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Le notizie di cronaca di oggi 20 ottobre 2013

CARCERI: DETENUTO MUORE IN CELLA IN IRPINIA, FORSE INFARTO Soccorsi inutili, 43enne doveva scontare condanna fino al 2030  - AVELLINO, 20 OTT - Un detenuto nel carcere avellinese di Bellizzi Irpino (Avellino) è morto nella tarda mattinata all'interno della sua cella, forse stroncato da un infarto. L'uomo, 43 anni, originario di Napoli, è stato colto da malore mentre riassettava la cella che occupava da solo. Doveva scontare una condanna fino al 2030 ed era detenuto nel reparto di Alta Sicurezza. Si è seduto sulla brandina ed è deceduto subito dopo. Per rianimarlo, dopo che è scattato l'allarme, è stato utilizzato anche un defibrillatore, ma i soccorsi si sono rivelati inutile. Il magistrato di sorveglianza ha disposto l'autopsia. Il detenuto, secondo quanto si apprende, non aveva mai accusato problemi di salute. 

PORTA PIA, SCRITTA IN VIA MESSINA: «PRIEBKE SALUTACI RACITI»  Roma, 20 OTT - «Priebke salutaci Raciti». Questo il testo di una scritta apparsa su un muro in via Messina, nei pressi di Porta Pia. La scritta, in colore rosso, accomuna l'ex capitano Ss Erich Priebke morto l'11 ottobre a cento anni a Roma e Filippo Raciti, l'ispettore di polizia che ha perso la vita durante gli scontri fuori dallo stadio Massimino di Catania il 2 febbraio del 2007.

NAUFRAGIO: CAMPIDOGLIO, VIAGGI DELLA MEMORIA A LAMPEDUSA «A giovani far capire il dramma del'immigrazione»  - ROMA, 20 OTT - AUSCHWITZ, 20 OTT - «Sulla scia dei viaggi della memoria, vorremmo organizzare per gli studenti viaggi a Lampedusa per far capire il dramma dell'immigrazione». Così l'assessore alla Scuola di Roma Capitale Alessandra Cattoi a margine della visita ad Auschwitz. «Verificheremo nei prossimi mesi gli aspetti economici, tecnici e organizzativi - spiega Cattoi - È giusto far vivere ai ragazzi la storia del passato perchè devono conoscerla per apprendere il presente». «Viaggi che farebbero vivere loro l'orrore del presente come ciò che è accaduto a Lampedusa - aggiunge - Sarebbe bello portar le scuole sull'isola per mostrare ai ragazzi cosa significhi stare in un Cie o arrivare in un altro paese senza soldi, documenti, senza più nulla...».

STUPRATA RAGAZZA 14 ANNI NEL BRINDISINO,ARRESTATO VENTENNE Individuato dopo otto giorni anche grazie all'esame del Dna - BRINDISI, 20 OTT - Ha avvicinato una ragazzina di 14 anni che passeggiava nella villa comunale, ha fatto amicizia con lei e dopo l'imbrunire si è offerto di accompagnarla al centro di accoglienza per minori dove è ospite, per poi aggredirla e violentarla in una stradina isolata. Protagonista della vicenda un giovane incensurato di Latiano (Brindisi), Mirko D'Errico, di 20 anni, arrestato dai carabinieri a distanza di otto giorni dallo stupro, su ordine di custodia cautelare emesso dal gip di Brindisi su richiesta del sostituto procuratore Valeria Farina Valaori. Il giovane è stato incastrato anche grazie all'esame del Dna. Il fatto risale allo scorso 11 ottobre. Secondo la ricostruzione dei militari il giovane - per il quale risulta una segnalazione amministrativa per assunzione di droghe leggere - dopo avere avvicinato la minorenne, mentre quest'ultima passeggiava all'interno della villa comunale, ed essersi presentato, si è fermato con lei su una panchina, chiacchierando per gran parte del pomeriggio per fare amicizia e carpire la sua fiducia. Quando ormai si stava facendo buio la ragazzina lo ha avvertito che doveva necessariamente rientrare all'istituto dove è ospite, ma D'Errico le ha proposto di accompagnarla: approfittando della scarsa conoscenza della zona da parte della minore, il giovane l'ha portata lungo un percorso errato, guidandola in una zona periferica dove poi l'ha bloccata e ne ha abusato sessualmente, nonostante le urla e il tentativo di divincolarsi della vittima. Una volta consumato lo stupro il giovane è fuggito, mentre la ragazzina, sotto choc, ha chiamato il 112, ed è stata soccorsa e accompagnata all'ospedale da una pattuglia dei Carabinieri; dopo essersi sottoposta a una visita medica, la 14enne ha raccontato ai militari della violenza subita, riuscendo a fornire una descrizione minuziosa del suo aggressore. Le successive indagini hanno portato in pochi giorni all'identificazione dello stupratore, grazie al riconoscimento fotografico fatto dalla minorenne; l'elemento decisivo che ha portato all'arresto è stato invece il riscontro di tracce lasciate sugli indumenti della 14enne indossati al momento della violenza, individuate grazie all'esame del Dna.


MARATONA DANNUNZIANA:1.900 TRA PROFESSIONISTI E APPASSIONATI- PESCARA, 20 OTT - 1.900 gli atleti di ogni età, professionisti della corsa e appassionati, alla partenza della Maratona Dannunziana di Pescara organizzata dal Comune. Ad accoglierli una città chiusa dalle 8 del mattino, invalicabile da qualunque mezzo sulla riviera Sud, lungo l'intera riviera Nord e anche in alcune vie centrali interne, come via Regina Margherita e via Nicola Fabrizi. A sorvegliare i varchi è stato un cordone di cento volontari della Protezione civile coordinati da Antonio Romano dell'Associazione Val Pescara, oltre ai 50 agenti della Polizia municipale. Trecentodiciassette gli atleti professionisti iscritti alla Maratona; 951 alla Mezza Maratona; 60 alla staffetta (divisi in 15 gruppi), 100 i ragazzi della Dannunzianina (fino a 15 anni) e circa 472 i partecipanti alla passeggiata non competitiva. Mezza maratona, Maratona e Staffetta Dannunziana sono partite simultaneamente alle 9.15 da via Nicola Fabrizi. Per la mezza maratona 21,095 chilometri; per la maratona 42,195 chilometri; tre i chilometri della passeggiata non competitiva. La 'maratonina dannunzianà riservata ai bambini e ragazzi sino ai 15 anni, è iniziata intorno alle 9.30 da piazza Salotto e dopo aver percorso corso Umberto si è conclusa con il ritorno in piazza Salotto.

FEMMINICIDIO:CASSAZIONE, RETROMARCIA SU QUERELA IRREVOCABILE Clausole introdotte poco funzionali e dubbi interpretativi  - ROMA, 20 OTT - Nella legge di conversione che ha dato il via libera alla norma sul femminicidio si è fatta «una parziale retromarcia» proprio «sulla scelta più significativa operata dal decreto legge in materia di atti persecutori e cioè quella relativa alla irrevocabilità della querela». Lo afferma la Cassazione in una relazione a cura dell'Ufficio del Massimario. Anche lo strumento introdotto per delimitare i casi in cui la querela resta revocabile «non sembra particolarmente funzionale allo scopo» e presenta dubbi interpretativi. 

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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 347 69 11 862
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