Reggio Calabria 20 gennaio 2014 - "Al primo punto, dalla riunione di domani a Roma, deve venire un deliberato rassicurante per la salute degli abitanti nella Piana di Gioia Tauro".
Lo afferma in una dichiarazione il Vicepresidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolò
"Abbiamo già manifestato come Forza Italia a Gioia Tauro, alla presenza dell'on. Iole Santelli, coordinatrice regionale, ed assieme a tutto il gruppo dirigente calabrese , la nostra convinta solidarietà alla popolazione della Piana, ribadendo la ferma contrarietà al trasbordo dell'arsenale chimico siriano. Quello che è avvenuto alle spalle dei cittadini della Piana di Gioia Tauro non può rimanere senza spiegazioni. La concertazione istituzionale tra il Governo e la Calabria sarebbe stata non solo auspicabile, ma un atto dovuto, di valore democratico, di rispetto verso la nostra comunità che vanta un debito storico nei confronti dello Stato centrale. Ecco perché, dinanzi ad un atteggiamento supponente e superficiale, sindaci e popolazione della Piana di Gioia Tauro hanno deciso di far sentire la loro voce, di pretendere più rispetto, di essere maggiormente coinvolti.
Gioia Tauro – sostiene Alessandro Nicolò - non può assolutamente diventare un terminale di operazioni di sicurezza internazionale mentre si dovrebbero riconoscere, a pieno titolo, le sue caratteristiche a servizio delle politiche di sviluppo dell'Italia e del sud Europa. E' invece necessario che il porto diventi un vero motore di sviluppo, aperto e stimolante per il territorio circostante, diversificandone ruoli e prospettive strategiche di servizio, a partire dal potenziamento delle infrastrutture su ferrovia e gommato. Questo si attendono i calabresi e gli abitanti della Piana di Gioia Tauro, chiamati ad essere esposti a gravi pericoli per il bene della pace, ma stanchi di pagare incommensurabili ritardi a causa di un distorto processo di sviluppo che ne ha impoverito la condizione".
Gioia Tauro – sostiene Alessandro Nicolò - non può assolutamente diventare un terminale di operazioni di sicurezza internazionale mentre si dovrebbero riconoscere, a pieno titolo, le sue caratteristiche a servizio delle politiche di sviluppo dell'Italia e del sud Europa. E' invece necessario che il porto diventi un vero motore di sviluppo, aperto e stimolante per il territorio circostante, diversificandone ruoli e prospettive strategiche di servizio, a partire dal potenziamento delle infrastrutture su ferrovia e gommato. Questo si attendono i calabresi e gli abitanti della Piana di Gioia Tauro, chiamati ad essere esposti a gravi pericoli per il bene della pace, ma stanchi di pagare incommensurabili ritardi a causa di un distorto processo di sviluppo che ne ha impoverito la condizione".
Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 338 10 30 287
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