrato il cartellino della disoccupazione all’ufficio di collocamento, non saprei a chi mettere il voto più alto in pagella. La zona nevralgica del campo, ha funzionato a dovere. I collegamenti tra la difesa ed il centrocampo, sono stati frequenti e pressanti. Il raccordo fra il centrocampo e l’attacco costante e di alta qualità.
Le punte hanno avuto una gragnuola di palloni facili facili, da scagliare contro la porta, difesa dall’incolpevole Morabito, che ha rischiato il torcicollo con quel flipper. Candito, Errigo, Tripodi, Lori, Laganà e Baccellieri, sono un bunker naturale. Il fantasista Verduci, il piede sinistro di Dio, Ielo, e Ciccio Candito, il signore degli anelli, hanno sciorinato palloni con la benna della motopala. Un invito a nozze per Speedy Gonzales Minicuci e l’anguilla Inga, più sottile di ‘Jack lo smilzo’ e per il panchinaro Vincenzo Zaccone, lontano parente del velocista Usain Bolt. Una fortuna per i due dell’Apocalisse Tripodi e Malaspina, poter contare su elementi del calibro di Lori-Kawasaki, Errigo-Dinamite e Laganà, un duro del Pentagono. L’usignuolo di Prunella, incanta pure nelle vesti di trainer; e senza usare la bacchetta magica di sambuco, mette tutti in fila indiana. Proprio come il mago di Hamelin. Contro questo squadrone di corazzieri, nulla può il pur volenteroso Motta, vittima sacrificale di turno.
Il Melito, che ha indossato gli stivali delle sette leghe, l’ha gonfiato come una zampogna e poi l’ha…suonato come le ciaramelle a Natale. Con questo successo esterno, il Melito Futsal, che tenta di far risorgere il calcio annichilito ed azzerato nella città di Tiberio Evoli, Bruno Spatolisano e Pietro Panuccio dalle sue stesse ceneri, come l’araba fenice, può guardare con rinnovata fiducia ai Play-Off, che comunque danno titolo al salto di categoria. Il Motta, deve rimboccarsi le maniche per evitare la trappola, se non le forche caudine, dei play-off. Ha l’organico per poterlo fare e la rosa dei calciatori che serve. Ma, occorre ricaricare le batterie, stringere i denti e darsi una mossa. La stagione della crisi economica, come tutte le altre, passerà presto o tardi. Come sentenziò il leggendario Eduardo De Filippo…” Ha da passà 'a nuttata”. Il richiamo della foresta è forte; e come Zanna Bianca, non saprà resistere. Il Motta tornerà grande e farà parlare di sé nuovamente la critica ed i giornali. Le nuove generazioni, potranno fare sport e calcio a Motta stesso, senza dover emigrare verso altri lidi. In questo momento è ’povero’ il Motta, sebbene il costume di Cenerentola, gli stia stretto. Ma, deve stare attento ai malefici di Brunilde, la strega di Biancaneve, che ha già tentato di avvelenarlo. Motta battuto anche dalla statistica. Con Trunfio arbitro, il Melito aveva perso ben quattro partite, delle cinque di fila, di cui due in casa. Chi avesse bisogno di punti, per aggiustare la sua classifica, avrebbe dovuto giocare con il Melito disastro e squadra-materasso. Ma stavolta, che anche il Motta aveva bisogno più dell’aria che respira dei tre punti in palio…patatrac! Patapunfeteee !Ricercare la logica nel calcio, è uguale a come fare un buco nell’acqua. Domenico Salvatore
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Tabellino di Dosa
Motta Melito 0-3 sabato 22 febbraio 2014
Motta: Morabito 6, Maviglia 6, Minniti 6, Caserta 6, Marrara 6, Gatto 6, Zavettieri 6, Fiumanò 6, Artuso 6,5, Palamara 6, Bevilacqua 6
In panchina: Marino, Scevola
Sostituzioni: Vigo, Calabrò, Scordo
Allenatore, Giuseppe Scevola 6,5
Presidente, Nino Callea 10
Melito Futsal: Candito 10, Errigo 10, Tripodi 10, Lori 10, Laganà 10, Baccellieri 10, Verduci 10, Ielo 10, Inga 10, Candito 10, Minicuci 10
In panchina: Ritorto, De Pietro, Calabrò, Latella
Sostituzioni: Principato, Gullì, Zaccone
Allenatore Malaspina /Tripodi, 10
Presidente, Rocco De Pietro, 10
Marcatori 28 p.t. Inga, 40 p.t. Verduci, 42 s.t. Zaccone
Arbitro, Gianluca Trunfio di Reggio Calabria, 8,5
Note, angoli 2-4 punizioni 12-14, rimesse laterali 12-15





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