Editors Choice

3/recent/post-list

L'Atletico Catona, a tempo scaduto, sbanca Bagaladi e si rilancia in classifica

Primo tempo a favore dei padroni di casa che vanno in rete due volte. La prima rete del bomber Saverio Russo (fatale la sua sostituzione, chiave dell'incontro) è stata annullata inspiegabilmente dal signor Puliatti di Reggio Calabria, per presunto fuorigioco, che nessuno ha visto. Nemmeno gli avversari. Ma i padroni di casa pagano a caro prezzo, la spropositata quantità di reti "fatte". Errori marchiani e pacchiani che stanno penalizzando la classifica dell'ex capolista, in crisi di risultati, non di gioco
GRANDE IMPRESA, IN CAMPO ESTERNO, DELL'ATLETICO CATONA
Secondo tempo a favore dell'Atletico Catona, ex Santo Stefano, che ha dominato ogni angolo del campo, surclassando l'avversario sul piano atletico ed agonistico. L'undici di mister Cotroneo, meglio disposto sul piano tattico, ci ha creduto di più. I "pelati", hanno fatto prevalere la maggiore esperienza nella zona nevralgica. Ma gli ospiti, oltre alle due reti di ottima fattura, hanno avuto a disposizione, almeno tre o quattro palle-goal, per legittimare il prezioso successo esterno. Sebbene acciuffato all'ultimo secondo, prima del gong
Domenico Salvatore

BAGALADI (Reggio Calabria). Quando si perda, affiorano amarezza, delusione, rimpianto, sofferenza e tristezza. Figurarsi, quando si faccia splash-down davanti al popolo di casa; pochi, ma fedelissimi appassionati, che hanno rinunciato al piacere del caminetto, con televisore a cristalli liquidi ultrapiatto e digitale terrestre, i-pad, i-phone e computer se non radiolina e giornale sportivo, noccioline, arachidi, semi di zucca, "calia", fave al forno e pistacchio, 'conditi' con un bicchierotto di vino da dessert. Altro, che beccarsi quei soffioni siberiani, che ti penetrano nel midollo e le folate gelide dell'imparruccato Etna, che s'insinuano subdoli, striscianti e velenosi nelle gole della fiumara del Tuccio. Un calvario. Tutto ciò, ci può stare nel mondo del calcio, dove si vince, si perde e si pareggia. Dopo quasi mezzo secolo di pallone, ancora, non abbiamo trovato, una squadra che sappia perdere, pareggiare o vincere con la stessa serenità d'animo. Che cosa costa, andare dall'avversario a fine partita, stringere la mano e dire:bravo, complimenti, sei stato più forte di me? Oppure: potevo vincere anch'io, ma tu sei stato più fortunato. Ebbene, il Bagaladi di Nino Dieli e Pannuti-Toscano, stavolta ha saputo perdere. Qualcheduno ha mugugnato, si è stizzito, seccato ed arrabbiato, questo è vero. Oppure, ha dato la croce addosso all'arbitro, colpevole di aver annullato la più regolare delle reti, segnate al "Tina Abenavoli". Ma lo ha fatto a denti stretti. Il resto della squadra, al triplice fischio, ha guadagnato rapidamente gli spogliatoi ed ha messo una pietra sopra l'ennesima sconfitta, senza strapparsi i capelli, né lacerarsi le vesti. Perfettamente inutile, fasciarsi la testa o piangere sul latte versato. Non si segnala nessun incidente degno di nota.

Una partita dai due volti. Uno, a favore dei padroni di casa, che potevano chiudere la prima frazione di gioco con due o tre reti, se non di più all'attivo; senza esagerare. Il secondo a favore dell'Atletico Catona, che ha legittimato il successo, con una prestazione davvero maiuscola. L'ex Santo Stefano, ci aveva pure convinto, in quel di Sant'Alessio in Aspromonte, l'anno scorso, nella gara con il Melito. Senza quell'episodio inopportuno e autolesionista, avrebbe sicuramente rimontato (3-5) e vinto la partita. Lo scrivemmo pure. Scripta manent, verba volant. L'allenatore è sempre lo stesso mister Michele Cotroneo. Uno, che ha giocato al pallone. Un trainer, che non ha niente da invidiare a nessuno dei suoi (forse più fortunati) colleghi. Il mister, riesce ad inculcare  nei suoi ragazzi, la mentalità vincente. Cosa, tutt'altro che scontata e dedotta. Non solo, ma insegna ad affrontare qualunque avversario senza subìre timori riverenziali. In casa o fuori è la stessa cosa. Training autogeno per imparare a gestire lo stress, le emozioni e l'ansia. Purtroppo i risultati, non sempre arrivano quando hai prodotto tanto. Tantissimo. Perdi talora partite, che  vinceresti 99 volte su 100. L'Atletico Catona, non è una squadra di mostri chiaramente. Tuttavia pratica un buon calcio. Se non abbiamo visto un'altra partita. Ce la sentiamo di sottoscriverlo. Questa è la nostra opinione, sic et simpliciter. Non pretendiamo che venga spacciata per verità assoluta. Con maggiore fortuna, si potevano avere sei-sette punti in più in classifica e lottare per le prime posizioni. Ma questo è un altro paio di maniche.

Sebbene, il torneo sia ancora lungo; e non è ancora detto ancora, che non si possa agguantare qualche posticino utile nella griglia dei play-off. Parliamo della partita "giocata". Il primo a rendersi pericoloso è Tavano che favorito da un clamoroso erroraccio della difesa rossoverde, si viene a trovare da solo davanti a Foti. Il centravanti ospite, non si rende nemmeno conto del regalino post-natalizio su un piatto d'argento; troppa grazia Sant'Antonio! La palla sibila accanto al palo di destra e schizza sul fondo beffarda. Francesco Russo, su ribaltamento di fronte, si vede scodellare un pallone 'oro" zecchino, più massiccio di quello di Cristiano Ronaldo. Una pennellata magica, che nemmeno Michelangelo Buonarroti. Curatola, va a caccia di farfalle sotto l'arco di Tito. La difesa è in vacanza alle Maldive. Russo arriva all'appuntamento con l'incornata, in perfetto sincronismo: stile, eleganza, precisione e potenza in ottima elevazione. Ma il pallone, non entra; esce, dopo aver fatto la barba alla traversa, shampo, frizione, sapone e capelli e si spegna sui blocchi di cemento a bordo campo. Torna lo spettro di Tavano, con una punizione velenosa che  sfiora il palo a girare; e poco dopo, ancora l'estrema sinistra Luppino, manca clamorosamente la marcatura. A questo punto, sale in cattedra il Bagaladi e non ce n'è per nessuno. La premiata ditta Russo & Russo gioca alla grande. Le azioni da rete sono come le ciliegie, una chiama l'altra: al 28°, 34°, 37°. 41° e 42°. Un minuto dopo Saverio Russo "chiude" con un piattone sotto misura, dopo l'ennesima giocata corale da manuale. Ancora Russo al 2° minuto della ripresa, ha la palla buona per mettere il risultato in cassaforte, ma la fallisce. Tuttavia, il match mantiene un sostanziale equilibrio a centrocampo. Lo hara-kiri intorno  al decimo minuto, quando la formazione bagaladese, si dà la zappa sui piedi, togliendo dal campo l'unica vera punta. Un invito a nozze per la squadra dello Stretto, che sposta il baricentro di venti-trenta metri e mette sotto pressione l'ex capolista. Un forcing asfissiante. Fioccano come la neve a Courmayeur le punizioni e le rimesse laterali Falcone, Pedà, Panzera, Surace e Jurmano, non vedono l'ora di riversarsi nella metà campo avversaria. Poco dopo sostenuti, sorretti ed incoraggiati dai nuovi entrati, si catapultano oltre la metà campo avversaria. Pure la panchina di casa, si dà una mossa e manda in campo forze fresche; ma non cambia niente. Queste partite, non si vincono nemmeno giocando sino alle ore piccole. Foti, Romeo, Ligato, Mangiola Russo e Caccamo subiscono il pressing, quasi senza reagire. Sembrano 'suonati' come Sonny Liston sotto i ganci di Cassius Clay. Forse annichiliti dal freddo cane. Al 10° gli ospiti pareggiano con Tavano che da pochi passi 'chiude' una triangolazione perfetta, frutto di schemi efficienti e funzionali, collaudati in allenamento, dal trainer ospite. Padrone assoluto del campo, l'Atletico amministra a suo piacimento la partita. Quasi, pago del risultato, non affonda i colpi. Benchè faccia prevalere una supremazia territoriale che lo mette al sicuro da rischi. Gli avanti reggini provano a mostrare i muscoli ed a digrignare i denti.

Punto nell'orgoglio il Bagaladi esce dal letargo per circa sei sette minuti. Nel corso dei quali produce due corner, tre punizioni ed un paio di rimesse laterali. L'Atletico sembra alle corde, ma è fuoco di paglia. Benchè abbia avuto l'occasione giusta per tornare in vantaggio, ancora con uno dei suoi  giovanissimi, Russo 5°. Quando le cose vanno male, anche il pareggio può essere accettato, se non gradito. A saperlo accettare e difendere. Ma la frittata arriva in tavola a tempo abbondantemente scaduto. Stesso corner, stessa parabola, stessa pennellata, stesso stacco aereo, ma diverso epilogo. Il pallone s'insacca all'incrocio dei pali. Non c'è più tempo materiale e nemmeno spirituale per rimediare. Ma bisogna pur dire, che l'Atletico Catona, non abbia certamente rubato proprio un bel niente. Sul piano della ginnastica e della tattica, ha fatto qualcosa di più. Certo, se avesse vinto il Bagaladi, nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo. Ma nemmeno si può gridare alla vergogna, perchè a vincere, sia stato l'Atletico Catona. Così l'abbiamo vista, così ve la descriviamo, ma non siamo la bocca della verità.

Domenico Salvatore



Il tabellino di Dosa
Bagaladi-Atletico Catona  1-2 allo stadio "Tina Abenavoli" domenica 19 gennaio 2014
Bagaladi: Foti 6, Romeo 6, Ligato 6, Denisi 6, Mangiola 6, Russo Giuseppe '87, 6, Caccamo 6, Russo Nicola 6,5, Russo Saverio 8, Borruto 6, Russo Francesco 6
In panchina Rosaci, Pizzimenti
Sostituzioni, Letterio, Tripodi, Russo A. Scordo, Russo Giuseppe '83
Presidente, Antonino Dieli s.v.
Allenatore,  Daniele Toscano/Pasquale Pannuti 6
Atletico Catona: Curatola 7, Falcone 8, Pedà 8, Panzera 8, Surace 8, Jurmanò 8, Chilà 8, Perpiglia 8, Tavano 10, Costantino 9, Luppino, 9
In panchina: -
Sostituzioni, Iannò, Cambareri, Bruzzese, Giunta
Presidente, Laganà Giuseppe, 10
Allenatore, Michele Cotroneo, 10
Marcatori: 43 p.t. Saverio Russo (B), 10 s.t. Tavano (A), 28 s.t. Iannò (A)
Arbitro, Vincenzo Puliatti, 7
Note:angoli 3-2, rimesse laterali 13-14, punizioni 12-10


MNews.IT | Stadio Online, le notizie sportive | Giochi Gratis | Calabria 24Ore .IT | NewsOn24.IT

Scrivici rss twitter facebook  youtube

Posta un commento

0 Commenti